Traffico della cocaina

FLUSSO DELLA

Cocaina

La produzione si concentra principalmente nell’area andina del Sud America con i tre maggiori paesi produttori (Colombia, Perù e Bolivia), in quanto l’arbusto della coca (Erythroxylon coca) – da cui si estrae il potente principio attivo chiamato cocaina – cresce spontaneamente nei climi caldi e umidi tropicali dell’America meridionale ad un’altitudine compresa tra i 700 e i 2000 metri. I paesi limitrofi (Brasile, Venezuela, Argentina ed area caraibica) viceversa rivestono un ruolo importante quali aree di stoccaggio nonché zone di transito per l’esportazione verso l’Europa e gli Stati Uniti d’America.

NARCOTRAFFICO

Le principali rotte verso l’Europa

A livello mondiale, la cocaina viene di norma trasportata seguendo la via marittima o tramite il vettore aereo. I principali punti d’ingresso europei sono la Spagna ed i grandi porti del Nord Europa (Belgio ed Olanda).

La cocaina arriva nascosta in carichi “di copertura” tramite container stivati in grandi navi commerciali ovvero, via aerea,  tramite i cosiddetti “corrieri ovulatori”. I flussi che attraversano l’Africa, insistono sui Paesi del versante occidentale dai quali la sostanza poi riparte:

  • -via terra, sfruttando le diverse diramazioni della «rotta del Sahel» in direzione dei Paesi della costa settentrionale del continente africano e di là verso i mercati di consumo europei;
  • -via mare, lambendo le coste nord occidentali africane, per entrare nel Mediterraneo (attraverso lo stretto di Gibilterra) ovvero proseguendo attraverso l’Oceano Atlantico in direzione dei grandi porti europei già citati.

Di recente è stata rilevata una nuova rotta che, transitando nel bacino del Mediterraneo, si dirige verso i porti dell’area balcanica e/o del Sud-Est Europa per poi ripercorrere la rotta balcanica tradizionalmente utilizzata per il traffico di eroina.

La cocaina destinata in Italia giunge  prevalentemente – via mare – nei porti e nelle aree costiere tirreniche.

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