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ARRESTATO IN ITALIA UN BOSS MAFIOSO LATITANTE DALLA POLIZIA DI STATO CON IL COORDINAMENTO E SUPPORTO DELLA DCSA.

In data 18 settembre, si è tenuta all’Aja una conferenza stampa – presieduta dalla direttrice esecutiva di Europol, Catherine De Bolle – divulgativa dell’attività di cooperazione internazionale delle forze di polizia di 9 Paesi a contrasto delle piattaforme di comunicazione criptate utilizzate dalla criminalità organizzata e dai narcotrafficanti. Hanno partecipato i rappresentanti del Canada, Australia, Francia, Irlanda, Paesi Bassi, Islanda, Svezia, Stati Uniti e Italia, per la quale ha preso parte l’Ufficiale di collegamento della DCSA ad Europol.   

La piattaforma criptata, denominata “Ghost”, è stata utilizzata per la commissione di gravi crimini, tra cui il traffico internazionale di stupefacenti, e l’alto livello di crittografia garantito da tale strumento di comunicazione ha consentito alle consorterie criminali di poter agire in modo sicuro per coordinare le loro operazioni illegali.

I server della piattaforma erano ubicati in Francia ed Islanda, mentre i proprietari dell’azienda erano localizzati in Australia e le attività finanziarie negli Stati Uniti. Per tale ragione è stata avviata un’operazione globale per lo smantellamento del sistema di comunicazione che ha portato – al momento – all’esecuzione di diversi interventi di polizia con l’arresto di 51 sospettati, in Australia, Irlanda, Canada e Italia, dove è stato catturato un appartenente al gruppo mafioso della Sacra Corona Unita, latitante dal 2023. L’attività nei confronti del ricercato è stata condotta dalla Polizia di Stato – Squadra Mobile e Sisco (Sezione Investigative del Servizio Centrale Operativo) di Lecce, con la collaborazione del Servizio Centrale Operativo ed il coordinamento e supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, sotto la guida della DDA di Lecce coordinata dalla DNAA.

Per supportare le investigazioni in un ambito internazionale così ampio, nel 2022 è stata istituita presso Europol una Task Force Operativa (OTF) che ha coinvolto le autorità dei 9 Stati, che hanno monitorato l’uso della piattaforma criptata, identificando i principali fornitori ed utenti. L’attività ha consentito di prevenire numerose minacce alla vita e di individuare un laboratorio di droga in Australia, oltre a permettere il sequestro di armi, droga e di oltre un milione di euro in contanti a livello globale.

Nel corso della conferenza stampa (qui il video), la direttrice esecutiva di Europol, Catherine De Bolle, ha dichiarato: “Oggi abbiamo chiarito che, indipendentemente da quanto nascoste pensino di essere, le reti criminali non possono sfuggire al nostro sforzo collettivo. Le forze dell’ordine di 9 Paesi, insieme a Europol, hanno smantellato uno strumento che era una rete di salvataggio per il crimine organizzato grave. Questa operazione è ciò per cui Europol è fatta: trasformare la collaborazione in risultati concreti riunendo le persone, gli strumenti e l’esperienza giusti per affrontare ogni aspetto di questa operazione complessa. Il lavoro svolto fa parte del nostro impegno continuo nel combattere il crimine organizzato ovunque operi. Voglio estendere la mia gratitudine a tutti i nostri partner globali che hanno svolto un ruolo fondamentale nel rendere questa operazione un successo”.

Il 172° anniversario della fondazione della Polizia di Stato – celebrato a Roma, in piazza del Popolo, dal 10 al 14 aprile 2024 con manifestazioni ed eventi di prossimità organizzati nel “villaggio della legalità”, allestito per la circostanza – è stato l’occasione per informare sulle vecchie e nuove droghe soprattutto i giovani, sia nello spazio espositivo dedicato alla DCSA sia nell’area conferenze, ove si sono svolti specifici incontri tematici, organizzati con il contributo di esperti del mondo accademico. Numerosa la partecipazione della cittadinanza agli incontri realizzati dalla DCSA , che hanno suscitato particolare interesse tra i ragazzi.

La DCSA in queste giornate, illustrando le varie sostanze stupefacenti, con l’ausilio dei relatori ha focalizzato l’attenzione specialmente sulla cannabis, sulle droghe sintetiche e sulle nuove sostanze psicoattive (NPS), droghe che in genere attraggono i giovani fin dall’adolescenza.

Sono stati descritti gli aspetti scientifici delle sostanze stupefacenti: effetti sull’organismo, pericolosità e danni per la salute, inesistenza della distinzione tra droghe leggere e pesanti, riconoscimento delle intossicazioni da sostanze sconosciute.

In questo ambito, il focus su sintetiche e NPS, dagli effetti immediatamente più devastanti a carico del sistema nervoso centrale, con psicosi, comportamenti aggressivi e violenti, che, fra l’altro, hanno rilevanti ricadute sulla sicurezza collettiva (si pensi all’incidentalità stradale), ma anche del sistema cardio-respiratorio, con pericolo di arresto cardiaco. Catinoni, cannabinoidi sintetici, ketamina, nuovi oppioidi sintetici (tra cui fentanili e derivati, nitazeni), sono solo alcune delle più rinvenute NPS, gran parte delle quali attualmente sono già inserite nelle tabelle delle droghe sintetiche. Un nuovo mercato rispetto alle droghe tradizionali, che registra in media almeno 50 nuove sostanze identificate ogni anno e tabellate. Sono droghe a basso costo, con effetti tossicologici spesso non conosciuti o sottostimati dai consumatori; possono essere assunte insieme ad altre sostanze stupefacenti tradizionali o alcool e questo ne potenzia gli effetti psicoattivi e di tossicità; non vengono facilmente identificate in emergenza in ospedale e quindi ne diventa difficile il trattamento sanitario d’urgenza.

Il 10 aprile la dottoressa Silvia Graziano, dell’Istituto Superiore di Sanità, ha illustrato il network internazionale scientifico di prevenzione, in cui interagiscono lo SNAP (Sistema Nazionale di Allerta Precoce), gestito dal Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e varie istituzioni nazionali, tra cui i presidi sanitari di emergenza, i centri di ricerca universitari farmaco-tossicologici, la DCSA e le forze di polizia del territorio.

Venerdì 12 aprile il Prof. Matteo Marti – Direttore del Laboratorio di Tossicologia Forense dell’Università di Ferrara – ha affrontato la tematica relativa alle Nuove Sostanze Psicoattive e alle loro implicazioni sul sistema nervoso.

Il giorno seguente si sono tenuti due interessanti interventi, il primo sul tema dell’emergenza sanitaria delle droghe dintetiche e delle NSP,  a cura del Prof. Carlo Locatelli, Direttore del Centro Antiveleni e Centro Nazionale di Informazione Tossicologica – Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico IRCCS di Pavia, il secondo sulle differenti tipologie (tradizionali e nuove) di narcotici e sulle dipendenze, da parte della dottoressa Simona Pichini, responsabile del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità.

Il 14 aprile, la Presidente Nazionale dei Tossicologi Forensi Italiani, Professoressa Sabina Strano Rossi, ha svolo un approfondimento sul delicato tema delle c.d. droghe dello stupro: GHB, GBL, ma anche ketamina (video dell’intervento).

Nel corso delle giornate si è anche dibattuto sulla questione relativa alla deviazione dall’uso terapeutico, quindi legale, di alcuni farmaci, quali il fentanyl e la xilazina. La xilaxina – anestetico veterinario denominato anche droga degli zombie perché provoca torpore e ferite ulcerate che degenerano facilmente sino a richiedere l’amputazione dell’arto colpito –  se usata per tagliare l’eroina, dà effetti ulteriori anche letali; se, invece, viene combinata (in gergo tranq) con oppioidi quali il fentanyl, con cocaina, con metamfetamine o con altre droghe, ne prolunga gli effetti.

Si è discusso anche delle attività di contrasto della polizia. Anche qui il focus su sintetiche e NPS: la globalizzazione investe luoghi di produzione e modalità di approvvigionamento, cambia le modalità del traffico, alla “piazza di spaccio” virtuale (web, social media) si affiancano i luoghi di ricreazione giovanile. Queste caratteristiche rendono più difficili le indagini, a cui si risponde con l’affinamento delle tecniche investigative –  anche speciali –  e la cooperazione internazionale di polizia.

Nell’ambito della cooperazione internazionale, garantita dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, agli inizi di quest’anno, grazie ai continui scambi informativi con la DEA americana, è stata avviata dalla Guardia di Finanza di Piacenza un’articolata attività investigativa, diretta dalla locale Procura della Repubblica e svolta in collaborazione con la polizia e l’autorità giudiziaria statunitense.

Le indagini hanno fatto emergere un proficuo traffico di droghe sintetiche sulla rotta CINA-U.S.A con transito dall’Italia, gestito da un soggetto piacentino di elevato spessore criminale, che è risultato anche al vertice di un’organizzazione transnazionale dedita alla contraffazione di valuta – banconote e monete e riciclaggio.

E’ stato possibile risalire a circa 100 mila dosi confezionate per le singole consumazioni di sostanze sintetiche, tra cui anche il fentanyl – la c.d. droga dello zombie – dai devastanti effetti sulla salute, trafficate attraverso il darkweb. Le transazioni economiche della droga – dal valore complessivo di oltre 250 mila euro – avvenivano attraverso l’utilizzo di criptovalute (Bitcoin), non rintracciabili.

In Italia sono stati eseguiti 7 provvedimenti cautelari e 13 perquisizioni con il sequestro di 300.000 euro in contanti, 26.000 euro  in bitcoin, dispositivi informatici, 3 orologi di pregio,  immobile e tutta la strumentazione per la contraffazione della valuta (comunicato stampa del Procuratore della Repubblica di Piacenza).  Negli Stati Uniti parallelamente sono state eseguite 11 perquisizioni con l’arresto di altrettanti soggetti ed il sequestro di 2 kg di sostanze stupefacenti sintetiche, 1 kg di marijuana e armi.

Il 14 e 15 novembre si sono tenute a Cleveland e a Piacenza le conferenze stampa – presiedute dalle Autorità Giudiziarie americane e italiane – a cui hanno partecipato rappresentanti della Guardia di Finanza, della DEA e della DCSA.

I brillanti esiti dell’operazione testimoniano l’importanza delle sinergie e della condivisione delle informazioniassicurate dall’attività di coordinamento della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga – nel quadro della collaborazione internazionale tra forze di polizia e magistrature nel contrasto al narcotraffico a livello globale.

 

THE MONEY APPROACH: NUEVAS MODALIDADES DE LUCHA CONTRA EL NARCOTRAFICO Y EL BLANQUEO DE DINERO

Il 28 e 29 marzo, la Procura Generale della Repubblica Dominicana e il Programma di cooperazione tra l’America Latina, i Caraibi e l’Unione Europea in materia di droga (COPOLAD III) – finanziato dall’Unione Europea e implementato dall’IILA, in consorzio con la Federazione Iberoamericana per l’Internazionalizzazione dell’Amministrazione Pubblica, FIIAPP – hanno organizzato un seminario dedicato alle nuove modalità di lotta al traffico di droga e al riciclaggio di denaro sporco. All’evento hanno preso parte qualificati esperti del settore di Italia, Spagna, Bolivia, Colombia, Costa Rica, Honduras, Guatemala, Perù, Panama e Repubblica Dominicana. Per l’Italia, hanno partecipato il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Dott. Giovanni Melillo e il Direttore Centrale per i Servizi Antidroga, Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore, accompagnato dal Capo del I Servizio, Dir. Sup. P. di S. Dott. Emilio Russo, e dall’Esperto per la Sicurezza a Santo Domingo, Ten. Col. CC Andrea Azzolini. 

I lavori si sono sviluppati, nel corso delle due giornate, attraverso panel ed alcune lectiones magistrales che, partendo dal money approach – nella scia del noto metodo  investigativo follow the money, ideato negli anni ’80 da Giovanni Falcone ed utilizzato nella lotta contro la mafia – hanno affrontato le tematiche relative al traffico di droga, nello scenario che coinvolge la comunità internazionale e che si riflette anche in altri contesti criminali, come il riciclaggio di denaro, gli investimenti illeciti, l’uso illecito della tecnologia ed il ricorso a reati più tradizionali come la corruzione e l’estorsione.

Il seminario è stato aperto dal Segretario Generale dell’IILA Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana, Min. Antonella Cavallari, insieme alla Procuratrice Generale della Repubblica Dominicana, Miriam Germán Brito. A seguire, il saluto di benvenuto ai partecipanti rivolto dal Rettore della Scuola Nazionale dei Pubblici Ministeri, Marien Montero Beard, e dall’Ambasciatore dell’Unione Europea nella Repubblica Dominicana, Katja Afheldt, alla presenza dei rappresentanti del corpo diplomatico.

Nel corso del suo intervento il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Dott. Giovanni Melillo, ha approfondito la tematica relativa alla lotta al narcotraffico con uno specifico focus sull’America Latina e l’Europa, descrivendo l’evoluzione di tale fenomeno nel corso del tempo e gli strumenti normativi utilizzati per fronteggiare la minaccia. Nell’evidenziare come il narcotraffico costituisce una minaccia che coinvolge tutti i Paesi del mondo e che produce instabilità politica e sociale, ha rappresentato come le organizzazioni criminali operino attraverso l’utilizzo di innovative tecnologie che comportano rapidi e continui cambiamenti degli scenari operativi. E’, quindi, necessario rimanere al passo con tali evoluzioni tecnologiche per adottare le più opportune strategie per attuare efficaci contromisure. Nel prosieguo, il Procuratore Nazionale ha spiegato come le organizzazioni criminali che operano in diversi Paesi cerchino di integrarsi fra loro sotto forma di consorzi e modelli organizzativi sempre più flessibili ed estesi, sfruttando gli ingenti profitti illeciti accumulati per riciclare le somme nell’economia legale. Di fronte alla complessità di tali fenomeni, è compito di ognuno avere consapevolezza del problema che, avendo portata transnazionale, necessità di strategie fondate sulla condivisione delle informazioni e sulla fiducia reciproca, al fine di elaborare un approccio comune. In tal senso, un riscontro positivo emerge dal diffuso utilizzo dello strumento delle Squadre Investigative Comuni, che si sta utilizzando anche con alcuni Paesi dell’America Latina, e che necessita di essere sempre più impiegato, nella considerazione che solo unendo le forze è possibile contrastare in maniera più efficace il narcotraffico internazionale.

Successivamente, ha preso la parola il Gen. Maggiore, che ha affrontato l’argomento inerente “La necessità della cooperazione internazionale di polizia nella lotta al narcotraffico. L’esperienza italiana: il ruolo e l’importanza degli ufficiali di collegamento antidroga della DCSA all’estero nello scambio di informazioni“. Dopo aver rivolto il proprio saluto al consesso, ha descritto la fondamentale azione di coordinamento esercitata dalla DCSA nel settore del narcotraffico, una delle più longeve e riuscite esperienze interforze in seno alle forze di polizia nazionali, evidenziando come la Direzione Centrale sia stata la prima struttura, in ambito nazionale, a disporre di propri Ufficiali di collegamento antidroga all’estero, in qualità di “Esperti”, distaccati nei crocevia internazionali della produzione, transito e del traffico illecito della droga, che promuovono prioritariamente la cooperazione di polizia contro il narcotraffico e svolgono attività di studio, osservazione e raccordo con i competenti organismi esteri. Proseguendo, è stato evidenziato come la cooperazione internazionale di polizia giochi ormai un ruolo decisivo ed è diventata asse portante e necessaria del sistema di sicurezza degli Stati, in ragione della necessità di contrastare fenomeni criminali sempre più pervasivi, tra i quali rientra certamente il narcotraffico. Nel concludere il suo intervento, il Direttore Centrale, nel rimarcare la necessità di sviluppare in maniera sempre maggiore forme di cooperazione internazionale contro i traffici di droga, ha citato un passo del discorso del giudice Giovanni Falcone, tenuto nel 1984 presso il Consiglio Regionale del Piemonte, nel corso del quale, affrontando proprio tale tematica, aveva evidenziato che “(…) le organizzazioni criminali non hanno problemi di confini e che operano con disinvoltura in tutto il mondo, per cui ogni ritardo nella cooperazione internazionale per la repressione del fenomeno si rivolge in ulteriori vantaggi per tali organizzazioni, che di giorno in giorno diventano sempre più efficienti e pericolose (…) non ha nessuna importanza che la droga venga sequestrata in un Paese anziché in un altro e ad opera di un determinato organismo di polizia, anziché di un altro; l’unica cosa importante è che l’operazione di polizia venga compiuta nel modo più efficace e questo è l’unico risultato cui dovrebbero mirare gli sforzi congiunti delle polizie dei vari Paesi, accomunate da questa unica e superiore finalità di efficienza. (…).

Al termine delle due giornate, il Dott. Javier Sagredo, Direttore del programma COPOLAD III ed il Dott. Giovanni Tartaglia Polcini, Procuratore e Consigliere giuridico del Ministro degli Affari Esteri italiano, hanno tenuto la loro relazione di chiusura  tracciando le conclusioni del seminario e, nel salutare e ringraziare i partecipanti all’evento, hanno manifestato la propria soddisfazione per il proficuo confronto che si è sviluppato durante il seminario, che apre nuove prospettive per una collaborazione antidroga sempre più stretta tra i Paesi coinvolti, necessaria per poter fronteggiare una minaccia “globale”, che travalica i confini e colpisce tutti.

Il 30 e 31 gennaio, la DCSA ha partecipato al seminario “Lutte contre les trafics internationaux de stupéfiants en zone portuaire” ( lotta contro il narcotraffico internazionale nelle zone portuali), organizzato a Parigi dal Ministero della giustizia francese  con il supporto della Missione interministeriale per la lotta  alle droghe e ai comportamenti di dipendenza  – Mission interministérielle de lutte contre les drogues et les conduites addictives  – MILDECA (organismo dipendente dal Primo Ministro, che guida e coordina l’azione del Governo francese nella lotta alle droghe e alle dipendenze), evento conclusivo di un programma di scambio informativo tra i paesi partecipanti, che si è sviluppato con incontri e visite presso i porti di Barcellona, Anversa e Rotterdam. Al seminario, aperto dal Delegato agli affari europei ed internazionali del Ministero della Giustizia francese, hanno preso parte esperti della specifica materia di vari Paesi, in particolare, funzionari del Ministero della Giustizia e di altri enti governativi francesi, autorità giudiziarie di Francia, Spagna (compreso il Fiscal nacional antidroga) Italia, Paesi Bassi e Romania (Procuratore nazionale antidroga), magistrati di collegamento esteri in Francia e francesi all’estero, anche presso Eurojust, autorità e rappresentanti delle forze di polizia operanti nel contrasto al narcotraffico, in particolare nei porti, di Francia, Spagna, Paesi Bassi (Capo della polizia portuale di Rotterdam), Belgio e Germania, le Dogane francesi (Direzione nazionale dell’intelligence e delle indagini doganali), tedesche, belghe ed olandesi. Per l’Italia hanno partecipato con propri interventi, oltre la DCSA, le Autorità giudiziarie inquirenti di Genova e Reggio Calabria ed ha presenziato alle sessioni il magistrato di collegamento italiano in Francia.  Nel corso delle due giornate sono state approfondite diverse questioni centrali nell’ambito della prevenzione e del contrasto al traffico di stupefacenti nei porti, attraverso tavole rotonde tematiche, che hanno permesso una partecipazione attiva ed un proficuo confronto tra tutti i partecipanti. Per quanto riguarda la situazione francese, i diversi relatori intervenuti hanno sottolineato il grande rilievo che viene dato –  a tutti i livelli – al contrasto di tali traffici e la necessità della cooperazione internazionale in tale ambito. Nel dettaglio, le azioni nazionali vengono sviluppate secondo una prospettiva integrata e multilaterale, ossia in stretta collaborazione con i vari attori coinvolti nella  “sicurezza portuale” e sul fronte operativo per la prevenzione ed il contrasto antidroga: le autorità governative ed amministrative, il Segretariato Generale del Mare, le forze di polizia, le Dogane, l’OFAST ( Ufficio Centrale antidroga della polizia giudiziaria, a carattere interforze) e le Autorità giudiziarie. 

Per la DCSA è intervenuto il Direttore della 1^Divisione del III Servizio Operazioni, Primo Dirigente P. di S. Alessandra Ortenzi –  nel Panel  dedicato agli “attuali mezzi di lotta al traffico internazionale di droga nei porti” –  tavola rotonda sulle “misure di sicurezza e mezzi di rilevamento –  la quale, dopo aver fatto cenno al particolare sistema italiano, caratterizzato dalla presenza di più forze di polizia, ha descritto la struttura e le funzioni svolte dalla Direzione Centrale, sottolineando la fondamentale azione di coordinamento nazionale ed internazionale svolta nel settore del narcotraffico. 

In tale ambito, è stata  evidenziata la rete degli esperti per la sicurezza di cui dispone la DCSA –  distaccati nei Paesi strategici per la produzione, il transito e la destinazione dei traffici di droga – che promuovono prioritariamente la cooperazione di polizia contro il narcotraffico, in raccordo con i competenti organismi esteri. Nel prosieguo, l’intervento si è focalizzato sugli aspetti specifici legati al traffico di stupefacenti attraverso le aree portuali italiane, tra le quali spicca il porto di Gioia Tauro che rappresenta uno degli scali tra i più importanti del Mediterraneo e d’Europa, nel quale, annualmente, circolano moltissime navi cargo e milioni di container. Le indagini e le analisi  svolte dimostrato che l’hub calabrese si trova al centro della c.d. “nuova rotta del Mediterraneo“, utilizzata dalle organizzazioni criminali in alternativa alle tradizionali rotte verso i grandi porti del Nord Europa e, spesso, con carichi destinati ai paesi dell’aerea balcanica. Nel tempo, le autorità italiane hanno sviluppato, oltre all’esperienza investigativa in materia, una expertise specifica sui controlli in area portuale,  ovvero delle “buone prassi” basate su una complessa ed articolata analisi di rischio di vari fattori che permette di focalizzare le navi ed i container sospetti sui quali effettuare le operazioni di monitoraggio, controllo ed ispezione e, in caso di riscontro positivo e,  quando possibile,  avviare attività di consegne controllate – nazionali ed  internazionali –  di stupefacenti. Inoltre, l’Italia ha sviluppato una stretta collaborazione di polizia a livello internazionale con i servizi antidroga dei vari Paesi europei e degli altri continenti.

Al Seminario è intervenuto, per l’Italia, oltre alla DCSA, in videocollegamento, il Procuratore della Repubblica di Genova, Nicola Piacente che ha sottolineato la fondamentale importanza della collaborazione internazionale, in particolare con le autorità francesi  per la contiguità geografica e con tutti gli altri Paesi interessati dal narcotraffico in area europea, anche attraverso la costituzione delle Squadre investigative comuni (JITs) con il sostegno di Eurojust.     

Ha quindi preso la parola – da remoto – il  Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di  Reggio Calabria, Marika Mastrapasqua che ha illustrato le attività info-investigative svolte, su vari livelli, dalla Guardia di Finanza nel porto di Gioia Tauro a contrasto del fenomeno. Infatti, gli ingentissimi  sequestri di cocaina ed i correlati arresti in quella sede portuale scaturiscono da una duplice attività svolta: quella sviluppata nelle indagini “tradizionali” nei confronti della criminalità organizzata – in primis la ‘ndrangheta- che gestisce il traffico internazionale di tale sostanza e quella basata su best practises – sviluppate da tale forza di polizia e perfezionate nel tempo.  

Le ispezioni  dei container vengono svolte, infatti, sia nei contesti investigativi che all’esito di un costante monitoraggio preventivosvolto negli spazi doganali sulle merci movimentate, sulla base di una complessa analisi di rischio e secondo le procedure di “controllo e riscontro”, operate su mezzi e persone operanti nel porto. La stessa autorità giudiziaria ha, quindi, citato una importante indagine  della  Guardia di Finanza di Reggio Calabria diretta da quella Procura e coordinata e supportata dalla DCSA che, nell’ottobre 2022  ha portato al sequestro di oltre 4 tonnellate di cocaina ed all’arresto di  36 soggetti per narcotraffico internazionale facenti parte di una articolata organizzazione criminale, con base logistica il Porto di Gioia Tauro, tra i quali  figurava anche personale corrotto che operava nel porto per le principali famiglie mafiose di ‘ndrangheta  (per i risultati dell’indagine si rinvia al comunicato stampa )

I lavori del seminario sono stati  chiusi dal Direttore degli Affari Criminali e Grazia del Ministero della Giustizia francese che ha sottolineato l’importanza di tale iniziativa per il proficuo  confronto e scambio di esperienze tra i Paesi coinvolti  dalle diverse rotte “marittime”  e colpiti dal traffico internazionale di droga nei porti. L’incontro ha portato, infatti, all’individuazione di elementi comuni verso cui muovere gli sforzi congiunti quali, ad esempio,  l’utilizzo di analoghe tecniche investigative e “buone prassi” per l’ analisi di rischio e le modalità di monitoraggio e  controllo dei container; inoltre, si è convenuto sull’importanza di usare strumenti comuni per la prevenzione e repressione della corruzione nelle aree portuali –  rivolgendo, anche, l’attenzione verso i tentativi di utilizzare  e “forzare” lavoratori onesti a collaborare con la criminalità organizzata che utilizza, quando non riesce nell’intento corruttivo, minacce e condotte  estorsive. Il seminario ha, quindi, contribuito al rafforzamento dei rapporti tra i Paesi intervenuti ed a creare una maggiore consapevolezza circa la necessità di potenziare la cooperazione – di polizia e giudiziaria – nel contrasto al narcotraffico con tutti i Paesi coinvolti.

Il 27 e 28 novembre si è svolta a  Genova  la VI Conferenza Nazionale sulle Dipendenze  Oltre le fragilità”, momento istituzionale di incontro  e confronto – previsto con cadenza triennale dal  D.P.R. n. 309/1990 – Testo Unico sugli Stupefacenti – ultima edizione nel 2009-  finalizzato ad  un’approfondita analisi delle problematiche connesse alla diffusione di sostanze stupefacenti e psicotrope.

L ‘evento, organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministro per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone –  in collaborazione con il Dipartimento per le Politiche Antidroga   ha visto la partecipazione delle diverse componenti – pubbliche e private – del settore: “molteplici protagonisti e voci talvolta contrapposte del mondo delle dipendenze” nella sfida per andare oltre le fragilità . Come illustra l’articolato Programma, la conferenza   – raccogliendo i risultati dei  lavori preparatori  iniziati ad ottobre scorso, nell’ambito di 7 tavoli preparatori articolati in 45 sottotemi- è stato il momento della sintesi  e delle proposte.

Tra gli interventi istituzionali, il contributo del  Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese  che,  in  un videomessaggio trasmesso nella sessione introduttiva dei lavori della  “due giorni ” di Genova, ha dichiarato   : «In questi ultimi due anni il fenomeno delle droghe ha risentito anche degli effetti della pandemia. Il traffico degli stupefacenti, che ha da sempre una dimensione transnazionale, è stato influenzato dal rallentamento globale delle transazioni commerciali. L’impatto delle misure di contenimento del Covid 19 ha condizionato la coltivazione e la produzione di droghe e ha reso più difficile procurarsi i precursori e la manodopera necessaria».  La seconda parte del 2020», ha precisato il Ministro, «ha fatto registrare una forte ripresa delle importazioni di stupefacenti nei luoghi di stoccaggio e soprattutto verso i Paesi di destinazione finale inducendo le Forze di polizia a innalzare il livello della risposta». Un’attività di contrasto che trova riscontro nei dati: rispetto al 2019, nel 2020 si è registrato un incremento di circa l’8% dei sequestri di droga. Comunque, il narcotraffico continua ad essere il core-business delle organizzazioni criminali di stampo mafioso.

Per il Dipartimento della Pubblica Sicurezza  nella seconda sessione dei lavori della prima giornata ha partecipato, in qualità di chair, il Vice Capo Vicario della Polizia di Stato Maria Luisa Pellizzari. Ha moderato gli interventi dei relatori sul tema “Dipendenze patologiche, modalità di prevenzione e aggancio precoce”. Il Prefetto, nei saluti di apertura, si è soffermata ad illustrare brevemente alcuni progetti con finalità di prevenzione del Dipartimento di Pubblica sicurezza in sinergia con il Dipartimento per le Politiche antidroga. Il primo, sul contrasto dell’incidentalità causata dall’uso di sostanze stupefacenti e abuso di alcool. Vede coinvolti Polizia stradale e, con l’obiettivo di intercettare i giovani sulla strada, il Pullman Azzurro. Si tratta, spiega, «di una vera e propria aula multimediale itinerante per informare i giovani sui rischi di porsi alla guida in stato di alterazione». Nell’ambito di questa campagna è previsto un tour su 20 sedi (una per ogni regione) presso le scuole che sono state individuate in sinergia con il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca (Miur). Il secondo, il progetto Icarus, finalizzato alla prevenzione e al contrasto della diffusione delle droghe – al quale partecipa la DCSA- punta sulla formazione  di circa 15 mila docenti tutor, con l’obiettivo di mettere insieme nelle scuole una rete tra famiglie, studenti, docenti e istituzioni sul territorio. Prevista anche l’istituzione di un call center e la realizzazione di una App.

“Dalle rotte internazionali del narcotraffico ai canali dello spaccio 2.0. Analisi e prospettive delle attività di intelligence e contrasto”. É il titolo della seconda tavola rotonda, organizzata nella seconda giornata di lavori, alla quale ha partecipato il Direttore Centrale per i Servizi Antidroga Antonino Maggiore, con un sintetico contributo illustrativo dei temi specifici di questa Direzione Centrale.  Nel suo intervento  , dopo aver  fornito un focus sulle rotte “tradizionali” di cocaina, cannabis e eroina ha esposto le  attività di contrasto al narcotraffico   utilizzate dalle forze di polizia e coordinate a livello nazionale ed internazionale dalla DCSA , con l’ausilio anche delle operazioni antidroga speciali – come quelle undercover,  talvolta necessarie per fronteggiare in maniera efficace anche le nuove modalità dello spaccio di sostanze stupefacenti e psicotrope on line.

In particolare, il Direttore Maggiore, si è soffermato sulle attività di controllo e sulle indagini svolte dalle Forze di polizia anche nel 2021, con risultati efficaci ed incisivi. Come sottolineato dal Ministro Lamorgese, il narcotraffico transnazionale continua a costituire il core-business delle organizzazioni criminali di stampo mafioso; a fronteggiarlo prosegue – incessante ed efficace il contrasto delle forze di polizia. Una barriera contro il narcotraffico, come dimostrano i dati sull’andamento dei sequestri in crescita .In aumento, soprattutto, i sequestri di cocaina e le operazioni di contrasto ai traffici sul web. Le attività investigative hanno riguardato sia i grandi traffici, con connessioni internazionali, che lo spaccio minuto e sono state sviluppate con il ricorso frequente ad operazioni speciali, con l’impiego di agenti  undercover (operatori di polizia “addestrati” dalla DCSA) e l’esecuzione di consegne controllate, finalizzate a svelare le trame illecite e a disgregare le organizzazioni criminali.

L’evento, con la partecipazione delle alte cariche istituzionali, nazionali e locali, politiche, di magistratura e  rappresentanti della comunità scientifica e della società civile, ha coinvolto l’intero Sistema Paese, nel comune sforzo di ricerca di soluzioni per il mondo del disagio e delle fragilità. Il Ministro Dadone ha chiuso i lavori della Conferenza di Genova con l’impegno, tra l’altro, a potenziare  il Dipartimento Politiche Antidroga, nel ruolo di coordinamento che valorizzi la rete dei servizi pubblici, privati e di tutte le associazioni che a vario tipo lavorano sul territorio italiano e che sino ad ora sono state poco valorizzate”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nei giorni 7 e 8 ottobre 2019 si è svolta la riunione Plenaria degli Esperti per la Sicurezza, con avvio dei lavori presso la Scuola Superiore di Polizia, prosecuzione e chiusura presso la Sala Conferenze del Polo Investigativo Anagnina. Alla riunione hanno partecipato gli Esperti per la Sicurezza della Direzione Centrale della Polizia Criminale (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia) e della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga. Presenti anche gli Esperti Economico-Finanziari della Guardia di Finanza, gli Ufficiali di Collegamento stranieri in Italia, i rappresentanti di Organizzazioni internazionali e Coordinatori italiani di Progetti in materia di sicurezza, supportati dall’Unione Europea. L’incontro, finalizzato a fare un punto di situazione sulle attività dell’anno in corso, elaborare le linee strategiche per il 2020 e fornire direttive all’intera Rete degli Esperti per la Sicurezza-  è stato presieduto dal Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza- Prefetto Franco GABRIELLI, alla presenza del Vice Direttore Generale della P.S. -Direttore Centrale della Polizia Criminale– Prefetto Vittorio RIZZI e del Direttore Centrale per Servizi Antidroga, Dirigente Generale di P.S. dott. Giuseppe CUCCHIARA; presenti, inoltre, le Autorità del Dipartimento della Pubblica Sicurezza ed i Comandanti Generali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza13 Il Capo della Polizia, aprendo i lavori, ha sottolineato, tra l’altro, l’importanza della comune azione del “sistema” Esperti della Sicurezza nel settore della cooperazione internazionale, necessaria per una efficace strategia di contrasto ai diversi fenomeni criminali (www.poliziadistato.it) Durante la Riunione si è sottolineato che è fondamentale e strategica la collaborazione tra tutti i Paesi per combattere le diverse forme di crimine di matrice internazionale, dal terrorismo, alla tratta di esseri umani, dallo sfruttamento dei fenomeni migratori, alla criminalità organizzata ed al narcotraffico. In proposito, il Direttore Centrale per i Servizi Antidroga, nel suo intervento dedicato ai temi specifici del settore “antidroga”, ha illustrato le tendenze del traffico di stupefacenti, che appare come la principale fonte di arricchimento della criminalità organizzata. Il Direttore Centrale della D.C.S.A. ha proseguito con un focus sugli aumenti di produzione di cocaina e oppiacei e sul fenomeno delle Nuove Sostanze Psicoattive, “create” in laboratorio. A proposito delle strategie operative di contrasto al narcotraffico, lo stesso Direttore ha sottolineato l’importanza di una costante cooperazione tra polizie nel settore “antidroga” che, per essere efficace, deve essere supportata da flussi informativi sempre più fluidi e veloci. Proprio in questa ottica si colloca la preziosa attività promossa dalla rete degli Esperti per la Sicurezza della Direzione Centrale, collocati nei Paesi “strategici” per la produzione, il transito e lo stoccaggio degli stupefacenti destinati all’Italia ed all’Europa. In queste “aree sensibili” , infatti, gli Esperti sono il fulcro di diverse iniziative di collaborazione internazionale, per la prevenzione ed il contrasto del traffico internazionale di stupefacenti. In questo contesto specifico, come negli altri ambiti di intervento, gli Esperti all’estero sono, sicuramente, uno strumento prezioso per la lotta anticrimine” in campo internazionale, proprio in quanto “rete” attiva, essenziale per rapidi scambi di informazioni dettagliate tra le polizie dei diversi Paesi, necessarie per sviluppare attività congiunte ed efficaci di contrasto e preventive dei reati. Importante, infatti, nella comune lotta al crimine degli Stati, è anticipare la strategia di contrasto di gravi reati che si presentano, ormai da tempo, come fenomeni “globali”.

 

Nell’ambito delle iniziative di aggiornamento professionale a favore delle Forze di Polizia, l’11 dicembre scorso il Cons. Piercamillo Davigo, componente del Consiglio Superiore della Magistratura, ha tenuto presso la Sala Conferenze del compendio “Anagnina” una conferenza con l’obiettivo di illustrare gli aspetti investigativi e giuridici connessi all’impiego del personale delle Forze di Polizia in attività undercover. L’evento è stato organizzato al fine di rafforzare e consolidare la preparazione tecnico-professionale del personale interforze in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e, nel contempo, offrire spunti e riflessioni in ordine alla complessa tematica delle “operazioni speciali”.

 

Lo scorso 6 dicembre si è svolta presso la “Sala Riunioni” del Compendio Anagnina, una conferenza finalizzata ad illustrare le problematiche giuridiche e operative connesse all’impiego della moneta virtuale nei traffici illeciti delle sostanze stupefacenti e psicotrope. La conferenza, tenuta dall’Avv. Prof. Stefano Loconte, Professore di Diritto Tributario presso l’Università LUM “Jean Monnet” di Casamassima (Bari) e dall’Avvocato Giulia Maria Mentasti, ha affrontato diversi temi tra cui l’inquadramento giuridico delle valute virtuali, il rapporto tra le criptovalute e la normativa antiriciclaggio, gli aspetti penali delle operazioni in criptovaluta, la figura degli exchanger. Di particolare rilievo il tema delle strategie investigative volte all’identificazione degli indagati, all’individuazione delle movimentazioni di bitcoin ed alla riconducibilità a soggetti specifici ed al sequestro dei bitcoin, laddove corpo del reato.

 

Nei giorni 18 e 19 dicembre 2018 si è tenuta, rispettivamente, presso la Sala “Alcide de Gasperi” della  Scuola Superiore di Polizia e presso la Sala conferenze del compendio “Anagnina” la riunione Plenaria degli Esperti per la Sicurezza, finalizzata a fare un punto di situazione logistico e operativo dell’anno in corso ed elaborare le linee strategiche della Direzione Centrale e dell’intera Rete degli Esperti per il 2019.

Alla prefata riunione, presieduta dal Capo della Polizia -Direttore Generale della Pubblica Sicurezza- Prefetto Franco GABRIELLI, alla presenza del Vice Direttore Generale della P.S. -Direttore Centrale della Polizia Criminale- Prefetto Nicolò D’ANGELO e del Direttore Centrale per Servizi Antidroga, Dirigente Generale di P.S. dott. Giuseppe CUCCHIARA, hanno preso parte gli Esperti per la Sicurezza del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga.

Presenti, inoltre, gli Esperti Economico-Finanziari della Guardia di Finanza presso la Scuola Superiore di Polizia, Ufficiali di Collegamento esteri in Italia, nonchè rappresentanti di Organizzazioni internazionali e project leaders di iniziative per il contrasto del narcotraffico a guida italiana in ambito europeo.

 

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