ARRESTO DI 58 PERSONE E SEQUESTRO DI 30 TONNELLATE DI STUPEFACENTI, 10 COMPENDI AZIENDALI, 52 IMMOBILI E 9 MILIONI DI EURO.

Nella mattinata del 17 ottobre, la Guardia di Finanza di Milano, a conclusione dell’indagine Madera, diretta dalla Procura della Repubblica – DDA – di Milano, ha eseguito una maxi operazione a contrasto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, riciclaggio, esercizio abusivo del credito e frode fiscale, con il supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, del Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza e del Corpo della Polizia Locale di Milano. Centinaia di Finanzieri, anche con l’ausilio di unità cinofile per la ricerca di denaro, hanno eseguito sul territorio nazionale, 46 ordinanze di custodia cautelare, di cui 33 in carcere e 13 ai domiciliari, oltre a 12 fermi di indiziati di delitto, mentre sono state effettuate 96 perquisizioni in Italia, Spagna e Svizzera presso abitazioni ed aziende nella disponibilità della consorteria criminale. Contemporaneamente, sono state eseguite 20 misure cautelari e 32 perquisizioni in territorio iberico, con sequestri di ingenti quantitativi di marijuana, hashish e denaro contante, nell’ambito della parallela indagine spagnola Magenta, condotta dai Mossos d’Esquadra, in stretta cooperazione con l’Italia.
All’esecuzione congiunta e coordinata delle misure restrittive in Italia e in Spagna – Action Day – hanno partecipato anche rappresentanti della DCSA e di EUROPOL.
L’indagine Madera ha permesso di individuare i canali di approvvigionamento e della rete di spaccio di hashish e marijuana per circa 30 tonnellate e ricostruire traffici del valore complessivo di 42 milioni di euro ed un giro di denaro contante di 26 milioni di euro in poco più di un anno. Le attività investigative hanno consentito di accertare le modalità di pagamento utilizzate dai narcotrafficanti che, per saldare gli acquisti di droga, si sono avvalsi di servizi abusivi gestiti da cittadini cinesi, che svolgevano la funzione di centri di raccolta del denaro da trasferire in Spagna. Il sistema utilizzato era il Fei Ch’ien (denaro volante), ovvero un sistema informale di trasferimento dei soldi simile alla hawala islamica.

E’ stato, inoltre, accertato che le somme consegnate dai trafficanti negli esercizi commerciali cinesi venivano immediatamente “vendute” ad un’altra organizzazione criminale, composta da imprenditori italiani operanti nel settore dell’acciaio e della plastica, dediti a frodi all’IVA mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ha svolto una costante azione di coordinamento info-investigativo ed ha fornito, tramite l’Esperto per la Sicurezza a Barcellona, un prezioso contributo alle indagini estese in ambito internazionale, svolte, in particolare, in stretta collaborazione con le autorità di polizia spagnole.
L’esito dell’ operazione antidroga italiana è stato divulgato in un comunicato stampa validato dal Procuratore della Repubblica di Milano, mentre i risultati della parallela attività spagnola, pubblicizzati in maniera sintetica durante le fasi dell’esecuzione, verranno illustrati nel dettaglio nel corso di una conferenza stampa, prevista, in quel Paese, nei prossimi giorni.













Nella mattinata del 4 ottobre, la Guardia di Finanza di Roma ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 33 persone, di cui 22 in carcere ed 11 agli arresti domiciliari, per le ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e al riciclaggio, oltre che per i reati di estorsione, autoriciclaggio e detenzione abusiva di armi.
L’operazione ha permesso di sequestrare, complessivamente, quasi 300 kg di narcotico (tra hashish, marijuana e cocaina), circa 10 milioni di euro nei confronti di corrieri incaricati di trasferire fisicamente il denaro fuori dal territorio dell’UE, nonché ricostruire traffici illeciti per oltre 500 kg di sostanze stupefacenti, costituenti un giro di affari tra la Spagna e Italia di circa 20 milioni di euro.









Tra i mesi di maggio e giugno u.s. si è sviluppata un’importante attività antidroga, il cui successo è stata la conseguenza di un’efficace cooperazione internazionale che si è instaurata tra le autorità uruguayane, portoghesi, spagnole ed italiane. In particolare, l’indagine è stata avviata a seguito del rinvenimento di 40 kg di cocaina presso l’aeroporto di Montevideo (Uruguay), occultata all’interno di 6 tavole da surf spedite da un cittadino italiano in Portogallo e destinata in Italia con transito in Spagna. Le Autorità hanno, pertanto, inoltrato una richiesta di consegna controllata internazionale verso il Portogallo, con il contestuale interessamento dell’Italia, attraverso l’Esperto per la Sicurezza della DCSA presso l’Ambasciata d’Italia in Argentina, competente anche per l’Uruguay.
La strategia condivisa dai Paesi interessati ha permesso il buon esito dell’operazione speciale internazionale, con l’arresto a Lisbona, il 7 giugno u.s., da parte della polizia portoghese di due italiani ed il successivo 11 giugno, di un terzo complice connazionale arrestato dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, colpito da un mandato di cattura internazionale.
L’Autorità Giudiziaria e la polizia uruguayana, a conclusione dell’importante attività di contrasto antidroga, memorabile in quanto si tratta della prima consegna controllata internazionale effettuata da quel Paese verso l’Europa, hanno indetto, il 13 giugno u.s., una conferenza stampa divulgativa, alla quale hanno preso parte il Ministro dell’Interno dell’Uruguay, Luis Alberto Heber Fontana, il Capo della Polizia Nazionale uruguayana, Comisario General (Gen C.A.) Jose’ Manuel AZAMBUYA e il Comisario General (Gen C.A.) Juan Jesús RODRÍGUEZ REINA – Director de la Dirección de Investigaciones de la Policía Nacional DIPN e, in modalità videoconferenza, le Autorità dei Paesi che hanno collaborato.
Per l’Italia ha presenziato il Procuratore di Reggio Calabria, dott. Giovanni Bombardieri, il Primo Dirigente della P. di S., dott.ssa Alessandra Ortenzi della DCSA – per l’attività di coordinamento espletata nel corso dell’operazione – esponenti della struttura operativa della Polizia di Stato e l’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia in Argentina (Buenos Aires), Magg. CC Marco Di Maggio.







Nella mattinata del 5 giugno, in Italia e in altri Paesi dell’Unione Europea (Germania e Spagna), militari della Guardia di Finanza di Catanzaro – con la con la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) e delle forze di polizia della Germania e del Belgio, con il coordinamento della Procura della Repubblica – DDA di Catanzaro ed il supporto di Eurojust, Europol e della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga – hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un’associazione a delinquere, composta da 25 indagati, finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. La misura ha visto l’impiego di oltre 200 i finanzieri e delle unità cinofile, antiterrorismo e della componente aerea della Guardia di Finanza.
L’operazione, convenzionalmente chiamata “Gentleman 2“, rappresenta l’epilogo di una complessa indagine iniziata nel 2020 con la costituzione di una Squadra Investigativa Comune (SIC), formata da militari del Nucleo PEF di Catanzaro e da appartenenti alle forze di polizia tedesche e belghe. Nelle indagini hanno rivestito un ruolo fondamentale gli strumenti della cooperazione internazionale, che hanno permesso di avviare una proficua collaborazione tra le rispettive forze di polizia e le relative Autorità Giudiziarie e che hanno, così, consentito l’utilizzabilità dei risultati investigativi nei procedimenti penali degli Stati interessati.









Nelle prime ore della mattinata del 3 maggio,
Il brillante esito dell’operazione Eureka è stato possibile anche grazie al prezioso coordinamento svolto dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo – diretta dal Procuratore dott. Giovanni Melillo – e da Eurojust, nonché dall’efficiente cooperazione realizzata con diverse polizie estere, supportata dalla DCSA, da Interpol, da Europol, dalla rete @ON e dalla DEA americana.








Nelle prime ore della mattinata del 28 marzo, la
La cocaina, proveniente da Santo Domingo, giungeva in Italia presso il porto di Vado Ligure (SV), occultata in carichi di “pelli bovine grezze”, trasportate all’interno di container. Durante le attività sono state effettuate mirate perquisizioni, tra cui quella all’interno di un capannone in provincia di Vicenza – una delle basi logistiche dell’organizzazione criminale – dove sono stati rinvenuti e sequestrati quasi 500 panetti di cocaina nascosti proprio all’interno di pelli di bovino grezze. Nel complesso, l’attività investigativa ha permesso di sequestrare circa 750 kg di cocaina – che avrebbe fruttato circa 61 milioni di euro – e la somma contante di 335.000 euro, provento delle attività illecite.




Il 24 febbraio scorso, su una nave battente bandiera isole Marshall, proveniente dalla Colombia ed attraccata al porto di Livorno, il locale Comando Provinciale dei Carabinieri, coordinato dalla D.D.A. di Firenze, ha effettuato un maxi sequestro di oltre 3 tonnellate di cocaina destinata ai mercati francesi. Si tratta del secondo sequestro di cocaina più ingente registrato in Italia, per un valore di 400 milioni di euro. Lo stupefacente era trasportato in un container ed occultato in 90 zaini che i militari hanno svuotato, tranne uno, e riempito di altro materiale per conservarne il peso. La strategia ha consentito alla nave di proseguire il suo tragitto fino al porto di Genova e a quello di Marsiglia dove, mediante un sistema di intercettazione, installato in Italia ed avviato in acque territoriali francesi, gli investigatori hanno potuto seguire il carico, poi prelevato da tre soggetti e trasportato con un camion in una villa, dove i trafficanti sono stati tratti in arresto. L’operazione antidroga internazionale, avviata dalla Procura di Marsiglia con un Ordine di Indagine Europeo, diretto alla Procura della Repubblica di Firenze, è stata condotta in stretta collaborazione tra le Autorità di polizia e giudiziarie italiane, spagnole e francesi. Il brillante risultato raggiunto nella lotta al narcotraffico, conferma l’importanza strategica del coordinamento internazionale, dell’adozione di più rapidi strumenti procedurali e di tecnologie investigative avanzate.
Questa sinergica cooperazione info-investigativa internazionale, in Italia coordinata dalla DCSA e condotta dalla Guardia di Finanza, sviluppata anche attraverso lo strumento dell’art. 17 della Convenzione delle Nazioni Unite contro il Traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, sottoscritta a Vienna nel 1988 (richiesta di autorizzazione allo Stato di bandiera ad effettuare le attività di polizia necessarie a bordo della nave in acque internazionali e le operazioni successive,