2020

Con Avviso pubblicato il 20 maggio 2020, il Dipartimento per le politiche antidroga promuove progetti in materia di prevenzione delle tossicodipendenze, secondo quanto disposto dal DPCM del 13 febbraio 2020 sottoscritto dai Ministri dell’Istruzione, della Salute e dell’Economia e delle Finanze che ha assegnato le risorse del Fondo per la prevenzione della dipendenza da stupefacenti, per un valore complessivo di 4 milioni di euro ( Legge 145/2018, art. 1, commi 460,461,462,463 e 464).

A partire dal 20 maggio 2020, e fino alle ore 14.00 del 20 luglio 2020, sarà possibile presentare le proposte progettuali, mediante la procedura informatizzata presente all’indirizzo www.avvisipubblicidpa.gov.it e attraverso l’utilizzo esclusivo della modulistica allegata all’Avviso, nei  seguenti tre settori d’intervento:

  1. Specifici interventi nelle scuole secondarie di primo e secondo grado;
  2. Identificazione precoce delle condizioni di vulnerabilità e dell’uso occasionale di sostanze con la finalità di ridurre i tempi di accesso alle cure;
  3. Supporto educativo e formativo in favore delle famiglie e del personale scolastico.

L’ Avviso è indirizzato ai SER.D. dotati di autonomia organizzativa e finanziaria, agli enti, alle reti del privato sociale e alle associazioni senza scopo di lucro (di cui agli articoli 114, 115 e 116 del D.P.R. n. 309/1990), purché in possesso di comprovata esperienza, almeno quinquennale, nei settori d’intervento.

Per richiedere informazioni sulla procedura informatizzata: progettidpa@governo.it

Per quesiti non concernenti la procedura informatizzata: direzionedpa@pec.governo.it

 

Il 24 febbraio scorso, su una nave battente bandiera isole Marshall, proveniente dalla Colombia ed attraccata al porto di Livorno, il locale Comando Provinciale dei Carabinieri, coordinato dalla D.D.A. di Firenze,  ha effettuato un  maxi sequestro di oltre 3 tonnellate  di cocaina destinata ai mercati francesi. Si tratta del secondo sequestro di cocaina più ingente registrato in Italia, per un valore di 400 milioni di euro.  Lo stupefacente era trasportato in un container ed occultato in 90 zaini che i militari hanno svuotato, tranne uno, e riempito di altro materiale per conservarne il peso.  La strategia ha consentito alla nave di proseguire il suo tragitto fino al porto di Genova e a quello di Marsiglia dove, mediante un sistema di intercettazione, installato in Italia ed avviato in acque territoriali francesi, gli investigatori hanno potuto seguire il carico, poi prelevato da tre soggetti  e trasportato con un camion in una villa, dove i trafficanti sono stati tratti in arresto. L’operazione antidroga internazionale, avviata dalla Procura di Marsiglia con un Ordine di Indagine Europeo, diretto alla Procura della Repubblica di Firenze, è stata condotta in stretta collaborazione tra le Autorità di polizia e giudiziarie  italiane, spagnole e francesi. Il brillante risultato raggiunto nella lotta al narcotraffico, conferma  l’importanza strategica del coordinamento internazionale, dell’adozione di più rapidi strumenti procedurali e di tecnologie investigative avanzate.

 

 

 

 

 

Dopo l’intervento di chiusura dei due giorni di lavoro,  il Direttore Centrale per i Servizi Antidroga ha dato lettura della “Dichiarazione conclusiva sugli esiti”, condivisa da tutti i delegati dei Paesi e delle Agenzie Internazionali  presenti all’evento con partecipato  applauso finale della platea.

 

 

            Dichiarazione conclusiva sugli esiti

CONVEGNO “Politiche antidroga: prevenzione e contrasto dei fenomeni e delle rotte internazionali. Strategie di cooperazione nella lotta al narcotraffico”.   Roma, 20 – 21 febbraio 2020

Riuniti a Roma, in Italia, dal 20 al 21 febbraio 2020, per il Convegno internazionale dal titolo “Politiche antidroga: prevenzione e contrasto dei fenomeni e delle rotte internazionali. Strategie di cooperazione nella lotta al narcotraffico”,

i rappresentanti di 56 Paesi e di 6 primarie Organizzazioni internazionali e regionali,

vista la Dichiarazione politica e il Piano d’azione in materia di droga, adottati nel corso del Segmento di alto livello della 52esima sessione della Commissione Stupefacenti (CND), tenutasi a Vienna nel 2009, nonché la Dichiarazione Finale, adottata al termine della 30esima Sessione Speciale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sui problemi mondiali della droga, tenutasi a New York nel 2016;

ritenuta la necessità che tutte le azioni per ridurre la domanda e contrastare l’offerta delle sostanze stupefacenti siano adottate in piena conformità con le finalità e i principi della Carta delle Nazioni Unite, della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo e del diritto internazionale, nel pieno rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale degli Stati nonché del principio di non intervento negli affari interni degli Stati;

considerato che il traffico illecito di stupefacenti e la diffusione della droga continuano a rappresentare un rischio a livello mondiale per la salute, la sicurezza, il benessere e la qualità della vita di tutta l’umanità oltreché per l’economia legale, la stabilità e la sicurezza degli Stati;

consci che la minaccia globale della droga rappresenta una sfida comune che deve essere affrontata in modo condiviso e in un contesto multilaterale, attraverso un approccio globale, multidisciplinare, bilanciato e basato sull’evidenza scientifica, con il fine ultimo di promuove la tutela delle comunità, delle famiglie, dei giovani e della società nel suo complesso;

consapevoli che la lotta al narcotraffico rappresenta, ancora oggi, la prima e più incisiva forma di contrasto alla criminalità organizzata, la quale individua nei proventi di tale illecita attività la principale fonte di finanziamento per conseguire i propri intenti criminali e resta la principale leva per fronteggiare uno dei più pervasivi e brutali fenomeni criminali del nostro tempo;

coscienti che il narcotraffico costituisce un crimine transnazionale, di rilevanza globale, rispetto al quale nessun Paese può considerarsi preservato e che per contrastare sempre con maggiore efficacia tale minaccia è indispensabile unire le forze, sostenere lo sviluppo di indagini internazionali, scambiare e condividere le informazioni, per valorizzare gli sforzi investigativi e informativi di ciascuno Stato e consolidare ulteriormente la qualità delle informazioni disponibili;

considerata la necessità di aggredire con lo strumento delle indagini patrimoniali, finanziarie e antiriciclaggio, quando la legislazione interna lo consente, i patrimoni e le ricchezze accumulate dai sodalizi criminali con il traffico della droga, attraverso la promozione di investigazioni che identifichino le strutture finanziarie a supporto di tale illecita attività, localizzino e intervengano sui flussi finanziari e sulle risorse economiche che permettono ai gruppi criminali organizzati di sviluppare ulteriormente ed estendere le attività di narcotraffico;

considerata la necessità di una sempre più efficace cooperazione giudiziaria e di polizia volta a migliorare la quantità e la qualità delle informazioni disponibili e a sostenere ulteriormente le indagini attivate dalle agenzie di law enforcement nel loro sforzo quotidiano di fronteggiare il traffico internazionale di stupefacenti;

ritenuta la necessità di incrementare la collaborazione operativa tra le strutture di polizia dei Paesi di produzione, di transito e di consumo degli stupefacenti, onde pervenire all’esercizio di sempre più allargate e proficue sinergie, sia nell’analisi dei fenomeni che d’intelligence, idonee a sviluppare strategie preventive e repressive corali e condivise, promuovendo, altresì l’impiego di strumenti come gli accordi bilaterali e multilaterali, i protocolli d’intesa, i memorandum operativi e le procedure speditive;

ritenuta la necessità di realizzare procedure operative condivise e partecipate, volte ad aumentare la coordinazione tra le Forze di Polizia, promuovendo, ove possibile, il supporto tecnologico, la realizzazione e l’impiego di buone prassi basate sull’esperienza investigativa e sull’expertise, a favore degli Stati maggiormente impegnati nell’azione di contrasto del narcotraffico;

considerata la stringente necessità di implementare e far circolare con rapidità le informazioni e i dati statistici sul fenomeno del narcotraffico nei rispettivi Paesi, sui reati relativi alle sostanze stupefacenti o psicotrope, sui precursori chimici, sui risultati delle analisi effettuate sui campioni di droga sequestrata, sui luoghi e sui metodi di produzione e di fabbricazione dello stupefacente, sulle Nuove Sostanze Psicoattive, sulle rotte e sui mezzi usati dai trafficanti, comprese le modalità di occultamento, e sulle principali tecniche di analisi della droga;

preso atto della necessità di georeferenziare con precisione i luoghi di produzione e origine delle droghe illecite, tracciare le rotte d’importazione e definire al meglio le tendenze e i modelli di analisi del traffico, con l’obiettivo di elevare la capacità di intercettamento dei flussi di droga attraverso lo sviluppo di attività di analisi e contrasto mirate e sempre più efficaci;

riconosciuta la necessità di dedicare ulteriori sforzi alle indagini relative al traffico di droghe sulle piattaforme on-line, in particolare il web, il darknet e i social network, al fine di prevenire e reprimere il fenomeno emergente della commercializzazione illegale delle sostanze stupefacenti negli spazi virtuali della rete, preservando gli utenti più vulnerabili ed esposti ai rischi sanitari e sociali connessi all’uso delle cosiddette Nuove Sostanze Psicoattive;

riaffermiamo la volontà di affrontare il problema mondiale della droga e di promuovere attivamente stili di vita e una società libera dall’abuso di stupefacenti, per consentire a tutte le persone di vivere in salute, in pace, in sicurezza e in prosperità;

rinnoviamo il nostro impegno per la soluzione dei problemi derivanti dall’abuso delle droghe che mettono a repentaglio la salute pubblica, la sicurezza e la convivenza sociale, attraverso il conseguimento degli obiettivi delle tre Convenzioni internazionali sul controllo della droga, tra cui, in particolare, il benessere dell’umanità, la tutela della salute, soprattutto dei più giovani, e il contrasto senza quartiere della criminalità connessa alla droga;

ribadiamo, infine, la nostra ferma determinazione nel voler prevenire la diffusione e l’abuso delle droghe e nel contrastare la coltivazione illecita, la produzione, la diffusione e il traffico illegale delle sostanze stupefacenti.

Roma, 21 febbraio 2020

 

Il 21 febbraio scorso si sono concluse le sessioni di lavoro  sulle strategie  antidroga dedicate alla  prevenzione e contrasto dei fenomeni e delle rotte internazionali  e alle strategie di cooperazione nella lotta al narcotraffico. Due le sessioni dedicate a Traffici e dinamiche associative criminali: le attività di contrasto, moderate da Francesco Grignetti -cronista de La Stampa. Nella prima parte, i relatori stranieri di Colombia, Macedonia del Nord (il Capo della Polizia di quello Stato), Messico, Spagna (UDYCO ) e U.S.A. (DEA) e quelli italiani, Comandante dello S.C.I.C.O.  della G. di F. e Comandante del R.O.S. dei Carabinieri, si sono confrontati, in particolare, sulle modalità di contrasto alle organizzazioni dedite al narcotraffico. Nella seconda e ultima sessione, dedicata nello specifico ai flussi informativi per la promozione delle attività antidroga in ambito internazionale, sono intervenuti i delegati di Albania, Francia, Nigeria, Russia, Spagna (Guardia Civil), Turchia e il Direttore del III Servizio “Operazioni antidroga” della D.C.S.A..

Infine, l’intervento di chiusura del Direttore Centrale per i Servizi Antidroga che ha manifestato la propria soddisfazione per l’altissima attenzione prestata alle tematiche discusse dai qualificati relatori di diversa estrazione e nazionalità, provenienti dal mondo del law enforcement ed anche dalla magistratura e dalle agenzie internazionali che si occupano di cooperazione e di riduzione della domanda e dell’offerta. Lo scenario emerso disegna un quadro di situazione serio: il traffico illecito di stupefacenti e la diffusione della droga continuano a rappresentare un rischio a livello mondiale per la salute, la sicurezza, il benessere e la qualità della vita di tutta l’umanità oltreché per l’economia legale, la stabilità e la sicurezza degli stati. Come ricordato dal Capo della Polizia in apertura dei lavori, il narcotraffico è ancora il principale motore di tutte le attività illecite svolte dai grandi sodalizi criminali, per gli enormi profitti che produce, di gran lunga i più rilevanti fra quelli generati da qualsiasi altra attività umana, sia lecita che illecita, che rappresentano anche il più agevole sistema di auto-finanziamento per consentire lo svolgimento di ulteriori attività criminali.

I delegati di OSCE e UNODC, hanno evidenziato il costante incremento della produzione di sostanze, quali cocaina ed eroina, una sorta di “tempesta perfetta”, così definita dal Direttore del MAOC N, nella quale domanda ed offerta si condizionano reciprocamente, determinando incrementi notevoli nei consumi.  In merito alla necessità di impegnarsi e cooperare sempre più- anche sul versante “preventivo” del fenomeno-  l’intervento iniziale del Direttore del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio, che ha illustrato le varie iniziative progettuali del DPA in tal senso.

In tema di analisi del fenomeno e contrasto al narcotraffico, la riflessione del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri che, nel suo intervento all’inizio dei lavori, ha sottolineato che, a fianco delle tradizionali rotte di stupefacenti, si rilevano nuovi sistemi di diffusione delle droghe attraverso piattaforme on-line per la vendita di nuovi insidiosi stupefacenti di sintesi, NPS, consumati soprattutto dai più giovani. La nuova frontiera del commercio online, attraverso le spedizioni postali di pacchi e plichi contenenti piccoli quantitativi di droga e di medicinali contenenti principi attivi stupefacenti, è stata ricordata anche dai delegati di Canada e Austria. Il nemico corre veloce: le organizzazioni criminali dispongono di risorse pressoché inesauribili, sfruttano abilmente le “asimmetrie” nei sistemi normativi degli Stati e le falle del dispositivo globale, come ampiamente rappresentato anche negli interventi del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e del delegato argentino. Nessun Paese è immune da queste minacce. Per questo, non è possibile farcela da soli. Per fronteggiare questa situazione e ridurre il gap è indispensabile unire le forze, fare rete”, come sottolineato dal delegato Interpol, da quello del Cile e dal Direttore della D.A.C. della Polizia di Stato, promuovendo lo sviluppo di indagini internazionali, scambiando e condividendo le informazioni, valorizzando gli sforzi investigativi e informativi di ciascuno Stato e i contributi che ci vengono dalle agenzie regionali e internazionali che operano in questo segmento. In tutti gli interventi della “due giorni di lavoro” è stata ribadita la necessità di migliorare, sempre più, la già eccellente cooperazione bilaterale, regionale e multilaterale, e di spingere forte sulla cooperazione giudiziaria e di polizia tra gli Stati. Per questa esigenza, la prima necessità è quella di creare tra tutti i Paesi chiamati a fronteggiare il narcotraffico una relazione basata sulla fiducia e sulla mutua assistenza. Come sottolineato dal delegato Interpol è importante mettere a fattor comune “quello che sappiamo fare meglio”. Incrementare cioè la collaborazione operativa tra le strutture di polizia dei Paesi di produzione, di transito e di consumo degli stupefacenti, per ottenere sinergie, sia nell’analisi dei fenomeni che nell’intelligence, allo scopo di sviluppare strategie preventive e repressive corali e condivise. In questa prospettiva – come dimostra l’esperienza italiana – potrebbe risultare vincente promuovere la negoziazione di “memorandum operativi antidroga”, quali strumenti dinamici per la pianificazione di iniziative investigative congiunte e lo svolgimento di operazioni speciali.

Necessaria anche una sempre più efficace cooperazione giudiziaria – “smart”- per usare una fortunata espressione del delegato Interpol, al fine di agevolare l’estradizione dei responsabili, assicurare le fonti di prova, rendere più tempestiva l’attività rogatoriale, costituire squadre investigative comuni e garantire assistenza legale reciproca.

In prospettiva futura sarà anche necessario provare ad armonizzare le normative di settore allo scopo di sfumare quelle frontiere giuridiche che non impediscono l’arrivo della droga ma rendono lenta e farraginosa l’azione della giustizia.

Come rimarcato da numerosi delegati, tra cui il Comandante dello SCICO- G.di F. e dallo stesso Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, occorre anche concentrare gli sforzi sul versante economico della lotta al narcotraffico, utilizzando gli strumenti delle indagini patrimoniali, finanziarie e antiriciclaggio, laddove gli ordinamenti interni lo consentano.

Riprendendo l’insegnamento del giudice Giovanni Falcone, riecheggiato nella parole del delegato olandese, aggredire i flussi finanziari e le ricchezze accumulate con il narcotraffico, rappresenta ancora la prima e più incisiva forma di contrasto alla criminalità organizzata, che reimpiega tali proventi non solo per incrementare il traffico della droga ma anche, come sottolineato dal Comandante Generale della Guardia di Finanza, per inquinare le istituzioni e le economie legali degli Stati.

Di decisiva importanza è anche la predisposizione, con il concorso di tutti gli Stati e delle Agenzie internazionali, di efficaci modelli di analisi del traffico, allo scopo di individuare con precisione i luoghi di produzione e origine delle droghe illecite e di tracciare le rotte d’importazione verso i paesi di consumo. Un supporto in questo senso potrebbe arrivare anche da un efficace sistema di monitoraggio internazionale dei precursori e delle sostanze chimiche di base.

Analogamente, come sottolineato dai delegati dei Paesi Bassi, Canada, Austria e Germania, sarà necessario uno sforzo congiunto per accrescere la capacità di monitoraggio e di intervento sulle piattaforme on-line, soprattutto nelle aree più inaccessibili del darknet, per arginare il fenomeno emergente della commercializzazione illegale delle sostanze stupefacenti nelle reti elettroniche, acquistate mediante cripto-valute che favoriscono il riciclaggio dei proventi del narcotraffico. Come emerso dagli interventi,  per realizzare questi ambiziosi obiettivi di cooperazione è indispensabile muoversi rapidamente e tutti insieme. Occorre, inoltre, realizzare procedure operative condivise e partecipate, promuovendo, ove possibile, lo scambio di intelligence, la circolazione delle informazioni, la realizzazione e l’impiego di buone prassi basate sull’ esperienza investigativa e sull’expertise degli Stati che sono -più avanti- nell’azione di contrasto del narcotraffico.

Auspicata dal Direttore dello S.C.I.P. ( D.C.P.C. ), in un futuro non lontano, la condivisione, del patrimonio informativo presente nelle banche dati nazionali.

Tutte le informazioni sono preziose perché consentono di ricostruire un’immagine definita del fenomeno, che si tratti di notizie di carattere investigativo o, più semplicemente, dei risultati delle analisi tossicologiche sulle droghe sequestrate; di indicazioni sui metodi di produzione dello stupefacente o sulle modalità di occultamento della droga in transito.

Sono iniziative complesse da realizzare, ma la determinazione colta negli interventi e  nella partecipazione convinta all’ evento, inducono a pensare che esista davvero la possibilità di poter attuare insieme politiche ed azioni vincenti per contrastare una piaga terribile che priva del futuro i  giovani e mina alla radice ogni comunità.

 

No Drug No Problem 

Ieri, 20 febbraio, hanno avuto inizio i due giorni di lavoro sulle – politiche antidroga: prevenzione e contrasto dei fenomeni e delle rotte internazionali. Strategie di cooperazione nella lotta al narcotraffico– organizzati dalla DCSA in collaborazione con il DPA.  All’ apertura dell’evento, il Capo della Polizia Prefetto Franco Gabrielli ha sottolineato   che “nella lotta e nel contrasto al traffico di droga, anche internazionale, il nostro modello fa del coordinamento e dei saperi delle Forze di polizia la sua forza” e che “il contrasto fine a se stesso è fondamentale ma non sufficiente. Bisogna agire sulla prevenzione e quindi sulla domanda di droga” .  Interventi  in apertura dei lavori, anche dei Comandanti Generali dell’Arma dei Carabinieri -Gen.C.A. G. Nistri – e della Guardia di Finanza -Gen. C.A. G. Zafarana-  e del Capo Dipartimento per le Politiche Antidroga, Consigliere Maria Contento che ha illustrato le iniziative progettuali sostenute, in tale ambito, dalla Presidenza del Consiglio.  Il Direttore Centrale per i Servizi Antidroga – ha delineato lo scenario “globalizzato” del narcotraffico e delle organizzazioni criminali coinvolte, che necessita di una azione di contrasto sempre più decisa e coesa da parte di tutte le componenti istituzionali interessate a contrastare il dilagante fenomeno, con azioni di carattere internazionale, trasversale e multilaterale. Lo stesso Direttore della DCSA ha sottolineato che non si tratta di un convegno “fine a se stesso”  ma  di un “laboratorio” dal quale possano scaturire volontà condivise e “fatti”. L’incontro e lo scambio di esperienze nel contrasto al narcotraffico tra  Paesi delle diverse aree del mondo interessate al fenomeno  costituisce, infatti,  una preziosa occasione per individuare, grazie all’altissimo livello dei relatori presenti, i profili di efficaci e condivise politiche antidroga. La giornata è stata quindi caratterizzata da una serie di  stimolanti confronti su tematiche di grande interesse, sviluppate nelle diverse sessioni dei lavori – moderatori  Lirio Abbate -vice direttore de L’Espresso, Valerio Cataldi – inviato RAI  e Vincenzo Spagnolo-  giornalista dell’Avvenire,  particolarmente impegnati nello specifico settore.  Presenti i delegati di 6 Organizzazioni Internazionali e di 56 Paesi esteri, i massimi vertici del Dipartimento della P.S., dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e numerosi Procuratori Distrettuali. I relatori nazionali ed internazionali, tutti di elevatissimo livello, si sono confrontati  sulle  diverse tematiche, stimolando un interessante  dibattito con l’uditorio presente.  Tra gli interventi  di parte italiana si evidenzia  il contributo del  Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, dott. Cafiero De Raho, che ha sottolineato la necessità di  utilizzare tutti gli strumenti possibili per una cooperazione internazionale “fluida”,  cioè rapida ed efficace,  tra le  polizie – con il prezioso coordinamento  svolto da questa DCSA- e tra le  magistrature,  al fine di contrastare il narcotraffico -gestito dalle  note organizzazioni criminali di stampo mafioso; nello stesso senso, gli interventi  dei Direttori del I e II Servizio di questa DCSA, che hanno esaltato le essenziali funzioni svolte da questa DCSA  di coordinamento e di ” spinta”  ad ottimizzare  sempre più la cooperazione – bilaterale e multilaterale- tra i diversi Paesi impegnati  nella comune lotta antidroga. Intervenuti, sulla stessa linea, anche il Direttore della DAC (Direzione Centrale Anticrimine  della Polizia di Stato) Dir. Gen. P-S- F. Messina  e dello SCIP  ( Servizio Cooperazione Internazionale della Direzione Centrale della Polizia Criminale) Gen. B. G.Spina.  I relatori italiani hanno evidenziato le capacità delle consorterie criminali di operare come vere holding imprenditoriali, in grado di fuorviare la natura illegale delle loro attività, mediante figure professionali qualificate –capaci di  scalare anche i vertici di rilevanti apparati economico-finanziari–ed utilizzando strumenti operativi di non tracciabilità, come i bitcoin e le criptovalute.  Il risultato di queste “abilità” criminali  è l’aumento di “immissione” nel mercato  delle diverse sostanze stupefacenti e soprattutto profitti di enorme entità. Di estremo interesse i contributi – in ordine di intervento- dei rappresentanti degli organismi internazionali ( EMCDDA, OSCE,UNODC,CARICC,MAOC-N, INTERPOL) e dei Paesi stranieri  (Polonia, Argentina, Iran, Marocco, Paesi Bassi, Canada, Colombia, Cile, Afghanistan, Austria, Costa D’Avorio, Germania, U.S.A.).  Dalla discussione e dal confronto sulle migliori  “prassi”  da adottare nell’attività antidroga  sia preventiva che repressiva- intesa in senso “globale”-  è emersa, in maniera unanime, la necessità di strategie condivise ed integrate- per la diminuzione della produzione e del consumo delle sostanze stupefacenti- e di  una cooperazione internazionale, sempre più stringente, tra le Autorità  di polizia e giudiziarie. Oltre, e “prima”, del  piano repressivo antidroga, indispensabile, quindi, affinare le policy di contrasto con risorse e strategie di sempre maggiore qualificazione.
Oggi, 21 febbraio, le sessioni proseguono con gli interventi di altri qualificati relatori, nazionali ed internazionali -moderatore Francesco Grignetti cronista de La Stampa – e l’elaborazione- a cura di questa DCSA- delle conclusioni dei lavori svolti.

Comunicato stampa

Il 20 e 21 febbraio prossimi si terrà a Roma una due giorni di lavoro organizzata in sinergia fra la  Direzione Centrale per  Servizi Antidroga del Dipartimento della P.S. – Ministero dell’Interno ed il  Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri che metterà insieme i responsabili di vertice delle Agenzie Antidroga dei Paesi maggiormente interessati al contrasto al narcotraffico, alla produzione di droghe ed alle principali rotte di trasporto, nonché magistrati italiani e stranieri, e rappresentanti di vertice delle principali organizzazioni internazionali.  L’evento, che sarà aperto dal Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Franco Gabrielli, attraverso la condivisione di buone prassi e l’analisi aperta e costruttiva delle molteplici difficoltà operative, mira al confronto diretto fra i partecipanti in modo da giungere a risultati di sempre maggiore efficacia nell’attività di contrasto.

All’evento, oltre a responsabili di primo piano delle forze dell’ordine italiane, parteciperanno delegazioni di 57 Paesi delle diverse aree, fra cui Afghanistan, Colombia, Costa D’Avorio, Francia, Ghana, i Paesi dell’area Balcanica, Iran, Marocco, Messico, Olanda, Perù, Portogallo, Russia, Spagna, Turchia, Uzbekistan, solo per citare quelli coinvolti più frequentemente in traffici pertinenti l’Italia, oltre alle principali Agenzie investigative di settore come la DEA ed INTERPOL. Ma il workshop sarà anche occasione per gettare uno sguardo attento ai profili nazionali ed internazionali di policy in tema di diffusione delle sostanze stupefacenti, grazie ai contributi dei responsabili dell’Osservatorio Europeo sulle tossicodipendenze, dell’OSCE e di UNODC, ufficio europeo delle Nazioni Unite competente al contrasto alle droghe.

Nel corso del workshop, durante il primo giorno  sono attesi i seguenti interventi di particolare interesse:

Polonia Deputy Head of Chief Commander Police  Michal Aleksandrowicz
EMCDDA Direttore EMCDDA, Dr. Alexis Goosdeel
OSCE Head of Strategic Police Matters Unit, Dr. Guy Vinet
UNODC Drug Research Expert United Nations Office on Drug and Crime, Dott. Thomas Pietschmann
Argentina Auxiliar Fiscal  Procuraduría de Narcocriminalidad, Dott.ssa Patricia Cisnero
CARICC Direttore Central Asia Regional Information and Coordination Center, Col. Rustam Aziz Miralizoda
Iran Chief of Antinarcotics Police, Brigadier General Mohammad M. Zahedian
Italia Direttore I Servizio “Affari Generali e Internazionali” della DCSA, Dir. Sup. P. di S. Emilio Russo
MAOC-N Direttore Esecutivo Maritime Analysis and Operation Center – Narcotics, Dr. Michael O’Sullivan
Marocco Direction Générale de la Sureté Nationale  Préfet de Police Dr. Mohammed Dkhissi
Paesi Bassi Head of National Criminal Investigations Division – Andy Kraag
Afghanistan Director of Investigation Prosecution, Counter Narcotics Justice Center, Dr. Abdul Hamid Nasrat
Canada Director General Royal Canadian Mounted Police, Dr. Michel Arcand
Colombia Fiscal General de la Nación, Dr. Fabio Espitia Garzón
Cile Jefe de a Prefectura Antinarcoticos y contra el Crimen Organizado – Pref. Roy Farias Dee
INTERPOL Criminal Networks Policy Analyst INTERPOL, Dott.ssa Lisa Garin-Michaud
Italia Procuratore DNAA, Dott. Federico Cafiero de Raho
Italia Direttore Direzione Centrale Anticrimine, Dir. Gen. di P.S. Francesco Messina
Afghanistan Deputy Minister for Counter Narcotics Ministry of Interior Affairs, H.E.Mohd Hashim Aurtaq
Austria Head of Sub-Department 3.3, Brig. Gen. Daniel Lichtenegger
Costa D’Avorio Directeur de la Police des Stupéfiants et des Drogues, Dott.ssa Mabonga Toure Atchet
Germania Deputy Head of Drugs Department at BKA, Dr. Michael Dewald
Italia Procuratore Aggiunto presso la Dir. Naz. Antimafia e Antiterrorismo, Dott. Giovanni Russo
Italia Direttore del Servizio per la Cooperazione Internazionale, Gen. B. Giuseppe Spina
USA Director Bulk Cash Smuggling Center of Homeland Security Investigations, Dr. Albert G. Giangregorio

 

Nel corso della seconda giornata di lavoro sono previsti interventi  altrettanto interessanti da:

Colombia Jefe de Inteligencia de la Direccion Antinarcoticos T. Col. Fabio Ojeda
Italia Comandante CC ROS, Gen.B. Pasquale Angelosanto
Italia Comandante Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata, Gen. B. Alessandro Pio Barbera
Macedonia del Nord Director for Public Security, Dr. Sasho Tasevski
Messico Director de Inteligencia de la Secretaaria de Seguridad Ciudadana Tlaxcala, Dr. David Alberto Izquierdo Sanchez Hidalgo
Spagna Jefe de la Brigada Central de Estupefacientes de la Unidad de Droga y Crimen Organizado (UDYCO), ComisarioAntonio J.Martinez Duarte
USA Drug Enforcement Administration, Dr. Scott Seeley-Hacker
Albania Director Directorate Against Narcotics and Traffics, Dr. Bledar Çeliku
Francia Deputy Director OFAST, Dr. Samuel Vuelta Simon
Italia Direttore III Servizio Operazioni Antidroga della DCSA, Gen.B. Riccardo Sciuto
Nigeria Director National Drug Law Enforcement Agency, Dr. Muhammad Mustapha Abdallah
Russia Vice Direttore dell’Ufficio per il Controllo Droghe (GUNK), Col. Sergey Savochkin
Spagna Jefe Unidad Intelligencia Criminal  de la Guardia Civil, Col. Antonio Cortés Ruiz
Turchia Deputy Head of Counter Narcotics Department, 2nd Degree Polis Chief Erdem Koç

 

Moderano gli incontri il Vice Direttore de L’Espresso Lirio Abbate, l’Inviato RAI Valerio Cataldi ed il cronista de La Stampa Francesco Grignetti.

Il 7 febbraio scorso è stata portata a termine a Catania una complessa operazione antidroga denominata HALCON che ha consentito il sequestro di una ingente quantità di sostanza stupefacente e l’emissione di misure restrittive nei confronti di appartenenti  ad una organizzazione criminale internazionale dedita all’importazione e al traffico di cocaina operante tra Italia, Spagna, Messico e Colombia.

386 i kg. di cocaina sequestrati, confezionati in 342 panetti e 6 buste, 7 le persone colpite da misure cautelari.  L’operazione, coordinata dalla D.D.A. di Catania, è stata condotta dai finanzieri del locale Comando Provinciale, con il supporto e la collaborazione della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e dello S.C.I.C.O. (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata). Con il prezioso sostegno della D.C.S.A., i Finanzieri del G.I.C.O. – G.O.A. di Catania hanno mantenuto con la Polizia Nazionale colombiana (Direcciòn de Antinarcòticos) un costante collegamento investigativo che ha consentito di ricostruire un’intera filiera del traffico di cocaina, gestita dal potentissimo cartello messicano di Sinaloa,  dalla zona di produzione della Colombia fino a Catania, meta prescelta quale punto di arrivo e smistamento. Il brillante risultato è ancora una volta frutto della cooperazione, anche a livello internazionale,  tra le Forze di polizia operanti nel contrasto al traffico di stupefacenti e dell’uso di strumenti operativi speciali, quali le consegne controllate, con il  differimento di sequestri e arresti.

Il 31 gennaio scorso a Napoli, sono stati presentati i risultati del Progetto IPA II Balcani, al quale hanno partecipato i 6 Paesi dell’area balcanica occidentale, Macedonia del Nord , Serbia, Albania, Montenegro, Serbia Erzegovina, Kosovo . Questa D.C.S.A., insieme ad altre articolazioni del Dipartimento della P.S. interessate alla tematica della cooperazione di polizia, ha partecipato agli eventi conclusivi con un proprio stand all’attività  informativa e divulgativa delle attività specifiche svolte in materia antidroga. Negli spazi espositivi dedicati,  allestiti nella centrale Piazza del Plebiscito, una rappresentanza di personale interforze di questa Direzione, ha illustrato alla cittadinanza le tematiche specifiche del traffico di sostanze stupefacenti e delle forme di contrasto al narcotraffico, sempre più efficaci anche grazie alla cooperazione internazionale ed ha affrontato argomenti di attualità, quali le NPS, il fenomeno della c.d. “cannabis light”  e l’abuso di sostanze stupefacenti  in genere.

L’ iniziativa di “prossimità” ha suscitato molto interesse nella cittadinanza, riscuotendo successo specialmente tra le fasce  giovanili intervenute.  Presenti, infatti, all’iniziativa, molte scolaresche che hanno partecipato attivamente alle illustrazioni tematiche.

Ieri,  27 gennaio, si è insediato l’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia  a Lima -Perù- , con accreditamento secondario presso le Autorità della Bolivia.    L’Esperto, qualificato Ufficiale delle FF.PP. dipendente da questa D.C.S.A., garantirà il rafforzamento della già proficua cooperazione attiva tra Italia e Perù, nell’ azione di contrasto al narcotraffico,  in particolare al “flusso” della cocaina che, dalle zone di produzione sudamericane viene  trasportata  verso l’Europa ed il territorio nazionale.

L’apertura dell’ Ufficio dell’ Esperto in  Perù, importante iniziativa di  riassetto di queste posizioni nella disponibilità della D.C.S.A., si collega alla necessità di rimodulare la capacità di risposta al fenomeno del narcotraffico,  sul piano strategico e investigativo, nelle zone di produzione e transito o in aree di rinnovato interesse operativo.

 

Il 14 gennaio scorso è stato firmato, a  Santo Domingo, un Protocollo d’Intesa sulla cooperazione bilaterale di polizia contro il traffico illecito di stupefacenti, sostanze  psicotrope e loro precursori . Designati alla sottoscrizione, per l’Italia, il Direttore di questa D.C.S.A. e,  per la Repubblica dominicana, il Direttore della Direzione Nazionale per il controllo delle droghe –DNCD

Nel Protocollo, i due Paesi si impegnano a promuovere e sviluppare, in maniera sempre  più efficace, la collaborazione operativa nel contrasto al  traffico illecito di stupefacenti, sostanze psicotrope e precursori. L’Accordo, firmato dai “vertici antidroga” dei due Paesi, prevede più efficienti modalità di cooperazione  di polizia per lo scambio informativo, lo svolgimento  di attività investigative antidroga, l’assistenza reciproca nell’esecuzione di tecniche speciali di indagine- c.d. operazioni speciali- quali le consegne controllate di droga  e le operazioni sotto copertura ed, inoltre, lo “scambio” di attività di formazione ed addestramento.   Il potenziato interscambio informativo, concordato tra i due organismi, riguarda, soprattutto, le informazioni sui delitti in materia di stupefacenti, psicotropi e precursori, sui narcotrafficanti e sulle organizzazioni criminali coinvolte .

L’atto, firmato dalle “Agenzie Antidroga Centrali” italiana e dominicana,  è un importante strumento che va a potenziare l’ottima cooperazione già attiva tra i due Paesi nel contrasto al narcotraffico, garantita anche dalla presenza dell’Esperto per la Sicurezza di questa D.C.S.A. presso l’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo.

 

   

                 Direttore Centrale D.C.S.A. Dir. Gen. P.S. dott. Giuseppe Cucchiara e

               Direttore della DNCD,   Vicealmirante ARD Felix Alburquerque Comprés 

 

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