Settembre

Stamattina, a Viareggio, la Squadra Mobile di Lucca ed il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, coadiuvati dal Commissariato P.S. di Viareggio, con il supporto della Direzione Centrale per Servizi Antidroga, hanno concluso l’operazione antidroga “PUSHER 2019” con l’esecuzione di 10 arresti di soggetti magrebini, responsabili di spaccio di cocaina e hashish consumato a Viareggio nella Pineta di Ponente. L’attività delittuosa contestata a 4 indagati è anche aggravata per il concorso con un minorenne.  

L’indagine “PUSHER 2019”, avviata nel maggio scorso dalla Polizia di Stato di Lucca, Viareggio e lo S.C.O. di Roma, diretta dalla Procura della Repubblica di Lucca e con il supporto della Direzione Centrale per Servizi Antidroga si è sviluppata nei confronti di tre distinti gruppi di spacciatori di nazionalità marocchina, attivi nella pineta viareggina. La vendita al dettaglio dello stupefacente, nascosto tra la fitta vegetazione od interrato tra gli alberi della pineta, avveniva in pieno giorno, pur in presenza dei numerosi frequentatori dell’area verde, anche giovanissimi.

L’indagine “PUSHER 2019” è lo sviluppo della precedente operazione antidroga “Souk 2018”, condotta dagli stessi Uffici, sempre con il supporto della Direzione Centrale per Servizi Antidroga, conclusa nel dicembre 2018 con l’arresto di 25 magrebini, responsabili di spaccio di cocaina, eroina,   marijuana e  hashish che si svolgeva nelle pinete e sul lungomare di Viareggio.

L’operazione conclusa oggi, come analoghe attività investigative della Polizia di Stato, aderisce al progetto “PUSHER 3 -PIAZZA PULITA”, che ha rilanciato l’impiego di operatori sotto copertura per l’acquisto di droga, ritardando l’arresto degli spacciatori responsabili della cessione, al fine di acquisire ulteriori elementi investigativi.

Nel corso dell’attività investigativa “PUSHER 2019” la D.C.S.A. ha fornito il proprio sostanziale supporto, sia come coordinamento info-operativo, che sotto forma di contributo tecnico ed economico.

 

Il 19 settembre scorso, presso il Polo Investigativo Anagnina – sede delle Direzioni interforze del Dipartimento della P.S. -Direzione Centrale della Polizia Criminale, Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e Direzione Investigativa Antimafia- si è tenuto un incontro tra esperti di questa D.C.S.A. e 60 Colonnelli della Polizia Nazionale Peruviana, frequentatori del Corso di Alta Formazione nel Paese di origine, in visita di istruzione in Italia dal 18 al 20 settembre.

Durante lo scambio informativo con la delegazione peruviana i rappresentanti della D.C.S.A. hanno illustrato la specificità e le peculiari funzioni della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga- unico organismo centrale interforze competente nel settore antidroga- ed hanno approfondito varie tematiche tra cui la cooperazione “antidroga” in ambito europeo ed internazionale, il coordinamento operativo operato – a livello nazionale ed internazionale- a favore delle FF.PP. impegnate nella lotta al narcotraffico. Sono state illustrate le linee operative, di indirizzo e strategiche della D.C.S.A., le attività di raccolta ed analisi dei dati e la pubblicazione di Relazioni annuali su attività e risultati ottenuti dal nostro Paese nella lotta al traffico illecito delle sostanze stupefacenti e l’attenzione verso le Nuove Sostanze Psicoattive. I delegati peruviani hanno mostrato molto interesse nei confronti dei diversi ambiti di intervento della D.C.S.A. illustrati dai relatori, in particolare nei confronti delle forme di cooperazione tra Italia e Perù nella lotta al narcotraffico; il coinvolgimento dei partecipanti si è manifestato, anche, nell’intenso ed approfondito dibattito che ha preso vita, spontaneamente, al termine dell’incontro.

L’attività informativo-conoscitiva svolta dalla D.C.S.A. con i rappresentanti della polizia peruviana rientra nelle molteplici iniziative alle quali questa Direzione aderisce sempre volentieri e che anzi promuove e facilita, nella convinzione che le relazioni con i collaterali antidroga esteri -che si tratti di rapporti di interscambio operativo, di confronto o siano semplicemente “conoscitivi”- siano sempre positive, per avviare e rafforzare le diverse forme di collaborazione in materia antidroga tra i diversi Paesi, indispensabili nella lotta al narcotraffico, fenomeno transnazionale per natura.

 

 

 

A partire dalla mattinata di ieri 18 settembre e fino alla giornata odierna, i finanzieri del G.I.C.O. (Gruppo di Investigazione sulla Criminalità Organizzata) del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria- Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trento, a  conclusione dell’operazione antidroga “CARTHAGO, hanno dato esecuzione a 7 misure di custodia cautelare in carcere disposte dall’A.G. di Trento ed  effettuato 15 perquisizioni domiciliari, nei confronti dei componenti di due associazioni criminali di narcotrafficanti, radicate sia a  Nord che nel  Sud Italia e con ampie ramificazioni all’estero.

Le indagini, avviate nel 2016, dirette dalla Procura Distrettuale- D.D.A. di Trento e coordinate e supportate da questa Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, hanno svelato una vasta rete  di traffico internazionale di stupefacenti, tra Marocco,  Spagna ,Olanda, Svizzera ed Italia, gestita da gruppi criminali attivi in Italia ed all’estero. Proprio per sgominare la rete criminale si è rivelata  fondamentale l’attività investigativa transnazionale sviluppata dalla Guardia di finanza di Trento, con  la collaborazione dello  S.C.I.C.O. (Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata) e del  Comando Generale della Guardia di Finanza e di questa D.C.S.A..

Questa Direzione Centrale, infatti, ha collaborato all’indagine CARTHAGO, con l’attività di  coordinamento info-operativo- nazionale ed internazionale- facilitando l’interscambio informativo con le polizie antidroga olandese, spagnola e marocchina, queste ultime attivate mediante i propri Esperti per la Sicurezza,  presenti a Madrid e Rabat;  la DCSA ha, inoltre, fornito un supporto tecnico-economico all’attività antidroga.

L’attività investigativa ha, così, portato all’individuazione due sodalizi criminali composti, prevalentemente, da soggetti di origine maghrebina ed italiana, stabilmente radicati in Trentino-Alto Adige, Lombardia, Basilicata, Campania e Puglia, che si ripartivano i locali mercati dello spaccio. Il primo  gruppo, localizzato in nord Italia, si riforniva in Spagna, Olanda e Svizzera di hashish e cocaina distribuita, periodicamente, nelle piazze di spaccio di Trento e Bolzano da pusher, in maggioranza tunisini e marocchini, attivi nei parchi cittadini dei centri storici, in prossimità di istituti scolastici ed anche in alcune località turistiche di alta montagna. Il secondo sodalizio localizzato in Basilicata e Puglia, composto da esponenti della malavita di Cerignola (FG) appartenenti alla c.d. “quarta mafia foggiana”, in accordo con esponenti di un clan camorristico di Torre Annunziata (NA), importava ingenti quantità di hashish e cocaina direttamente dal Marocco e dalla Spagna, per poi destinarli alla distribuzione sul territorio nazionale, compresa la provincia di Trento.

In data odierna,  presso la Procura della Repubblica di Trento, si è tenuta la conferenza stampa illustrativa dei rilevanti risultati dell’attività antidroga CARTHAGO; all’evento mediatico, presieduto dal Procuratore della Repubblica  presso il Tribunale di Trento, ha partecipato questa Direzione Centrale, oltre ai Comandanti Provinciale, del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e  del G.I.C.O.  della Guardia di Finanza  di Trento. Durante la conferenza stampa  stati resi noti i risultati complessivi dell’indagine che, partendo dallo spaccio svolto nelle piazze di Trento e Bolzano ha riscostruito la complessa filiera criminale che organizzava il vasto traffico di droga; l’attività investigativa, che ha  sgominato un vasto traffico internazionale, ha consentito di indagare 73 narcotrafficanti, fra i quali esponenti della camorra e della  c.d.“quarta mafia foggiana”, di effettuare 19 arresti in varie località d’Italia e all’estero – 7 misure cautelari e  12 in flagranza, durante le indagini- e di sequestrare, complessivamente, oltre 1 tonnellata di hashish, 2 kg di cocaina , 5 automezzi utilizzati per il trasporto della droga e 20.000,00 euro in contanti. In quella sede sono stati anche  forniti i dettagli degli arresti appena eseguiti, tra cui spicca la cattura nei confronti di un indagato affiliato ad un clan camorristico di Torre Annunziata –NA-rintracciato in una casa popolare, responsabile dell’importazione, in collaborazione con un importante narcotrafficante marocchino, di svariate tonnellate di hashish.   

Durante la stessa conferenza stampa, è stato dato ampio rilievo all’attività di coordinamento  info-operativo svolto da questa Direzione Centrale nell’ambito dell’Operazione CARTHAGO,   attuato anche mediante l’attivazione e la collaborazione delle polizie estere ed il supporto tecnico- economico fornito. 

           

 

 

Il 16 settembre scorso ha avuto inizio presso questa Direzione Centrale il 3° Workshop dedicato a “L’azione di contrasto al narcotraffico” , destinato al personale delle Forze di polizia estere, che si concluderà il 20 settembre. A tale iniziativa in materia di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti e alle attività undercover, organizzata dalla Sezione Corsi di addestramento e Formazione di questa D.C.S.A. e finalizzata alla formazione antidroga di Funzionari stranieri, partecipano 18 rappresentanti delle polizie di Gambia, Senegal, Nigeria, Ghana, Marocco, Argentina, Cile, Perù e Macedonia del Nord.

Il modulo addestrativo intende fornire ai frequentatori stranieri informazioni teorico-pratiche sul sistema normativo antidroga italiano, sugli aspetti operativi delle attività sottocopertura, sulle nuove tecniche d’indagine per il contrasto ai traffici di droga attraverso i canali telematici, sulla disciplina nazionale ed internazionale dei precursori chimici e nuove sostanze psicoattive ed infine sulle potenzialità della Banca Dati Nazionale del DNA. Durante l’attività formativa vengono effettuate visite presso vari Uffici e Reparti della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, di specifico rilievo per la funzionalità del sistema nazionale interforze antidroga, coordinato da questa D.C.S.A.

       

 

 

 

 

Lo scorso 16 settembre, a conclusione delle operazioni “ASTICE” e “PETRUS” i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Latina, in collaborazione con la polizia penitenziaria di Latina ed il supporto tecnico del R.O.S. di Roma hanno eseguito 34 misure cautelari – 30 custodie in carcere e 4 arresti domiciliari – per detenzione illegale e spaccio aggravato di stupefacenti, corruzione, falso ideologico e truffa aggravati, ricettazione e reati in materia di armi.

Le indagini, avviate nel 2017 dirette dall’autorità giudiziaria di Latina e svolte con la collaborazione di questa Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, hanno disarticolato un sodalizio criminale che gestiva un vasto traffico di stupefacenti nel carcere di Latina e nell’hinterland della città e Comuni limitrofi. Il gruppo criminale indagato aveva costituito, grazie alla corruzione di due operatori della polizia penitenziaria in servizio presso il carcere di Latina, un agevolato sistema di comunicazioni dei detenuti verso l’esterno di fornitura dello stupefacente -e di cibi prelibati come astici – nel carcere.

Le attività investigative hanno individuato “i canali” del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti sia fuori che dentro il carcere e, oltre alle 34 misure cautelari eseguite, hanno portato all’arresto in flagranza di 10 persone, al sequestro complessivo di 1, 2 kg di cocaina, 2,7 kg di marijuana, 10 gr di hashish e circa 23.000 euro ed al recupero di un’arma provento di furto.

                                  

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