Schede

Cannabis

La cannabis è un prodotto naturale, il cui ingrediente psicoattivo principale è il tetraidrocannabinolo. La pianta della cannabis è ampiamente diffusa e cresce nelle zone temperate e tropicali. Insieme a tabacco, alcol e caffeina è una delle droghe più  consumate al mondo, viene usata come droga ed è fonte di fibra dai tempi antichi. In molti Paesi l’erba e la resina di cannabis sono conosciute a livello formale rispettivamente  come marijuana ed hashish (o soltanto hash).

 Presentazione

La marijuana (“erba”) consiste nelle infiorescenze e nelle foglie essiccate. La resina di cannabis (“hashish”) è un solido compresso, estratto dalle parti resinose della pianta, l’olio di cannabis invece (hash) viene estratto dalla cannabis tramite solvente. La cannabis viene quasi sempre fumata, spesso mischiata al tabacco. La cannabis sativa è dioica: esistono piante maschili e piante femminili. Il THC è ampiamente concentrato all’interno delle infiorescenze della pianta femmina. Le foglie e le piante maschili hanno meno THC, mentre gli steli ed i semi ne contengono pochissimo. Le piante sono caratterizzate da foglie composte con fino a 11 lobi lanceolati separati.

Modalità d’uso

La cannabis in genere viene fumata, spesso mescolata al tabacco o inserita in un dispositivo per il fumo (bong). Dal momento che il THC ha una bassa solubilità in acqua, l’ingestione della cannabis comporta uno scarso assorbimento.  Una sigaretta (spinello) medio contiene circa 200 mg di erba o resina di cannabis.

Effetti psicoattivi

La farmacologia della cannabis è complicata dalla presenza di una vasta gamma di cannabinoidi. A piccole dosi la cannabis produce euforia, solleva dall’ansia, ha effetto sedativo e dà stordimento.

Conseguenze per la salute a breve termine

Per certi aspetti, gli effetti sono simili a quelli causati dall’alcol. Anche il corpo umano produce un cannabinoide chiamato anandamide, un legante endogeno per il ricettore cannabinoide, che ha proprietà farmaceutiche simili a quelle del THC. Se fumata, il THC può essere rilevato nel plasma a pochi secondi dall’inalazione. Alcuni metaboliti sono riscontrabili nelle urine fino a due settimane dopo l’assunzione per fumo o ingestione.

Danni alla salute nel lungo periodo

Ci sono poche prove rispetto ai danni provocati agli organi tra i consumatori moderati, ma il consumo insieme al tabacco comporta tutti i rischi legati a detta sostanza. Gran parte dell’interesse rispetto agli effetti collaterali della cannabis è stato focalizzato sul suo legame con la schizofrenia, anche se non è ancora chiaro se esista una relazione di causalità tra salute mentale e cannabis. Le morti direttamente attribuibili alla cannabis sono rare.

Uso in medicina

Tinture di cannabis (estratti etanolici) erano una volta comuni, ma furono rimosse dalle farmacopee molti anni fa. La cannabis a base di erbe (conosciuta come “cannabis flos”), con un contenuto nominale di THC del 18%, è disponibile come medicinale da prescrizione nei Paesi Bassi. Viene utilizzata per la sclerosi multipla, alcuni tipi di dolore e altre condizioni neurologiche. Un estratto di cannabis (Sativex) è stato concesso in licenza in Canada. In alcuni Paesi è consentito l’uso del dronabinolo come farmaco per la cura della nausea a seguito di chemioterapia.

Controllo internazionale

La cannabis e la resina di cannabis sono elencate negli elenchi I e IV della Convenzione unica sulle droghe narcotiche del 1961 delle Nazioni Unite. Il Δ9-THC è elencato nell’Allegato I della Convenzione delle Nazioni Unite del 1971 sulle sostanze psicotrope.

Stato legale in Italia

La cannabis è annotata nella Tabella II delle sostanze stupefacenti e nella Tabella dei Medicinali, Sez. B , di cui al D.P.R. n. 309/90.

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