Category "Operazioni antidroga"

Nel corso della notte del 25 ottobre è stato arrestato a Medellin, Colombia, il noto narcotrafficante italiano, Luigi Belvedere, “broker” casertano specializzato nell’importazione illecita di cocaina nonché inserito nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi del Ministero dell’Interno, in fuga dal dicembre del 2020 (video dell’operazione).

L’operazione è stata coordinata dalla Procura distrettuale di Napoli e condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta, dalla Sisco di Napoli e dallo Sco, in collaborazione con la Policia Nacional Colombiana del Grupo Especial de Investigaciones Interagenciales della DIJIN e con il sostegno operativo di Europol, della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga tramite l’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia in Bogotà e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.

L’inchiesta, durata oltre un anno, ha consentito di tracciare gli spostamenti del ricercato in Colombia e di documentare la sua attività di intermediario tra i cartelli colombiani e alcuni clan del “cartello camorristico” dei Casalesi, provvedendo all’organizzazione di spedizioni di droga dal Sud America verso l’Europa.

La cattura del latitante è un importante risultato nella lotta al narcotraffico internazionale, così come dichiarato dal Procuratore di Napoli, e dimostra quanto sia necessaria ed efficace la sinergica cooperazione a livello nazionale ed internazionale tra gli attori impegnati nel contrasto al narcotraffico, settore in cui la DCSA si impegna da sempre, con la costante attività di coordinamento investigativo e di  supporto alle indagini antidroga.

 

SGOMINATA ORGANIZZAZIONE DI ALBANESI E ITALIANI DEDITA ALLO SPACCIO DI STUPEFACENTI, 33 MISURE CAUTELARI.

Nelle prime ore della mattinata del 9 ottobre, la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri di Trento, al termine di complesse attività investigative svolte sotto la direzione delle Procure della Repubblica di Trento-DDA e Rovereto e con il supporto della DCSA, hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 33 soggetti indagati a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti (14 custodie cautelari in carcere, 8 arresti domiciliari e 11 obblighi di dimora nel Comune di residenza).

Le indagini, avviate nel 2022, hanno consentito ai poliziotti di Riva del Garda di individuare un’associazione a delinquere strutturata in due gruppi criminali: il primo operativo su Rovereto e Riva del Garda capeggiata da un cittadino italiano e dedito allo spaccio di hashish; il secondo attivo a Riva del Garda, guidato da 3 albanesi, dedito allo spaccio di cocaina. Parallelamente, i Carabinieri di Riva del Garda hanno svolto investigazioni su alcuni soggetti risultati poi far parte del medesimo sodalizio criminale. Nel corso delle attività sono stati arrestati in flagranza di reato 9 soggetti e sequestrati complessivamente 700 grammi di cocaina, 4 kg di hashish e 100 grammi di marijuana e sottoposto a sequestro preventivo un appartamento del valore di circa 200 mila euro, provento dell’attività delittuosa.

Nel corso della conferenza stampa, il Sostituto Procuratore di Trento ha evidenziato come l’operazione rappresenti “un’ulteriore spallata che diamo alla criminalità organizzata a livello locale“, mentre il Procuratore di Rovereto ha manifestato il proprio compiacimento per l’efficace collaborazione “tra Polizia, Carabinieri e Procure ha poi permesso di ricostruire un quadro complesso, che ha portato all’individuazione di un’organizzazione criminale vera e propria“.

Durante le indagini, la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ha garantito la propria azione di coordinamento info-investigativo, segnalando le numerose convergenze investigative e supportando le attività anche dal punto di vista finanziario.

ESEGUITI SEQUESTRI PREVENTIVI PER UN VALORE COMPLESSIVO DI OLTRE 60 MILIONI DI EURO

Nella giornata del 25 settembre la Guardia di Finanza di Brescia ed il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), al termine di complesse attività investigative svolte sotto la direzione della DDA di Brescia, hanno eseguito, in Italia, Albania, Svizzera e Polonia, un’ordinanza di misura cautelare personale nei confronti di 61 soggetti coinvolti in un vasto traffico internazionale di sostanze stupefacenti (video dell’operazione).

Il buon esito dell’attività è stato assicurato dal coordinamento e supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, da Eurojust e da Europol, nonché dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e dall’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia a Tirana. La DCSA, in particolare, oltre a svolgere una costante azione di coordinamento info-investigativo, ha favorito i rapporti di cooperazione internazionale con le autorità e le forze di polizia estere.

Le indagini, avviate nel 2020 e condotte anche attraverso l’acquisizione e lo sviluppo delle chat intercorse tra gli indagati attraverso la piattaforma di messaggistica criptata SKY ECC, hanno permesso di ricostruire gli assetti del gruppo criminale, con base in Albania e diramazioni nel nostro Paese, che avrebbe importato in Europa ingenti quantitativi di cocaina provenienti dal Sud America. Le partite di droga, giunte attraverso rotte marittime commerciali in Spagna e Olanda, sono state trasportate tramite mezzi pesanti in Italia e custodite all’interno di 5 basi logistico-operative del centro e nord Italia. I proventi dell’attività illecita sono state oggetto di operazioni di riciclaggio ad opera di una parallela associazione di matrice italo-cinese che avrebbe offerto un servizio bancario occulto per il trasferimento dei capitali all’estero.

Oltre ai citati provvedimenti cautelari, nel corso delle investigazioni sono stati arrestati 21 soggetti appartenenti al sodalizio e sottoposti a sequestro circa 2 milioni e mezzo di euro in contanti, 5 pistole e relativo munizionamento, 8 autovetture e 360 kg di sostanza stupefacente che, qualora immessa sul mercato, avrebbe fruttato circa 30 milioni di euro.

 

ARRESTATO IN ITALIA UN BOSS MAFIOSO LATITANTE DALLA POLIZIA DI STATO CON IL COORDINAMENTO E SUPPORTO DELLA DCSA.

In data 18 settembre, si è tenuta all’Aja una conferenza stampa – presieduta dalla direttrice esecutiva di Europol, Catherine De Bolle – divulgativa dell’attività di cooperazione internazionale delle forze di polizia di 9 Paesi a contrasto delle piattaforme di comunicazione criptate utilizzate dalla criminalità organizzata e dai narcotrafficanti. Hanno partecipato i rappresentanti del Canada, Australia, Francia, Irlanda, Paesi Bassi, Islanda, Svezia, Stati Uniti e Italia, per la quale ha preso parte l’Ufficiale di collegamento della DCSA ad Europol.   

La piattaforma criptata, denominata “Ghost”, è stata utilizzata per la commissione di gravi crimini, tra cui il traffico internazionale di stupefacenti, e l’alto livello di crittografia garantito da tale strumento di comunicazione ha consentito alle consorterie criminali di poter agire in modo sicuro per coordinare le loro operazioni illegali.

I server della piattaforma erano ubicati in Francia ed Islanda, mentre i proprietari dell’azienda erano localizzati in Australia e le attività finanziarie negli Stati Uniti. Per tale ragione è stata avviata un’operazione globale per lo smantellamento del sistema di comunicazione che ha portato – al momento – all’esecuzione di diversi interventi di polizia con l’arresto di 51 sospettati, in Australia, Irlanda, Canada e Italia, dove è stato catturato un appartenente al gruppo mafioso della Sacra Corona Unita, latitante dal 2023. L’attività nei confronti del ricercato è stata condotta dalla Polizia di Stato – Squadra Mobile e Sisco (Sezione Investigative del Servizio Centrale Operativo) di Lecce, con la collaborazione del Servizio Centrale Operativo ed il coordinamento e supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, sotto la guida della DDA di Lecce coordinata dalla DNAA.

Per supportare le investigazioni in un ambito internazionale così ampio, nel 2022 è stata istituita presso Europol una Task Force Operativa (OTF) che ha coinvolto le autorità dei 9 Stati, che hanno monitorato l’uso della piattaforma criptata, identificando i principali fornitori ed utenti. L’attività ha consentito di prevenire numerose minacce alla vita e di individuare un laboratorio di droga in Australia, oltre a permettere il sequestro di armi, droga e di oltre un milione di euro in contanti a livello globale.

Nel corso della conferenza stampa (qui il video), la direttrice esecutiva di Europol, Catherine De Bolle, ha dichiarato: “Oggi abbiamo chiarito che, indipendentemente da quanto nascoste pensino di essere, le reti criminali non possono sfuggire al nostro sforzo collettivo. Le forze dell’ordine di 9 Paesi, insieme a Europol, hanno smantellato uno strumento che era una rete di salvataggio per il crimine organizzato grave. Questa operazione è ciò per cui Europol è fatta: trasformare la collaborazione in risultati concreti riunendo le persone, gli strumenti e l’esperienza giusti per affrontare ogni aspetto di questa operazione complessa. Il lavoro svolto fa parte del nostro impegno continuo nel combattere il crimine organizzato ovunque operi. Voglio estendere la mia gratitudine a tutti i nostri partner globali che hanno svolto un ruolo fondamentale nel rendere questa operazione un successo”.

Nella mattinata del 2 luglio, i Carabinieri del ROS dell’Aquila, unitamente ai Comandi Provinciali di Teramo, Pescara, Fermo, Ascoli Piceno, Brescia e Perugia, sotto la direzione della DDA dell’Aquila e della Procura della Repubblica di Teramo, hanno eseguito, a conclusione di una complessa indagine, 14 misure cautelari10 in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 2 obblighi di presentazione alla PG – nei confronti di altrettanti soggetti coinvolti in un vasto traffico internazionale di stupefacenti (video dell’operazione).

Il buon esito dell’attività è stato assicurato dall’attività di coordinamento e supporto svolta dalla DCSA, da Eurojust e da Europol, nonché dalla collaborazione con il Landeskriminalamt  del Nord Reno – Westfalia (Germania), l’Udyco Central della Policia Nacional (Spagna), la Police Judiciaire Fédérale di Mons (Belgio) e il Dipartimento anti-narcotici della Polizia Nazionale dell’Ucraina.

Le investigazioni, avviate alla fine del 2021, hanno permesso di sequestrare circa 100 kg di hashish ed 1 kg di cocaina ed individuare i componenti di una ramificata organizzazione criminale – operante nel territorio nazionale, in Germania e in Spagna, con ulteriori contatti in Belgio e in Ucraina – composta da cittadini italiani, spagnoli, argentini e colombiani, dedita al traffico di sostanze stupefacenti acquistate in Spagna per poi essere trasportate via terra e destinate alle piazze di spaccio abruzzese e marchigiane.

I risultati dell’attività sono stati divulgati durante una conferenza stampa tenuta lo stesso 2 luglio presso il Comando Provinciale dei Carabinieri, con la partecipazione dei vertici degli investigatori locali e di rappresentanti della DCSA, di Europol, della DIA e delle polizie tedesca, spagnola, ucraina e belga.

Nella mattinata del 14 dicembre, il Nucleo Investigativo Carabinieri di Pavia e il Nucleo Carabinieri Antisofisticazioni e Sanità di Cremona, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Pavia e con il coordinamento e supporto della DCSA, a conclusione di una complessa indagine antidroga, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 8 persone, di cui 3 italiani, 2 sudafricani ed un nordafricano  (video dell’operazione).

L’indagine, avviata nel 2022 , ha permesso di  bloccare attraverso attività di cooperazione con l’HSI americana, una vasta attività di spaccio internazionale di Ossicodone dall’Italia verso gli Stati Uniti.

L’attività dei Carabinieri ha permesso di individuare 8 soggetti, responsabili dell’articolata rete di spaccio internazionale con gli USA, che agivano rubando i ricettari ed i timbri medici da vari ospedali del Nord Italia, falsificando poi le prescrizioni e presentandole presso varie farmacie, ottenendo il farmaco OxyContin, contenente il principio attivo dell’Ossicodone.

I trafficanti dopo aver accumulato circa mille pastiglie, procedevano alla loro spedizione in pacchi postali inviati negli Stati Uniti, principalmente nella zona di Boston. Ogni pastiglia consentiva profitti tra gli 80 e i 100 dollari e l’attività illecita ha generato entrate stimate in 1,6 milioni di dollari e un danno erariale per lo Stato italiano di oltre 65.000 euro.

 

Nell’ambito della cooperazione internazionale, garantita dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, agli inizi di quest’anno, grazie ai continui scambi informativi con la DEA americana, è stata avviata dalla Guardia di Finanza di Piacenza un’articolata attività investigativa, diretta dalla locale Procura della Repubblica e svolta in collaborazione con la polizia e l’autorità giudiziaria statunitense.

Le indagini hanno fatto emergere un proficuo traffico di droghe sintetiche sulla rotta CINA-U.S.A con transito dall’Italia, gestito da un soggetto piacentino di elevato spessore criminale, che è risultato anche al vertice di un’organizzazione transnazionale dedita alla contraffazione di valuta – banconote e monete e riciclaggio.

E’ stato possibile risalire a circa 100 mila dosi confezionate per le singole consumazioni di sostanze sintetiche, tra cui anche il fentanyl – la c.d. droga dello zombie – dai devastanti effetti sulla salute, trafficate attraverso il darkweb. Le transazioni economiche della droga – dal valore complessivo di oltre 250 mila euro – avvenivano attraverso l’utilizzo di criptovalute (Bitcoin), non rintracciabili.

In Italia sono stati eseguiti 7 provvedimenti cautelari e 13 perquisizioni con il sequestro di 300.000 euro in contanti, 26.000 euro  in bitcoin, dispositivi informatici, 3 orologi di pregio,  immobile e tutta la strumentazione per la contraffazione della valuta (comunicato stampa del Procuratore della Repubblica di Piacenza).  Negli Stati Uniti parallelamente sono state eseguite 11 perquisizioni con l’arresto di altrettanti soggetti ed il sequestro di 2 kg di sostanze stupefacenti sintetiche, 1 kg di marijuana e armi.

Il 14 e 15 novembre si sono tenute a Cleveland e a Piacenza le conferenze stampa – presiedute dalle Autorità Giudiziarie americane e italiane – a cui hanno partecipato rappresentanti della Guardia di Finanza, della DEA e della DCSA.

I brillanti esiti dell’operazione testimoniano l’importanza delle sinergie e della condivisione delle informazioniassicurate dall’attività di coordinamento della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga – nel quadro della collaborazione internazionale tra forze di polizia e magistrature nel contrasto al narcotraffico a livello globale.

 

Lo scorso 26 ottobre si è tenuta a Barcellona una conferenza stampa relativa all‘operazione antidroga Magenta svolta in territorio iberico dai Mossos d’Esquadra  in stretta cooperazione con l’Italia dove si è sviluppata la parallela operazione Madera della Guardia di Finanza di Milano. All’evento ha partecipato l’ Esperto per la Sicurezza a Barcellona – per la DCSA –  oltre a rappresentanti della Guardia di Finanza di Milano e di EUROPOL.

Le attività di contrasto al narcotraffico internazionale si sono sviluppate in Spagna e in Italia con il coordinamento info-investigativo ed il supporto della DCSA tramite l’Esperto per la Sicurezza a Barcellona. A conclusione delle operazioni, lo scorso 17 ottobre, sono state eseguite 78 misure cautelari di cui 58 emesse dall’Autorità giudiziaria italiana e 20 dalla magistratura iberica, oltre a 128 perquisizioni sul territorio nazionale ed all’estero con rilevanti sequestri di marijuana, hashish e denaro contante (video dell’operazione spagnola).

ARRESTO DI 58 PERSONE  E  SEQUESTRO DI 30 TONNELLATE DI STUPEFACENTI, 10 COMPENDI AZIENDALI, 52 IMMOBILI E 9 MILIONI DI EURO.

Nella mattinata del 17 ottobre, la Guardia di Finanza di Milano, a conclusione dell’indagine Madera, diretta dalla Procura della Repubblica – DDA – di Milano, ha eseguito una maxi operazione a contrasto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, riciclaggio, esercizio abusivo del credito e frode fiscale, con il supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, del Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza e del Corpo della Polizia Locale di Milano. Centinaia di Finanzieri, anche con l’ausilio di unità cinofile per la ricerca di denaro, hanno eseguito sul territorio nazionale, 46 ordinanze di custodia cautelare, di cui 33 in carcere e 13 ai domiciliari, oltre a 12 fermi di indiziati di delitto, mentre sono state effettuate 96 perquisizioni in Italia, Spagna e Svizzera presso abitazioni ed aziende nella disponibilità della consorteria criminale. Contemporaneamente,  sono state eseguite 20 misure cautelari e 32 perquisizioni in territorio iberico, con sequestri di ingenti quantitativi di marijuana, hashish e denaro contante, nell’ambito della parallela indagine spagnola Magenta, condotta dai Mossos d’Esquadra, in stretta cooperazione con l’Italia.

All’esecuzione congiunta e coordinata delle misure restrittive in Italia e in Spagna – Action Day – hanno partecipato anche rappresentanti della DCSA e di EUROPOL.

L’indagine Madera ha permesso di individuare i canali di approvvigionamento e della rete di spaccio di hashish e marijuana per circa 30 tonnellate e ricostruire traffici del valore complessivo di 42 milioni di euro ed un giro di denaro contante di 26 milioni di euro in poco più di un anno. Le attività investigative hanno consentito di accertare le modalità di pagamento utilizzate dai narcotrafficanti che, per saldare gli acquisti di droga, si sono avvalsi di servizi abusivi gestiti da cittadini cinesi, che svolgevano la funzione di centri di raccolta del denaro da trasferire in Spagna. Il sistema utilizzato era il Fei Ch’ien (denaro volante), ovvero un sistema informale di trasferimento dei soldi simile alla hawala islamica.

E’ stato, inoltre, accertato che le somme consegnate dai trafficanti negli esercizi commerciali cinesi venivano immediatamente “vendute” ad un’altra organizzazione criminale, composta da imprenditori italiani operanti nel settore dell’acciaio e della plastica, dediti a frodi all’IVA mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ha svolto una costante azione di coordinamento info-investigativo ed ha fornito, tramite l’Esperto per la Sicurezza a Barcellona, un prezioso contributo alle indagini estese in ambito internazionale, svolte, in particolare, in stretta collaborazione con le autorità di polizia spagnole.

L’esito dell’ operazione antidroga italiana è stato divulgato in un comunicato stampa validato dal Procuratore della Repubblica di Milano, mentre i risultati della parallela attività spagnola, pubblicizzati in maniera sintetica durante le fasi dell’esecuzione, verranno illustrati nel dettaglio nel corso di una conferenza stampa, prevista, in quel Paese, nei prossimi giorni.

Nella mattinata del 4 ottobre, la Guardia di Finanza di Roma ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 33 persone, di cui 22 in carcere ed 11 agli arresti domiciliari, per le ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e al riciclaggio, oltre che per i reati di estorsione, autoriciclaggio e detenzione abusiva di armi.

L’operazione rappresenta l’epilogo di complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma – DDA, sviluppate dal G.I.C.O. – G.O.A. del Nucleo PEF Roma e supportate dalla Direzione Centrale Servizi Antidroga e dal Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza.

L’attività, iniziata nel 2020, ha permesso di individuare soggetti di nazionalità cinese localizzati nella capitale, che hanno svolto sistematiche operazioni di riciclaggio di profitti illeciti conseguiti da più gruppi criminali dediti al traffico, anche internazionale, di sostanze stupefacenti. La “ripulitura” delle somme si realizzava con l’utilizzo del  c.d. metodo Fei Ch’ien (denaro volante), ovvero un sistema informale di trasferimento dei soldi, attraverso il quale sono state accertate movimentazioni finanziarie per oltre 50 milioni di euro dirette dal territorio nazionale verso l’estero. Le indagini hanno permesso di ricondurre il denaro da riciclare a due organizzazioni criminali dedite al narcotraffico, che utilizzavano anche chat criptate,, per eludere le intercettazioni e autovetture con doppifondi per occultare la droga trasportata da corrieri.

L’operazione ha permesso di sequestrare, complessivamente, quasi 300 kg di narcotico (tra hashish, marijuana e cocaina), circa 10 milioni di euro nei confronti di corrieri incaricati di trasferire fisicamente il denaro fuori dal territorio dell’UE, nonché ricostruire traffici illeciti per oltre 500 kg di sostanze stupefacenti, costituenti un giro di affari tra la Spagna e Italia di circa 20 milioni di euro.

La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ha svolto la specifica azione di coordinamento info-investigativo, a livello  nazionale ed internazionale, contribuendo all’eccellente risultato conseguito dalla Guardia  di Finanza di Roma.

L’esito dell’efficace operazione antidroga è stato divulgato in un comunicato stampa a firma del Procuratore della Repubblica di Roma.

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