Indagine supportata da Europol e parte delle azioni EMPACT (piattaforma multidisciplinare europea contro le minacce criminali, nata con lo scopo di rafforzare l’intelligence, la cooperazione strategica ed operativa tra autorità nazionali, istituzioni e organi dell’UE e partner internazionali)
Al termine di complesse indagini, il 23 febbraio, la Guardia Civil spagnola, con il sostegno di Europol ed il supporto informativo della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, ha sgominato un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di droga gestita da italiani in Spagna. L’operazione ha portato all’arresto di 20 componenti della rete criminale – composta anche da albanesi, spagnoli e marocchini – ed al sequestro di oltre 2 tonnellate di stupefacenti e beni, provento dell’attività illecita, superiore ai 5,5 milioni di euro.
I capi dell’organizzazione, di nazionalità italiana, sono riusciti al momento a sfuggire alla cattura utilizzando documenti falsi e per loro sono stati emessi ordini di cattura europei. I proventi del traffico di stupefacenti venivano riciclati attraverso l’utilizzo di fatture false e forme di pagamento tramite società di comodo coinvolte nel trasporto della droga e attraverso investimenti immobiliari e beni di lusso.
Le indagini sono state avviate alla fine del 2021, a seguito del reperimento di un carico di hashish occultato all’interno di un camion che trasportava pallet. Nel 2022 le Forze dell’ordine hanno anche intercettato in mare aperto un natante noleggiato dall’organizzazione, con a bordo quasi 2 quintali di hashish. Per evitare ulteriori sequestri, gli arrestati avevano costruito un laboratorio per la produzione della droga ed allestito una grande piantagione di marijuana nel sudest della Spagna.
Di seguito il testo (in italiano) del comunicato stampa pubblicato da Europol, sull’esito dell’operazione:
20 SOSPETTI RICICLATORI DI DENARO E TRAFFICANTI DI DROGA ARRESTATI
Le forze dell’ordine spagnole hanno sequestrato beni per oltre 5,5 milioni di euro; I criminali avevano costruito infrastrutture per la produzione di droga
Un’indagine congiunta sostenuta da Europol ha portato all’arresto di 20 sospetti riciclatori di denaro e trafficanti di droga. L’operazione è stata condotta dalla Guardia Civil spagnola, con il supporto della Direzione Centrale Servizi Antidroga e ha portato al sequestro di oltre 5,5 milioni di euro di proventi di reato e oltre 2 tonnellate di droga. Con sede nel sud della Spagna, la rete criminale era composta da cittadini albanesi, italiani, spagnoli e marocchini, ed era guidata da cittadini italiani che sfuggivano alla cattura utilizzando documenti di identità falsi.



I risultati dell’operazione includono:
- 6 case perquisite a Siviglia, Spagna
- 20 soggetti arrestati
- beni sequestrati per un valore stimato a 5,5 milioni di EUR
- 2 orologi di lusso e 16 545 EUR in contanti sequestrati
- 2 500 chilogrammi di hashish e 45,6 chilogrammi di marijuana sequestrati
- Infrastrutture criminali sequestrate, tra cui camion, una barca, strumenti per la coltivazione di marijuana e la produzione di hashish e 34 telefoni cellulari
- Scoperta una grande piantagione di marijuana e un laboratorio di droga
- Sequestrati documenti di viaggio e di identificazione falsi
I criminali si affidavano a false identità
Poiché i leader italiani della rete criminale erano oggetto di ordini di arresto europei, hanno usato documenti falsificati per nascondere le loro identità. Residenti nelle città tra Siviglia e Malaga, hanno cercato di evitare il rilevamento adottando varie misure di sicurezza e cambiando frequentemente i loro indirizzi.
La rete criminale ha utilizzato una varietà di metodi di riciclaggio di denaro per occultare i proventi del traffico di droga. Questi includevano la canalizzazione di denaro – attraverso conti bancari aziendali utilizzando fatture false, prestiti o altri debiti – attraverso una rete di società coinvolte nel trasporto di droga. Altri metodi utilizzati sono stati gli investimenti in immobili di lusso, affitti, beni di lusso e veicoli, nonché pagamenti in contanti.
Laboratorio di droga e piantagione di marijuana
Le indagini sono state avviate nell’ottobre 2021, quando una spedizione di hashish è stata rinvenuta in un camion che trasportava pallet di cipolle. Le forze dell’ordine hanno arrestato i due conducenti e sequestrato 468 chilogrammi di hashish. Successivamente, nel maggio 2022, è stato operato un altro sequestro di 194 chilogrammi di hashish e 30 chilogrammi di marijuana Nello stesso mese un’imbarcazione noleggiata dall’organizzazione criminale è stata intercettata dalle forze dell’ordine in mare aperto, con l’arresto dei suoi tre occupanti e il sequestro di 1 800 chilogrammi di hashish e della nave stessa.
L’intercettazione di questa grande spedizione dal Marocco dimostra che è diventato sempre più difficile per i criminali importare droga via mare. Per aggirare questo problema, l’organizzazione aveva costruito un laboratorio per la produzione di hashish e creato una grande piantagione di marijuana nel sud della Spagna, scoperti nel corso dell’operazione, che ha coinvolto più di 150 operatori di polizia. Europol ha fornito la propria esperienza ed il supporto analitico ed operativo, fin dall’inizio dell’indagine. Inoltre, uno specialista di Europol è stato inviato in Spagna durante l’ Action Day.






Il 13 febbraio i Carabinieri di Modena, unitamente ad altri Reparti dell’Arma e ad unità cinofile antidroga, a conclusione di complesse indagini di polizia giudiziaria, hanno eseguito a Modena, Ravenna e Foggia un’ordinanza applicativa di misure cautelari e contestuali perquisizioni nei confronti di 22 persone – 17 delle quali ristrette in carcere, 4 ai domiciliari ed 1 con divieto di dimora nella provincia di Modena – per le ipotesi di cessione continuata e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

La Direzione Centrale per i servizi antidroga ha fornito un prezioso apporto alle indagini, acquisendo informazioni utili tramite i canali di cooperazione internazionale, coordinando le attività a livello nazionale ed estero e, dal punto di vista tecnico-logistico, mettendo a disposizione risorse e strumentazioni speciali.


E’ stato possibile in tal modo ricostruire la rete gestita dagli indagati, con ramificazioni in diversi Paesi europei, i cui vertici risiedevano in territorio albanese. Le investigazioni si sono sviluppate nell’ambito di una Squadra Investigativa Comune (SIC), sottoscritta dalle Autorità Giudiziarie dell’Italia e dell’Albania, con la partecipazione degli investigatori italiani, svizzeri ed albanesi, oltre alla DCSA quale membro esterno. La Direzione Centrale, in particolare, ha fornito un costante coordinamento e un prezioso supporto alle indagini, sia favorendo l’avvio dei canali di cooperazione internazionale e partecipando alle riunioni operative con i Paesi coinvolti nel contesto investigato, sia dal punto di vista tecnico-logistico, mettendo a disposizione risorse e strumentazioni.
I risultati dell’indagine – leggi qui il 





Il 24 gennaio, nell’ambito delle iniziative di sostegno alle autorità serbe promosse dalla Direzione Centrale Polizia Criminale (DCPC), una delegazione guidata dall’Assistant Head della Direzione della Polizia Criminale, Ivan Brandic – accompagnato da personale del suo staff – e con il Team Leader Facility IPA 2019 – Marina Tomašević Lomadinie – il Resident Expert del Progetto a Belgrado – Dir. Sup. P. di S. Vincenzo Tagliaferri (SCIP) –, ha fatto visita alla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, dove è stata ricevuta dal Direttore Centrale, Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore, unitamente ai Direttori dei tre Servizi.
I lavori si sono aperti con l’intervento del Direttore del I Servizio, Dir. Sup. P. di S. Dott. Emilio Russo, e del Capo Divisione, Col. G. di F. Alessandro Cavalli, che hanno illustrato la struttura organizzativa della DCSA e le sue funzioni, con particolare riferimento al ruolo di coordinamento investigativo e di cooperazione internazionale di polizia in materia antidroga. In tale contesto, nell’evidenziare la complessità del sistema italiano, caratterizzato dalla presenza di una pluralità di Forze di polizia, è stata descritta la fondamentale azione di coordinamento esercitata, nel settore del narcotraffico, dalla Direzione Centrale, una delle più longeve e riuscite esperienze interforze in seno alle Forze di polizia nazionali.
Altra tematica di importante rilievo è stata quella della rete di esperti per la sicurezza, distaccati all’estero nei crocevia internazionali della produzione, del transito e del traffico illecito della droga, che promuovono prioritariamente la cooperazione di polizia contro il narcotraffico e svolgono attività di studio, osservazione e raccordo con i competenti organismi esteri. La gestione dei flussi informativi e l’attività degli esperti sono gli elementi strutturali della cooperazione internazionale, in cui si esprime la centralità della Direzione nel dispositivo di contrasto. Nel prosieguo, è stato illustrato un altro fondamentale aspetto che connota la DCSA, costituito dal coordinamento operativo delle cosiddette “operazioni speciali” (operazioni sotto copertura e consegne controllate), nonché la posizione di referente nazionale per le richieste di abbordaggio (ex art. 17 Convenzione ONU del 1988) del naviglio sospettato di trasportare sostanze stupefacenti in acque internazionali.
Successivamente, ha preso la parola il Magg. CC Federica Carletti, Direttore di Sezione del III Servizio, che ha approfondito la tematica relativa alle operazioni speciali, con un focus, in particolare, sulle “consegne controllate” ed ha illustrato un caso operativo –
Al termine della visita i membri della delegazione serba hanno manifestato il loro apprezzamento per il proficuo confronto che ha consentito di acquisire elementi conoscitivi sul sistema di sicurezza e sul coordinamento delle forze di polizia italiane, oltre che sulle strategie e tecniche investigative nazionali utilizzate nel contrasto alla criminalità organizzata ed al traffico transnazionale di stupefacenti.










Il 23 gennaio, il Direttore del I Servizio, Dir. Sup. P. di S. Dott. Emilio Russo, unitamente ai Capi Divisione del I e III Servizio – Col. G. di F. Alessandro Cavalli e I Dir. P. di S. Alessandra Ortenzi – ha accolto il Capo dell’Ufficio Nazionale Interpol di Bangkok, Khemmarin Hassiri, giunto in visita istituzionale presso la DCSA, accompagnato dall’Esperto per la Sicurezza DCPC (Bangkok), I Dirigente P. di S., Nicola Gallo.
Nel corso dell’incontro, il Col. Cavalli ha illustrato la struttura organizzativa della Direzione e le funzioni da questa esercitate, con un particolare focus sul ruolo di coordinamento investigativo e di cooperazione internazionale di polizia in materia antidroga. Tra gli argomenti trattati, particolare attenzione è stato dato alla rete di esperti per la sicurezza, distaccati all’estero nei crocevia internazionali della produzione, del transito e del traffico illecito della droga, che promuovono prioritariamente la cooperazione di polizia contro il narcotraffico e svolgono attività di studio, osservazione e raccordo con i competenti organismi esteri. La gestione dei flussi informativi e l’attività degli esperti sono gli elementi strutturali della cooperazione internazionale, in cui si esprime la centralità della Direzione nel dispositivo di contrasto. Sono state approfondite anche le tematiche relative alle consegne controllate e alle operazioni sottocopertura, sia dal punto di vista normativo che operativo.
Khemmarin Hassiri, nel prendere la parola, ha manifestato il proprio interesse in merito al ruolo strategico esercitato dalla DCSA nel settore del narcotraffico, una realtà organizzativa che, al momento, non esiste in Thailandia ma che sarebbe molto utile per monitorare e contrastare i pericoli derivanti dalle organizzazioni criminali dedite al traffico internazionale di droga. Proseguendo, ha evidenziato come tale fenomeno sia in continua evoluzione in quel Paese, dove recentemente è stato rimosso dalla lista dei narcotici il kratom (Mitragyna speciosa), una pianta di tipo oppiaceo tipica del sud-est asiatico, il cui utilizzo è consentito solo limitatamente alle foglie ed entro certe condizioni (maggiore età, non alle donne in stato interessante, lontano da scuole o templi). Tale provvedimento fa seguito ad un processo avviato dal parlamento che aveva accolto e rilanciato la depenalizzazione dell’utilizzo di altre sostanze prima non consentite, tra cui la marijuana ad uso medico. Successivamente, il Capo dell’Ufficio Interpol di Bangkok ha riferito che, oltre alle nuove sostanze presenti sul mercato delle droghe illecite nella regione, desta particolare allarme il diffondersi di un nuovo prodotto, venduto con il nome di “Happy Water” in forma liquida o in polvere e consumato disciolto in acqua o altre bevande. Tale sostanza contiene una vasta gamma di diversi principi attivi ad azione psicoattiva in varie combinazioni e concentrazioni.





Nelle giornate del 16 e 19 gennaio, la DCSA ha tenuto due incontri presso l’Istituto Superiore Publio Elio Adriano di Tivoli, con l’obiettivo di offrire agli alunni e ai loro insegnanti un’informazione corretta ed autorevole sulle sostanze stupefacenti, sia dal punto di vista delle diverse tipologie, degli effetti e della loro pericolosità e sia dai possibili risvolti di natura legale conseguenti alla loro detenzione ed utilizzo.
Agli incontri, che hanno riscosso il vivo interesse dei partecipanti, hanno preso parte 4 classi del liceo artistico e 5 del liceo classico, con una platea complessiva di circa 250 studenti.
Nel corso degli incontri è stato possibile instaurare un costruttivo dibattito con gli alunni che, particolarmente interessati agli argomenti trattati, hanno posto domande per approfondire e chiarire ulteriormente le tematiche affrontate.





Il 12 e 13 gennaio, il Direttore della DCSA, Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore, accompagnato dai Direttori dei tre Servizi e dai rispettivi Capi Divisione, ha ricevuto in visita istituzionale una delegazione del Centro di Coordinamento dell’Informazione regionale dell’Asia centrale per la lotta al traffico illecito di stupefacenti, sostanze psicotrope e loro precursori (CARICC), guidata dal Direttore del Centro, Yazlyev Atageldy Ovezovich e dal Direttore del Dipartimento Informazioni ed Analisi, Azizbek Asilbekovich Erkaboev. A seguito della delegazione hanno partecipato anche l’Esperto per la sicurezza presso l’ambasciata d’Italia a Tashkent (Uzbekistan), Cap. CC Bartolomeo Luca Magliarisi – punto di collegamento tra il CARICC e la DCSA – e l’Esperto a Teheran (Iran) – coordinatore regionale – Primo Dir. P. di S. Salvatore La Barbera.
All’inizio dell’incontro, il Gen. Maggiore, nel dare il suo benvenuto agli ospiti, ha illustrato la struttura organizzativa della DCSA e le sue funzioni. In tale contesto è stata anche evidenziata la complessità del sistema italiano, caratterizzato dalla presenza di una pluralità di forze di polizia, per le quali la Direzione Centrale svolge una fondamentale azione di coordinamento nel settore del contrasto al narcotraffico, una delle più longeve e riuscite esperienze interforze in seno alle forze di polizia nazionali. Un particolare focus è stato dedicato ad un aspetto che connota la DCSA, costituito dal coordinamento operativo, a livello nazionale ed internazionali, delle indagini delle forze di polizia in materia di antidroga. In tale contesto ha sottolineato l’importanza delle cosiddette “operazioni speciali” (operazioni sotto copertura e consegne controllate), soprattutto nell’ambito della cooperazione con altri Paesi. Nel prosieguo, è stata descritta la funzione svolta dalla rete di esperti per la sicurezza, distaccati all’estero nei crocevia internazionali della produzione, transito e del traffico illecito della droga, che promuovono prioritariamente la cooperazione di polizia contro il narcotraffico e svolgono attività di studio, osservazione e raccordo con i competenti organismi esteri. In particolare, è stata sottolineata l’importanza strategica delle nuove sedi aperte in Kenya e Sudafrica, collocate lungo la direttrice della c.d. “
Nel corso del secondo giorno si sono tenuti interventi, con taglio tecnico-operativo, a cura di esperti dei tre Servizi della DCSA. In particolare, sono state esaminate le tecniche di analisi strategica ed operativa delle informazioni, attraverso cui vengono elaborati studi e ricerche sulla situazione nazionale e regionale, sui consumi locali, sulle rotte interne e sulle etnie maggiormente coinvolte nei traffici. A livello internazionale, tale analisi investe aree di produzione e provenienza, mercati di destinazione, modalità di occultamento, frontiere di accesso degli stupefacenti e rotte utilizzate dai trafficanti. Altro argomento trattato sono state le esperienze acquisite nel settore del narcotraffico svolto nel web, ovvero dei complessi canali del mercato digitale attraverso l’utilizzo degli innumerevoli strumenti messi a disposizione dalla rete. Al riguardo, particolare risalto è stato dato all’istituzione all’interno della Direzione di una Sezione operativa, denominata “Drug@online”, che ha il compito di monitorare la rete, al fine di fornire il coordinamento delle attività repressive del commercio illecito di droga che si svolge con queste nuove modalità. Un altro argomento ha riguardato la programmazione e lo sviluppo di attività addestrative degli operatori delle forze di polizia nazionali ed estere, compresa la formazione sulle consegne controllate internazionali di stupefacenti e sulla figura dell’undercover. La tematica delle operazioni speciali è stata poi oggetto di uno specifico focus, nel corso del quale sono state illustrate le previsioni normative italiane ed europee in materia, nonché descritte le best practice operative in tale comparto, sottolineando l’importanza di tale strumento, soprattutto nell’ambito della cooperazione internazionale, per un più efficace contrasto al narcotraffico.




















https://youtu.be/kz4x6br7-PU
Al comunicato stampa sono allegate delle immagini, che illustrano i risultati della campagna Orion X, un 

Sta proseguendo il tour,
Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri – e la DCSA – Direzione Centrale per i Servizi Antidroga.

