Category "Sequestri"

SGOMINATA ORGANIZZAZIONE DI ALBANESI E ITALIANI DEDITA ALLO SPACCIO DI STUPEFACENTI, 33 MISURE CAUTELARI.

Nelle prime ore della mattinata del 9 ottobre, la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri di Trento, al termine di complesse attività investigative svolte sotto la direzione delle Procure della Repubblica di Trento-DDA e Rovereto e con il supporto della DCSA, hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 33 soggetti indagati a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti (14 custodie cautelari in carcere, 8 arresti domiciliari e 11 obblighi di dimora nel Comune di residenza).

Le indagini, avviate nel 2022, hanno consentito ai poliziotti di Riva del Garda di individuare un’associazione a delinquere strutturata in due gruppi criminali: il primo operativo su Rovereto e Riva del Garda capeggiata da un cittadino italiano e dedito allo spaccio di hashish; il secondo attivo a Riva del Garda, guidato da 3 albanesi, dedito allo spaccio di cocaina. Parallelamente, i Carabinieri di Riva del Garda hanno svolto investigazioni su alcuni soggetti risultati poi far parte del medesimo sodalizio criminale. Nel corso delle attività sono stati arrestati in flagranza di reato 9 soggetti e sequestrati complessivamente 700 grammi di cocaina, 4 kg di hashish e 100 grammi di marijuana e sottoposto a sequestro preventivo un appartamento del valore di circa 200 mila euro, provento dell’attività delittuosa.

Nel corso della conferenza stampa, il Sostituto Procuratore di Trento ha evidenziato come l’operazione rappresenti “un’ulteriore spallata che diamo alla criminalità organizzata a livello locale“, mentre il Procuratore di Rovereto ha manifestato il proprio compiacimento per l’efficace collaborazione “tra Polizia, Carabinieri e Procure ha poi permesso di ricostruire un quadro complesso, che ha portato all’individuazione di un’organizzazione criminale vera e propria“.

Durante le indagini, la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ha garantito la propria azione di coordinamento info-investigativo, segnalando le numerose convergenze investigative e supportando le attività anche dal punto di vista finanziario.

ESEGUITI SEQUESTRI PREVENTIVI PER UN VALORE COMPLESSIVO DI OLTRE 60 MILIONI DI EURO

Nella giornata del 25 settembre la Guardia di Finanza di Brescia ed il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), al termine di complesse attività investigative svolte sotto la direzione della DDA di Brescia, hanno eseguito, in Italia, Albania, Svizzera e Polonia, un’ordinanza di misura cautelare personale nei confronti di 61 soggetti coinvolti in un vasto traffico internazionale di sostanze stupefacenti (video dell’operazione).

Il buon esito dell’attività è stato assicurato dal coordinamento e supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, da Eurojust e da Europol, nonché dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e dall’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia a Tirana. La DCSA, in particolare, oltre a svolgere una costante azione di coordinamento info-investigativo, ha favorito i rapporti di cooperazione internazionale con le autorità e le forze di polizia estere.

Le indagini, avviate nel 2020 e condotte anche attraverso l’acquisizione e lo sviluppo delle chat intercorse tra gli indagati attraverso la piattaforma di messaggistica criptata SKY ECC, hanno permesso di ricostruire gli assetti del gruppo criminale, con base in Albania e diramazioni nel nostro Paese, che avrebbe importato in Europa ingenti quantitativi di cocaina provenienti dal Sud America. Le partite di droga, giunte attraverso rotte marittime commerciali in Spagna e Olanda, sono state trasportate tramite mezzi pesanti in Italia e custodite all’interno di 5 basi logistico-operative del centro e nord Italia. I proventi dell’attività illecita sono state oggetto di operazioni di riciclaggio ad opera di una parallela associazione di matrice italo-cinese che avrebbe offerto un servizio bancario occulto per il trasferimento dei capitali all’estero.

Oltre ai citati provvedimenti cautelari, nel corso delle investigazioni sono stati arrestati 21 soggetti appartenenti al sodalizio e sottoposti a sequestro circa 2 milioni e mezzo di euro in contanti, 5 pistole e relativo munizionamento, 8 autovetture e 360 kg di sostanza stupefacente che, qualora immessa sul mercato, avrebbe fruttato circa 30 milioni di euro.

 

Nella mattinata del 2 luglio, i Carabinieri del ROS dell’Aquila, unitamente ai Comandi Provinciali di Teramo, Pescara, Fermo, Ascoli Piceno, Brescia e Perugia, sotto la direzione della DDA dell’Aquila e della Procura della Repubblica di Teramo, hanno eseguito, a conclusione di una complessa indagine, 14 misure cautelari10 in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 2 obblighi di presentazione alla PG – nei confronti di altrettanti soggetti coinvolti in un vasto traffico internazionale di stupefacenti (video dell’operazione).

Il buon esito dell’attività è stato assicurato dall’attività di coordinamento e supporto svolta dalla DCSA, da Eurojust e da Europol, nonché dalla collaborazione con il Landeskriminalamt  del Nord Reno – Westfalia (Germania), l’Udyco Central della Policia Nacional (Spagna), la Police Judiciaire Fédérale di Mons (Belgio) e il Dipartimento anti-narcotici della Polizia Nazionale dell’Ucraina.

Le investigazioni, avviate alla fine del 2021, hanno permesso di sequestrare circa 100 kg di hashish ed 1 kg di cocaina ed individuare i componenti di una ramificata organizzazione criminale – operante nel territorio nazionale, in Germania e in Spagna, con ulteriori contatti in Belgio e in Ucraina – composta da cittadini italiani, spagnoli, argentini e colombiani, dedita al traffico di sostanze stupefacenti acquistate in Spagna per poi essere trasportate via terra e destinate alle piazze di spaccio abruzzese e marchigiane.

I risultati dell’attività sono stati divulgati durante una conferenza stampa tenuta lo stesso 2 luglio presso il Comando Provinciale dei Carabinieri, con la partecipazione dei vertici degli investigatori locali e di rappresentanti della DCSA, di Europol, della DIA e delle polizie tedesca, spagnola, ucraina e belga.

Nella mattinata del 14 dicembre, il Nucleo Investigativo Carabinieri di Pavia e il Nucleo Carabinieri Antisofisticazioni e Sanità di Cremona, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Pavia e con il coordinamento e supporto della DCSA, a conclusione di una complessa indagine antidroga, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 8 persone, di cui 3 italiani, 2 sudafricani ed un nordafricano  (video dell’operazione).

L’indagine, avviata nel 2022 , ha permesso di  bloccare attraverso attività di cooperazione con l’HSI americana, una vasta attività di spaccio internazionale di Ossicodone dall’Italia verso gli Stati Uniti.

L’attività dei Carabinieri ha permesso di individuare 8 soggetti, responsabili dell’articolata rete di spaccio internazionale con gli USA, che agivano rubando i ricettari ed i timbri medici da vari ospedali del Nord Italia, falsificando poi le prescrizioni e presentandole presso varie farmacie, ottenendo il farmaco OxyContin, contenente il principio attivo dell’Ossicodone.

I trafficanti dopo aver accumulato circa mille pastiglie, procedevano alla loro spedizione in pacchi postali inviati negli Stati Uniti, principalmente nella zona di Boston. Ogni pastiglia consentiva profitti tra gli 80 e i 100 dollari e l’attività illecita ha generato entrate stimate in 1,6 milioni di dollari e un danno erariale per lo Stato italiano di oltre 65.000 euro.

 

Nell’ambito della cooperazione internazionale, garantita dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, agli inizi di quest’anno, grazie ai continui scambi informativi con la DEA americana, è stata avviata dalla Guardia di Finanza di Piacenza un’articolata attività investigativa, diretta dalla locale Procura della Repubblica e svolta in collaborazione con la polizia e l’autorità giudiziaria statunitense.

Le indagini hanno fatto emergere un proficuo traffico di droghe sintetiche sulla rotta CINA-U.S.A con transito dall’Italia, gestito da un soggetto piacentino di elevato spessore criminale, che è risultato anche al vertice di un’organizzazione transnazionale dedita alla contraffazione di valuta – banconote e monete e riciclaggio.

E’ stato possibile risalire a circa 100 mila dosi confezionate per le singole consumazioni di sostanze sintetiche, tra cui anche il fentanyl – la c.d. droga dello zombie – dai devastanti effetti sulla salute, trafficate attraverso il darkweb. Le transazioni economiche della droga – dal valore complessivo di oltre 250 mila euro – avvenivano attraverso l’utilizzo di criptovalute (Bitcoin), non rintracciabili.

In Italia sono stati eseguiti 7 provvedimenti cautelari e 13 perquisizioni con il sequestro di 300.000 euro in contanti, 26.000 euro  in bitcoin, dispositivi informatici, 3 orologi di pregio,  immobile e tutta la strumentazione per la contraffazione della valuta (comunicato stampa del Procuratore della Repubblica di Piacenza).  Negli Stati Uniti parallelamente sono state eseguite 11 perquisizioni con l’arresto di altrettanti soggetti ed il sequestro di 2 kg di sostanze stupefacenti sintetiche, 1 kg di marijuana e armi.

Il 14 e 15 novembre si sono tenute a Cleveland e a Piacenza le conferenze stampa – presiedute dalle Autorità Giudiziarie americane e italiane – a cui hanno partecipato rappresentanti della Guardia di Finanza, della DEA e della DCSA.

I brillanti esiti dell’operazione testimoniano l’importanza delle sinergie e della condivisione delle informazioniassicurate dall’attività di coordinamento della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga – nel quadro della collaborazione internazionale tra forze di polizia e magistrature nel contrasto al narcotraffico a livello globale.

 

Lo scorso 26 ottobre si è tenuta a Barcellona una conferenza stampa relativa all‘operazione antidroga Magenta svolta in territorio iberico dai Mossos d’Esquadra  in stretta cooperazione con l’Italia dove si è sviluppata la parallela operazione Madera della Guardia di Finanza di Milano. All’evento ha partecipato l’ Esperto per la Sicurezza a Barcellona – per la DCSA –  oltre a rappresentanti della Guardia di Finanza di Milano e di EUROPOL.

Le attività di contrasto al narcotraffico internazionale si sono sviluppate in Spagna e in Italia con il coordinamento info-investigativo ed il supporto della DCSA tramite l’Esperto per la Sicurezza a Barcellona. A conclusione delle operazioni, lo scorso 17 ottobre, sono state eseguite 78 misure cautelari di cui 58 emesse dall’Autorità giudiziaria italiana e 20 dalla magistratura iberica, oltre a 128 perquisizioni sul territorio nazionale ed all’estero con rilevanti sequestri di marijuana, hashish e denaro contante (video dell’operazione spagnola).

ARRESTO DI 58 PERSONE  E  SEQUESTRO DI 30 TONNELLATE DI STUPEFACENTI, 10 COMPENDI AZIENDALI, 52 IMMOBILI E 9 MILIONI DI EURO.

Nella mattinata del 17 ottobre, la Guardia di Finanza di Milano, a conclusione dell’indagine Madera, diretta dalla Procura della Repubblica – DDA – di Milano, ha eseguito una maxi operazione a contrasto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, riciclaggio, esercizio abusivo del credito e frode fiscale, con il supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, del Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza e del Corpo della Polizia Locale di Milano. Centinaia di Finanzieri, anche con l’ausilio di unità cinofile per la ricerca di denaro, hanno eseguito sul territorio nazionale, 46 ordinanze di custodia cautelare, di cui 33 in carcere e 13 ai domiciliari, oltre a 12 fermi di indiziati di delitto, mentre sono state effettuate 96 perquisizioni in Italia, Spagna e Svizzera presso abitazioni ed aziende nella disponibilità della consorteria criminale. Contemporaneamente,  sono state eseguite 20 misure cautelari e 32 perquisizioni in territorio iberico, con sequestri di ingenti quantitativi di marijuana, hashish e denaro contante, nell’ambito della parallela indagine spagnola Magenta, condotta dai Mossos d’Esquadra, in stretta cooperazione con l’Italia.

All’esecuzione congiunta e coordinata delle misure restrittive in Italia e in Spagna – Action Day – hanno partecipato anche rappresentanti della DCSA e di EUROPOL.

L’indagine Madera ha permesso di individuare i canali di approvvigionamento e della rete di spaccio di hashish e marijuana per circa 30 tonnellate e ricostruire traffici del valore complessivo di 42 milioni di euro ed un giro di denaro contante di 26 milioni di euro in poco più di un anno. Le attività investigative hanno consentito di accertare le modalità di pagamento utilizzate dai narcotrafficanti che, per saldare gli acquisti di droga, si sono avvalsi di servizi abusivi gestiti da cittadini cinesi, che svolgevano la funzione di centri di raccolta del denaro da trasferire in Spagna. Il sistema utilizzato era il Fei Ch’ien (denaro volante), ovvero un sistema informale di trasferimento dei soldi simile alla hawala islamica.

E’ stato, inoltre, accertato che le somme consegnate dai trafficanti negli esercizi commerciali cinesi venivano immediatamente “vendute” ad un’altra organizzazione criminale, composta da imprenditori italiani operanti nel settore dell’acciaio e della plastica, dediti a frodi all’IVA mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ha svolto una costante azione di coordinamento info-investigativo ed ha fornito, tramite l’Esperto per la Sicurezza a Barcellona, un prezioso contributo alle indagini estese in ambito internazionale, svolte, in particolare, in stretta collaborazione con le autorità di polizia spagnole.

L’esito dell’ operazione antidroga italiana è stato divulgato in un comunicato stampa validato dal Procuratore della Repubblica di Milano, mentre i risultati della parallela attività spagnola, pubblicizzati in maniera sintetica durante le fasi dell’esecuzione, verranno illustrati nel dettaglio nel corso di una conferenza stampa, prevista, in quel Paese, nei prossimi giorni.

Nella mattinata del 4 ottobre, la Guardia di Finanza di Roma ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 33 persone, di cui 22 in carcere ed 11 agli arresti domiciliari, per le ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e al riciclaggio, oltre che per i reati di estorsione, autoriciclaggio e detenzione abusiva di armi.

L’operazione rappresenta l’epilogo di complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma – DDA, sviluppate dal G.I.C.O. – G.O.A. del Nucleo PEF Roma e supportate dalla Direzione Centrale Servizi Antidroga e dal Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza.

L’attività, iniziata nel 2020, ha permesso di individuare soggetti di nazionalità cinese localizzati nella capitale, che hanno svolto sistematiche operazioni di riciclaggio di profitti illeciti conseguiti da più gruppi criminali dediti al traffico, anche internazionale, di sostanze stupefacenti. La “ripulitura” delle somme si realizzava con l’utilizzo del  c.d. metodo Fei Ch’ien (denaro volante), ovvero un sistema informale di trasferimento dei soldi, attraverso il quale sono state accertate movimentazioni finanziarie per oltre 50 milioni di euro dirette dal territorio nazionale verso l’estero. Le indagini hanno permesso di ricondurre il denaro da riciclare a due organizzazioni criminali dedite al narcotraffico, che utilizzavano anche chat criptate,, per eludere le intercettazioni e autovetture con doppifondi per occultare la droga trasportata da corrieri.

L’operazione ha permesso di sequestrare, complessivamente, quasi 300 kg di narcotico (tra hashish, marijuana e cocaina), circa 10 milioni di euro nei confronti di corrieri incaricati di trasferire fisicamente il denaro fuori dal territorio dell’UE, nonché ricostruire traffici illeciti per oltre 500 kg di sostanze stupefacenti, costituenti un giro di affari tra la Spagna e Italia di circa 20 milioni di euro.

La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ha svolto la specifica azione di coordinamento info-investigativo, a livello  nazionale ed internazionale, contribuendo all’eccellente risultato conseguito dalla Guardia  di Finanza di Roma.

L’esito dell’efficace operazione antidroga è stato divulgato in un comunicato stampa a firma del Procuratore della Repubblica di Roma.

Tra i mesi di maggio e giugno u.s. si è sviluppata un’importante attività antidroga, il cui successo è stata la conseguenza di un’efficace cooperazione internazionale che si è instaurata tra le autorità uruguayane, portoghesi, spagnole ed italiane. In particolare, l’indagine è stata avviata a seguito del rinvenimento di 40 kg di cocaina presso l’aeroporto di Montevideo (Uruguay), occultata all’interno di 6 tavole da surf spedite da un cittadino italiano in Portogallo e destinata in Italia con transito in Spagna. Le Autorità hanno, pertanto, inoltrato una richiesta di consegna controllata internazionale verso il Portogallo, con il contestuale interessamento dell’Italia, attraverso l’Esperto per la Sicurezza della DCSA presso l’Ambasciata d’Italia in Argentina, competente anche per l’Uruguay.

La strategia condivisa dai Paesi interessati ha permesso il buon esito dell’operazione speciale internazionale, con l’arresto a Lisbona, il 7 giugno u.s., da parte della polizia portoghese di due italiani ed il successivo 11 giugno, di un terzo complice connazionale arrestato dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, colpito da un mandato di cattura internazionale.

L’Autorità Giudiziaria e la polizia uruguayana, a conclusione dell’importante attività di contrasto antidroga, memorabile in quanto si tratta della prima consegna controllata internazionale effettuata da quel Paese verso l’Europa, hanno indetto, il 13 giugno u.s., una conferenza stampa divulgativa, alla quale hanno preso parte il Ministro dell’Interno dell’Uruguay, Luis Alberto Heber Fontana, il Capo della Polizia Nazionale uruguayana, Comisario General (Gen C.A.) Jose’ Manuel AZAMBUYA e il Comisario General (Gen C.A.) Juan Jesús RODRÍGUEZ REINA – Director de la Dirección de Investigaciones de la Policía Nacional DIPN e, in modalità videoconferenza, le Autorità dei Paesi che hanno collaborato.

Per l’Italia ha presenziato il Procuratore di Reggio Calabria, dott. Giovanni Bombardieri, il Primo Dirigente della P. di S., dott.ssa Alessandra Ortenzi della DCSA – per l’attività di coordinamento espletata nel corso dell’operazione – esponenti della struttura operativa della Polizia di Stato e l’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia in Argentina (Buenos Aires), Magg. CC Marco Di Maggio.

Il successo dell’operazione conferma l’importanza della cooperazione internazionale a livello giudiziario ed investigativo, nella consapevolezza che solo uno sforzo congiunto può strategicamente riuscire a fronteggiare in maniera più efficace e determinante la minaccia del narcotraffico.

ESEGUITI SEQUESTRI PREVENTIVI DI BENI PER UN VALORE COMPLESSIVO DI QUASI 4 MILIONI DI EURO.

Nella mattinata del 5 giugno, in Italia e in altri Paesi dell’Unione Europea (Germania e Spagna), militari della Guardia di Finanza di Catanzaro – con la con la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) e delle forze di polizia della Germania e del Belgio, con il coordinamento della Procura della Repubblica – DDA di Catanzaro ed il supporto di Eurojust, Europol e della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga – hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un’associazione a delinquere, composta da 25 indagati, finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. La misura ha visto l’impiego di oltre 200 i finanzieri e delle unità cinofile, antiterrorismo e della componente aerea della Guardia di Finanza.

L’operazione, convenzionalmente chiamata “Gentleman 2“, rappresenta l’epilogo di una complessa indagine iniziata nel 2020 con la costituzione di una Squadra Investigativa Comune (SIC), formata da militari del Nucleo PEF di Catanzaro e da appartenenti alle forze di polizia tedesche e belghe. Nelle indagini hanno rivestito un ruolo fondamentale gli strumenti della cooperazione internazionale, che hanno permesso di avviare una proficua collaborazione tra le rispettive forze di polizia e le relative Autorità Giudiziarie e che hanno, così, consentito l’utilizzabilità dei risultati investigativi nei procedimenti penali degli Stati interessati.

L’indagine ha permesso di ricostruire gli assetti del sodalizio criminale, operativo nel narcotraffico di cocaina, eroina ed hashish e con base logistica in Provincia di Cosenza e con ramificazioni in Germania. La gravità degli indizi raccolti ha, inoltre, consentito di individuare un’altra struttura criminale, radicata in Corigliano-Rossano, dedita al traffico di marijuana ed hashish sul territorio.

La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga nell’ambito dell’operazione Gentleman 2,  oltre a svolgere  il consueto coordinamento, ha fornito un prezioso contributo alle indagini,  segnalando numerose convergenze investigative, assicurando le molteplici esigenze di cooperazione internazionale per il tramite dei dipendenti Esperti per la Sicurezza (Madrid, Bogotà) e supportando le attività dal punto di vista tecnico-logistico e finanziario.

Il brillante risultato dell’operazione è stato divulgato nell’ambito della conferenza stampa presieduta dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, a cui ha partecipato anche la D.C.S.A. – leggi qui il comunicato stampa.

 

Copyright@2019 DCSA | All Rights Reserved