Category "Operazioni antidroga"

Tra i mesi di maggio e giugno u.s. si è sviluppata un’importante attività antidroga, il cui successo è stata la conseguenza di un’efficace cooperazione internazionale che si è instaurata tra le autorità uruguayane, portoghesi, spagnole ed italiane. In particolare, l’indagine è stata avviata a seguito del rinvenimento di 40 kg di cocaina presso l’aeroporto di Montevideo (Uruguay), occultata all’interno di 6 tavole da surf spedite da un cittadino italiano in Portogallo e destinata in Italia con transito in Spagna. Le Autorità hanno, pertanto, inoltrato una richiesta di consegna controllata internazionale verso il Portogallo, con il contestuale interessamento dell’Italia, attraverso l’Esperto per la Sicurezza della DCSA presso l’Ambasciata d’Italia in Argentina, competente anche per l’Uruguay.

La strategia condivisa dai Paesi interessati ha permesso il buon esito dell’operazione speciale internazionale, con l’arresto a Lisbona, il 7 giugno u.s., da parte della polizia portoghese di due italiani ed il successivo 11 giugno, di un terzo complice connazionale arrestato dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, colpito da un mandato di cattura internazionale.

L’Autorità Giudiziaria e la polizia uruguayana, a conclusione dell’importante attività di contrasto antidroga, memorabile in quanto si tratta della prima consegna controllata internazionale effettuata da quel Paese verso l’Europa, hanno indetto, il 13 giugno u.s., una conferenza stampa divulgativa, alla quale hanno preso parte il Ministro dell’Interno dell’Uruguay, Luis Alberto Heber Fontana, il Capo della Polizia Nazionale uruguayana, Comisario General (Gen C.A.) Jose’ Manuel AZAMBUYA e il Comisario General (Gen C.A.) Juan Jesús RODRÍGUEZ REINA – Director de la Dirección de Investigaciones de la Policía Nacional DIPN e, in modalità videoconferenza, le Autorità dei Paesi che hanno collaborato.

Per l’Italia ha presenziato il Procuratore di Reggio Calabria, dott. Giovanni Bombardieri, il Primo Dirigente della P. di S., dott.ssa Alessandra Ortenzi della DCSA – per l’attività di coordinamento espletata nel corso dell’operazione – esponenti della struttura operativa della Polizia di Stato e l’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia in Argentina (Buenos Aires), Magg. CC Marco Di Maggio.

Il successo dell’operazione conferma l’importanza della cooperazione internazionale a livello giudiziario ed investigativo, nella consapevolezza che solo uno sforzo congiunto può strategicamente riuscire a fronteggiare in maniera più efficace e determinante la minaccia del narcotraffico.

ESEGUITI SEQUESTRI PREVENTIVI DI BENI PER UN VALORE COMPLESSIVO DI QUASI 4 MILIONI DI EURO.

Nella mattinata del 5 giugno, in Italia e in altri Paesi dell’Unione Europea (Germania e Spagna), militari della Guardia di Finanza di Catanzaro – con la con la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) e delle forze di polizia della Germania e del Belgio, con il coordinamento della Procura della Repubblica – DDA di Catanzaro ed il supporto di Eurojust, Europol e della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga – hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un’associazione a delinquere, composta da 25 indagati, finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. La misura ha visto l’impiego di oltre 200 i finanzieri e delle unità cinofile, antiterrorismo e della componente aerea della Guardia di Finanza.

L’operazione, convenzionalmente chiamata “Gentleman 2“, rappresenta l’epilogo di una complessa indagine iniziata nel 2020 con la costituzione di una Squadra Investigativa Comune (SIC), formata da militari del Nucleo PEF di Catanzaro e da appartenenti alle forze di polizia tedesche e belghe. Nelle indagini hanno rivestito un ruolo fondamentale gli strumenti della cooperazione internazionale, che hanno permesso di avviare una proficua collaborazione tra le rispettive forze di polizia e le relative Autorità Giudiziarie e che hanno, così, consentito l’utilizzabilità dei risultati investigativi nei procedimenti penali degli Stati interessati.

L’indagine ha permesso di ricostruire gli assetti del sodalizio criminale, operativo nel narcotraffico di cocaina, eroina ed hashish e con base logistica in Provincia di Cosenza e con ramificazioni in Germania. La gravità degli indizi raccolti ha, inoltre, consentito di individuare un’altra struttura criminale, radicata in Corigliano-Rossano, dedita al traffico di marijuana ed hashish sul territorio.

La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga nell’ambito dell’operazione Gentleman 2,  oltre a svolgere  il consueto coordinamento, ha fornito un prezioso contributo alle indagini,  segnalando numerose convergenze investigative, assicurando le molteplici esigenze di cooperazione internazionale per il tramite dei dipendenti Esperti per la Sicurezza (Madrid, Bogotà) e supportando le attività dal punto di vista tecnico-logistico e finanziario.

Il brillante risultato dell’operazione è stato divulgato nell’ambito della conferenza stampa presieduta dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, a cui ha partecipato anche la D.C.S.A. – leggi qui il comunicato stampa.

 

SEQUESTRI PREVENTIVI DI SOCIETA’, BENI MOBILI ED IMMOBILI DEL VALORE DI 25 MILIONI DI EURO IN ITALIA, PORTOGALLO, GERMANIA E FRANCIA.

Nelle prime ore della mattinata del 3 maggio, il ROS e il Comando Provinciale di Reggio Calabria dell’Arma dei Carabinieri hanno dato esecuzione, sul territorio nazionale ed all’estero,  a quattro collegati provvedimenti cautelari emessi dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura della Repubblica – DDA guidata dal Dott. Giovanni Bombardieri, nei confronti di 108 soggetti, indagati, tra le altre cose, per associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

Il brillante esito dell’operazione Eureka è stato possibile anche grazie al prezioso coordinamento svolto dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo – diretta dal Procuratore  dott. Giovanni Melillo – e da Eurojust, nonché dall’efficiente cooperazione realizzata con diverse polizie estere, supportata dalla DCSA, da Interpol, da Europol, dalla rete @ON e dalla DEA americana.

L’operazione EUREKA è stata avviata nel giugno del 2019 a seguito di raccordi tra l’Arma dei Carabinieri e la Polizia federale belga che stava investigando su alcuni soggetti stanziati in Belgio e legati alla ‘ndrangheta e dediti al narcotraffico internazionale. Le indagini, sviluppate nell’ambito di Squadre Investigative Comuni, si sono progressivamente estese a diverse famiglie, ricostruendo gli assetti interni e le condotte riconducibili all’acquisto di ingenti partite di cocaina. Gli approfondimenti investigativi hanno messo in luce l’operatività di tre associazioni contigue alle maggiori cosche del mandamento jonico reggino, con basi operative in Calabria e ramificazioni in varie regioni italiane ed estere. Le tre consorterie si rifornivano direttamente da organizzazioni colombiane, ecuadoregne, panamensi e brasiliane, risultando in grado di gestire un canale di importazione del narcotico dal Sud America all’Australia. Sono stati individuati, tra il 2020 ed il 2022, molteplici episodi di importazione via mare di cocaina (nei porti di Gioia Tauro, Anversa e Colon), per oltre 6.000 kg, dei quali più di 3.000 sono stati sequestrati.

La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga nell’ambito dell’operazione Eureka,  oltre a svolgere  il consueto coordinamento, ha fornito un prezioso contributo alle indagini,  segnalando numerose convergenze investigative, assicurando le molteplici esigenze di cooperazione internazionale per il tramite dei dipendenti Esperti per la Sicurezza (Buenos Aires, Madrid, Bogotà, Brasilia, Santo Domingo, Istanbul, Lima e Lisbona) e degli Uffici di Collegamento esteri in Roma e supportando le attività dal punto di vista tecnico-logistico e finanziario, anche mettendo a disposizione strumentazioni e risorse.

Il brillante risultato dell’operazione è stato divulgato nell’ambito della conferenza stampa presieduta dal Procuratore di Reggio Calabria, a cui ha partecipato anche la D.C.S.A. – leggi qui il comunicato stampa.

 

Nelle prime ore della mattinata del 28 marzo, la Polizia di Stato – Squadra Mobile-  di Bologna, con il prezioso coordinamento della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e la collaborazione dell’Agenzia delle Dogane, ha concluso un’articolata attività investigativa, denominata “DOMINO 2021“, eseguendo un’ ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. di Bologna, nei confronti di 21 soggetti, 12 dei quali cittadini dominicani, per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e riciclaggio.

L’indagine ha consentito di disarticolare un sodalizio criminale, composto da cittadini italiani e della Repubblica Dominicana, dedito al traffico internazionale ed alla distribuzione di importanti volumi di cocaina, con epicentro nel capoluogo emiliano ed acquirenti anche delle città di Roma, Milano, Terni e Parma.

La cocaina, proveniente da Santo Domingo, giungeva in Italia presso il porto di Vado Ligure (SV),  occultata in carichi di “pelli bovine grezze”, trasportate all’interno di container. Durante le attività sono state effettuate mirate perquisizioni, tra cui quella all’interno di un capannone in provincia di Vicenza –  una delle basi logistiche dell’organizzazione criminale – dove sono stati rinvenuti e sequestrati quasi 500 panetti di cocaina nascosti proprio all’interno di pelli di bovino grezze. Nel complesso, l’attività investigativa  ha permesso di sequestrare  circa 750 kg di cocaina – che avrebbe fruttato circa 61 milioni di euro – e la somma contante di 335.000 euro, provento delle attività illecite.

La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ha fornito un prezioso apporto alle indagini, acquisendo informazioni utili tramite i canali di cooperazione internazionale, anche attraverso il proprio Esperto per la Sicurezza nella Repubblica Dominicana, coordinando le attività a livello nazionale ed estero e, dal punto di vista tecnico-logistico, mettendo a disposizione risorse e strumentazioni speciali.

Indagine supportata da Europol e parte delle azioni  EMPACT (piattaforma multidisciplinare europea contro le minacce criminali, nata con lo scopo di rafforzare l’intelligence, la cooperazione strategica ed operativa tra autorità nazionali, istituzioni e organi dell’UE e partner internazionali)

Al termine di complesse indagini, il 23 febbraio, la Guardia Civil spagnola, con il sostegno di Europol ed il supporto informativo della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, ha sgominato un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di droga gestita da italiani in Spagna.  L’operazione ha portato all’arresto di 20 componenti della rete criminale – composta anche da albanesi, spagnoli e marocchini – ed al sequestro di oltre 2 tonnellate di stupefacenti e beni, provento dell’attività illecita, superiore ai 5,5 milioni di euro.

I capi dell’organizzazione, di nazionalità italiana, sono riusciti al momento a sfuggire alla cattura utilizzando documenti falsi e per loro sono stati emessi ordini di cattura europei. I proventi del traffico di stupefacenti venivano riciclati attraverso l’utilizzo di fatture false e forme di pagamento tramite società di comodo coinvolte nel trasporto della droga e attraverso investimenti immobiliari e beni di lusso.

Le indagini sono state avviate alla fine del 2021, a seguito del reperimento di un carico di hashish occultato all’interno di un camion che trasportava pallet. Nel 2022 le Forze dell’ordine hanno anche intercettato in mare aperto un natante noleggiato dall’organizzazione, con a bordo quasi 2 quintali di hashish. Per evitare ulteriori sequestri, gli arrestati avevano costruito un laboratorio per la produzione della droga ed allestito una grande piantagione di marijuana nel sudest della Spagna.

Di seguito il testo (in italiano) del comunicato stampa pubblicato da Europol, sull’esito dell’operazione:

20 SOSPETTI RICICLATORI DI DENARO E TRAFFICANTI DI DROGA ARRESTATI

Le forze dell’ordine spagnole hanno sequestrato beni per oltre 5,5 milioni di euro; I criminali avevano costruito infrastrutture per la produzione di droga

Un’indagine congiunta sostenuta da Europol ha portato all’arresto di 20 sospetti riciclatori di denaro e trafficanti di droga. L’operazione è stata condotta dalla Guardia Civil spagnola, con il supporto della Direzione Centrale Servizi Antidroga e ha portato al sequestro di oltre 5,5 milioni di euro di proventi di reato e oltre 2 tonnellate di droga. Con sede nel sud della Spagna, la rete criminale era composta da cittadini albanesi, italiani, spagnoli e marocchini, ed era guidata da cittadini italiani che sfuggivano alla cattura utilizzando documenti di identità falsi.

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I risultati dell’operazione includono:

  • 6 case perquisite a Siviglia, Spagna
  • 20 soggetti arrestati
  • beni sequestrati per un valore stimato a 5,5 milioni di EUR
  • 2 orologi di lusso e 16 545 EUR in contanti sequestrati
  • 2 500 chilogrammi di hashish e 45,6 chilogrammi di marijuana sequestrati
  • Infrastrutture criminali sequestrate, tra cui camion, una barca, strumenti per la coltivazione di marijuana e la produzione di hashish e 34 telefoni cellulari
  • Scoperta una grande piantagione di marijuana e un laboratorio di droga
  • Sequestrati documenti di viaggio e di identificazione falsi

I criminali si affidavano a false identità

Poiché i leader italiani della rete criminale erano oggetto di ordini di arresto europei, hanno usato documenti falsificati per nascondere le loro identità. Residenti nelle città tra Siviglia e Malaga, hanno cercato di evitare il rilevamento adottando varie misure di sicurezza e cambiando frequentemente i loro indirizzi.

La rete criminale ha utilizzato una varietà di metodi di riciclaggio di denaro per occultare i proventi del traffico di droga. Questi includevano la canalizzazione di denaro – attraverso conti bancari aziendali utilizzando fatture false, prestiti o altri debiti – attraverso una rete di società coinvolte nel trasporto di droga. Altri metodi utilizzati sono stati gli investimenti in immobili di lusso, affitti, beni di lusso e veicoli, nonché pagamenti in contanti.

Laboratorio di droga e piantagione di marijuana

Le indagini sono state avviate nell’ottobre 2021, quando una spedizione di hashish è stata rinvenuta in un camion che trasportava pallet di cipolle. Le forze dell’ordine hanno arrestato i due conducenti e sequestrato 468 chilogrammi di hashish. Successivamente, nel maggio 2022, è stato operato  un altro sequestro di 194 chilogrammi di hashish e 30 chilogrammi di marijuana Nello stesso mese un’imbarcazione noleggiata dall’organizzazione criminale è stata intercettata dalle forze dell’ordine in mare aperto, con l’arresto dei suoi tre occupanti e il sequestro di 1 800 chilogrammi di hashish e della nave stessa.

L’intercettazione di questa grande spedizione dal Marocco dimostra che è diventato sempre più difficile per i criminali importare droga via mare. Per aggirare questo problema, l’organizzazione aveva costruito un laboratorio per la produzione di hashish e creato una grande piantagione di marijuana nel sud della Spagna, scoperti nel corso dell’operazione, che ha coinvolto più di 150 operatori di polizia. Europol ha fornito la propria esperienza ed il supporto analitico ed operativo, fin dall’inizio dell’indagine. Inoltre, uno specialista di Europol è stato inviato in Spagna durante l’ Action Day.

Il 13 febbraio i Carabinieri di Modena, unitamente ad altri Reparti dell’Arma e ad unità cinofile antidroga, a conclusione di complesse indagini di polizia giudiziaria, hanno eseguito a Modena, Ravenna e Foggia un’ordinanza applicativa di misure cautelari e contestuali perquisizioni nei confronti di 22 persone – 17 delle quali ristrette in carcere, 4 ai domiciliari ed 1 con divieto di dimora nella provincia di Modena – per le ipotesi di cessione continuata e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’indagine – denominata Trust me, I’m a pusher – è stata avviata nella seconda metà del 2019, su input della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga venuta a conoscenza del sequestro in Germania di un plico – presumibilmente ordinato nel darkweb – contenente droghe sintetiche, destinato ad un cittadino italiano residente in Emilia Romagna che, dai successivi riscontri, si è scoperto come avesse già acquistato – con le stesse modalità – cannabis, ecstasy (MDMA), amfetamina e ketamina. I successivi approfondimenti, svolti dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pavullo nel Frignano con il costante supporto della DCSA, hanno permesso di individuare nei dettagli  i canali del traffico internazionale di stupefacenti, in particolare le modalità di  approvvigionamento e di distribuzione della droga proveniente dalla Germania e di ricostruire e contestare migliaia di cessioni di stupefacenti. Le investigazioni, infatti, anche grazie all’utilizzo di sofisticati strumenti tecnologici di ultima generazione, hanno consentito di  individuare e  bloccare un’importante rete di spaccio che riforniva Modena ed il reggiano di cocaina, hashish, marijuana e droghe sintetiche – spesso destinate a rave party, organizzati nel nord Italia.

La Direzione Centrale per i servizi antidroga ha fornito un prezioso apporto alle indagini, acquisendo informazioni utili tramite i canali di cooperazione internazionale, coordinando le attività a livello nazionale ed estero e, dal punto di vista tecnico-logistico, mettendo a disposizione risorse e strumentazioni speciali.

Complessivamente – leggi qui il comunicato stampa – l’indagine ha portato al sequestro di circa 5 kg di cocaina, 3,8 kg di hashish, 154 gr di marijuana, 10 gr di ketamina e 27 gr di MDMA, nonchè di € 113.000 in contante – parte dei quali occultati in barattoli della pasta nell’abitazione di uno degli arrestati – e 3 pistole illegalmente detenute.

Video dell’operazione antidroga – canale YouTube DCSA     

COORDINAMENTO E SUPPORTO DELLA DCSA – COLLABORAZIONE CON SCICO, SCIP, PROGETTO III IPA, EUROPOL ED EUROJUST

Il 26 gennaio – Joint Action Day – la Guardia di Finanza di Brescia ed il Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (SCICO) – con il supporto di altri Reparti del Corpo e di unità cinofile specializzate alla ricerca di droga – a conclusione dell’operazione Highway, hanno arrestato 22 soggetti e, contestualmente, la polizia albanese ha eseguito 21 analoghi provvedimenti restrittivi. Sono state inoltre effettuate perquisizioni e sequestri di beni e disponibilità finanziarie sino a concorrenza dell’importo di oltre 4 milioni di euro. L’indagine, condotta in Italia dalla Guardia di Finanza sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo e con il coordinamento operativo della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, si è sviluppata  in cooperazione con la polizia albanese, diretta dalla Procura Speciale Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana  (SPAK) ed in  stretta collaborazione con Europol ed Eurojust nonché con l’efficace supporto dello SCIP della DCPC e del Progetto UE IPA III. 

Le indagini, avviate nel 2017, a seguito del rinvenimento di due panetti di cocaina all’interno di uno zaino abbandonato lungo l’autostrada A4 Milano-Venezia, hanno consentito di individuare gruppi criminali – in gran parte composti da soggetti di etnia albanese – coinvolti in un vasto traffico transnazionale di sostanze stupefacenti sulla rotta Paesi Bassi, Belgio, Svizzera e Slovenia e di  effettuare importanti  riscontri. L’attività ha permesso di eseguire, in totale, 119 provvedimenti cautelari personali per narcotraffico internazionale, tra arresti in flagranza, ritardati arresti e ordinanze di custodia cautelari, sequestri di importanti quantitativi di sostanze stupefacenti, in particolare, 120 kg di cocaina, 15 kg di eroina e 192 kg di marijuana, di due laboratori situati a Cremona e Milano e di due serre per la coltivazione di cannabis a Mantova e Modena, 92 kg di hashish, oltre a beni e disponibilità finanziarie per oltre 5 milioni di euro proventi delle attività illecite.

E’ stato possibile in tal modo ricostruire la rete gestita dagli indagati, con ramificazioni in diversi Paesi europei, i cui vertici risiedevano in territorio albanese. Le investigazioni si sono sviluppate nell’ambito di una Squadra Investigativa Comune (SIC), sottoscritta dalle Autorità Giudiziarie dell’Italia e dell’Albania, con la partecipazione degli investigatori  italiani, svizzeri ed albanesi, oltre alla DCSA  quale membro esterno. La Direzione Centrale, in particolare, ha fornito un costante coordinamento e un prezioso supporto alle indagini, sia  favorendo l’avvio dei canali di cooperazione internazionale e partecipando alle riunioni operative con i Paesi coinvolti nel contesto investigato, sia dal punto di vista tecnico-logistico, mettendo a disposizione risorse e strumentazioni.

In occasione del Joint Action Day  è stata allestita presso Eurojust (l’Aja) una sala operativa comuneper la fase finale dell’operazione congiunta, necessaria a coordinare e monitorare le attività nei Paesi coinvolti.

I risultati dell’indagine – leggi qui il comunicato stampa – sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa, tenuta lo stesso 26 gennaio a Bergamo, presieduta dal Procuratore della Repubblica, Dott. Antonio Angelo Chiappani, con la partecipazione del Procuratore Capo di Tirana (SPAK), Dott. Altin Dumani (in videocollegamento) unitamente alla polizia albanese operante, del rappresentante italiano presso Eurojust, Dott. Filippo Spiezia (in videocollegamento), del Procuratore Aggiunto titolare delle indagini, Dott.ssa Maria Cristina Rota, del Comandante Provinciale G. di F. di Brescia, Col. t.ST  M. Tolla e del dipendente Nucleo PEF, Ten. Col. t. SPEF S. Tramis, di rappresentanti della DCSA, dello SCICO, del Direttore dello SCIP (DCPC), di un analista di Europol e del Project Leader del Progetto UE “IPA III” CSOCWB

Il brillante risultato conseguito testimonia, ancora una volta, quanto sia necessaria la sinergica cooperazione a livello nazionale ed internazionale tra gli attori impegnati nel contrasto al narcotraffico, settore in cui la DCSA si impegna da sempre, con la costante attività di coordinamento investigativo  – in Italia  ed all’estero –  e di  supporto operativo, tecnico ed economico  alle indagini antidroga.

Si riportano alcuni video dell’operazione relativi all’occultamento dello stupefacente attraverso un meccanismo a calamita, all’interno di un doppiofondo di una vasca, all’interno del semiasse di una Passat, nel tettuccio di una Saab e in uno spazio dietro la targa di una Volvo.

 

La campagna navale marittima e fluviale ORION, arrivata alla sua decima edizione, è una tra le più vaste operazioni multilaterali contro il traffico illecito di droga, organizzata e sviluppata dalla Colombia attraverso la Marina Nazionale, in un lavoro congiunto e coordinato con altri Paesi. 

La sua importanza risiede nell’alleanza strategica che è stata consolidata con 41 Paesi di tutto l’emisfero, compresa l’Italia – che vi partecipa attraverso la DCSA – nell’ambito degli impegni di  cooperazione internazionale di polizia per contrastare la minaccia della criminalità organizzata e del narcotraffico transnazionale.

Questa “azione” contro il traffico di droga è stata realizzata grazie ad una sinergica cooperazione internazionale tra agenzie, forze armate e forze dell’ordine di vari Paesi. Si tratta di una iniziativa della Colombia che  merita uno speciale riconoscimento, poiché nella Regione operano le  maggiori organizzazioni di narcotrafficanti, capaci di organizzare vasti traffici illeciti transnazionali, movimentando enormi quantità di droga attraverso le loro alleanze con mafie ed organizzazioni criminali operative in tutto il mondo.

La DCSA ha partecipato a ORION X e alle scorse edizioni – per il tramite del proprio Esperto per la Sicurezza a Bogotà – fornendo sostegno alla campagna ed inviando informazioni e dati operativi utili per la lotta al narcotraffico.

In occasione del termine  della Campagna ORION X , il Direttore  Centrale della DCSA, Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore, ha inviato un videomessaggio alle autorità colombiane, nel quale ha formulato i ringraziamenti ed espresso il sentimento di stima, a nome di tutte le forze di polizia italiane, alla Marina Nazionale Colombiana per l’enorme impegno svolto in sinergia con tutti i Paesi ed organizzazioni coinvolte nella vasta operazione antidroga. Nel suo messaggio, il Direttore ha manifestato l’importanza di questo strumento di cooperazione internazionale per contrastare il fenomeno ed ha “sottolineato (…)  la professionalità della Armada Nacional della Colombia, prezioso e strategico alleato nella lotta contro il narcotraffico”.

A conclusione della campagna ORION X  è stato divulgato   – il 22 dicembre 2022 –  un comunicato stampa che descrive  gli eccellenti risultati ottenuti.

https://youtu.be/kz4x6br7-PUAl comunicato stampa sono allegate delle immagini, che illustrano i risultati della campagna Orion X, un video  con le dichiarazioni dell’ Ammiraglio Francisco Cubides Granados, Comandante della Marina militare della Colombia e un video che mostra gli importanti esiti dell’operazione e contiene un estratto dei messaggi dei rappresentanti dei Paesi partecipanti, tra cui quello del Direttore Centrale della DCSA (2′: 27”).

ESEGUITE 42 MISURE CAUTELARI PERSONALI IN ITALIA, SPAGNA E OLANDA NEI CONFRONTI DI DUE ASSOCIAZIONI CRIMINALI TRANSNAZIONALI PER TRAFFICO INTERNAZIONALE DI STUPEFACENTI.

Il 10 novembre u.s., il GICO del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Milano ha dato esecuzione ad un’ordinanza di misure cautelari nei confronti dei componenti di due distinte organizzazioni criminali transnazionali – operative tra la Spagna ed il territorio nazionale – in grado di movimentare, tra il 2019 ed il 2021, oltre sei tonnellate di sostanze stupefacenti, tra marjuana ed hashish. La DCSA ha supportato  l’attività investigativa con il costante contributo informativo fornito e  svolgendo  una importante azione di  coordinamento operativo nell’ambito della collaborazione internazionale antidroga.

Si riporta il testo del comunicato stampa ed il video dell’operazione:

GUARDIA DI FINANZA

COMANDO PROVINCIALE MILANO

GDF MILANO: OPERAZIONE “MADERA 2019”. CONTRASTO AL TRAFFICO DI SOSTANZE STUPEFACENTI. ESEGUITE 42 MISURE CAUTELARI PERSONALI IN ITALIA, SPAGNA E OLANDA.

I finanzieri del Comando Provinciale di Milano, nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica, stanno dando esecuzione – su tutto il territorio nazionale – ad una ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 42 soggetti di nazionalità italiana, spagnola e albanese, per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, tra i quali uno con precedenti per associazione mafiosa.

Nei confronti di 6 dei soggetti destinatari della suddetta misura, è in corso di esecuzione specifico Mandato di Arresto Europeo in Spagna ed Olanda, a cura dei competenti organi collaterali di polizia esteri con il supporto di Eurojust ed Europol.

Le indagini di polizia giudiziaria ed economico-finanziaria, svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, con l’ausilio tecnico del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), hanno permesso di ricostruire l’operatività di due distinte associazioni criminali transnazionali, in grado di movimentare – complessivamente – oltre sei tonnellate di stupefacenti, del tipo marijuana e hashish, nel solo periodo compreso tra il 2019 ed il 2021.

L’itinerario transnazionale del narcotraffico, individuato tra la Spagna e il territorio nazionale, con destinazione prevalente nella Regione Lombardia, ha inoltre reso necessaria l’attivazione dei canali di collaborazione giudiziaria e di polizia, avviati anche grazie al supporto del II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza e della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (D.C.S.A.).

Nel corso delle attività di indagine – che hanno consentito di sottoporre a sequestro quasi mezza tonnellata di droga, unitamente a oltre mille ricariche per sigarette elettroniche a base di cannabinoidi – è stato appurato da parte dei sodalizi criminali investigati:

– l’utilizzo di vaste, capillari e articolate reti logistiche di approvvigionamento, trasporto, stoccaggio e distribuzione dello stupefacente, realizzate attraverso la costituzione di plurime società di comodo ed il ricorso a numerose spedizioni di copertura;

– l’impiego di apparati smart-phone dotati di sofisticate applicazioni per la trasmissione criptata delle comunicazioni;

–   il ricorso ad un sistema di trasferimento dei proventi del traffico di droga estraneo ai tradizionali circuiti finanziari, basato su meccanismi di compensazione informale delle partite di denaro (c.d. hawala o fei chi’en).

Sono attualmente in corso perquisizioni su tutto il territorio nazionale che, con riferimento alla città di Milano, vedono impiegate unità cinofile antidroga della Guardia di Finanza e del Corpo della Polizia Locale di Milano, con il supporto dell’unità mobile di Europol.  

 

 

LA POLIZIA NAZIONALE SPAGNOLA HA SEQUESTRATO 1.500 KILI DI HASCHISH E 75 KILI DI MARIJUANA ED ARRESTATO TRE PERSONE. BARCELLONA, 18 OTTOBRE 2022.

Nell’ambito della collaborazione  di polizia e giudiziaria tra Italia e Spagna, nel contrasto al narcotraffico internazionale,  il 18 ottobre scorso le autorità iberiche, su input italiano, hanno sequestrato 1500 kg di hashish e 75 kg di marijuana ed arrestato 3 soggetti coinvolti nel traffico illecito, facenti parte di un’organizzazione criminale, che avevano il compito, in particolare, di custodire lo stupefacente pronto per la successiva “distribuzione”.

La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ha supportato l’attività, coordinando  la cooperazione internazionale di polizia con le autorità spagnole. L’ indagine svolta in Spagna si è sviluppata a seguito di informazioni della Squadra Mobile della Polizia di Stato di Torino, trasmesse dalla DCSA – attraverso l’Esperto per la Sicurezza a Barcellona –  alla polizia nazionale spagnola, accompagnate da un Ordine Europeo di Indagine (OEI) della Procura della Repubblica di Torino.

Di seguito il testo del comunicato stampa delle autorità spagnole.

COMUNICATO STAMPA

MINISTERIO  DEL INTERIOR                                                                                                             DIRECCIÓN GENERAL DE LA POLICÍA    

Le indagini sono state effettuate nell’ambito di un Ordine Europeo di Indagine emesso dalla Procura di Torino    

La Policía Nacional arresta 3 persone e sequestra 1.500 kg di hascisc e 75 kg di marihuana.

  • L’operazione si è conclusa con una perquisizione domiciliare che ha portato all’arresto di tre persone e al sequestro di un grosso quantitativo di droga.
  • L’operazione è stata condotta congiuntamente dall’UDYCO della Brigada Provincial de Policía Judicial di Barcellona, la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e la Procura della Repubblica Italiana.

18 ottobre 2022 – Tre persone sono state arrestate dagli agenti della Policía Nacional a seguito della perquisizione effettuata all’interno di un’abitazione situata nella località di San Vicenc dels Horts, Barcellona. I soggetti, di nazionalità spagnola erano incaricati di custodire un ingente quantitativo di sostanza stupefacente, nello specifico 1599 kg di hascisc e 75 kg di marihuana.

Le indagini sono state avviate in seguito ad alcune informazioni giunte alla Squadra Mobile della Polizia di Stato di Torino, sulla possibilità che un’organizzazione criminale molto attiva in Italia, dedita, soprattutto, al traffico di sostanze stupefacenti, opererebbe anche in Spagna.

Dopo aver ricevuto queste informazioni attraverso i consueti canali di cooperazione di polizia a livello europeo, la Sezione Stupefacenti della Brigada Povincial de Policía Judicial di Barcellona ha avviato una serie di attività tese a confermare la veridicità dei fatti.

Le indagini condotte hanno consentito di stabilire l’esistenza di un collegamento tra l’organizzazione criminale con sede in Italia e le persone incaricate di custodire lo stupefacente, una volta introdotta in Spagna per la successiva distribuzione.

Le attività di controllo e pedinamento hanno evidenziato comportamenti sospetti compatibili agli schemi utilizzati dai soggetti, che all’interno delle organizzazioni criminali dedite al narcotraffico, si occupano di custodire lo stupefacente, come ad esempio l’adozione di misure di sicurezza durante gli spostamenti a piedi e in auto, l’utilizzo di vetture diverse intestate a persone diverse e movimento di borse di grandi dimensioni. Allo stesso modo, dallo studio del patrimonio delle persone indagate, è stato possibile dedurre l’incompatibilità del loro elevato tenore di vita con il reddito dichiarato.

Gli eccellenti risultati di questa indagine valorizzano l’eccellente coordinamento di polizia a livello europeo.

Per tutte queste ragioni e a seguito dei sviluppi investigativi, attraverso l’Esperto per la Sicurezza italiano presso il Consolato Generale d’Italia a Barcellona, è stata segnalata la necessità di dare seguito  alla richiesta delle autorità italiane e di procedere alla perquisizione domiciliare che ha portato  all’arresto dei soggetti di cui sopra e al sequestro di un ingente  quantitativo di sostanze stupefacenti che, una volta immesse sul mercato, avrebbero arrecato un grave danno alla salute pubblica e generato ingenti profitti per l’organizzazione criminale.

La richiesta di perquisizione è stata avanzata dalla Procura di Torino (Italia) in virtù  di un Ordine Europeo di Indagine  (OEI). In Spagna, la perquisizione è stata autorizzata dal Tribunale d’Istruzione nr 5 di Sant Feliu de Llobregat attraverso una procedura di Assistenza Giudiziaria Internazionale. Nei confronti dei tre arrestati, due uomini e una donna, è stato emesso un ordine di custodia cautelare.

   

 

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