Schede

Cannabinoidi sintetici

I cannabinoidi sintetici sono funzionalmente simili al tetraidrocannabinolo (THC),  il principio attivo primario nella cannabis. I cannabinoidi sintetici agiscono sugli stessi recettori della cannabis nel cervello e in altri organi. Più correttamente indicati come agonisti del recettore del cannabinoide, tali sostanze sono state inizialmente adoperate con finalità terapeutiche nel trattamento del dolore cronico. Tuttavia si è rivelato difficile separare le proprietà mediche  dagli effetti psicoattivi indesiderati.

Alla fine del 2008 sono stati individuati alcuni cannabinoidi sintetici in miscele vegetali da fumare o nei cosiddetti incensi e profumatori d’ambiente. Tra questi i più diffusi erano Spice Silver, Spice Gold e Yucatan Fire ma tanti altri sono entrati poi a far parte dei prodotti denominati Spice. Questi prodotti non contengono tabacco o cannabis ma, se fumati, producono effetti simili a quelli della cannabis ad altro tenore di THC. Vengono venduti in negozi specializzati (head shops) e su Internet.

Presentazione

 Allo stato puro queste sostanze si presentano in forma liquida (olio) o solida. Le miscele da fumare sono vendute in piccoli pacchetti di alluminio, in genere da 3 grammi, contenenti sostanza vegetale essiccata alla quale sono aggiunti uno o più cannabinoidi. A volte la miscela vegetale è spruzzata con una soluzione composta da cannabinoidi. Molte delle piante sono spesso elencate sulla confezione, ma molte altre sono invece omesse. La presenza di più cannabinoidi potrebbe essere finalizzata a confondere l’identificazione chimica-forense dei prodotti psicoattivi.

Modalità d’uso

Come accade con la cannabis le miscele vegetali che contengono cannabinoidi vengono il più delle volte fumate. Tuttavia alcuni consumatori segnalano che la “Spice” può anche essere assunta sotto forma di infuso.

Effetti psicoattivi

Gli agonisti dei recettori dei cannabinoidi imitano gli effetti del THC e dell’anandamide interagendo con il recettore CB1 nel cervello. Studi in vitro hanno dimostrato che alcuni composti sintetici si legano più fortemente a questo recettore rispetto al THC. Tutti i cannabinoidi presenti nelle miscele per fumatori hanno, come il THC, un’alta affinità per il recettore CB1. Si sa poco della farmacologia dettagliata e della tossicologia dei cannabinoidi sintetici e sono stati pubblicati pochi studi formali sull’uomo. È possibile che, a parte l’elevata potenza, alcuni cannabinoidi possano avere emivite particolarmente lunghe che potenzialmente possono portare a un prolungato effetto psicoattivo.

 Uso in medicina

A parte il THC (dronabinolo), l’unico agonista del recettore cannabinoide sintetico ad aver trovato impiego clinico è il nabilone, un derivato del THC che trova un’applicazione limitata nel trattamento della nausea nella chemioterapia antitumorale.

 Controllo internazionale

 Nessuno dei cannabinoidi sintetici è sotto controllo internazionale per effetto delle convenzioni ONU sul controllo delle droghe.

Stato legale in Italia

I cannabinoidi sintetici sono annotati nella Tabella I delle sostanze stupefacenti, di cui al D.P.R. n. 309/90.

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