Ieri, 28 maggio, la Guardia di Finanza di Roma, a conclusione dell’ Operazione OPIUM, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere -emessa dal G.I.P. -Tribunale su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia capitolina- nei confronti di 10 persone originarie del Pakistan e dell’Afghanistan, accusate di far parte di un’associazione per delinquere dedita al traffico di eroina su scala internazionale. Le indagini, sviluppate dal G.I.C.O. Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma, con la proficua collaborazione della N.C.A. britannica –National Crime Agency- sono state costantemente supportate dall’attività di coordinamento info-investigativo di questa Direzione Centrale per i Servizi Antidroga che, visto il campo d’azione internazionale dei narcotrafficanti, ha favorito e sostenuto la cooperazione delle polizie dei vari Paesi interessati dal traffico illecito. Le attività investigative hanno permesso di riscostruire l’operatività di un pericoloso sodalizio, facente parte di un vero e proprio network del narcotraffico, dotato di notevoli risorse economiche e di importanti disponibilità di stupefacente da destinare ai propri sodali, dislocati in vari Paesi europei. Infatti, sono risultati Paesi destinatari dell’eroina, oltre all’ Italia, Gran Bretagna, Grecia, Olanda e Francia. L’organizzazione criminale indagata, con base operativa a Roma, da cui coordinava le importazioni di eroina per tutta l’Europa, effettuate via mare e via aerea, soprattutto utilizzando i cosiddetti ovulatori , si può dire avesse una “doppia anima”: locale e globale. Infatti, il sodalizio non aveva solo accentrato in alcuni quartieri romani– con una forte presenza afghana e pakistana – le fasi di stoccaggio e consegna della droga ma era anche in grado- grazie a un’articolata rete di conoscenze- di proiettarsi in diverse aree geografiche, invadendo piazze di spaccio anche solo per brevi periodi e, soprattutto, di reperire l’eroina attraverso molteplici canali internazionali, mantenendo costanti e dirette relazioni “commerciali” con i Paesi d’origine, Afghanistan e Pakistan. Nel corso delle attività gli investigatori hanno arrestato 9 corrieri di nazionalità pakistana, afghana e siriana e sequestrato oltre 25 chili di stupefacente di altissima qualità. L’organizzazione criminale reagiva ai vari interventi repressivi pianificando nuove strategie operative e garantendo ai corrieri arrestati una sorta di “mutua assistenza criminale”- denaro per spese legali e “bisogni” dei familiari-.
L’Operazione OPIUM costituisce un’importante testimonianza del costante impegno della Guardia di Finanza nella lotta al traffico internazionale di stupefacenti, gestito dalla criminalità organizzata e si inquadra nell’ambito della vasta e continua azione di contrasto al narcotraffico svolta dalle Forze di polizia italiane, a livello nazionale e con il sostegno della cooperazione internazionale in materia, attività antidroga favorita , supportata e costantemente coordinata da questa Direzione Centrale per i Servizi Antidroga.