Il 6 giugno è giunta in visita istituzionale presso la DCSA la Direttrice dell’Office Anti Stupéfiants (OFAST), Dott.ssa Stephanie CHERBONNIER, accompagnata dal Capo Sezione Cooperazione Internazionale, dr. Jacques GOMBEAUD, l’Addetto per la Cooperazione e la Sicurezza presso l’Ambasciata di Francia a Roma, Col. Grégory GOUMAIN; il Vice Addetto per la Cooperazione e la Sicurezza, dr. Christophe CENCIG e l’Ufficiale di Collegamento francese presso lo SCO (DAC), dott.ssa Sophie BERMONT, al fine di sviluppare una strategia comune contro il narcotraffico, nei contesti internazionali bilaterali e multilaterali.
Il Direttore Centrale, Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore, ha accolto la delegazione unitamente ai Direttori dei tre Servizi e ai rispettivi Capi Divisione, con i quali è stato affrontato l’incontro sulla specifica tematica antidroga, sia dal punto di vista strategico che operativo.
Nel corso del suo intervento, il Gen. Maggiore ha illustrato la struttura organizzativa della DCSA e le sue funzioni, con particolare riferimento al ruolo di coordinamento investigativo e di cooperazione internazionale di polizia in materia antidroga. In tale contesto, tematica di importante rilievo è stata quella della rete di esperti per la sicurezza, distaccati all’estero nei crocevia internazionali della produzione, del transito e del traffico illecito della droga, che promuovono prioritariamente la cooperazione di polizia contro il narcotraffico e svolgono attività di studio, osservazione e raccordo con i competenti organismi esteri. La gestione dei flussi informativi e l’attività degli esperti sono gli elementi strutturali della cooperazione internazionale, in cui si esprime la centralità della Direzione nel dispositivo di contrasto. La DCSA, attraverso un costante confronto e scambio operativo con tutti i Paesi coinvolti, punta a potenziare sempre più la cooperazione nel contrasto antidroga. Successivamente, è stato illustrato un altro fondamentale aspetto che connota la Direzione, costituito dal coordinamento operativo delle cosiddette “operazioni speciali” (operazioni sotto copertura e consegne controllate), nonché la posizione di referente nazionale per le richieste di abbordaggio (ex art. 17 Convenzione ONU del 1988) del naviglio sospettato di trasportare sostanze stupefacenti in acque internazionali.
Nel prosieguo, l’intervento si è focalizzato sugli aspetti specifici legati al traffico di stupefacenti attraverso le aree portuali italiane, tra le quali spicca il porto di Gioia Tauro che rappresenta uno degli scali tra i più importanti del Mediterraneo e d’Europa, nel quale, annualmente, circolano moltissime navi cargo e milioni di container. Le indagini e le analisi svolte dimostrato che l’hub calabrese si trova al centro della c.d. “nuova rotta del Mediterraneo“, utilizzata dalle organizzazioni criminali in alternativa alle tradizionali rotte verso i grandi porti del Nord Europa e, spesso, con carichi destinati ai paesi dell’aerea balcanica. Nel tempo, le autorità italiane hanno sviluppato, oltre all’esperienza investigativa in materia, una expertise specifica sui controlli in area portuale, ovvero delle “buone prassi” basate su una complessa ed articolata analisi di rischio di vari fattori che permette di focalizzare le navi ed i container sospetti sui quali effettuare le operazioni di monitoraggio, controllo ed ispezione e, in caso di riscontro positivo e, quando possibile, avviare attività di consegne controllate – nazionali ed internazionali – di stupefacenti. Inoltre, l’Italia ha sviluppato una stretta collaborazione di polizia a livello internazionale con i servizi antidroga dei vari Paesi europei e degli altri continenti.
Nel corso del suo intervento, la Direttrice dell’OFAST – Ufficio centrale investigativo e di coordinamento antidroga della Direzione Centrale della Polizia Giudiziaria (DCPJ) del Ministero dell’Interno francese – Dott.ssa Stephanie CHERBONNIER, ha ribadito la volontà di proseguire i già solidi – e storici – rapporti di collaborazione con le autorità italiane nella prevenzione e contrasto antidroga, implementando la cooperazione nelle già numerose attività investigative antidroga congiunte in corso e auspicando lo sviluppo di ulteriori indagini, anche con l’effettuazione, quando possibile, di operazioni speciali – consegne controllate e operazioni sottocopertura – in cooperazione tra la Francia e l’Italia. La stessa Direttrice dell’OFAST e il Direttore Centrale della DCSA, hanno sottolineato, in pieno accordo, l’importanza di potenziare, sempre più, la già ottima collaborazione esistente tra Italia e Francia, anche con gli altri paesi europei e di altri continenti per un efficace contrasto antidroga. Infatti, Italia e Francia sono Paesi centrali, in materia di flussi e quindi di contrasto antidroga, in quanto – anche per collocazione geografica nel continente europeo – sono hub di transito, oltre che luoghi di destinazione finale di ingenti quantitativi di stupefacente trafficato via mare, in particolare hashish di provenienza marocchina e cocaina in arrivo dal sudamerica. I due Direttori hanno, quindi, sottolineato l’importanza per entrambi i Paesi, di usare strategie e strumenti operativi comuni di contrasto antidroga sempre più affinati e al passo con le accelerazioni vertiginose dello sviluppo del mondo digitale in genere, per fronteggiare le nuove sfide, tra cui, essenziale, la decriptazione delle comunicazioni su eventuali nuove piattaforme criptate, sistemi ormai di uso comune per la criminalità organizzata, coinvolta nel narcotraffico internazionale.
Al termine della visita istituzionale, i membri della delegazione hanno espresso il loro apprezzamento per il proficuo confronto che ha consentito di acquisire elementi conoscitivi sui rispettivi sistemi di prevenzione e contrasto, nonché rilanciare le strategie comuni nei contesti multilaterali, in particolare con il MAOC-N di Lisbona, organismo per la cooperazione contro il traffico illecito di stupefacenti via mare e aria, cui prende parte anche l’Italia, attraverso la DCSA, che ha li distaccato un proprio ufficiale di collegamento.