Il 31 gennaio 2018, la Squadra Mobile della Questura di Bologna, a conclusione dell’operazione “Rexton 2016”, ha dato esecuzione ai provvedimenti cautelari, emessi dal GIP, su richiesta dei PM della DDA di Bologna, nei confronti di 21 soggetti facenti parte di due diverse organizzazioni costituite rispettivamente da cittadini marocchini e albanesi che gestivano il traffico di cocaina e hashish.
In particolare, l’indagine, partita alla fine del 2015 e coordinata dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, ha portato al sequestro di circa 1.200 kg hashish, 22 kg di cocaina e 77 kg di marijuana ed all’arresto di 11 marocchini, 9 albanesi e un italiano, un 60enne romano che è ritenuto aver fornito supporto logistico all’organizzazione indagata.
L’hashish, importato dal Marocco a bordo di camion attraverso la Spagna, era destinato ad alimentare prevalentemente ma non solo, il mercato illecito dell’Emilia Romagna e del Lazio.
Alle piazze dell’Emilia Romagna e del Nord Italia era rivolto l’hashish caratterizzato dal logo raffigurante il marchio ‘Rolex’ impresso sui panetti che indicava una migliore qualità, mentre alle piazze del Centro Italia (Umbria e Lazio) veniva inviato quello contraddistinto dai loghi ‘Dubai’ e ‘Roma’. Ulteriore logo emerso è quello della compagnia aerea ‘Vueling’.
Mentre la compagine marocchina si occupava dell’hashish e aveva base a Bologna; quella albanese è risultata specializzata nella cocaina proveniente dall’Olanda ed aveva base a Castellarano, nel Reggiano.
Gli investigatori hanno quantificato in circa 300 kg al mese la quantità di hashish che l’organizzazione faceva arrivare a Bologna, per essere poi smistata sul territorio regionale, mentre di cocaina sarebbero arrivati circa quattro chili al mese, tramite il gruppo albanese che la gestiva nel Reggiano.
I contatti e lo scambio di sostanze fra le due organizzazioni erano assidui e portavano a frequenti trasporti di “coca” e “fumo” lungo la via Emilia.
Il sequestro più consistente – poco meno di una tonnellata di hashish, 1 Kg. di cocaina e 115.000 euro in contanti- è stato eseguito nella primavera 2016 ad Aprilia (Latina). L’intervento seguiva due analoghi “raid” che avevano consentito rispettivamente il sequestro di 62 kg di ‘hashish’ al casello autostradale di Modena Nord e di 19 kg di cocaina e 22 kg di marijuana, a Castellarano (Reggio Emilia), con l’arresto di due coniugi albanesi.
La comunicazione tra i vari ‘anelli’ della catena di distribuzione dello stupefacente, captate dagli investigatori con 3.000 ore di intercettazioni ambientali e 15.000 ore di intercettazioni telefoniche, avveniva con un linguaggio in codice abilmente decifrato dalla Polizia. Gli appuntamenti venivano fissati nel corso di incontri personali. I soggetti raggiunti dai provvedimenti restrittivi del GIP del Capoluogo felsineo, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, sono tutti ritenuti ricoprire ruoli di livello medio-alto nella filiera di traffico tanto che non si occupavano direttamente dello spaccio di strada.