Category "Operazioni antidroga"

Nella mattinata del 14 dicembre, il Nucleo Investigativo Carabinieri di Pavia e il Nucleo Carabinieri Antisofisticazioni e Sanità di Cremona, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Pavia e con il coordinamento e supporto della DCSA, a conclusione di una complessa indagine antidroga, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 8 persone, di cui 3 italiani, 2 sudafricani ed un nordafricano  (video dell’operazione).

L’indagine, avviata nel 2022 , ha permesso di  bloccare attraverso attività di cooperazione con l’HSI americana, una vasta attività di spaccio internazionale di Ossicodone dall’Italia verso gli Stati Uniti.

L’attività dei Carabinieri ha permesso di individuare 8 soggetti, responsabili dell’articolata rete di spaccio internazionale con gli USA, che agivano rubando i ricettari ed i timbri medici da vari ospedali del Nord Italia, falsificando poi le prescrizioni e presentandole presso varie farmacie, ottenendo il farmaco OxyContin, contenente il principio attivo dell’Ossicodone.

I trafficanti dopo aver accumulato circa mille pastiglie, procedevano alla loro spedizione in pacchi postali inviati negli Stati Uniti, principalmente nella zona di Boston. Ogni pastiglia consentiva profitti tra gli 80 e i 100 dollari e l’attività illecita ha generato entrate stimate in 1,6 milioni di dollari e un danno erariale per lo Stato italiano di oltre 65.000 euro.

 

Nell’ambito della cooperazione internazionale, garantita dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, agli inizi di quest’anno, grazie ai continui scambi informativi con la DEA americana, è stata avviata dalla Guardia di Finanza di Piacenza un’articolata attività investigativa, diretta dalla locale Procura della Repubblica e svolta in collaborazione con la polizia e l’autorità giudiziaria statunitense.

Le indagini hanno fatto emergere un proficuo traffico di droghe sintetiche sulla rotta CINA-U.S.A con transito dall’Italia, gestito da un soggetto piacentino di elevato spessore criminale, che è risultato anche al vertice di un’organizzazione transnazionale dedita alla contraffazione di valuta – banconote e monete e riciclaggio.

E’ stato possibile risalire a circa 100 mila dosi confezionate per le singole consumazioni di sostanze sintetiche, tra cui anche il fentanyl – la c.d. droga dello zombie – dai devastanti effetti sulla salute, trafficate attraverso il darkweb. Le transazioni economiche della droga – dal valore complessivo di oltre 250 mila euro – avvenivano attraverso l’utilizzo di criptovalute (Bitcoin), non rintracciabili.

In Italia sono stati eseguiti 7 provvedimenti cautelari e 13 perquisizioni con il sequestro di 300.000 euro in contanti, 26.000 euro  in bitcoin, dispositivi informatici, 3 orologi di pregio,  immobile e tutta la strumentazione per la contraffazione della valuta (comunicato stampa del Procuratore della Repubblica di Piacenza).  Negli Stati Uniti parallelamente sono state eseguite 11 perquisizioni con l’arresto di altrettanti soggetti ed il sequestro di 2 kg di sostanze stupefacenti sintetiche, 1 kg di marijuana e armi.

Il 14 e 15 novembre si sono tenute a Cleveland e a Piacenza le conferenze stampa – presiedute dalle Autorità Giudiziarie americane e italiane – a cui hanno partecipato rappresentanti della Guardia di Finanza, della DEA e della DCSA.

I brillanti esiti dell’operazione testimoniano l’importanza delle sinergie e della condivisione delle informazioniassicurate dall’attività di coordinamento della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga – nel quadro della collaborazione internazionale tra forze di polizia e magistrature nel contrasto al narcotraffico a livello globale.

 

Lo scorso 26 ottobre si è tenuta a Barcellona una conferenza stampa relativa all‘operazione antidroga Magenta svolta in territorio iberico dai Mossos d’Esquadra  in stretta cooperazione con l’Italia dove si è sviluppata la parallela operazione Madera della Guardia di Finanza di Milano. All’evento ha partecipato l’ Esperto per la Sicurezza a Barcellona – per la DCSA –  oltre a rappresentanti della Guardia di Finanza di Milano e di EUROPOL.

Le attività di contrasto al narcotraffico internazionale si sono sviluppate in Spagna e in Italia con il coordinamento info-investigativo ed il supporto della DCSA tramite l’Esperto per la Sicurezza a Barcellona. A conclusione delle operazioni, lo scorso 17 ottobre, sono state eseguite 78 misure cautelari di cui 58 emesse dall’Autorità giudiziaria italiana e 20 dalla magistratura iberica, oltre a 128 perquisizioni sul territorio nazionale ed all’estero con rilevanti sequestri di marijuana, hashish e denaro contante (video dell’operazione spagnola).

ARRESTO DI 58 PERSONE  E  SEQUESTRO DI 30 TONNELLATE DI STUPEFACENTI, 10 COMPENDI AZIENDALI, 52 IMMOBILI E 9 MILIONI DI EURO.

Nella mattinata del 17 ottobre, la Guardia di Finanza di Milano, a conclusione dell’indagine Madera, diretta dalla Procura della Repubblica – DDA – di Milano, ha eseguito una maxi operazione a contrasto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, riciclaggio, esercizio abusivo del credito e frode fiscale, con il supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, del Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza e del Corpo della Polizia Locale di Milano. Centinaia di Finanzieri, anche con l’ausilio di unità cinofile per la ricerca di denaro, hanno eseguito sul territorio nazionale, 46 ordinanze di custodia cautelare, di cui 33 in carcere e 13 ai domiciliari, oltre a 12 fermi di indiziati di delitto, mentre sono state effettuate 96 perquisizioni in Italia, Spagna e Svizzera presso abitazioni ed aziende nella disponibilità della consorteria criminale. Contemporaneamente,  sono state eseguite 20 misure cautelari e 32 perquisizioni in territorio iberico, con sequestri di ingenti quantitativi di marijuana, hashish e denaro contante, nell’ambito della parallela indagine spagnola Magenta, condotta dai Mossos d’Esquadra, in stretta cooperazione con l’Italia.

All’esecuzione congiunta e coordinata delle misure restrittive in Italia e in Spagna – Action Day – hanno partecipato anche rappresentanti della DCSA e di EUROPOL.

L’indagine Madera ha permesso di individuare i canali di approvvigionamento e della rete di spaccio di hashish e marijuana per circa 30 tonnellate e ricostruire traffici del valore complessivo di 42 milioni di euro ed un giro di denaro contante di 26 milioni di euro in poco più di un anno. Le attività investigative hanno consentito di accertare le modalità di pagamento utilizzate dai narcotrafficanti che, per saldare gli acquisti di droga, si sono avvalsi di servizi abusivi gestiti da cittadini cinesi, che svolgevano la funzione di centri di raccolta del denaro da trasferire in Spagna. Il sistema utilizzato era il Fei Ch’ien (denaro volante), ovvero un sistema informale di trasferimento dei soldi simile alla hawala islamica.

E’ stato, inoltre, accertato che le somme consegnate dai trafficanti negli esercizi commerciali cinesi venivano immediatamente “vendute” ad un’altra organizzazione criminale, composta da imprenditori italiani operanti nel settore dell’acciaio e della plastica, dediti a frodi all’IVA mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ha svolto una costante azione di coordinamento info-investigativo ed ha fornito, tramite l’Esperto per la Sicurezza a Barcellona, un prezioso contributo alle indagini estese in ambito internazionale, svolte, in particolare, in stretta collaborazione con le autorità di polizia spagnole.

L’esito dell’ operazione antidroga italiana è stato divulgato in un comunicato stampa validato dal Procuratore della Repubblica di Milano, mentre i risultati della parallela attività spagnola, pubblicizzati in maniera sintetica durante le fasi dell’esecuzione, verranno illustrati nel dettaglio nel corso di una conferenza stampa, prevista, in quel Paese, nei prossimi giorni.

Nella mattinata del 4 ottobre, la Guardia di Finanza di Roma ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 33 persone, di cui 22 in carcere ed 11 agli arresti domiciliari, per le ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e al riciclaggio, oltre che per i reati di estorsione, autoriciclaggio e detenzione abusiva di armi.

L’operazione rappresenta l’epilogo di complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma – DDA, sviluppate dal G.I.C.O. – G.O.A. del Nucleo PEF Roma e supportate dalla Direzione Centrale Servizi Antidroga e dal Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza.

L’attività, iniziata nel 2020, ha permesso di individuare soggetti di nazionalità cinese localizzati nella capitale, che hanno svolto sistematiche operazioni di riciclaggio di profitti illeciti conseguiti da più gruppi criminali dediti al traffico, anche internazionale, di sostanze stupefacenti. La “ripulitura” delle somme si realizzava con l’utilizzo del  c.d. metodo Fei Ch’ien (denaro volante), ovvero un sistema informale di trasferimento dei soldi, attraverso il quale sono state accertate movimentazioni finanziarie per oltre 50 milioni di euro dirette dal territorio nazionale verso l’estero. Le indagini hanno permesso di ricondurre il denaro da riciclare a due organizzazioni criminali dedite al narcotraffico, che utilizzavano anche chat criptate,, per eludere le intercettazioni e autovetture con doppifondi per occultare la droga trasportata da corrieri.

L’operazione ha permesso di sequestrare, complessivamente, quasi 300 kg di narcotico (tra hashish, marijuana e cocaina), circa 10 milioni di euro nei confronti di corrieri incaricati di trasferire fisicamente il denaro fuori dal territorio dell’UE, nonché ricostruire traffici illeciti per oltre 500 kg di sostanze stupefacenti, costituenti un giro di affari tra la Spagna e Italia di circa 20 milioni di euro.

La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ha svolto la specifica azione di coordinamento info-investigativo, a livello  nazionale ed internazionale, contribuendo all’eccellente risultato conseguito dalla Guardia  di Finanza di Roma.

L’esito dell’efficace operazione antidroga è stato divulgato in un comunicato stampa a firma del Procuratore della Repubblica di Roma.

Tra i mesi di maggio e giugno u.s. si è sviluppata un’importante attività antidroga, il cui successo è stata la conseguenza di un’efficace cooperazione internazionale che si è instaurata tra le autorità uruguayane, portoghesi, spagnole ed italiane. In particolare, l’indagine è stata avviata a seguito del rinvenimento di 40 kg di cocaina presso l’aeroporto di Montevideo (Uruguay), occultata all’interno di 6 tavole da surf spedite da un cittadino italiano in Portogallo e destinata in Italia con transito in Spagna. Le Autorità hanno, pertanto, inoltrato una richiesta di consegna controllata internazionale verso il Portogallo, con il contestuale interessamento dell’Italia, attraverso l’Esperto per la Sicurezza della DCSA presso l’Ambasciata d’Italia in Argentina, competente anche per l’Uruguay.

La strategia condivisa dai Paesi interessati ha permesso il buon esito dell’operazione speciale internazionale, con l’arresto a Lisbona, il 7 giugno u.s., da parte della polizia portoghese di due italiani ed il successivo 11 giugno, di un terzo complice connazionale arrestato dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, colpito da un mandato di cattura internazionale.

L’Autorità Giudiziaria e la polizia uruguayana, a conclusione dell’importante attività di contrasto antidroga, memorabile in quanto si tratta della prima consegna controllata internazionale effettuata da quel Paese verso l’Europa, hanno indetto, il 13 giugno u.s., una conferenza stampa divulgativa, alla quale hanno preso parte il Ministro dell’Interno dell’Uruguay, Luis Alberto Heber Fontana, il Capo della Polizia Nazionale uruguayana, Comisario General (Gen C.A.) Jose’ Manuel AZAMBUYA e il Comisario General (Gen C.A.) Juan Jesús RODRÍGUEZ REINA – Director de la Dirección de Investigaciones de la Policía Nacional DIPN e, in modalità videoconferenza, le Autorità dei Paesi che hanno collaborato.

Per l’Italia ha presenziato il Procuratore di Reggio Calabria, dott. Giovanni Bombardieri, il Primo Dirigente della P. di S., dott.ssa Alessandra Ortenzi della DCSA – per l’attività di coordinamento espletata nel corso dell’operazione – esponenti della struttura operativa della Polizia di Stato e l’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia in Argentina (Buenos Aires), Magg. CC Marco Di Maggio.

Il successo dell’operazione conferma l’importanza della cooperazione internazionale a livello giudiziario ed investigativo, nella consapevolezza che solo uno sforzo congiunto può strategicamente riuscire a fronteggiare in maniera più efficace e determinante la minaccia del narcotraffico.

ESEGUITI SEQUESTRI PREVENTIVI DI BENI PER UN VALORE COMPLESSIVO DI QUASI 4 MILIONI DI EURO.

Nella mattinata del 5 giugno, in Italia e in altri Paesi dell’Unione Europea (Germania e Spagna), militari della Guardia di Finanza di Catanzaro – con la con la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) e delle forze di polizia della Germania e del Belgio, con il coordinamento della Procura della Repubblica – DDA di Catanzaro ed il supporto di Eurojust, Europol e della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga – hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un’associazione a delinquere, composta da 25 indagati, finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. La misura ha visto l’impiego di oltre 200 i finanzieri e delle unità cinofile, antiterrorismo e della componente aerea della Guardia di Finanza.

L’operazione, convenzionalmente chiamata “Gentleman 2“, rappresenta l’epilogo di una complessa indagine iniziata nel 2020 con la costituzione di una Squadra Investigativa Comune (SIC), formata da militari del Nucleo PEF di Catanzaro e da appartenenti alle forze di polizia tedesche e belghe. Nelle indagini hanno rivestito un ruolo fondamentale gli strumenti della cooperazione internazionale, che hanno permesso di avviare una proficua collaborazione tra le rispettive forze di polizia e le relative Autorità Giudiziarie e che hanno, così, consentito l’utilizzabilità dei risultati investigativi nei procedimenti penali degli Stati interessati.

L’indagine ha permesso di ricostruire gli assetti del sodalizio criminale, operativo nel narcotraffico di cocaina, eroina ed hashish e con base logistica in Provincia di Cosenza e con ramificazioni in Germania. La gravità degli indizi raccolti ha, inoltre, consentito di individuare un’altra struttura criminale, radicata in Corigliano-Rossano, dedita al traffico di marijuana ed hashish sul territorio.

La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga nell’ambito dell’operazione Gentleman 2,  oltre a svolgere  il consueto coordinamento, ha fornito un prezioso contributo alle indagini,  segnalando numerose convergenze investigative, assicurando le molteplici esigenze di cooperazione internazionale per il tramite dei dipendenti Esperti per la Sicurezza (Madrid, Bogotà) e supportando le attività dal punto di vista tecnico-logistico e finanziario.

Il brillante risultato dell’operazione è stato divulgato nell’ambito della conferenza stampa presieduta dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, a cui ha partecipato anche la D.C.S.A. – leggi qui il comunicato stampa.

 

SEQUESTRI PREVENTIVI DI SOCIETA’, BENI MOBILI ED IMMOBILI DEL VALORE DI 25 MILIONI DI EURO IN ITALIA, PORTOGALLO, GERMANIA E FRANCIA.

Nelle prime ore della mattinata del 3 maggio, il ROS e il Comando Provinciale di Reggio Calabria dell’Arma dei Carabinieri hanno dato esecuzione, sul territorio nazionale ed all’estero,  a quattro collegati provvedimenti cautelari emessi dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura della Repubblica – DDA guidata dal Dott. Giovanni Bombardieri, nei confronti di 108 soggetti, indagati, tra le altre cose, per associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

Il brillante esito dell’operazione Eureka è stato possibile anche grazie al prezioso coordinamento svolto dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo – diretta dal Procuratore  dott. Giovanni Melillo – e da Eurojust, nonché dall’efficiente cooperazione realizzata con diverse polizie estere, supportata dalla DCSA, da Interpol, da Europol, dalla rete @ON e dalla DEA americana.

L’operazione EUREKA è stata avviata nel giugno del 2019 a seguito di raccordi tra l’Arma dei Carabinieri e la Polizia federale belga che stava investigando su alcuni soggetti stanziati in Belgio e legati alla ‘ndrangheta e dediti al narcotraffico internazionale. Le indagini, sviluppate nell’ambito di Squadre Investigative Comuni, si sono progressivamente estese a diverse famiglie, ricostruendo gli assetti interni e le condotte riconducibili all’acquisto di ingenti partite di cocaina. Gli approfondimenti investigativi hanno messo in luce l’operatività di tre associazioni contigue alle maggiori cosche del mandamento jonico reggino, con basi operative in Calabria e ramificazioni in varie regioni italiane ed estere. Le tre consorterie si rifornivano direttamente da organizzazioni colombiane, ecuadoregne, panamensi e brasiliane, risultando in grado di gestire un canale di importazione del narcotico dal Sud America all’Australia. Sono stati individuati, tra il 2020 ed il 2022, molteplici episodi di importazione via mare di cocaina (nei porti di Gioia Tauro, Anversa e Colon), per oltre 6.000 kg, dei quali più di 3.000 sono stati sequestrati.

La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga nell’ambito dell’operazione Eureka,  oltre a svolgere  il consueto coordinamento, ha fornito un prezioso contributo alle indagini,  segnalando numerose convergenze investigative, assicurando le molteplici esigenze di cooperazione internazionale per il tramite dei dipendenti Esperti per la Sicurezza (Buenos Aires, Madrid, Bogotà, Brasilia, Santo Domingo, Istanbul, Lima e Lisbona) e degli Uffici di Collegamento esteri in Roma e supportando le attività dal punto di vista tecnico-logistico e finanziario, anche mettendo a disposizione strumentazioni e risorse.

Il brillante risultato dell’operazione è stato divulgato nell’ambito della conferenza stampa presieduta dal Procuratore di Reggio Calabria, a cui ha partecipato anche la D.C.S.A. – leggi qui il comunicato stampa.

 

Nelle prime ore della mattinata del 28 marzo, la Polizia di Stato – Squadra Mobile-  di Bologna, con il prezioso coordinamento della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e la collaborazione dell’Agenzia delle Dogane, ha concluso un’articolata attività investigativa, denominata “DOMINO 2021“, eseguendo un’ ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. di Bologna, nei confronti di 21 soggetti, 12 dei quali cittadini dominicani, per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e riciclaggio.

L’indagine ha consentito di disarticolare un sodalizio criminale, composto da cittadini italiani e della Repubblica Dominicana, dedito al traffico internazionale ed alla distribuzione di importanti volumi di cocaina, con epicentro nel capoluogo emiliano ed acquirenti anche delle città di Roma, Milano, Terni e Parma.

La cocaina, proveniente da Santo Domingo, giungeva in Italia presso il porto di Vado Ligure (SV),  occultata in carichi di “pelli bovine grezze”, trasportate all’interno di container. Durante le attività sono state effettuate mirate perquisizioni, tra cui quella all’interno di un capannone in provincia di Vicenza –  una delle basi logistiche dell’organizzazione criminale – dove sono stati rinvenuti e sequestrati quasi 500 panetti di cocaina nascosti proprio all’interno di pelli di bovino grezze. Nel complesso, l’attività investigativa  ha permesso di sequestrare  circa 750 kg di cocaina – che avrebbe fruttato circa 61 milioni di euro – e la somma contante di 335.000 euro, provento delle attività illecite.

La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ha fornito un prezioso apporto alle indagini, acquisendo informazioni utili tramite i canali di cooperazione internazionale, anche attraverso il proprio Esperto per la Sicurezza nella Repubblica Dominicana, coordinando le attività a livello nazionale ed estero e, dal punto di vista tecnico-logistico, mettendo a disposizione risorse e strumentazioni speciali.

Indagine supportata da Europol e parte delle azioni  EMPACT (piattaforma multidisciplinare europea contro le minacce criminali, nata con lo scopo di rafforzare l’intelligence, la cooperazione strategica ed operativa tra autorità nazionali, istituzioni e organi dell’UE e partner internazionali)

Al termine di complesse indagini, il 23 febbraio, la Guardia Civil spagnola, con il sostegno di Europol ed il supporto informativo della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, ha sgominato un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di droga gestita da italiani in Spagna.  L’operazione ha portato all’arresto di 20 componenti della rete criminale – composta anche da albanesi, spagnoli e marocchini – ed al sequestro di oltre 2 tonnellate di stupefacenti e beni, provento dell’attività illecita, superiore ai 5,5 milioni di euro.

I capi dell’organizzazione, di nazionalità italiana, sono riusciti al momento a sfuggire alla cattura utilizzando documenti falsi e per loro sono stati emessi ordini di cattura europei. I proventi del traffico di stupefacenti venivano riciclati attraverso l’utilizzo di fatture false e forme di pagamento tramite società di comodo coinvolte nel trasporto della droga e attraverso investimenti immobiliari e beni di lusso.

Le indagini sono state avviate alla fine del 2021, a seguito del reperimento di un carico di hashish occultato all’interno di un camion che trasportava pallet. Nel 2022 le Forze dell’ordine hanno anche intercettato in mare aperto un natante noleggiato dall’organizzazione, con a bordo quasi 2 quintali di hashish. Per evitare ulteriori sequestri, gli arrestati avevano costruito un laboratorio per la produzione della droga ed allestito una grande piantagione di marijuana nel sudest della Spagna.

Di seguito il testo (in italiano) del comunicato stampa pubblicato da Europol, sull’esito dell’operazione:

20 SOSPETTI RICICLATORI DI DENARO E TRAFFICANTI DI DROGA ARRESTATI

Le forze dell’ordine spagnole hanno sequestrato beni per oltre 5,5 milioni di euro; I criminali avevano costruito infrastrutture per la produzione di droga

Un’indagine congiunta sostenuta da Europol ha portato all’arresto di 20 sospetti riciclatori di denaro e trafficanti di droga. L’operazione è stata condotta dalla Guardia Civil spagnola, con il supporto della Direzione Centrale Servizi Antidroga e ha portato al sequestro di oltre 5,5 milioni di euro di proventi di reato e oltre 2 tonnellate di droga. Con sede nel sud della Spagna, la rete criminale era composta da cittadini albanesi, italiani, spagnoli e marocchini, ed era guidata da cittadini italiani che sfuggivano alla cattura utilizzando documenti di identità falsi.

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I risultati dell’operazione includono:

  • 6 case perquisite a Siviglia, Spagna
  • 20 soggetti arrestati
  • beni sequestrati per un valore stimato a 5,5 milioni di EUR
  • 2 orologi di lusso e 16 545 EUR in contanti sequestrati
  • 2 500 chilogrammi di hashish e 45,6 chilogrammi di marijuana sequestrati
  • Infrastrutture criminali sequestrate, tra cui camion, una barca, strumenti per la coltivazione di marijuana e la produzione di hashish e 34 telefoni cellulari
  • Scoperta una grande piantagione di marijuana e un laboratorio di droga
  • Sequestrati documenti di viaggio e di identificazione falsi

I criminali si affidavano a false identità

Poiché i leader italiani della rete criminale erano oggetto di ordini di arresto europei, hanno usato documenti falsificati per nascondere le loro identità. Residenti nelle città tra Siviglia e Malaga, hanno cercato di evitare il rilevamento adottando varie misure di sicurezza e cambiando frequentemente i loro indirizzi.

La rete criminale ha utilizzato una varietà di metodi di riciclaggio di denaro per occultare i proventi del traffico di droga. Questi includevano la canalizzazione di denaro – attraverso conti bancari aziendali utilizzando fatture false, prestiti o altri debiti – attraverso una rete di società coinvolte nel trasporto di droga. Altri metodi utilizzati sono stati gli investimenti in immobili di lusso, affitti, beni di lusso e veicoli, nonché pagamenti in contanti.

Laboratorio di droga e piantagione di marijuana

Le indagini sono state avviate nell’ottobre 2021, quando una spedizione di hashish è stata rinvenuta in un camion che trasportava pallet di cipolle. Le forze dell’ordine hanno arrestato i due conducenti e sequestrato 468 chilogrammi di hashish. Successivamente, nel maggio 2022, è stato operato  un altro sequestro di 194 chilogrammi di hashish e 30 chilogrammi di marijuana Nello stesso mese un’imbarcazione noleggiata dall’organizzazione criminale è stata intercettata dalle forze dell’ordine in mare aperto, con l’arresto dei suoi tre occupanti e il sequestro di 1 800 chilogrammi di hashish e della nave stessa.

L’intercettazione di questa grande spedizione dal Marocco dimostra che è diventato sempre più difficile per i criminali importare droga via mare. Per aggirare questo problema, l’organizzazione aveva costruito un laboratorio per la produzione di hashish e creato una grande piantagione di marijuana nel sud della Spagna, scoperti nel corso dell’operazione, che ha coinvolto più di 150 operatori di polizia. Europol ha fornito la propria esperienza ed il supporto analitico ed operativo, fin dall’inizio dell’indagine. Inoltre, uno specialista di Europol è stato inviato in Spagna durante l’ Action Day.

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