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In data 18 novembre è iniziato, presso la DCSA, il “2° seminario del progetto InFORMARE”, della durata di due settimane, che ha visto la partecipazione di 15 appartenenti a Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza. L’attività formativa si inserisce nel citato progetto “InFORMARE”, realizzato nell’ambito dell’Accordo Icarus dalla DCSA in collaborazione con il Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e finalizzato alla formazione, su tutto il territorio nazionale, di operatori delle Forze di Polizia da inviare nelle scuole per offrire agli studenti una corretta informazione sull’uso e gli effetti dannosi delle sostanze stupefacenti. 

Tra gli argomenti affrontati, la normativa antidroga, con particolare riferimento alle conseguenze negative ed alle sanzioni applicabili ai minorenni che usano o spacciano stupefacenti; la commercializzazione delle droghe avvalendosi del web e dei social media; la diffusione delle droghe soprattutto gli stupefacenti sintetici, le  nuove sostanze psicoattive e i precursori; i danni alla salute e all’impatto psicologico degli stupefacenti in età adolescenziale nonchè le tecniche di ascolto, osservazione e public speaking. Sono state svolte, inoltre, esercitazioni pratiche, simulando incontri in classe con gli studenti, per mettere in condizione gli operatori di polizia di gestire in maniera adeguata ed efficace auditori composti da giovani studenti, ma anche, separatamente, da insegnanti e genitori.

Oltre agli esperti della DCSA, hanno contribuito alle docenze, funzionari della Polizia Stradale, professionisti della comunicazione nonché un medico ed uno psicologo della Direzione Centrale di Sanità della Polizia di Stato.

L’iniziativa formativa si inserisce tra gli obiettivi strategici della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga in tema di prevenzione, per sostenere le attività volte ad offrire ai giovani gli strumenti necessari per conoscere il fenomeno “droga” ed orientare con maggiore consapevolezza e responsabilità le loro scelte, nel rispetto della legalità e della tutela della salute.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dall’11 al 15 novembre si è svolto presso la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga il 2° corsoStupefacenti sintetici, precursori e laboratori clandestini” destinato a 38 frequentatori, tra funzionari ed ufficiali di polizie nazionali (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Polizia Penitenziaria) ed estere (Austria, Croazia, Emirati Arabi Uniti, Grecia, Marocco, Panama, Portogallo, Romania, Spagna, Sudafrica), impiegati nello specifico settore antidroga.     

Il corso è stato realizzato nell’ambito del “Progetto Hermes“, teso a potenziare l’efficienza delle attività di contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, in particolare droghe sintetiche, di precursori chimici e di nuove sostanze psicoattive, oltre che sugli scenari operativi in presenza di laboratori clandestini.                                                          

Tra gli argomenti affrontati, la legislazione nazionale ed internazionale delle droghe sintetiche e delle NPS; il monitoraggio delle Nuove Sostanze Psicoattive svolto dal Sistema Nazionale di Allerta Precoce (SNAP); gli elementi di tossicologia forense e i relativi effetti delle NPS e delle droghe sintetiche; la normativa nazionale ed internazionale in materia  di precursori chimici; le Funzioni dell’Ufficio Centrale Stupefacenti del Ministero della Salute – la formazione delle Tabelle allegate al DPR n. 309 del 9 ottobre 1990; gli aspetti Clinico-tossicologici delle droghe sintetiche e delle NPS – Gestione dell’emergenza.                                                                               

I frequentatori hanno anche visitato la sede del Servizio di Polizia Scientifica di Roma (DAC della P. di S.), dove sono stati affrontati gli argomenti del   profiling delle sostanze stupefacenti, comprese le modalità di intervento ed attività investigative connesse alla scoperta dei laboratori clandestini per la produzione di droghe.

 

 

 

Hanno contribuito al corso docenti esperti della materia della DCSAdel Dipartimento delle Politiche Antidroga e del Ministero della Salute, della Polizia Scientifica, del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche (RIS) e del Comando Tutela della Salute dei Carabinieri, del Centro Antiveleni di Pavia, dell’Università degli Studi di Ferrara, dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.                                                                                                                                                          

                                                                                                         

                                         

Alle prime luci dell’alba del 12 novembre 2024, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, con la collaborazione della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno eseguito nella città partenopea, nella provincia e nel territorio spagnolo, un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – DDA,  nei confronti di 33 soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dall’essere composta da più di dieci persone, dalla disponibilità di armi e dall’aver favorito il clan camorristico “Amato-Pagano”, operante nel quartiere Scampia di Napoli – 17 destinatari della custodia cautelare in carcere e 16 destinatari della misura degli arresti domiciliari. (video dell’operazione)      

Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, sarebbero state disarticolate due distinte organizzazioni criminali, operanti sul territorio partenopeo, dedite al traffico di droga, non collegate funzionalmente tra loro, ma con  il medesimo canale di approvvigionamento dello stupefacente (cocaina e hashish), gestito in Spagna dal gruppo facente capo ad un noto narcotrafficante tuttora latitante.

Il buon esito dell’attività d’indagine è stato assicurato e garantito dal coordinamento info-investigativo della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga.

 

                                                           

Nel corso della notte del 25 ottobre è stato arrestato a Medellin, Colombia, il noto narcotrafficante italiano, Luigi Belvedere, “broker” casertano specializzato nell’importazione illecita di cocaina nonché inserito nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi del Ministero dell’Interno, in fuga dal dicembre del 2020 (video dell’operazione).

L’operazione è stata coordinata dalla Procura distrettuale di Napoli e condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta, dalla Sisco di Napoli e dallo Sco, in collaborazione con la Policia Nacional Colombiana del Grupo Especial de Investigaciones Interagenciales della DIJIN e con il sostegno operativo di Europol, della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga tramite l’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia in Bogotà e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.

L’inchiesta, durata oltre un anno, ha consentito di tracciare gli spostamenti del ricercato in Colombia e di documentare la sua attività di intermediario tra i cartelli colombiani e alcuni clan del “cartello camorristico” dei Casalesi, provvedendo all’organizzazione di spedizioni di droga dal Sud America verso l’Europa.

La cattura del latitante è un importante risultato nella lotta al narcotraffico internazionale, così come dichiarato dal Procuratore di Napoli, e dimostra quanto sia necessaria ed efficace la sinergica cooperazione a livello nazionale ed internazionale tra gli attori impegnati nel contrasto al narcotraffico, settore in cui la DCSA si impegna da sempre, con la costante attività di coordinamento investigativo e di  supporto alle indagini antidroga.

 

Dal 21 al 25 ottobre si è svolto, su proposta dell’Ufficio Regionale delle Nazioni Unite sulle Droghe ed il Crimine per l’Asia Centrale (UNODC-ROCA), un workshop antidroga a favore di 15 esperti delle forze dell’ordine dell’Uzbekistan impiegati nel contrasto al narcotraffico.

Tra gli argomenti affrontati, le relazioni internazionali bilaterali e multilaterali nel contrasto al traffico illecito di sostanze stupefacenti; le funzioni di coordinamento della DCSA e di supporto tecnico, con un focus sulle operazioni speciali sotto copertura e le consegne controllate; le droghe sintetiche, le nuove sostanze psicoattive (NPS) e i precursori e le sostanze chimiche controllate; il monitoraggio della rete a contrasto del narcotraffico che “corre” nel web e sui social; il fenomeno dei traffici di stupefacenti nei contesti penitenziari; il ruolo dell’Agenzia delle Dogane nel contrasto del narcotraffico.

I frequentatori hanno preso parte anche a visite esterne presso la sede del Servizio di Polizia Scientifica di Roma (DAC della P. di S.), dove sono stati affrontati gli argomenti del profiling delle sostanze stupefacenti e le modalità di intervento in caso di scoperta di laboratori clandestini per la produzione di droghe; il Raggruppamento Operativo Speciale dell’Arma dei Carabinieri (ROS), dove sono state approfondite le attività connesse alle operazioni speciali e alla gestione delle identità sotto copertura; il Comando Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Pratica di Mare, deputato all’attività di contrasto dei traffici internazionali di stupefacenti via mare ed aerea.

Hanno contribuito al corso esperti della materia della DCSA, della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria e dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli.

In data 14 ottobre è iniziato, presso la DCSA, il “1° seminario del progetto InFORMARE”, della durata di due settimane, che ha visto la partecipazione di 15 appartenenti a Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza. L’attività formativa si inserisce nel citato progetto “InFORMARE”, realizzato nell’ambito dell’Accordo Icarus dalla DCSA in collaborazione con il Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e finalizzato alla formazione, su tutto il territorio nazionale, di operatori delle Forze di Polizia da inviare nelle scuole per offrire agli studenti una corretta informazione sull’uso e gli effetti dannosi delle sostanze stupefacenti.

Durante il corso sono stati affrontati vari argomenti, dalla normativa antidroga, con particolare riferimento alle conseguenze negative ed alle sanzioni applicabili ai minorenni che usano o spacciano stupefacenti, alla loro commercializzazione avvalendosi del web e dei social media, alla diffusione delle droghe soprattutto quelle sintetiche e le nuove sostanze psicoattive, ai danni alla salute e all’impatto psicologico degli stupefacenti in età adolescenziale, alle tecniche di ascolto, osservazione e public speaking. Sono state svolte, inoltre, esercitazioni pratiche, simulando incontri in classe con gli studenti, per mettere in condizione gli operatori di polizia di gestire in maniera adeguata ed efficace auditori composti da giovani studenti, ma anche, separatamente, da insegnanti e genitori.

Oltre agli esperti della DCSA, hanno contribuito alle docenze, funzionari della Polizia Stradale, professionisti della comunicazione nonché un medico ed uno psicologo della Direzione Centrale di Sanità della Polizia di Stato.

L’iniziativa formativa si inserisce tra gli obiettivi strategici della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga in tema di prevenzione, per sostenere le attività volte ad offrire ai giovani gli strumenti necessari per conoscere il fenomeno “droga” ed orientare con maggiore consapevolezza e responsabilità le loro scelte, nel rispetto della legalità e della tutela della salute.

 

 

Dal 7 all’11 ottobre si è svolto il 25° Corso per Responsabili di Unità Specializzate antidroga, organizzato dalla DCSA. Alla specifica attività formativa, destinata a fornire contributi sia teorico – normativi che tecnico – operativi nella specifica materia, hanno partecipato 22 funzionari ed ufficiali appartenenti a Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria.

Tra gli argomenti trattati sono stati illustrati i compiti della DCSA ed in particolare, il ruolo di coordinamento investigativo antidroga e di supporto tecnico, con un focus sulle operazioni speciali sotto copertura e le consegne controllate, nonché alla normativa vigente e le specifiche tecniche operative d’infiltrazione e di gestione delle identità.

Altri importanti moduli dell’attività formativa hanno riguardato: i metodi per il monitoraggio ed il riconoscimento dei precursori, delle droghe sintetiche e delle Nuove Sostanze Psicoattive; le attività investigative connesse alla scoperta di laboratori clandestini per la produzione di droghe sintetiche; le misure previste nella legislazione nazionale ed internazionale per il contrasto della criminalità organizzata e dei patrimoni illecitamente accumulati e riciclati; le modalità di ricerca informativa tramite le fonti aperte ed analisi di intelligence; il controllo della rete internet e l’attività repressiva del commercio illecito della droga avvalendosi delle potenzialità della rete; il fenomeno dei traffici di stupefacenti nei contesti penitenziari.

Hanno contribuito al corso esperti della materia della D.C.S.A., della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria, oltre a rappresentanti della DEA (Drug Enforcement Administration), dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, della Procura della Repubblica di Roma e dell’Università di Roma.

SGOMINATA ORGANIZZAZIONE DI ALBANESI E ITALIANI DEDITA ALLO SPACCIO DI STUPEFACENTI, 33 MISURE CAUTELARI.

Nelle prime ore della mattinata del 9 ottobre, la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri di Trento, al termine di complesse attività investigative svolte sotto la direzione delle Procure della Repubblica di Trento-DDA e Rovereto e con il supporto della DCSA, hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 33 soggetti indagati a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti (14 custodie cautelari in carcere, 8 arresti domiciliari e 11 obblighi di dimora nel Comune di residenza).

Le indagini, avviate nel 2022, hanno consentito ai poliziotti di Riva del Garda di individuare un’associazione a delinquere strutturata in due gruppi criminali: il primo operativo su Rovereto e Riva del Garda capeggiata da un cittadino italiano e dedito allo spaccio di hashish; il secondo attivo a Riva del Garda, guidato da 3 albanesi, dedito allo spaccio di cocaina. Parallelamente, i Carabinieri di Riva del Garda hanno svolto investigazioni su alcuni soggetti risultati poi far parte del medesimo sodalizio criminale. Nel corso delle attività sono stati arrestati in flagranza di reato 9 soggetti e sequestrati complessivamente 700 grammi di cocaina, 4 kg di hashish e 100 grammi di marijuana e sottoposto a sequestro preventivo un appartamento del valore di circa 200 mila euro, provento dell’attività delittuosa.

Nel corso della conferenza stampa, il Sostituto Procuratore di Trento ha evidenziato come l’operazione rappresenti “un’ulteriore spallata che diamo alla criminalità organizzata a livello locale“, mentre il Procuratore di Rovereto ha manifestato il proprio compiacimento per l’efficace collaborazione “tra Polizia, Carabinieri e Procure ha poi permesso di ricostruire un quadro complesso, che ha portato all’individuazione di un’organizzazione criminale vera e propria“.

Durante le indagini, la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ha garantito la propria azione di coordinamento info-investigativo, segnalando le numerose convergenze investigative e supportando le attività anche dal punto di vista finanziario.

Il 30 settembre è giunto in visita istituzionale presso la DCSA il Capo Dipartimento Antidroga della Polizia austriaca, Brigadier General Daniel Lichtenegger, accompagnato dal Lieutenant Colonel Felix Gasterstädt, Vicecapo del Department Drug Related Crime, e dall’Esperto per la Sicurezza presso le Organizzazioni Internazionali a Vienna, Ten. Col. CC Marco Molinari, al fine di sviluppare una strategia comune contro il narcotraffico, nei contesti internazionali bilaterali e  multilaterali. Il Direttore Centrale, Generale D. CC Pierangelo Iannotti, ha accolto la delegazione unitamente ai Direttori e ai funzionari dei tre Servizi.

Nel corso dell’incontro è stata illustrata la struttura organizzativa e le specifiche funzioni della DCSA, in particolare le attività di coordinamento info- investigativo delle indagini antidroga condotte dalle forze di polizia e di impulso alla cooperazione internazionale nel contrasto al narcotraffico. In tale contesto, tematica di importante rilievo è stata quella della rete di esperti per la sicurezza, distaccati all’estero nei crocevia internazionali della produzione, del transito e del traffico illecito della droga, che promuovono prioritariamente la cooperazione di polizia contro il narcotraffico e svolgono attività di studio, osservazione e raccordo con i competenti organismi esteri. La gestione dei flussi informativi e l’attività degli esperti sono gli elementi strutturali della cooperazione internazionale, in cui si esprime la centralità della Direzione nel dispositivo di contrasto. La DCSA, attraverso un costante confronto e scambio operativo con tutti i Paesi coinvolti, punta a potenziare sempre più  la cooperazione nel contrasto antidroga. Successivamente, è stato illustrato un altro fondamentale aspetto che connota la Direzione, costituito dal coordinamento operativo delle cosiddette “operazioni speciali” (operazioni sotto copertura e consegne controllate).

Al termine dei lavori i partecipanti hanno espresso il loro apprezzamento per il proficuo confronto che ha consentito di acquisire ulteriori elementi conoscitivi sui rispettivi sistemi organizzativi, nonché rilanciare le strategie comuni attraverso cui si sviluppa la cooperazione contro il traffico illecito di stupefacenti.

 

 

In data 8 ottobre è stata pubblicata la Relazione annuale DCSA 2024 (dati 2023), che approfondisce la situazione del traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope in Italia, ma non solo, sulla base dei dati e delle informazioni relative al 2023 – confrontati con quelli degli anni precedenti – forniti dalle Forze di polizia italiane ed estere, con il contributo delle Organizzazioni internazionali e Agenzie impegnate nell’analisi dei fenomeni legati alla produzione, traffico e consumo di sostanze stupefacenti.

Il documento è stato strutturato – anche con l’inserimento di box di approfondimento tematici – in una prima parte nel quale vengono analizzate le diverse tipologie di sostanze stupefacenti, fornendo per ciascuna un quadro di sintesi sull’attività di contrasto svolta ed esaminando le rotte seguite dai narcotrafficanti per trasferire le droghe dai Paesi produttori alle piazze di consumo. Nella seconda parte, la Relazione si sofferma sui risultati conseguiti dalle Forze di polizia italiane nella lotta al narcotraffico nel nostro Paese.

Dall’esame del fenomeno “droga” appare chiaramente come il carattere di transnazionalità continui ad essere confermato dai risultati delle maggiori operazioni di contrasto, da cui emerge l’impiego, da parte dei narcotrafficanti, di nuove strategie operative e la ricerca di rotte alternative per la movimentazione di carichi ingenti da un continente all’altro.

I dati esaminati hanno permesso anche di correlare i danni causati dal traffico di droga con l’aggravarsi dell’instabilità sociale e la devastazione ambientale. Sotto il primo profilo viene rilevato un aumento del tasso di violenza connesso al traffico e consumo di stupefacenti, soprattutto in quei Paesi di produzione e/o transito dove gli assetti della libera convivenza sono più fragili. Allo stesso modo, il proliferare dell’uso di sostanze di natura sintetica, che causano potenti effetti psicoattivi, oltre ad accrescere i danni per la salute, aumenta il rischio di comportamenti aggressivi e violenti. Sotto il secondo profilo, la coltivazione delle droghe naturali in aree territoriali sempre più ampie, attraverso sfruttamento del suolo, deforestazioni ed inquinamento, compromette gravemente l’ambiente e, conseguentemente la salute del Pianeta.

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