Schede

Catinoni sintetici

I catinoni sintetici sono sostanze strutturalmente analoghe al catinone, una molecola psicoattiva presente in natura  nella pianta del Khat. Tra i derivati vi sono gli analoghi del beta-keto, molto simili alle fenetilammine.  Questo gruppo comprende diverse sostanze utilizzate come principio attivo nella preparazione di medicinali. Dagli anni 2000 in poi tali sostanze sono apparse sul mercato clandestino europeo per uso a scopo ricreativo. I catinoni sintetici maggiormente utilizzati a tale scopo sono il mefedrone ed il metilone, fino al 2010, fra i più diffusi sul mercato. Per eludere i controlli i fornitori di catinoni sintetici li immettono sul mercato sotto altri nomi (ad. esempio Explosion, Blow, Recharge) o come  fertilizzanti per le piante o sali da bagno, spesso accompagnati dalla dicitura “non adatti al consumo umano”.

Presentazione

Generalmente, si presentano in forma di polvere bianca o marrone, eccezionalmente in compresse e sono in grado di imitare gli effetti della cocaina, amfetamina o MDMA. Le pasticche sono meno comuni ma sono disponibili sul mercato illecito in sostituzione dell’MDMA.

Modalità d’uso

I catinoni sintetici possono essere assunti per via orale, intranasale o sniffati, per insufflazione e, in ragione della loro idrosolubilità, possono anche  essere iniettati.

Queste sostanze non sono facilmente rilevabili attraverso i normali test speditivi.

Effetti psicoattivi

Al pari delle fenetilammine, i catinoni si comportano come stimolanti del sistema nervoso centrale (SNC), sebbene con una potenza inferiore. La potenza inferiore è causata dal gruppo β-cheto che crea una molecola meno idonea ad attraversare la barriera emato-encefalica. Una dose tipica di mefedrone è di 100-250 mg. A seconda della sostanza specifica, gli effetti sono considerati simili a quelli della cocaina, dell’amfetamina o dell’MDMA. Come la cocaina, anche il mefedrone ha un picco di breve durata. Di conseguenza, gli utenti possono consumare più dosi in successione, fino a 1 g per volta.

Conseguenze per la salute a breve termine e danni nel lungo periodo

Dall’osservazione di pazienti che presentavano una sospetta intossicazione da mefedrone, è possibile rilevare come i derivati del catinone procurino effetti simpaticomimetici simili ai derivati delle amfetamine. Il primo caso fatale, confermato dal punto di vista tossicologico, direttamente collegato all’uso di mefedrone, è stato registrato in Svezia nel 2008.

Controllo internazionale

Il catinone e il metcatinone sono elencati nell’Allegato I della Convenzione delle Nazioni Unite sulle sostanze psicotrope del 1971. L’amfepramone e pirogenerone sono nella Tabella IV di tale Convenzione, ma altri derivati non sono sotto controllo internazionale. Con decisione del Consiglio del 2 dicembre 2010, il 4-metilmetcatinone (mefedrone) è stato sottoposto a misure di controllo negli Stati membri dell’UE (2010/759 / UE).

Stato legale in Italia

I catinoni sintetici sono annotati nella Tabella I delle sostanze stupefacenti, di cui al D.P.R. n. 309/90.

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