Ieri, 20 febbraio, hanno avuto inizio i due giorni di lavoro sulle – politiche antidroga: prevenzione e contrasto dei fenomeni e delle rotte internazionali. Strategie di cooperazione nella lotta al narcotraffico– organizzati dalla DCSA in collaborazione con il DPA. All’ apertura dell’evento, il Capo della Polizia Prefetto Franco Gabrielli ha sottolineato che “nella lotta e nel contrasto al traffico di droga, anche internazionale, il nostro modello fa del coordinamento e dei saperi delle Forze di polizia la sua forza” e che “il contrasto fine a se stesso è fondamentale ma non sufficiente. Bisogna agire sulla prevenzione e quindi sulla domanda di droga” . Interventi in apertura dei lavori, anche dei Comandanti Generali dell’Arma dei Carabinieri -Gen.C.A. G. Nistri – e della Guardia di Finanza -Gen. C.A. G. Zafarana- e del Capo Dipartimento per le Politiche Antidroga, Consigliere Maria Contento che ha illustrato le iniziative progettuali sostenute, in tale ambito, dalla Presidenza del Consiglio. Il Direttore Centrale per i Servizi Antidroga – ha delineato lo scenario “globalizzato” del narcotraffico e delle organizzazioni criminali coinvolte, che necessita di una azione di contrasto sempre più decisa e coesa da parte di tutte le componenti istituzionali interessate a contrastare il dilagante fenomeno, con azioni di carattere internazionale, trasversale e multilaterale. Lo stesso Direttore della DCSA ha sottolineato che non si tratta di un convegno “fine a se stesso” ma di un “laboratorio” dal quale possano scaturire volontà condivise e “fatti”. L’incontro e lo scambio di esperienze nel contrasto al narcotraffico tra Paesi delle diverse aree del mondo interessate al fenomeno costituisce, infatti, una preziosa occasione per individuare, grazie all’altissimo livello dei relatori presenti, i profili di efficaci e condivise politiche antidroga. La giornata è stata quindi caratterizzata da una serie di stimolanti confronti su tematiche di grande interesse, sviluppate nelle diverse sessioni dei lavori – moderatori Lirio Abbate -vice direttore de L’Espresso, Valerio Cataldi – inviato RAI e Vincenzo Spagnolo- giornalista dell’Avvenire, particolarmente impegnati nello specifico settore. Presenti i delegati di 6 Organizzazioni Internazionali e di 56 Paesi esteri, i massimi vertici del Dipartimento della P.S., dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e numerosi Procuratori Distrettuali. I relatori nazionali ed internazionali, tutti di elevatissimo livello, si sono confrontati sulle diverse tematiche, stimolando un interessante dibattito con l’uditorio presente. Tra gli interventi di parte italiana si evidenzia il contributo del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, dott. Cafiero De Raho, che ha sottolineato la necessità di utilizzare tutti gli strumenti possibili per una cooperazione internazionale “fluida”, cioè rapida ed efficace, tra le polizie – con il prezioso coordinamento svolto da questa DCSA- e tra le magistrature, al fine di contrastare il narcotraffico -gestito dalle note organizzazioni criminali di stampo mafioso; nello stesso senso, gli interventi dei Direttori del I e II Servizio di questa DCSA, che hanno esaltato le essenziali funzioni svolte da questa DCSA di coordinamento e di ” spinta” ad ottimizzare sempre più la cooperazione – bilaterale e multilaterale- tra i diversi Paesi impegnati nella comune lotta antidroga. Intervenuti, sulla stessa linea, anche il Direttore della DAC (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato) Dir. Gen. P-S- F. Messina e dello SCIP ( Servizio Cooperazione Internazionale della Direzione Centrale della Polizia Criminale) Gen. B. G.Spina. I relatori italiani hanno evidenziato le capacità delle consorterie criminali di operare come vere holding imprenditoriali, in grado di fuorviare la natura illegale delle loro attività, mediante figure professionali qualificate –capaci di scalare anche i vertici di rilevanti apparati economico-finanziari–ed utilizzando strumenti operativi di non tracciabilità, come i bitcoin e le criptovalute. Il risultato di queste “abilità” criminali è l’aumento di “immissione” nel mercato delle diverse sostanze stupefacenti e soprattutto profitti di enorme entità. Di estremo interesse i contributi – in ordine di intervento- dei rappresentanti degli organismi internazionali ( EMCDDA, OSCE,UNODC,CARICC,MAOC-N, INTERPOL) e dei Paesi stranieri (Polonia, Argentina, Iran, Marocco, Paesi Bassi, Canada, Colombia, Cile, Afghanistan, Austria, Costa D’Avorio, Germania, U.S.A.). Dalla discussione e dal confronto sulle migliori “prassi” da adottare nell’attività antidroga sia preventiva che repressiva- intesa in senso “globale”- è emersa, in maniera unanime, la necessità di strategie condivise ed integrate- per la diminuzione della produzione e del consumo delle sostanze stupefacenti- e di una cooperazione internazionale, sempre più stringente, tra le Autorità di polizia e giudiziarie. Oltre, e “prima”, del piano repressivo antidroga, indispensabile, quindi, affinare le policy di contrasto con risorse e strategie di sempre maggiore qualificazione.
Oggi, 21 febbraio, le sessioni proseguono con gli interventi di altri qualificati relatori, nazionali ed internazionali -moderatore Francesco Grignetti cronista de La Stampa – e l’elaborazione- a cura di questa DCSA- delle conclusioni dei lavori svolti.
POLITICHE ANTIDROGA: PREVENZIONE E CONTRASTO DEI FENOMENI E DELLE ROTTE INTERNAZIONALI. STRATEGIE DI COOPERAZIONE NELLA LOTTA AL NARCOTRAFFICO – D.C.S.A. IN COLLABORAZIONE CON IL D.P.A. ROMA 20-21 FEBBRAIO 2020: “LAVORI IN CORSO”.