Schede

Cocaina

La cocaina è un prodotto naturale estratto dalle foglie della pianta di coca  (Erythroxylon coca Lam). Questo arbusto tropicale è coltivato in maniera diffusa nella catena Andina in America del sud ed è l’unica fonte naturale conosciuta della cocaina. Prodotta normalmente come cloridrato, è impiegata limitatamente in campo medico come anestetico topico. La base libera, conosciuta a volte come crack,  è una forma fumabile di cocaina. Sin dai tempi antichi, le foglie di coca vengono usate dalle popolazioni indigene dell’America meridionale come stimolanti. A partire dai primi anni del ventesimo secolo, si è fatto un abuso di cocaina purificata come stimolante del sistema nervoso centrale. La cocaina è sotto controllo internazionale.

Presentazione

La cocaina in base libera (free base) e il sale cloridrato sono polveri bianche. Quando si presenta sotto forma di crack, la cocaina base assume di solito la forma di piccoli grumi (100-200 mg).

Modalità d’uso

Nell’uso illecito, la cocaina viene tipicamente sniffata (insufflata), in modo da essere assorbita attraverso la mucosa nasale. L’ingestione porta alla perdita di attività dell’intestino attraverso l’idrolisi enzimatica. Il crack è una forma fumabile di cocaina. L’iniezione di cocaina è meno comune. Una dose tipica di cocaina o crack è di 100-200 mg. Il livello medio di purezza della cocaina in Europa è alto e quello del crack generalmente ancora più alto, ma dipende non soltanto dalla purezza della cocaina utilizzata nella sua produzione ma anche dal metodo di produzione. Gli adulteranti comuni della cocaina sono la fenacetina, la lidocaina, la benzocaina, la procaina, la caffeina, il paracetamolo e gli zuccheri.

Effetti psicoattivi

La cocaina ha un effetto stimolante sul sistema psicomotorio simile all’amfetamina ed ai relativi composti. Aumenta le concentrazioni del trasmettitore sia nella sinapsi noradrenergica che in quella dopaminergica e agisce anche come agente anestetico. Come l’amfetamina, induce euforia, tachicardia ed ipertensione ed è un inibitore dell’appetito.

Conseguenze per la salute a breve termine e nel lungo periodo

La cocaina ha anche una forte potere rinforzante, sviluppando una rapida dipendenza psicologica, un effetto ancora più marcato tra quelli che fumano cocaina base. Dopo una dose da 25 mg, i livelli ematici raggiungono un picco nell’intervallo 400-700 μg / La seconda della modalità di assunzione. Se consumata insieme all’alcol, la cocaina sviluppa anche il metabolita coca etilene. Nelle urine si può trovare della cocaina non modificata. L’emivita plasmatica della cocaina è di 0,7-1,5 ore. La dose minima letale è stimata in 1,2 g, ma soggetti sensibili sono morti per una dose di appena 30 mg applicata alle membrane mucose, mentre i tossicodipendenti possono tollerare fino a 5 g al giorno. Il crack si ottiene dal cloridrato di  cocaina.

Uso in medicina

Le soluzioni di cocaina cloridrato hanno un limitato utilizzo medico come anestetico topico per procedure chirurgiche che coinvolgono l’occhio, l’orecchio, il naso e la gola.

Controllo internazionale

La cocaina è elencata nell’Allegato I della Convenzione Unica sugli stupefacenti del 1961 delle Nazioni Unite. Gli esteri e i derivati di ecgonina, che sono convertibili in ecgonina e cocaina, sono anch’essi controllati secondo tale Convenzione. La foglia di coca è elencata separatamente nell’Allegato I ed è definita dall’articolo 1, paragrafo 1, come: “La foglia del cespuglio di coca, ad eccezione di una foglia da cui sono state rimosse tutte le ecgonine, la cocaina e tutti gli altri alcaloidi ecgonini”.

Stato legale in Italia

La cocaina è annotata nella Tabella I delle sostanze stupefacenti, di cui al D.P.R. n. 309/90.

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