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Oggi, 25 novembre, si è tenuto, per la prima volta, un incontro tra la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e l’Agenzia Antidroga del Gambia.

Presenti il Direttore Centrale di questa D.C.S.A. con i Capo Servizi, il Direttore Generale dell’organismo estero Alhajie Bakary Gassama, accompagnato dal suo Vice Lamin Gassama e dal Consigliere Pa Abibou Mbaye.   

Grande importanza riveste questo primo incontro bilaterale tra le due articolazioni, finalizzato a sviluppare una specifica e sempre più efficace cooperazione di polizia nel contrasto al narcotraffico tra Italia e Gambia, Paese di importanza  cruciale nella rotta atlantica della cocaina via mare, oltre che per il transito e lo stoccaggio di questo stupefacente, proveniente dal Sud America, con destinazione finale l’Europa.

Durante il fruttuoso scambio informativo con la delegazione gambiana, cui ha partecipato anche l’Esperto per la Sicurezza a Dakar, sono state illustrate la struttura e le specifiche attività di questa Direzione Centrale nel settore antidroga –cooperazione, formazione, raccolta ed analisi- anche strategica-dei dati, coordinamento infoinvestigativo a livello nazionale ed internazionale.

Il Direttore antidroga gambiano ha ringraziato la D.C.S.A. e chiesto di proseguire nella collaborazione, sviluppata anche attraverso l’attività di formazione specifica in campo antidroga, già  svolta da parte di questa Direzione Centrale a favore di  Funzionari della polizia gambiana.

Da sottolineare che, oggi, si è manifestata la volontà reciproca di potenziare la cooperazione tra i due Paesi nel contrasto al narcotraffico internazionale, attraverso uno specifico accordo bilaterale, un Memorandum Operativo Antidroga, che i due Direttori  auspicano di sottoscrivere a breve.

MAOC-N, Maritime Analysis and Operations Centre (Narcotic),  al quale l’Italia partecipa con un  rappresentante di  questa  Direzione Centrale per i Servizi Antidroga che svolge anche le funzioni di Ufficiale di collegamento in Portogallo, sta reclutando personale per l’assegnazione di un incarico temporaneo di  Support Officer, presso la sede centrale di Lisbona.

(https://maoc.eu/wp-content/uploads/2019/11/SO-VACANCY-ADVERT.pdf)

Tale Organismo europeo  rappresenta  una piattaforma di cooperazione tra i Paesi aderenti e gli Osservatori per il contrasto al traffico di droga via aerea e via mare verso l’Europa e le coste dell’Africa occidentale, attraverso l’Oceano Atlantico.

 

Il 20 novembre scorso, la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga  ed  il Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno siglato  il Progetto Hermes, un  protocollo  di collaborazione interistituzionale  per il potenziamento delle attività di prevenzione e contrasto della diffusione delle sostanze stupefacenti, principalmente di sintesi chimica, attraverso il monitoraggio e il controllo delle spedizioni postali operate dai principali corrieri, anche al fine di meglio armonizzare le esigenze di   funzionamento  del  Sistema Nazionale di Allerta Precoce.

Il DPA e la DCSA collaborano reciprocamente nello scambio informativo, nelle iniziative di prevenzione dell’uso delle droghe nella popolazione giovanile e nelle attività di ricerca e analisi anche normativa.  Lo sforzo congiunto è volto al rafforzamento delle azioni e dei dispositivi per la circolazione delle informazioni per prevenire la proliferazione di fenomeni di consumo di nuove sostanze stupefacenti di origine sintetica, da tempo motivo di preoccupazione e di allarme, poiché diffuse attraverso il marketing online che si avvale principalmente di spedizione di uso comune per la distribuzione.  Fondamentale, pertanto,  il monitoraggio e controllo sulle spedizioni postali operate da soggetti privati e pubblici, anche a mezzo di strumentazioni tecnologiche all’avanguardia in grado di verificare il contenuto degli involucri al fine di rintracciare le sostanze stupefacenti che generalmente sono accuratamente occultate all’interno di prodotti di largo consumo. La condivisione e l’implementazione dei dati e delle informazioni concernenti gli aspetti tecnico-operativi assunti a seguito delle attività di controllo e ispezione svolte presso gli operatori pubblici e privati nel campo delle spedizioni, risulta piattaforma fondamentale per l’eventuale predisposizione di iniziative normative a livello nazionale.

Il progetto si pone il duplice obiettivo di fornire un supporto conoscitivo per il Sistema Nazionale di Allerta Precoce, al fine di dare una adeguata risposta per la salvaguardia della salute dei consumatori/assuntori di stupefacenti, con particolare riferimento alle droghe sintetiche e alle NPS e di dotare le FF.PP., impegnate nel contrasto al mercato illegale degli stupefacenti, di efficaci strumenti e  tecnologie all’avanguardia, per fronteggiare «la nuova minaccia».

 

 

 Anche grazie all’attività informativa, di segnalazione e coordinamento della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, lunedi 11 novembre scorso, i carabinieri del R.O.S. e del Comando provinciale di Reggio Calabria, unitamente ai finanzieri del Comando provinciale della Guardia di Finanza, con il supporto dei funzionari dell’Agenzia delle Dogane di Gioia Tauro e il concorso operativo di funzionari Europol hanno sequestrato 1.176 KG di cocaina, occultata in 144 imballi, celati in un container refrigerato adibito al trasporto di banane.

Il container, proveniente dal Sud America e sbarcato a Gioia Tauro, era destinato in Germania. Si tratta di uno dei sequestri più ingenti mai effettuati nel territorio nazionale: la cocaina, purissima, una volta tagliata ed immessa sul mercato, avrebbe fruttato oltre 250 milioni di euro ai trafficanti.

L’importante risultato è frutto dello sforzo congiunto e sinergico di più componenti operative, attive nel contrasto ai grandi traffici di sostanze stupefacenti: da una parte le risultanze della cooperazione internazionale di polizia assicurata dall’ Arma dei Carabinieri, grazie al supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ed Europol; dall’altra una convergente e approfondita analisi di rischio effettuata dalla Guardia di Finanza e dai funzionari doganali sull’intero carico trasportato dalla portacontainer in arrivo allo scalo portuale di Gioia Tauro nella notte di sabato scorso, a seguito della quale è stato enucleato un ristretto numero di box per i quali veniva riconosciuto un possibile rischio di contaminazione.

In tutte le fasi, le operazioni sono state eseguite in perfetta sinergia con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane di Gioia Tauro. Gli operatori hanno infatti scoperto l’ingente quantitativo di droga a seguito di scansione radiogena eseguita mediante le sofisticate attrezzature in dotazione all’Agenzia delle Dogane.

L’attività, coordinata dalla locale  Direzione Distrettuale Antimafia,  diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, e favorita dalla collaborazione, anche a livello internazionale, tra le forze in campo nel contrasto al narcotraffico, ha confermato la centralità della piana e del porto di Gioia Tauro, quale nodo di transito prioritario per i grandi traffici di cocaina, in linea con gli esiti di pregresse indagini condotte dall’Arma dei Carabinieri e dalla Guardia di Finanza nei confronti di sodalizi di matrice ‘ndranghetistica, sistematicamente attivi nel traffico internazionale di cocaina. Nel porto di Gioia Tauro, infatti, solo negli ultimi 12 mesi, sono state sequestrate 2, 5 tonnellate di cocaina.

Il sequestro si inserisce nell’ambito della vasta attività di contrasto al narcotraffico svolta dalle FF.PP. a livello nazionale ed internazionale, costantemente coordinata e supportata dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga.

 

Dal 21 al 25 ottobre 2019 si è svolto  presso questa Direzione Centrale per i Servizi Antidroga il “20° Corso per Responsabili di unità specializzate Antidroga”, destinato a Funzionari/Ufficiali delle Forze di Polizia nazionali impiegati nel settore del contrasto al traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope.

Al corso hanno partecipato  17 “responsabili” dei reparti  della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, del Corpo della Guardia di Finanza e della Polizia Penitenziaria impiegati nell’attività antidroga sul territorio, oltre a tre appartenenti alla  D.C.S.A e ad un  Commissario della Polizia elvetica.

L’attività formativa si è sviluppata in lezioni  teorico-pratiche sui diversi aspetti legislativi e procedurali delle operazioni speciali, con particolare riguardo alle attività sotto copertura e degli specifici  aspetti psicologici che coinvolgono l’operatore “undercover”. Trattate anche  le nuove tecniche d’indagine per il contrasto ai traffici di droga attraverso i canali telematici, precursori chimici e  Nuove Sostanze Psicoattive, legislazione nazionale e cooperazione internazionale di polizia nel contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico, prevenzione e contrasto al riciclaggio derivante dal traffico di stupefacenti.

Anche questa edizione ha rappresentato una preziosa occasione di confronto tra esperti e responsabili sul territorio  delle attività  antidroga.

Oggi, 14 ottobre, si è tenuto un incontro tra il Direttore Centrale di questa D.C.S.A. e il Comandante dell’Armada Nacional de Colombia, accompagnato da Ufficiali della sua articolazione, in visita istituzionale in Italia. Durante la riunione con la delegazione colombiana, cui ha partecipato anche l’Esperto per la Sicurezza a Bogotà, sono state condivise  le modalità di collaborazione, sempre più fluide ed efficienti, tra la  D.C.S.A. e le autorità colombiane, per la lotta al traffico illecito di stupefacenti.

L’importante incontro di oggi è stato l’occasione per la firma del Protocollo di Cooperazione tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno della Repubblica Italiana e il Comando dell’Intelligence Navale della Marina Militare della Repubblica di Colombia per la lotta al traffico illecito di sostanze stupefacenti, psicotrope e loro precursori, finalizzato a potenziare la collaborazione tra i due paesi, implementando lo scambio informativo, nell’ambito del contrasto al narcotraffico.

Nel ricordare l’ ottima collaborazione già esistente tra Italia e Colombia, anche grazie all’efficace attività dell’Esperto  per la Sicurezza  a Bogotà, in un momento in cui aumenta a dismisura la produzione di cocaina nei paesi latinoamericani, il Protocollo firmato oggi rappresenta per i vertici delle due articolazioni, l’occasione per ribadire la forte intenzione di proseguire nella comune lotta al narcotraffico, potenziando le “forze in campo”.

Il Direttore Centrale per i Servizi Antidroga ha sottolineato, nell’occasione, la disponibilità e la stretta collaborazione manifestati dai colleghi colombiani nell’attività di contrasto al narcotraffico.

       

   

 

 

 

 

 

 

 

In data odierna si è tenuto un incontro tra rappresentanti di questa  D.C.S.A. e  quattordici  Maggiori della Polizia Nazionale colombiana, frequentatori di un Corso di Formazione per l’avanzamento in carriera nel Paese di origine, in visita di istruzione in Italia dal 30 settembre  al prossimo 11 ottobre.

Durante la visita presso questa D.C.S.A., dedicata a approfondire il patrimonio informativo sulle attività di contrasto al traffico illecito di sostanze stupefacenti  svolte dalle Forze di polizia italiane,  qualificati  rappresentanti di questa Direzione Centrale, “esperti” negli ambiti Relazioni Internazionali, Analisi Strategica ed Analisi Operativa, hanno illustrato la specificità della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ed  approfondito varie tematiche tra cui, le linee strategiche ed operative della D.C.S.A. ed il suo costante impegno nel coordinamento e nella cooperazione internazionale di polizia nel settore “antidroga”,  sempre più necessaria nella lotta  al narcotraffico.

Molto interessante e coinvolgente  è stato lo scambio informativo tra la  D.C.S.A. e  la polizia colombiana, soprattutto sulle forme di cooperazione tra Italia e Colombia, Paese con il  quale, tra l’altro, anche grazie alla efficace attività dell’Esperto  per la Sicurezza a Bogotà, è già operativa, da anni, una ottima collaborazione nel settore antidroga,  indispensabile  per il contrasto antidroga “congiunto”, specialmente nei confronti del traffico internazionale di cocaina.

 

 

Il 3 ottobre scorso, presso il Polo Investigativo Anagnina, ove ha sede questa Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, si è tenuto un incontro tra un delegato della D.C.S.A. ed una delegazione di Dirigenti della Polizia Kosovara, al fine di condividere le conoscenze in materia di stupefacenti.  La “visita di studio” è stata organizzata  nell’ambito del Progetto IPA II 2017 – Balcani Occidentali  “Countering Serious Crime in the Western Balkans”, iniziativa progettuale europea, coordinata dall’ Italia,- in particolare dal  Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno-  e  finanziata dall’Unione Europea, destinata a fornire un bagaglio informativo sia teorico che di “best practice” ai Paesi dell’Area Balcanica, tra cui il Kosovo, in fase di c.d. “pre-accesso all’Europa” .

Alla citata conferenza hanno partecipato la Direttrice della Divisione contro la Criminalità Organizzata ed un Funzionario responsabile della Polizia di Frontiera del Kosovo, accompagnate dall’Esperto delle Forze di polizia italiane in Kosovo.   

Durante l’incontro con i Funzionari della Polizia Kosovara, come in occasione di analoghi incontri con polizie straniere, sono state  illustrate le specifiche funzioni svolte dalla DCSA, in campo nazionale ed internazionale e si sono approfonditi,  oltre il quadro normativo del settore, le strategie operative e di cooperazione internazionale, messe in campo in Italia contro il narcotraffico,  business gestito dalla criminalità organizzata a livello nazionale e globale; è stato, infine, fornito un particolare focus sul fenomeno delle  nuove tipologie di droghe le c.d. NPS – nuove sostanze psicoattive “create” artificialmente in laboratorio-  verso cui è sempre rivolta la massima attenzione della D.C.S.A., al fine di poterne prevenire in maniera efficace  i “danni” sulle persone e  contrastarne al meglio il  traffico.

L’incontro con la polizia kosovara, svolto per le finalità del Progetto IPA, è stato un importante momento di scambio conoscitivo, che la D.C.S.A. ritiene essenziale per la futura cooperazione internazionale in materia antidroga.

Stamattina, a Viareggio, la Squadra Mobile di Lucca ed il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, coadiuvati dal Commissariato P.S. di Viareggio, con il supporto della Direzione Centrale per Servizi Antidroga, hanno concluso l’operazione antidroga “PUSHER 2019” con l’esecuzione di 10 arresti di soggetti magrebini, responsabili di spaccio di cocaina e hashish consumato a Viareggio nella Pineta di Ponente. L’attività delittuosa contestata a 4 indagati è anche aggravata per il concorso con un minorenne.  

L’indagine “PUSHER 2019”, avviata nel maggio scorso dalla Polizia di Stato di Lucca, Viareggio e lo S.C.O. di Roma, diretta dalla Procura della Repubblica di Lucca e con il supporto della Direzione Centrale per Servizi Antidroga si è sviluppata nei confronti di tre distinti gruppi di spacciatori di nazionalità marocchina, attivi nella pineta viareggina. La vendita al dettaglio dello stupefacente, nascosto tra la fitta vegetazione od interrato tra gli alberi della pineta, avveniva in pieno giorno, pur in presenza dei numerosi frequentatori dell’area verde, anche giovanissimi.

L’indagine “PUSHER 2019” è lo sviluppo della precedente operazione antidroga “Souk 2018”, condotta dagli stessi Uffici, sempre con il supporto della Direzione Centrale per Servizi Antidroga, conclusa nel dicembre 2018 con l’arresto di 25 magrebini, responsabili di spaccio di cocaina, eroina,   marijuana e  hashish che si svolgeva nelle pinete e sul lungomare di Viareggio.

L’operazione conclusa oggi, come analoghe attività investigative della Polizia di Stato, aderisce al progetto “PUSHER 3 -PIAZZA PULITA”, che ha rilanciato l’impiego di operatori sotto copertura per l’acquisto di droga, ritardando l’arresto degli spacciatori responsabili della cessione, al fine di acquisire ulteriori elementi investigativi.

Nel corso dell’attività investigativa “PUSHER 2019” la D.C.S.A. ha fornito il proprio sostanziale supporto, sia come coordinamento info-operativo, che sotto forma di contributo tecnico ed economico.

 

Il 19 settembre scorso, presso il Polo Investigativo Anagnina – sede delle Direzioni interforze del Dipartimento della P.S. -Direzione Centrale della Polizia Criminale, Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e Direzione Investigativa Antimafia- si è tenuto un incontro tra esperti di questa D.C.S.A. e 60 Colonnelli della Polizia Nazionale Peruviana, frequentatori del Corso di Alta Formazione nel Paese di origine, in visita di istruzione in Italia dal 18 al 20 settembre.

Durante lo scambio informativo con la delegazione peruviana i rappresentanti della D.C.S.A. hanno illustrato la specificità e le peculiari funzioni della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga- unico organismo centrale interforze competente nel settore antidroga- ed hanno approfondito varie tematiche tra cui la cooperazione “antidroga” in ambito europeo ed internazionale, il coordinamento operativo operato – a livello nazionale ed internazionale- a favore delle FF.PP. impegnate nella lotta al narcotraffico. Sono state illustrate le linee operative, di indirizzo e strategiche della D.C.S.A., le attività di raccolta ed analisi dei dati e la pubblicazione di Relazioni annuali su attività e risultati ottenuti dal nostro Paese nella lotta al traffico illecito delle sostanze stupefacenti e l’attenzione verso le Nuove Sostanze Psicoattive. I delegati peruviani hanno mostrato molto interesse nei confronti dei diversi ambiti di intervento della D.C.S.A. illustrati dai relatori, in particolare nei confronti delle forme di cooperazione tra Italia e Perù nella lotta al narcotraffico; il coinvolgimento dei partecipanti si è manifestato, anche, nell’intenso ed approfondito dibattito che ha preso vita, spontaneamente, al termine dell’incontro.

L’attività informativo-conoscitiva svolta dalla D.C.S.A. con i rappresentanti della polizia peruviana rientra nelle molteplici iniziative alle quali questa Direzione aderisce sempre volentieri e che anzi promuove e facilita, nella convinzione che le relazioni con i collaterali antidroga esteri -che si tratti di rapporti di interscambio operativo, di confronto o siano semplicemente “conoscitivi”- siano sempre positive, per avviare e rafforzare le diverse forme di collaborazione in materia antidroga tra i diversi Paesi, indispensabili nella lotta al narcotraffico, fenomeno transnazionale per natura.

 

 

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