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OPERAZIONE “NADIR 2”

IL 10 maggio 2018 militari della Compagnia Carabinieri Roma Centro, nelle province di Roma, Frosinone e Torino, a conclusione dell’operazione con nome in codice “Nadir 2”,  hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 10 indagati, 7 marocchini, un algerino, un italiano ed un albanese, che avevano dato vita ad un traffico internazionale di hashish, marijuana e cocaina da destinare alle principali piazze di spaccio nei pressi delle aree della movida  romana ed in altre province italiane.

L’operazione è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia e con il fondamentale contributo della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga.

Lo stupefacente, una volta giunto in Italia, veniva distribuito adottando raffinate tecniche finalizzate ad eludere il controllo delle Forze di Polizia, consistenti nell’utilizzo di “autovetture deposito” parcheggiate in luoghi strategici, nel sotterrare quantitativi di media rilevanza in parchi e aiuole, per poi prelevarne le singole dosi in modo tale da ridurre il “danno” in caso di intervento delle forze dell’ordine.

L’organizzazione indagata è risultata strutturata in modo piramidale con una rigida disciplina interna. I capi non tolleravano inaffidabilità o infedeltà, arrivando a sottoporre a violenti interrogatori chi era sospettato di inadempienza o infedeltà. In occasione di una rivalità con un gruppo di spacciatori tunisini, sorta nel quartiere San Lorenzo, è stata eseguita una spedizione punitiva nei confronti del gruppo concorrente. E’ stato anche documentato come gli indagati, grazie ad un efficiente sistema di comunicazione e coordinamento, adottasse ogni accorgimento per riconoscere il personale delle Forze di Polizia, condividendo le informazioni relative ai movimenti, agli automezzi impiegati ed alle connotazioni fisiche.

L’indagine ha consentito di accertare responsabilità nei confronti di 28 indagati, di eseguire ulteriori 38 arresti in flagranza e di sequestrare complessivamente, sull’intero territorio italiano, 16 Kg. di hashish, 4 Kg. di marijuana e circa mezzo chilo di cocaina.

Nel corso delle indagini sono emersi anche i rapporti di alcuni indagati con esponenti di spicco del clan camorristico “Polverino-Orlando” di Marano di Napoli, giunti a Roma per vari summit.

Grazie alla fattiva collaborazione offerta dalle Autorità di Polizia spagnole, con il decisivo supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, è stato documentato come nel Paese iberico ripiegassero gli elementi di vertice dell’organizzazione indagata in caso di sospetto di possibile azione investigativa nei loro confronti in Italia. Gli stessi, inoltre, sempre dalla Spagna hanno supervisionato le importazioni di stupefacente dall’Africa. Grazie alla citata cooperazione internazionale di polizia, nel corso dell’indagine, in Spagna sono stati anche catturati 2 latitanti (destinatari di ordini di cattura internazionali per condanne per reati connessi agli stupefacenti), un italiano, che all’atto della cattura nella sua villa-bunker in Andalusia è stato trovato in possesso di circa 200 chili di hashish e 3 chili di cocaina e un uruguaiano.

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