Febbraio

Il 13 febbraio i Carabinieri di Modena, unitamente ad altri Reparti dell’Arma e ad unità cinofile antidroga, a conclusione di complesse indagini di polizia giudiziaria, hanno eseguito a Modena, Ravenna e Foggia un’ordinanza applicativa di misure cautelari e contestuali perquisizioni nei confronti di 22 persone – 17 delle quali ristrette in carcere, 4 ai domiciliari ed 1 con divieto di dimora nella provincia di Modena – per le ipotesi di cessione continuata e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’indagine – denominata Trust me, I’m a pusher – è stata avviata nella seconda metà del 2019, su input della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga venuta a conoscenza del sequestro in Germania di un plico – presumibilmente ordinato nel darkweb – contenente droghe sintetiche, destinato ad un cittadino italiano residente in Emilia Romagna che, dai successivi riscontri, si è scoperto come avesse già acquistato – con le stesse modalità – cannabis, ecstasy (MDMA), amfetamina e ketamina. I successivi approfondimenti, svolti dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pavullo nel Frignano con il costante supporto della DCSA, hanno permesso di individuare nei dettagli  i canali del traffico internazionale di stupefacenti, in particolare le modalità di  approvvigionamento e di distribuzione della droga proveniente dalla Germania e di ricostruire e contestare migliaia di cessioni di stupefacenti. Le investigazioni, infatti, anche grazie all’utilizzo di sofisticati strumenti tecnologici di ultima generazione, hanno consentito di  individuare e  bloccare un’importante rete di spaccio che riforniva Modena ed il reggiano di cocaina, hashish, marijuana e droghe sintetiche – spesso destinate a rave party, organizzati nel nord Italia.

La Direzione Centrale per i servizi antidroga ha fornito un prezioso apporto alle indagini, acquisendo informazioni utili tramite i canali di cooperazione internazionale, coordinando le attività a livello nazionale ed estero e, dal punto di vista tecnico-logistico, mettendo a disposizione risorse e strumentazioni speciali.

Complessivamente – leggi qui il comunicato stampa – l’indagine ha portato al sequestro di circa 5 kg di cocaina, 3,8 kg di hashish, 154 gr di marijuana, 10 gr di ketamina e 27 gr di MDMA, nonchè di € 113.000 in contante – parte dei quali occultati in barattoli della pasta nell’abitazione di uno degli arrestati – e 3 pistole illegalmente detenute.

Video dell’operazione antidroga – canale YouTube DCSA     

COORDINAMENTO E SUPPORTO DELLA DCSA – COLLABORAZIONE CON SCICO, SCIP, PROGETTO III IPA, EUROPOL ED EUROJUST

Il 26 gennaio – Joint Action Day – la Guardia di Finanza di Brescia ed il Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (SCICO) – con il supporto di altri Reparti del Corpo e di unità cinofile specializzate alla ricerca di droga – a conclusione dell’operazione Highway, hanno arrestato 22 soggetti e, contestualmente, la polizia albanese ha eseguito 21 analoghi provvedimenti restrittivi. Sono state inoltre effettuate perquisizioni e sequestri di beni e disponibilità finanziarie sino a concorrenza dell’importo di oltre 4 milioni di euro. L’indagine, condotta in Italia dalla Guardia di Finanza sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo e con il coordinamento operativo della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, si è sviluppata  in cooperazione con la polizia albanese, diretta dalla Procura Speciale Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana  (SPAK) ed in  stretta collaborazione con Europol ed Eurojust nonché con l’efficace supporto dello SCIP della DCPC e del Progetto UE IPA III. 

Le indagini, avviate nel 2017, a seguito del rinvenimento di due panetti di cocaina all’interno di uno zaino abbandonato lungo l’autostrada A4 Milano-Venezia, hanno consentito di individuare gruppi criminali – in gran parte composti da soggetti di etnia albanese – coinvolti in un vasto traffico transnazionale di sostanze stupefacenti sulla rotta Paesi Bassi, Belgio, Svizzera e Slovenia e di  effettuare importanti  riscontri. L’attività ha permesso di eseguire, in totale, 119 provvedimenti cautelari personali per narcotraffico internazionale, tra arresti in flagranza, ritardati arresti e ordinanze di custodia cautelari, sequestri di importanti quantitativi di sostanze stupefacenti, in particolare, 120 kg di cocaina, 15 kg di eroina e 192 kg di marijuana, di due laboratori situati a Cremona e Milano e di due serre per la coltivazione di cannabis a Mantova e Modena, 92 kg di hashish, oltre a beni e disponibilità finanziarie per oltre 5 milioni di euro proventi delle attività illecite.

E’ stato possibile in tal modo ricostruire la rete gestita dagli indagati, con ramificazioni in diversi Paesi europei, i cui vertici risiedevano in territorio albanese. Le investigazioni si sono sviluppate nell’ambito di una Squadra Investigativa Comune (SIC), sottoscritta dalle Autorità Giudiziarie dell’Italia e dell’Albania, con la partecipazione degli investigatori  italiani, svizzeri ed albanesi, oltre alla DCSA  quale membro esterno. La Direzione Centrale, in particolare, ha fornito un costante coordinamento e un prezioso supporto alle indagini, sia  favorendo l’avvio dei canali di cooperazione internazionale e partecipando alle riunioni operative con i Paesi coinvolti nel contesto investigato, sia dal punto di vista tecnico-logistico, mettendo a disposizione risorse e strumentazioni.

In occasione del Joint Action Day  è stata allestita presso Eurojust (l’Aja) una sala operativa comuneper la fase finale dell’operazione congiunta, necessaria a coordinare e monitorare le attività nei Paesi coinvolti.

I risultati dell’indagine – leggi qui il comunicato stampa – sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa, tenuta lo stesso 26 gennaio a Bergamo, presieduta dal Procuratore della Repubblica, Dott. Antonio Angelo Chiappani, con la partecipazione del Procuratore Capo di Tirana (SPAK), Dott. Altin Dumani (in videocollegamento) unitamente alla polizia albanese operante, del rappresentante italiano presso Eurojust, Dott. Filippo Spiezia (in videocollegamento), del Procuratore Aggiunto titolare delle indagini, Dott.ssa Maria Cristina Rota, del Comandante Provinciale G. di F. di Brescia, Col. t.ST  M. Tolla e del dipendente Nucleo PEF, Ten. Col. t. SPEF S. Tramis, di rappresentanti della DCSA, dello SCICO, del Direttore dello SCIP (DCPC), di un analista di Europol e del Project Leader del Progetto UE “IPA III” CSOCWB

Il brillante risultato conseguito testimonia, ancora una volta, quanto sia necessaria la sinergica cooperazione a livello nazionale ed internazionale tra gli attori impegnati nel contrasto al narcotraffico, settore in cui la DCSA si impegna da sempre, con la costante attività di coordinamento investigativo  – in Italia  ed all’estero –  e di  supporto operativo, tecnico ed economico  alle indagini antidroga.

Si riportano alcuni video dell’operazione relativi all’occultamento dello stupefacente attraverso un meccanismo a calamita, all’interno di un doppiofondo di una vasca, all’interno del semiasse di una Passat, nel tettuccio di una Saab e in uno spazio dietro la targa di una Volvo.

 

PROGETTO UE – “FACILITY SUPPORTING SERBIA IN ACHIEVING THE OBJECTIVES OF CHAPTER 24: JUSTICE, FREEDOM AND SECURITY”.

Il 24 gennaio, nell’ambito delle iniziative di sostegno alle autorità serbe promosse dalla Direzione Centrale Polizia Criminale (DCPC), una delegazione guidata dall’Assistant  Head della Direzione della Polizia Criminale, Ivan Brandic –  accompagnato da personale del suo staff – e con il Team Leader Facility IPA 2019 – Marina Tomašević Lomadinie – il Resident Expert del Progetto a Belgrado – Dir. Sup. P. di S. Vincenzo Tagliaferri (SCIP) –, ha fatto visita alla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, dove è stata ricevuta dal Direttore Centrale, Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore, unitamente ai Direttori dei tre Servizi.

I lavori si sono aperti  con  l’intervento del Direttore del I Servizio, Dir. Sup. P. di S. Dott. Emilio Russo, e del Capo Divisione, Col. G. di F. Alessandro Cavalli, che hanno illustrato la struttura organizzativa della DCSA e le sue funzioni, con particolare riferimento al ruolo di coordinamento investigativo e di cooperazione internazionale di polizia in materia antidroga. In tale contesto, nell’evidenziare la complessità del sistema italiano, caratterizzato dalla presenza di una pluralità di Forze di polizia, è stata descritta la fondamentale azione di coordinamento esercitata, nel settore del narcotraffico, dalla Direzione Centrale, una delle più longeve e riuscite esperienze interforze in seno alle Forze di polizia nazionali. Altra tematica di importante rilievo è stata quella della rete di esperti per la sicurezza, distaccati all’estero nei crocevia internazionali della produzione, del transito e del traffico illecito della droga, che promuovono prioritariamente la cooperazione di polizia contro il narcotraffico e svolgono attività di studio, osservazione e raccordo con i competenti organismi esteri. La gestione dei flussi informativi e l’attività degli esperti sono gli elementi strutturali della cooperazione internazionale, in cui si esprime la centralità della Direzione nel dispositivo di contrasto. Nel prosieguo, è stato illustrato un altro fondamentale aspetto che connota la DCSA, costituito dal coordinamento operativo delle cosiddette “operazioni speciali” (operazioni sotto copertura e consegne controllate), nonché la posizione di referente nazionale per le richieste di abbordaggio (ex art. 17 Convenzione ONU del 1988) del naviglio sospettato di trasportare sostanze stupefacenti in acque internazionali.

Successivamente, ha preso la parola il Magg. CC Federica Carletti, Direttore di Sezione del III Servizio, che ha approfondito la tematica  relativa alle operazioni speciali,  con un focus, in particolare, sulle  “consegne controllate” ed ha illustrato un caso operativo – operazione ARTABAZ  – che ha portato, nel 2018, al sequestro di 268 kg di eroina nel porto di Genova, occultata all’interno di un container stivato in una nave partita dal porto di Bandar Abbas (Iran), e all’arresto in flagranza di reato nei Paesi Bassi di due cittadini di nazionalità turca destinatari della partita di droga.

Al termine della visita i membri della delegazione serba hanno manifestato il loro apprezzamento per il proficuo confronto che ha consentito di acquisire elementi conoscitivi sul sistema di sicurezza e sul coordinamento delle forze di polizia italiane, oltre che sulle strategie e tecniche investigative nazionali utilizzate nel contrasto alla criminalità organizzata ed al traffico transnazionale di stupefacenti.

TERZA RIUNIONE DEL TAVOLO TECNICO PERMANENTE PRESSO LA SCUOLA SUPERIORE DI POLIZIA

Il 23 gennaio, il Direttore Centrale, Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore, ha partecipato al terzo tavolo tecnico-operativo tra i Capi della Polizia italiana ed albanese, organizzato presso la Scuola Superiore di Polizia, nato per promuovere la collaborazione bilaterale tra i due Paesi, al fine di contrastare le principali minacce criminali  che insidiano i rispettivi territori.  Hanno aperto l’incontro  l’Ambasciatore italiano in Albania   – S.E. Fabrizio Bucci – e l’ambasciatrice della Repubblica di Albania in Italia, – Anila Bitri Lani – lasciando la parola al  capo della Polizia -Direttore Generale della pubblica sicurezza –  Prefetto Lamberto Giannini ed al capo della Polizia Albanese Muhamet Rrumbullaku  Al confronto hanno preso parte anche i Vice Capi della Polizia – il Prefetto Stefano Gambacurta  (preposto all’attività di  coordinamento e pianificazione)  e il  Prefetto Vittorio Rizzi – Direttore centrale  della polizia criminale –  ed i  Direttori della Direzione centrale della polizia di prevenzione, della  Direzione Centrale dell’Immigrazione e della polizia delle frontiere e dell’Ispettorato delle Scuole della Polizia di Stato.

I vertici delle due polizie, esprimendo soddisfazione per il livello di cooperazione di polizia  già raggiunto tra i due Paesi,  hanno auspicato un costante sviluppo della collaborazione nei vari settori di interesse comune.

Nel corso dei lavori sono state affrontate tematiche di carattere strategico ed operativo,  riguardo al  contrasto all’immigrazione irregolare, al terrorismo, al traffico transnazionale di stupefacenti, alla criminalità organizzata e alla formazione. Con riferimento a quest’ultimo settore, accogliendo  le richieste avanzate dalle autorità albanesi, è stata sottoscritta una dichiarazione d’intenti, finalizzata all’elaborazione di un modello formativo congiunto.

Tale documento prevede la costituzione di un Organismo tecnico, formato dai rappresentanti delle strutture competenti nei due Paesi in tema di assunzione e di formazione del personale della polizia, che si riunirà periodicamente, seguendo le direttive di un Comitato ristretto di vertice, composto dai Capi e/o Vice Capi delle rispettive polizie e dai responsabili degli Istituti di istruzione, che definirà le strategie e gli obiettivi da perseguire, promuovendo lo sviluppo di nuove iniziative di interesse comune.

Il 23 gennaio, il Direttore del I Servizio, Dir. Sup. P. di S. Dott. Emilio Russo, unitamente ai Capi Divisione del I e III Servizio – Col. G. di F. Alessandro Cavalli e I Dir. P. di S. Alessandra Ortenzi – ha accolto il Capo dell’Ufficio Nazionale Interpol di Bangkok, Khemmarin Hassiri, giunto in visita istituzionale presso la DCSA, accompagnato dall’Esperto per la Sicurezza DCPC (Bangkok), I Dirigente P. di S., Nicola Gallo.

Nel corso dell’incontro, il Col. Cavalli ha illustrato la struttura organizzativa della Direzione e le funzioni da questa esercitate, con un particolare focus sul ruolo di coordinamento investigativo e di cooperazione internazionale di polizia in materia antidroga. Tra gli argomenti trattati, particolare attenzione è stato dato alla rete di esperti per la sicurezza, distaccati all’estero nei crocevia internazionali della produzione, del transito e del traffico illecito della droga, che promuovono prioritariamente la cooperazione di polizia contro il narcotraffico e svolgono attività di studio, osservazione e raccordo con i competenti organismi esteri. La gestione dei flussi informativi e l’attività degli esperti sono gli elementi strutturali della cooperazione internazionale, in cui si esprime la centralità della Direzione nel dispositivo di contrasto. Sono state approfondite anche le tematiche relative alle consegne controllate e alle operazioni sottocopertura,  sia dal punto di vista normativo che operativo.

Khemmarin Hassiri, nel prendere la parola, ha manifestato il proprio interesse in merito al ruolo strategico esercitato dalla DCSA nel settore del narcotraffico, una realtà organizzativa che, al momento, non esiste in Thailandia ma che sarebbe molto utile per monitorare e contrastare i pericoli derivanti dalle organizzazioni criminali dedite al traffico internazionale di droga. Proseguendo, ha evidenziato come tale fenomeno sia in continua evoluzione in quel Paese, dove recentemente è stato rimosso dalla lista dei narcotici il kratom (Mitragyna speciosa), una pianta di tipo oppiaceo tipica del sud-est asiatico, il cui utilizzo è consentito solo limitatamente alle foglie ed entro certe condizioni (maggiore età, non alle donne in stato interessante, lontano da scuole o templi). Tale provvedimento fa seguito ad un processo avviato dal parlamento che aveva accolto e rilanciato la depenalizzazione dell’utilizzo di altre sostanze prima non consentite, tra cui la marijuana ad uso medico. Successivamente, il Capo dell’Ufficio Interpol di Bangkok ha riferito che, oltre alle nuove sostanze presenti sul mercato delle droghe illecite nella regione, desta particolare allarme il diffondersi di un nuovo prodotto, venduto con il nome di “Happy Water” in forma liquida o in polvere e consumato disciolto in acqua o altre bevande. Tale sostanza contiene una vasta gamma di diversi principi attivi ad azione psicoattiva in varie combinazioni e concentrazioni.

Al termine dei lavori i partecipanti hanno espresso la propria soddisfazione per il proficuo confronto e la volontà di consolidare forme di collaborazione e condivisione delle informazioni tra i rispettivi Paesi, nella consapevolezza che solo uno sforzo congiunto può strategicamente riuscire fronteggiare in maniera più efficace e determinante la minaccia del narcotraffico.

 

Nelle giornate del 16 e 19 gennaio, la DCSA ha tenuto due incontri presso l’Istituto Superiore Publio Elio Adriano di Tivoli, con l’obiettivo di offrire agli alunni e ai loro insegnanti un’informazione corretta ed autorevole sulle sostanze stupefacenti, sia dal punto di vista delle diverse tipologie, degli effetti e della loro pericolosità e sia dai possibili risvolti di natura legale conseguenti alla loro detenzione ed utilizzo.

Agli incontri, che hanno riscosso il vivo interesse dei partecipanti, hanno preso parte 4 classi del liceo artistico e 5 del liceo classico, con una platea complessiva di circa 250 studenti.

Gli interventi informativi, condotti da personale qualificato della DCSA, sono stati preceduti da dimostrazioni pratiche delle unità cinofile del Gruppo Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Roma, attraverso la simulazione di attività di ricerca di narcotici occultati all’interno di bagagli o sulla persona. Le attività hanno visto la diretta partecipazione dei ragazzi che hanno potuto fare esperienza concreta dell’attività di ricerca svolta dai cani antidroga, finalizzata a riconoscere e trovare le diverse sostanze.

Nel corso degli incontri è stato possibile instaurare un costruttivo dibattito con gli alunni che, particolarmente interessati agli argomenti trattati, hanno posto domande per approfondire e chiarire ulteriormente le tematiche affrontate.

La campagna di informazione e prevenzione sugli stupefacenti – che rientra tra gli obiettivi strategici  della Direzione Centrale –  ha come scopo quello di  offrire ai giovani gli strumenti informativi necessari affinchè possano conoscere il fenomeno “droga” e, conseguentemente, orientare con maggiore consapevolezza e responsabilità le loro scelte, nel rispetto della legalità e della salute.

Copyright@2019 DCSA | All Rights Reserved