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Catanzaro – Esecuzione di 9 misure cautelari e sequestri per oltre 47 milioni di euro.

Nel corso della giornata del 18 luglio, i finanzieri del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) e del Comando Provinciale di Catanzaro hanno dato esecuzione ad un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Procura della Repubblica, con cui è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di 9 soggetti, accusati a vario titolo di avere promosso, diretto, finanziato, organizzato e realizzato un traffico internazionale di sostanze stupefacenti dal Sudamerica.

Contestualmente il G.I.P. ha disposto, altresì, il sequestro preventivo, anche per equivalente, del profitto dei reati contestati, determinato in oltre 47 milioni di euro, nonché di fabbricati e terreni il cui acquisto non risulta giustificato dai redditi dichiarati dai sodali, per un valore complessivo di circa 600.000 euro.

Le indagini, sviluppate dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) di Catanzaro e coordinate dalla locale DDA, hanno consentito di fare luce sull’operatività di un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico, di matrice ‘ndranghetistica in quanto vicina alla cosca Gallace di Guardavalle, con referenti e basi logistiche in Lazio, Toscana, Sardegna e Lombardia e all’estero.

In particolare, sono stati acquisiti gravi indizi riguardo a plurime importazioni da parte dell’organizzazione di sostanza stupefacente del tipo cocaina dal territorio sudamericano, principalmente dal Perù, dalla Colombia e dal Brasile, Paesi dove dimoravano stabilmente alcuni sodali che curavano il reperimento dello stupefacente e le operazioni logistiche di occultamento dello stesso all’interno di container (tecnica del c.d. “rip-off”). Lo stupefacente veniva occultato all’interno di container successivamente caricati su navi cargo destinate a porti del Nord Europa (prevalentemente Rotterdam, Amburgo e Anversa) e nazionali (Gioia Tauro, Livorno, Civitavecchia, Genova e Trieste), dove entravano in azione altri componenti adibiti a esfiltrare la droga occultata all’interno dei container dall’area portuale.

Sono emersi gravi indizi circa le importazioni di cocaina tramite via aerea verso lo scalo di Francoforte e le spedizioni, tramite corriere, di cocaina liquida celata all’interno di succo di moringa ovvero occultata imbevendo di stupefacente le scatole di cartone contenenti frutta proveniente dalla Colombia.

L’organizzazione avrebbe commercializzato ingenti quantitativi di hashish destinati ai mercati di Roma, Grosseto e Milano, nonché appositi additivi chimici in grado di convertire la canapa legale in sostanza stupefacente e psicotropa, oltre ad avere allestito numerose piantagioni di marijuana in Toscana, Lazio e Calabria.

L’analisi delle chat criptate (con le quali i membri dell’organizzazione pianificavano accuratamente le attività costituendo “chat di gruppo” cui partecipavano tutti i soggetti coinvolti nella singola operazione illecita), consentiva l’identificazione di buona parte dei componenti del sodalizio, in cui rivestiva un ruolo centrale un broker calabrese ritenuto “uno dei referenti più grossi della Calabria”, di stanza in Germania. Le operazioni illecite sarebbero state tutte dirette e coordinate da un elemento di vertice della cosca GALLACE, esponente apicale della ‘ndrangheta. Sono state quindi ricostruite, per il periodo maggio 2020 – marzo 2021, importazioni di narcotico per oltre 1 tonnellata di cocaina e più di 200 kg di hashish e sono stati ricondotti all’organizzazione 17 sequestri (per oltre 400 kg di cocaina) effettuati in Italia e all’estero.

Infine, all’esito di ulteriori attività investigative, è stata delineata l’operatività attuale dell’organizzazione e, al termine di mesi di collaborazione con la D.E.A. e con l’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga di stanza a Lima (Perù), in data 19 settembre 2022, è stato sottoposto a controllo un container (proveniente dal Perù) contenente caffè, giunto al porto di Trieste, al cui interno sono stati rinvenuti e sequestrati circa 100 kg di cocaina.

 

 

 

Latitante da quasi tre anni, era tra i 100 ricercati più pericolosi. Coordinava il traffico di droga tra Spagna e Italia per conto della camorra.

Dopo circa tre anni di latitanza è stato catturato Simone Bartiromo, broker del narcotraffico internazionale, ritenuto membro di un’organizzazione criminale camorristica dedita al traffico internazionale ed organizzato di droga su larga scala. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, con la collaborazione della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno rintracciato ed eseguito a Orihuela – Alicante (Spagna), con il supporto in fase esecutiva di personale dell’Udyco – Policia National di Madrid, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti del latitante internazionale di camorra, inserito nell’elenco del Ministero dell’Interno – Latitanti Pericolosi (video dell’operazione).

Secondo quanto ricostruito, il prevenuto avrebbe svolto tra l’altro un ruolo di primo piano sia all’interno del clan camorristico “Sorianiello”, attivo in particolare nel Rione Traiano, legato al sodalizio di Secondigliano, nonchè all’interno del clan “Amato-Pagano” c.d. scissionisti. Il Bartiromo, in sostanza, avrebbe costituito il principale canale di approvvigionamento di sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina e hashish, gestendolo direttamente dalla Spagna, unitamente a membri di altre organizzazioni criminali dedite al traffico di droga.

Bartiromo è gravemente indiziato di essere un broker del narcotraffico inserito pienamente nel sistema camorristico partenopeo, con specifiche conoscenze delle strutture criminali albanesi e spagnole, e di avere incentrato le proprie attività nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti e nell’approvvigionamento del narcotico destinato alle piazze di spaccio ricadenti nell’area di Napoli – Rione Traiano, nei quartieri cittadini di Scampia e di Secondigliano, nei comuni di Melito di Napoli e di Mugnano di Napoli nonchè in alcune province della Sicilia (Palermo e Catania) e della Puglia (Foggia e Brindisi) con analoghe attività di narcotraffico da e verso il territorio spagnolo.

Dall’1 al 6 giugno si è svolta in Bangkok (Thailandia) una visita di esperti antidroga della DCSA e di chimici forensi della Polizia Scientifica e del RACIS Carabinieri, presso i laboratori chimici dell’antidroga thailandese. La visita ha avuto inizio con la celebrazione della Festa della Repubblica italiana (2 giugno), organizzata dall’Ambasciata d’Italia in Bangkok, presso il Queen Sirikit National Convention Center, per poi svolgersi presso i due laboratori antidroga principali della Capitale.

Nella giornata del 4 giugno presso il NATSI (Narcotics Analysis Technical Services Institute Istituto servizi tecnici di analisi degli stupefacenti) dell’ONCB (Office of the Narcotics Control Board-Ufficio dell’Organo di Controllo degli Stupefacenti) del Ministero della Giustizia è stato possibile scambiare conoscenze tecniche e migliori prassi con i chimici dei citati laboratori. Presso la loro sede è stato possibile anche visitare una mostra didattica permanente sulle droghe sequestrate, particolarmente incentrata sul solfato di metamfetamina misto a caffeina, localmente meglio conosciuto come “YA-BA”. Nel frangente, si è potuto anche assistere alle operazioni di sequestro di una partita di circa 11 milioni di pasticche di questo stupefacente.

La visita è proseguita nei locali del Comando e dei laboratori per concludersi con un momento conviviale. Il 5 giugno è stata la volta della sede del Reparto Forense della Royal Thai Police (Polizia Reale Thailandese) che dipende direttamente dal Primo Ministro della Thailandia. Altresì, presso questo Comando è stato possibile un proficuo scambio di conoscenze tra il personale di polizia. Nell’insieme l’iniziativa ha permesso di conoscere meglio le controparti asiatiche ed ha gettato le basi per una futura visita thailandese presso le strutture del Dipartimento della Pubblica Sicurezza italiano in Roma, in corso di programmazione per il prossimo autunno.

 

Nei giorni 20 e 21 febbraio, la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e l’Amministrazione Generale Antinarcotici libica (ANGA) hanno tenuto un dialogo strategico per rafforzare la cooperazione nella lotta al traffico di droga nel Mediterraneo. L’incontro, facilitato dalla Missione di assistenza ai confini dell’Unione Europea in Libia (Eubam Libya), ha posto le basi per un “Memorandum of Agreement” e per futuri programmi di formazione in Libia, in collaborazione con Eubam.

Le discussioni si sono concentrate su strategie per contrastare il traffico transnazionale di sostanze stupefacenti, un fenomeno che minaccia la stabilità regionale, con particolare attenzione alle rotte che attraversano il Mediterraneo. L’Anga e la DCSA hanno condiviso “best practice” e pianificato iniziative congiunte per migliorare le capacità investigative e operative.

Eubam Libya, che supporta le autorità libiche nella gestione dei confini e nella sicurezza, ha evidenziato il suo ruolo di “ponte” tra Roma e Tripoli, promuovendo il rispetto dello Stato di diritto e la cooperazione internazionale. Il memorandum d’intesa, ancora in fase di definizione, mira a formalizzare la partnership, prevedendo corsi di formazione per gli agenti libici, come quelli già organizzati in passato con esperti europei (tra cui italiani, spagnoli e maltesi). Questi programmi, secondo Eubam, rafforzeranno le competenze dell’Anga nel contrasto al narcotraffico, un problema crescente in Libia, dove il conflitto e la crisi politica hanno favorito l’espansione di reti criminali.

 

Il 12 febbraio scorso è giunta in visita studio presso la DCSA una delegazione estera composta da 16 esperti del settore droghe provenienti da: Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Marocco, Palestina e Tunisia, accompagnati da personale del Gruppo Pompidou del Consiglio d’Europa e da un rappresentante del Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha organizzato gli incontri nel contesto della rete MedNET, il cui scopo è la promozione di progetti e attività di scambio di competenze nel settore delle droghe e delle dipendenze tra i Paesi dell’area Mediterranea.

I lavori si sono aperti con la visita della delegazione, accompagnata da personale del I e II Servizio di questa Direzione Centrale, presso i laboratori del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche, dove personale del Reparto ha illustrato la struttura organizzativa nonchè le metodologie di analisi poste in essere dalle Sezioni Investigazioni Scientifiche (SIS) nell’ambito di indagini tecniche   relative alle sostanze stupefacenti. 

Successivamente il Direttore Centrale per i Servizi Antidroga, Gen. C. A. CC Pierangelo Iannotti, ha accolto la delegazione unitamente al Direttore del I e del II Servizio. Nel corso dell’incontro è stata illustrata la struttura organizzativa della Direzione Centrale e le sue peculiari funzioni, in particolare il coordinamento investigativo e la cooperazione internazionale di polizia in materia antidroga, strumento decisivo per la lotta al narcotraffico.

Gli esperti hanno anche visitato la sede del Servizio Polizia Scientifica della Direzione Centrale per la Polizia Scientifica e la Sicurezza Cibernetica, dove sono stati affrontati gli argomenti del  profiling delle sostanze stupefacenti, comprese le modalità di intervento e le attività investigative connesse alla scoperta dei laboratori clandestini per la produzione di droghe.       

Al termine della visita i membri della delegazione hanno espresso il loro apprezzamento per il proficuo confronto, che ha consentito di acquisire elementi conoscitivi sui sistemi di prevenzione e contrasto antidroga attuati in Italia, nonchè sulle procedure di analisi delle sostanze stupefacenti. 

Il 30 settembre è giunto in visita istituzionale presso la DCSA il Capo Dipartimento Antidroga della Polizia austriaca, Brigadier General Daniel Lichtenegger, accompagnato dal Lieutenant Colonel Felix Gasterstädt, Vicecapo del Department Drug Related Crime, e dall’Esperto per la Sicurezza presso le Organizzazioni Internazionali a Vienna, Ten. Col. CC Marco Molinari, al fine di sviluppare una strategia comune contro il narcotraffico, nei contesti internazionali bilaterali e  multilaterali. Il Direttore Centrale, Generale D. CC Pierangelo Iannotti, ha accolto la delegazione unitamente ai Direttori e ai funzionari dei tre Servizi.

Nel corso dell’incontro è stata illustrata la struttura organizzativa e le specifiche funzioni della DCSA, in particolare le attività di coordinamento info- investigativo delle indagini antidroga condotte dalle forze di polizia e di impulso alla cooperazione internazionale nel contrasto al narcotraffico. In tale contesto, tematica di importante rilievo è stata quella della rete di esperti per la sicurezza, distaccati all’estero nei crocevia internazionali della produzione, del transito e del traffico illecito della droga, che promuovono prioritariamente la cooperazione di polizia contro il narcotraffico e svolgono attività di studio, osservazione e raccordo con i competenti organismi esteri. La gestione dei flussi informativi e l’attività degli esperti sono gli elementi strutturali della cooperazione internazionale, in cui si esprime la centralità della Direzione nel dispositivo di contrasto. La DCSA, attraverso un costante confronto e scambio operativo con tutti i Paesi coinvolti, punta a potenziare sempre più  la cooperazione nel contrasto antidroga. Successivamente, è stato illustrato un altro fondamentale aspetto che connota la Direzione, costituito dal coordinamento operativo delle cosiddette “operazioni speciali” (operazioni sotto copertura e consegne controllate).

Al termine dei lavori i partecipanti hanno espresso il loro apprezzamento per il proficuo confronto che ha consentito di acquisire ulteriori elementi conoscitivi sui rispettivi sistemi organizzativi, nonché rilanciare le strategie comuni attraverso cui si sviluppa la cooperazione contro il traffico illecito di stupefacenti.

 

 

Dall’11 al 15 dicembre si è svolto presso la DCSA il Corso Copolad III (Cooperation on Drug Policies between Latin America and the European Union) – dedicato in particolare alle  operazioni speciali – al quale hanno partecipato 12 operatori di Polizia dell’America Latina (Argentina, Costarica, Panama, Perù, Uruguay, Chile, Bolivia, Honduras, Paraguay, Colombia, Equador) e 4 rappresentanti Italiani dell’organizzazione IILA (Organizzazione internazionale Italo-Latino Americana).

Copolad III è un programma di cooperazione biregionale finanziato dall’Unione Europea – a cui partecipa anche la DCSA – tra l’area Europea e l’America Latina per fornire assistenza tecnica e formazione a beneficio delle istituzioni dei Paesi latinoamericani e caraibici nei settori della cooperazione giudiziaria, del narcotraffico e del riciclaggio dei relativi proventi e della lotta al crimine organizzato.

Durante il corso sono state affrontate tematiche relative alle operazioni speciali (consegne controllate e attività sottocopertura) con approfondimento del quadro normativo di riferimento e di casi pratici conclusi; alle problematiche connesse alla gestione psicologica dello “stress” e del “vissuto” emotivo, tipici dell’attività undercover; al narcotraffico di precursori chimici, di droghe sintetiche e delle nuove sostanze psicoattive; al monitoraggio del web e delle tecniche investigative per il contrasto del traffico di stupefacenti attuato online.

Il seminario ha rappresentato un importante occasione di interscambio di informazioni, esperienze e casi di studio pratici tra i rappresentanti delle istituzioni di vari Paesi impegnate nella lotta al narcotraffico. Hanno contribuito al corso docenti esperti della DCSA, della Polizia di Stato (SCO), dei Carabinieri (ROS, Nucleo di Psicologia) e della Guardia di Finanza (SCICO).

Il 7 novembre è giunto in visita istituzionale presso la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga il Direttore esecutivo del Maritime Analysis and Operations Centre – Narcotics (MAOC-N)  di Lisbona (Portogallo), Dr. Sjoerd Top e l’analista del Centro Dott.ssa Teresa Moura, accompagnati dall’Ufficiale di collegamento della DCSA lì distaccato. Il Direttore Centrale, Generale D. CC Pierangelo Iannotti, ha accolto la delegazione unitamente al Dirigente della DCSA rappresentante italiano   dell’Executive Board del MAOC-N, ai Direttori ed a funzionari dei tre Servizi.

Durante l’incontro è stata illustrata la struttura organizzativa e le specifiche funzioni della DCSA, in particolare le attività di coordinamento info- investigativo delle indagini antidroga condotte dalle forze di polizia e di impulso alla cooperazione internazionale nel contrasto al narcotraffico. Altra tematica importante affrontata ha riguardato la rete degli esperti per la sicurezza, distaccati all’estero nei crocevia internazionali della produzione, del transito e del traffico illecito della droga che  favoriscono l’avvio delle varie forme di collaborazione con i collaterali stranieri nel settore antidroga. Successivamente, dopo un breve cenno  al coordinamento operativo delle operazioni speciali (attività sotto copertura e consegne controllate), sono state descritte le procedure adottate per la trattazione delle numerose segnalazioni trasmesse dal MAOC-N relative  ad imbarcazioni ed aeromobili sospetti, ovvero potenzialmente coinvolti nel narcotraffico internazionale. In tale contesto è stata anche evidenziata la posizione della DCSA quale referente nazionale per le richieste di abbordaggio (ex art. 17 Convenzione ONU del 1988) del naviglio sospettato di trasportare sostanze stupefacenti in acque internazionali.

Al termine dei lavori i partecipanti hanno espresso il loro apprezzamento per il proficuo confronto che ha consentito di acquisire ulteriori elementi conoscitivi sui rispettivi sistemi organizzativi, nonché rilanciare le strategie comuni attraverso cui si sviluppa la cooperazione contro il traffico illecito di stupefacenti via mare e aria. 

Il giorno seguente il Direttore della Divisione Relazioni Internazionali della DCSA ha accompagnato la delegazione del MAO-N presso il Comando Generale della Guardia di Finanza dove ha incontrato il Capo di Stato Maggiore, Gen. D. Leandro Cuzzocrea e si è svolto un briefing tecnico. Successivamente, i rappresentanti del citato organismo hanno visitato la struttura del Comando Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza a Pratica di Mare. In tale ambito hanno potuto prendere visione delle dotazioni tecnologiche impiegate anche nel settore del contrasto al narcotraffico, per individuare ed identificare in maniera discreta obiettivi sensibili e guidare l’intervento di unità navali e di pattuglie a terra per le successive azioni preventive e repressive.

Tra i mesi di maggio e giugno u.s. si è sviluppata un’importante attività antidroga, il cui successo è stata la conseguenza di un’efficace cooperazione internazionale che si è instaurata tra le autorità uruguayane, portoghesi, spagnole ed italiane. In particolare, l’indagine è stata avviata a seguito del rinvenimento di 40 kg di cocaina presso l’aeroporto di Montevideo (Uruguay), occultata all’interno di 6 tavole da surf spedite da un cittadino italiano in Portogallo e destinata in Italia con transito in Spagna. Le Autorità hanno, pertanto, inoltrato una richiesta di consegna controllata internazionale verso il Portogallo, con il contestuale interessamento dell’Italia, attraverso l’Esperto per la Sicurezza della DCSA presso l’Ambasciata d’Italia in Argentina, competente anche per l’Uruguay.

La strategia condivisa dai Paesi interessati ha permesso il buon esito dell’operazione speciale internazionale, con l’arresto a Lisbona, il 7 giugno u.s., da parte della polizia portoghese di due italiani ed il successivo 11 giugno, di un terzo complice connazionale arrestato dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, colpito da un mandato di cattura internazionale.

L’Autorità Giudiziaria e la polizia uruguayana, a conclusione dell’importante attività di contrasto antidroga, memorabile in quanto si tratta della prima consegna controllata internazionale effettuata da quel Paese verso l’Europa, hanno indetto, il 13 giugno u.s., una conferenza stampa divulgativa, alla quale hanno preso parte il Ministro dell’Interno dell’Uruguay, Luis Alberto Heber Fontana, il Capo della Polizia Nazionale uruguayana, Comisario General (Gen C.A.) Jose’ Manuel AZAMBUYA e il Comisario General (Gen C.A.) Juan Jesús RODRÍGUEZ REINA – Director de la Dirección de Investigaciones de la Policía Nacional DIPN e, in modalità videoconferenza, le Autorità dei Paesi che hanno collaborato.

Per l’Italia ha presenziato il Procuratore di Reggio Calabria, dott. Giovanni Bombardieri, il Primo Dirigente della P. di S., dott.ssa Alessandra Ortenzi della DCSA – per l’attività di coordinamento espletata nel corso dell’operazione – esponenti della struttura operativa della Polizia di Stato e l’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia in Argentina (Buenos Aires), Magg. CC Marco Di Maggio.

Il successo dell’operazione conferma l’importanza della cooperazione internazionale a livello giudiziario ed investigativo, nella consapevolezza che solo uno sforzo congiunto può strategicamente riuscire a fronteggiare in maniera più efficace e determinante la minaccia del narcotraffico.

Il 6 giugno è giunta in visita istituzionale presso la DCSA la Direttrice dell’Office Anti Stupéfiants (OFAST), Dott.ssa Stephanie CHERBONNIER, accompagnata dal Capo Sezione Cooperazione Internazionale,  dr. Jacques GOMBEAUD, l’Addetto per la Cooperazione e la Sicurezza presso l’Ambasciata di Francia a Roma, Col. Grégory GOUMAIN; il Vice Addetto per la Cooperazione e la  Sicurezza, dr. Christophe CENCIG e l’Ufficiale di Collegamento francese presso lo SCO (DAC), dott.ssa  Sophie BERMONT, al fine di sviluppare una strategia comune contro il narcotraffico, nei contesti internazionali bilaterali e  multilaterali.

Il Direttore Centrale, Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore, ha accolto la delegazione unitamente ai Direttori dei tre Servizi e ai rispettivi Capi Divisione, con i quali è stato affrontato l’incontro sulla specifica tematica antidroga, sia dal punto di vista strategico che operativo.

Nel corso del suo intervento, il Gen. Maggiore ha illustrato la struttura organizzativa della DCSA e le sue funzioni, con particolare riferimento al ruolo di coordinamento investigativo e di cooperazione internazionale di polizia in materia antidroga. In tale contesto, tematica di importante rilievo è stata quella della rete di esperti per la sicurezza, distaccati all’estero nei crocevia internazionali della produzione, del transito e del traffico illecito della droga, che promuovono prioritariamente la cooperazione di polizia contro il narcotraffico e svolgono attività di studio, osservazione e raccordo con i competenti organismi esteri. La gestione dei flussi informativi e l’attività degli esperti sono gli elementi strutturali della cooperazione internazionale, in cui si esprime la centralità della Direzione nel dispositivo di contrasto. La DCSA, attraverso un costante confronto e scambio operativo con tutti i Paesi coinvolti, punta a potenziare sempre più  la cooperazione nel contrasto antidroga. Successivamenteè stato illustrato un altro fondamentale aspetto che connota la Direzione, costituito dal coordinamento operativo delle cosiddette “operazioni speciali” (operazioni sotto copertura e consegne controllate), nonché la posizione di referente nazionale per le richieste di abbordaggio (ex art. 17 Convenzione ONU del 1988) del naviglio sospettato di trasportare sostanze stupefacenti in acque internazionali.

Nel prosieguo, l’intervento si è focalizzato sugli aspetti specifici legati al traffico di stupefacenti attraverso le aree portuali italiane, tra le quali spicca il porto di Gioia Tauro che rappresenta uno degli scali tra i più importanti del Mediterraneo e d’Europa, nel quale, annualmente, circolano moltissime navi cargo e milioni di container. Le indagini e le analisi  svolte dimostrato che l’hub calabrese si trova al centro della c.d. “nuova rotta del Mediterraneo“, utilizzata dalle organizzazioni criminali in alternativa alle tradizionali rotte verso i grandi porti del Nord Europa e, spesso, con carichi destinati ai paesi dell’aerea balcanica. Nel tempo, le autorità italiane hanno sviluppato, oltre all’esperienza investigativa in materia, una expertise specifica sui controlli in area portuale,  ovvero delle “buone prassi” basate su una complessa ed articolata analisi di rischio di vari fattori che permette di focalizzare le navi ed i container sospetti sui quali effettuare le operazioni di monitoraggio, controllo ed ispezione e, in caso di riscontro positivo e,  quando possibile,  avviare attività di consegne controllate – nazionali ed  internazionali –  di stupefacenti. Inoltre, l’Italia ha sviluppato una stretta collaborazione di polizia a livello internazionale con i servizi antidroga dei vari Paesi europei e degli altri continenti.

Nel corso del suo intervento, la Direttrice dell’OFAST  – Ufficio centrale investigativo e di coordinamento antidroga della Direzione Centrale della Polizia Giudiziaria  (DCPJ) del Ministero dell’Interno francese  –   Dott.ssa Stephanie CHERBONNIER,  ha ribadito la volontà di proseguire i già solidi – e storici – rapporti di collaborazione con le autorità italiane nella prevenzione e contrasto antidroga, implementando la cooperazione nelle già numerose attività investigative antidroga congiunte in corso  e auspicando lo sviluppo di ulteriori indagini, anche con  l’effettuazione, quando possibile, di operazioni speciali – consegne controllate e operazioni sottocopertura –  in cooperazione tra la Francia e l’Italia. La stessa Direttrice dell’OFAST e il  Direttore Centrale della DCSA, hanno  sottolineato, in pieno accordo, l’importanza di potenziare, sempre più, la già ottima collaborazione esistente  tra Italia e Francia, anche con  gli altri paesi europei e di altri continenti  per un efficace contrasto antidroga. Infatti,  Italia e Francia sono Paesi centrali, in materia di flussi e quindi di contrasto antidroga, in quanto – anche per collocazione geografica nel continente europeo – sono  hub di transito, oltre che luoghi di destinazione finale  di ingenti quantitativi di stupefacente trafficato via mare, in particolare hashish di provenienza marocchina e cocaina  in arrivo dal sudamerica. I due Direttori hanno, quindi, sottolineato  l’importanza per entrambi i Paesi, di usare strategie e strumenti operativi comuni di contrasto antidroga sempre più affinati e al passo con le accelerazioni vertiginose dello sviluppo del mondo digitale in genere, per fronteggiare le nuove sfide, tra cui, essenziale, la decriptazione delle comunicazioni su eventuali nuove piattaforme criptate, sistemi ormai di uso comune per  la criminalità  organizzata, coinvolta nel narcotraffico internazionale.

Al termine della visita istituzionale, i membri della delegazione hanno espresso il loro apprezzamento per il proficuo confronto che ha consentito di acquisire elementi conoscitivi sui rispettivi sistemi di prevenzione e contrasto, nonché rilanciare le strategie comuni nei contesti multilaterali, in particolare con il MAOC-N di Lisbona, organismo per la cooperazione contro  il traffico illecito di stupefacenti via mare e aria, cui prende parte anche l’Italia, attraverso la DCSA, che ha li distaccato un proprio ufficiale di collegamento. 

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