Il 12 e 13 gennaio, il Direttore della DCSA, Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore, accompagnato dai Direttori dei tre Servizi e dai rispettivi Capi Divisione, ha ricevuto in visita istituzionale una delegazione del Centro di Coordinamento dell’Informazione regionale dell’Asia centrale per la lotta al traffico illecito di stupefacenti, sostanze psicotrope e loro precursori (CARICC), guidata dal Direttore del Centro, Yazlyev Atageldy Ovezovich e dal Direttore del Dipartimento Informazioni ed Analisi, Azizbek Asilbekovich Erkaboev. A seguito della delegazione hanno partecipato anche l’Esperto per la sicurezza presso l’ambasciata d’Italia a Tashkent (Uzbekistan), Cap. CC Bartolomeo Luca Magliarisi – punto di collegamento tra il CARICC e la DCSA – e l’Esperto a Teheran (Iran) – coordinatore regionale – Primo Dir. P. di S. Salvatore La Barbera.
Il CARICC, con sede ad Almaty (Kazakistan), è stato creato nel 2007 secondo il modello Europol con il supporto dell’Ufficio regionale dell’UNODC in Asia centrale, con lo scopo di facilitare lo scambio e l’analisi delle informazioni operative per meglio reprimere il traffico illecito di droghe nell’area del Centro-Asia tra gli Stati aderenti: Azerbaigian, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Turkmenistan, Federazione Russa e Uzbekistan. L’Italia è tra i Paesi con lo status di osservatore presso CARICC unitamente ad altri Stati.
All’inizio dell’incontro, il Gen. Maggiore, nel dare il suo benvenuto agli ospiti, ha illustrato la struttura organizzativa della DCSA e le sue funzioni. In tale contesto è stata anche evidenziata la complessità del sistema italiano, caratterizzato dalla presenza di una pluralità di forze di polizia, per le quali la Direzione Centrale svolge una fondamentale azione di coordinamento nel settore del contrasto al narcotraffico, una delle più longeve e riuscite esperienze interforze in seno alle forze di polizia nazionali. Un particolare focus è stato dedicato ad un aspetto che connota la DCSA, costituito dal coordinamento operativo, a livello nazionale ed internazionali, delle indagini delle forze di polizia in materia di antidroga. In tale contesto ha sottolineato l’importanza delle cosiddette “operazioni speciali” (operazioni sotto copertura e consegne controllate), soprattutto nell’ambito della cooperazione con altri Paesi. Nel prosieguo, è stata descritta la funzione svolta dalla rete di esperti per la sicurezza, distaccati all’estero nei crocevia internazionali della produzione, transito e del traffico illecito della droga, che promuovono prioritariamente la cooperazione di polizia contro il narcotraffico e svolgono attività di studio, osservazione e raccordo con i competenti organismi esteri. In particolare, è stata sottolineata l’importanza strategica delle nuove sedi aperte in Kenya e Sudafrica, collocate lungo la direttrice della c.d. “rotta del Sud” (rotta dell’eroina afgana, d’interesse del CARICC che transita lungo la costa orientale africana e che raggiunge, in varie modalità, l’Europa e quindi anche l’Italia). L’attività degli Esperti si conferma un elemento strutturale della cooperazione internazionale, in cui si esprime la centralità della Direzione nel dispositivo di contrasto antidroga.
Hanno poi preso la parola i delegati del CARICC che hanno affrontato tematiche, oggetto di successivo dibattito e confronto, quali, la struttura organizzativa e le funzioni del Centro, i meccanismi di cooperazione tra le autorità competenti degli Stati membri nella lotta alla criminalità transfrontaliera associata al traffico illecito di droga, le attività di assistenza nell’organizzazione ed esecuzione di operazioni ed indagini internazionali congiunte, comprese le consegne controllate, le metodologie di raccolta, conservazione, protezione, analisi e scambio di informazioni operative per reprimere il traffico illecito di droghe nell’area del Centro-Asia. Inoltre, il CARICC fornisce supporto alle agenzie degli Stati membri, attraverso conferenze, corsi di formazione e seminari per migliorare le tecniche di lotta al narcotraffico e rafforzare la cooperazione internazionale in questo settore. In merito, è stata richiesta la possibilità di organizzare corsi specialistici, compresa la formazione sulle consegne controllate internazionali di stupefacenti, che ha trovato la massima adesione da parte del Gen. Maggiore, auspicando anche un rafforzamento della cooperazione tra CARICC e DCSA, sia per incrementare lo scambio informativo che le operazioni speciali svolte congiuntamente.
Nel corso del secondo giorno si sono tenuti interventi, con taglio tecnico-operativo, a cura di esperti dei tre Servizi della DCSA. In particolare, sono state esaminate le tecniche di analisi strategica ed operativa delle informazioni, attraverso cui vengono elaborati studi e ricerche sulla situazione nazionale e regionale, sui consumi locali, sulle rotte interne e sulle etnie maggiormente coinvolte nei traffici. A livello internazionale, tale analisi investe aree di produzione e provenienza, mercati di destinazione, modalità di occultamento, frontiere di accesso degli stupefacenti e rotte utilizzate dai trafficanti. Altro argomento trattato sono state le esperienze acquisite nel settore del narcotraffico svolto nel web, ovvero dei complessi canali del mercato digitale attraverso l’utilizzo degli innumerevoli strumenti messi a disposizione dalla rete. Al riguardo, particolare risalto è stato dato all’istituzione all’interno della Direzione di una Sezione operativa, denominata “Drug@online”, che ha il compito di monitorare la rete, al fine di fornire il coordinamento delle attività repressive del commercio illecito di droga che si svolge con queste nuove modalità. Un altro argomento ha riguardato la programmazione e lo sviluppo di attività addestrative degli operatori delle forze di polizia nazionali ed estere, compresa la formazione sulle consegne controllate internazionali di stupefacenti e sulla figura dell’undercover. La tematica delle operazioni speciali è stata poi oggetto di uno specifico focus, nel corso del quale sono state illustrate le previsioni normative italiane ed europee in materia, nonché descritte le best practice operative in tale comparto, sottolineando l’importanza di tale strumento, soprattutto nell’ambito della cooperazione internazionale, per un più efficace contrasto al narcotraffico.
Al termine delle due giornate di lavori i partecipanti hanno espresso la propria soddisfazione per il proficuo confronto che rappresenta un importante passo per consolidare forme di collaborazione e condivisione delle informazioni, nella consapevolezza che solo uno sforzo congiunto può strategicamente riuscire a contrastare i pericoli derivanti dalle organizzazioni criminali dedite al traffico internazionale di droga.