Ieri, 15 giugno, è stata pubblicata la Relazione annuale DCSA 2023 ( dati 2022).



I contenuti del Report DCSA 2023 sono stati illustrati dal Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Direttore Centrale della Polizia Criminale Prefetto Vittorio Rizzi e dal Direttore Centrale per i Servizi Antidroga, Generale C.A. della Guardia di Finanza – Antonino Maggiore – accompagnato dai Direttori dei 3 Servizi della Direzione, durante una conferenza stampa divulgativa svoltasi ieri, 15 giugno, a Roma, presso la Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia, con la partecipazione in videcollegamento degli Esperti per la Sicurezza con sede in Perù (Lima), Repubblica Dominicana (Santo Domingo) e Spagna (Barcellona), aree strategiche per le rotte della droga e per il contrasto al narcotraffico, che hanno descritto, brevemente, alcune esemplari e brillanti operazioni antidroga, sviluppate dalle polizie italiana e dei rispettivi Paesi grazie ad una efficiente cooperazione internazionale, coordinate dalla DCSA e con il prezioso, concreto contributo fornito dall’Esperto.


Il Direttore Centrale per i servizi antidroga, Generale CA G. di F. Antonino Maggiore, ha premesso che l‘ impegno costante delle forze di polizia nel contrasto ai traffici illeciti di droga ha portato a ingenti sequestri delle diverse sostanze stupefacenti a fronte del rilancio del narcotraffico post Covid-19, commentando, poi, sinteticamente i dati statistici elaborati dalla DCSA, relativi alle attività di polizia di contrasto antidroga. Il Direttore ha sottolineato che lo scorso anno si è registrato – riguardo ai sequestri delle sostanze stupefacenti – un record assoluto per la cocaina, con 26,10 tonnellate, la maggior parte rinvenuta nei porti grazie sia alle strategie operative utilizzate nelle investigazioni condotte nei confronti dei sodalizi criminali che gestiscono i traffici transnazionali sia ad una sempre più affinata ed incisiva analisi di rischio utilizzata per l’individuazione “in anticipo” dei “target” – soprattutto i container sospetti – da sottoporre a controllo nei porti. Proseguendo, il Direttore Centrale Maggiore, ha indicato che la cannabis si conferma la sostanza stupefacente più sequestrata in Italia, mentre emerge un costante livello di quantità di eroina rinvenuta e, infine, un quantitativo di sostanze sintetiche in linea con gli anni passati. A proposito di queste ultime, si evidenzia il dato elevato di GBL e GHB, sostanze utilizzate in contesti di chemical sex, insidiose perché annoverate anche tra le “rape drugs”. 
Riguardo al mercato delle droghe sintetiche ha evidenziato che si sviluppa, frequentemente, sui siti soprattutto nel dark web, quindi “utilizzando” una “rotta” globalizzata, criptata e, quindi, anonimizzata, il cui contrasto richiede, sempre più spesso, che le polizie nazionali e di tutto il mondo siano in possesso di uno specifico know-how tecnico. Lo stesso Direttore Centrale ha, quindi approfondito le tematiche relative alle “rotte” delle droghe – sfruttate e “rimodulate” dalla criminalità organizzata, illustrando l’emergere di due nuove direttrici: la rotta mediterranea della cocaina proveniente dal Sudamerica, in transito nei porti nazionali, in primis nello scalo di Gioia Tauro, trasportata da organizzazioni criminali balcaniche, verso i porti del Mar Nero e del Mar Egeo e la rotta del Sud degli oppiacei, dai luoghi di produzione asiatica, che attraversa l’Africa sud-orientale e raggiunge i Paesi europei, principalmente per via aerea. In particolare, proprio questa “Southern Route” africana dell’eroina è oggetto di analisi nell’ambito di un importante progetto della DCSA- d’intesa con Interpol- finalizzato a rafforzare la cooperazione di polizia con i Paesi dell’ area (Kenya, Madagascar, Mauritius, Mozambico, Somalia, Sud Africa, Tanzania ed Uganda) interessata da questi flussi di droga. Tra l’altro, tra le azioni strategiche nel contrasto antidroga, nel 2022, sono stati aperti due nuovi uffici di Esperto per la Sicurezza a Nairobi (Kenya) ed a Pretoria (Sudafrica). Lo stesso Direttore Centrale Maggiore ha citato, infine, un approfondito documento di analisi, allegato alla Relazione Annuale, elaborato sulla base dei dati relativi ai sequestri effettuati a livello internazionale, sulle rotte maggiormente utilizzate per i traffici di cocaina dal Sud America verso i porti italiani ed europei, nonché sulle metodologie alle quali più frequentemente fanno ricorso le organizzazioni criminali per occultare la droga, trasportata via mare tramite container.
Il Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza , Direttore Centrale della Polizia Criminale, Vice Capo della polizia Prefetto Vittorio Rizzi, nel corso del suo intervento conclusivo, ha sottolineato come le rotte del narcotraffico internazionale e le modalità stesse hanno avuto una costante evoluzione interessando nuove aree come quella del Sud attraverso i Paesi dell’Africa dove nell’ultimo anno sono stati istituti nuovi uffici degli esperti per la sicurezza proprio per potenziare la rete della cooperazione internazionale. D’altronde il narcotraffico è stato il primo crimine transnazionale che ha fatto nascere l’esigenza di coordinare le azioni di contrasto a livello nazionale – istituendo proprio la DCSA più di trent’anni fa – e di far sviluppare una stretta collaborazione di polizia tra gli Stati; il narcotraffico ha sempre rispettato l’evolversi dei tempi ecco perché l’impegno incessante del Dipartimento della Pubblica Sicurezza è volto al rafforzamento della cooperazione di polizia bilaterale e multi laterale che oggi vanta un rete presente in oltre 80 paesi al mondo.
L’analisi dei dati “antidroga” elaborati ed alcuni interessanti approfondimenti tematici – contenuti nella Relazione annuale – vengono riportati sinteticamente nel comunicato stampa divulgato ieri, che titola: “Record assoluto nel 2022 dei sequestri di cocaina, più di 26 tonnellate, con un aumento del 22%”. Ampia ripresa del narcotraffico nel post-pandemia Covid 19: la criminalità organizzata accanto ai tradizionali sistemi sfrutta la rete internet e i sistemi di comunicazione criptata.






Nelle prime ore della mattinata del 3 maggio,
Il brillante esito dell’operazione Eureka è stato possibile anche grazie al prezioso coordinamento svolto dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo – diretta dal Procuratore dott. Giovanni Melillo – e da Eurojust, nonché dall’efficiente cooperazione realizzata con diverse polizie estere, supportata dalla DCSA, da Interpol, da Europol, dalla rete @ON e dalla DEA americana.








Dal 17 aprile al 19 maggio si è svolto il 7° Corso per Esperti per la Sicurezza, organizzato dalla Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia (SPIF) – con la partecipazione di 8 dirigenti della Polizia di Stato e dell’ Arma dei Carabinieri. Durante l’attività formativa, dal 28 aprile al 5 maggio, si è tenuto un un ciclo di lezioni presso la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, che hanno fornito contributi sia teorico – normativi che tecnico – operativi sull’azione di contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Durante il corso sono state sviluppate, in particolare, le tematiche relative: agli aspetti amministrativi e contabili dell’Esperto per la Sicurezza in servizio all’estero; al ruolo e deontologia dell’Esperto in materia antidroga e flusso delle informazioni alla DCSA; alla gestione dello stress e supporto motivazionale in condizione di impiego isolato; al rischio biologico negli operatori impiegati in missione all’estero e al percorso nutrizionale in relazione alle rispettive arre di destinazione.
In tale contesto, sono stati anche approfonditi argomenti professionali relativi: alle linee evolutive normative nazionali, internazionali di tipo convenzionale e tecniche operative del contrasto al narcotraffico, con particolare riferimento alle operazioni speciali (consegne controllate e operazioni undercover); all’analisi delle rotte e dei traffici delle sostanze stupefacenti; al ruolo della DCSA quale referente nazionale per le richieste di abbordaggio (ex art. 17 Convenzione ONU del 1988) delle imbarcazioni sospettate di trasportare sostanze stupefacenti in acque internazionali. Sono state, inoltre, trattate le droghe sintetiche, le Nuove Sostanze Psicoattive – NPS – i precursori e le linee evolutive del traffico internazionale di stupefacenti. Un focus è stato svolto sull’attività della Direzione Centrale nell’ambito delle relazioni internazionali bilaterali e multilaterali. Da ultimo, è stato affrontato il tema del contrasto ai traffici di droga nel web, illustrando le funzioni della Sezione “Drug@online”, che ha il compito di monitorare la rete internet, al fine di fornire il coordinamento delle attività repressive del commercio illecito di droga avvalendosi delle potenzialità della rete. Hanno fornito il loro prezioso contributo al Corso, qualificati docenti esperti del settore, oltre che della DCSA, del Centro Psicotecnico della Polizia di Stato, della Direzione Centrale di Sanità e del mondo universitario (Università degli Studi di Roma La Sapienza).





Il 28 e 29 marzo, la Procura Generale della Repubblica Dominicana e il Programma di cooperazione tra l’America Latina, i Caraibi e l’Unione Europea in materia di droga (
Successivamente, ha preso la parola il Gen. Maggiore, che ha affrontato l’argomento inerente “La necessità della cooperazione internazionale di polizia nella lotta al narcotraffico. L’esperienza italiana: il ruolo e l’importanza degli ufficiali di collegamento antidroga della DCSA all’estero nello scambio di informazioni“. Dopo aver rivolto il proprio saluto al consesso, ha descritto la fondamentale azione di coordinamento esercitata dalla DCSA nel settore del narcotraffico, una delle più longeve e riuscite esperienze interforze in seno alle forze di polizia nazionali, evidenziando come la Direzione Centrale sia stata la prima struttura, in ambito nazionale, a disporre di propri Ufficiali di collegamento antidroga all’estero, in qualità di “Esperti”, distaccati nei crocevia internazionali della produzione, transito e del traffico illecito della droga, che promuovono prioritariamente la cooperazione di polizia contro il narcotraffico e svolgono attività di studio, osservazione e raccordo con i competenti organismi esteri. Proseguendo, è stato evidenziato come la cooperazione internazionale di polizia giochi ormai un ruolo decisivo ed è diventata asse portante e necessaria del sistema
di sicurezza degli Stati, in ragione della necessità di contrastare fenomeni criminali sempre più pervasivi, tra i quali rientra certamente il narcotraffico. Nel concludere il suo intervento, il Direttore Centrale, nel rimarcare la necessità di sviluppare in maniera sempre maggiore forme di cooperazione internazionale contro i traffici di droga, ha citato un passo del discorso del giudice Giovanni Falcone, tenuto nel 1984 presso il Consiglio Regionale del Piemonte, nel corso del quale, affrontando proprio tale tematica, aveva evidenziato che “(…) le organizzazioni criminali non hanno problemi di confini e che operano con disinvoltura in tutto il mondo, per cui ogni ritardo nella cooperazione internazionale per la repressione del fenomeno si rivolge in ulteriori vantaggi per tali organizzazioni, che di giorno in giorno diventano sempre più efficienti e pericolose (…) non ha nessuna importanza che la droga venga sequestrata in un Paese anziché in un altro e ad opera di un determinato organismo di polizia, anziché di un altro; l’unica cosa importante è che l’operazione di polizia venga compiuta nel modo più efficace e questo è l’unico risultato cui dovrebbero mirare gli sforzi congiunti delle polizie dei vari Paesi, accomunate da questa unica e superiore finalità di efficienza. (…).
Al termine delle due giornate, il Dott. Javier Sagredo, Direttore del programma COPOLAD III ed il Dott. Giovanni Tartaglia Polcini, Procuratore e Consigliere giuridico del Ministro degli Affari Esteri italiano, hanno tenuto la loro relazione di chiusura tracciando le conclusioni del seminario e, nel salutare e ringraziare i partecipanti all’evento, hanno manifestato la propria soddisfazione per il proficuo confronto che si è sviluppato durante il seminario, che apre nuove prospettive per una collaborazione antidroga sempre più stretta tra i Paesi coinvolti, necessaria per poter fronteggiare una minaccia “globale”, che travalica i confini e colpisce tutti.





Nelle prime ore della mattinata del 28 marzo, la
La cocaina, proveniente da Santo Domingo, giungeva in Italia presso il porto di Vado Ligure (SV), occultata in carichi di “pelli bovine grezze”, trasportate all’interno di container. Durante le attività sono state effettuate mirate perquisizioni, tra cui quella all’interno di un capannone in provincia di Vicenza – una delle basi logistiche dell’organizzazione criminale – dove sono stati rinvenuti e sequestrati quasi 500 panetti di cocaina nascosti proprio all’interno di pelli di bovino grezze. Nel complesso, l’attività investigativa ha permesso di sequestrare circa 750 kg di cocaina – che avrebbe fruttato circa 61 milioni di euro – e la somma contante di 335.000 euro, provento delle attività illecite.
Il 28 marzo, in occasione di un seminario sul tema “Interventi sociali sul territorio“, organizzato nell’ambito delle iniziative formative della
E’ stato, da ultimo, fatto cenno al settore dei precursori chimici suscettibili di utilizzo per la produzione illegale di stupefacenti, nonché descritte le Nuove Sostanze Psicoattive (NSP), che rappresentano una minaccia per la salute, specialmente per i giovani, e per la sicurezza pubblica, poiché gli effetti negativi sono tutt’ora in fase di studio e non sempre vi è la possibilità di una pronta risposta medica. Inoltre, se non ancora inserite nelle tabelle della normativa antidroga nazionale (DPR 309/1990), possono limitare gli interventi delle forze di polizia. Tuttavia, le NSP vengono maggiormente rinvenute e sequestrate nel corso di attività investigative antidroga condotte dalle stesse ff.pp. e tempestivamente segnalate al “Sistema Nazionale di Allerta Precoce” (SNAP), diretto dal Dipartimento delle Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. Ciò consente un costante monitoraggio circa la comparsa di tali prodotti pericolosi sul territorio nazionale ed un rapido inserimento delle NSP nelle citate tabelle da parte del Ministero della Salute.
Il 30 e 31 gennaio, la DCSA ha partecipato al seminario “Lutte contre les trafics internationaux de stupéfiants en zone portuaire” (


Al Seminario è intervenuto, per l’Italia, oltre alla DCSA, in videocollegamento, il Procuratore della Repubblica di Genova, Nicola Piacente che ha sottolineato la fondamentale importanza della collaborazione internazionale, in particolare con le autorità francesi per la contiguità geografica e con tutti gli altri Paesi interessati dal narcotraffico in area europea, anche attraverso la costituzione delle Squadre investigative comuni (JITs) con il sostegno di Eurojust.
Ha quindi preso la parola – da remoto – il Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, Marika Mastrapasqua che ha illustrato le attività info-investigative svolte, su vari livelli, dalla Guardia di Finanza nel porto di Gioia Tauro a contrasto del fenomeno. Infatti, gli ingentissimi sequestri di cocaina ed i correlati arresti in quella sede portuale scaturiscono da una duplice attività svolta: quella sviluppata nelle indagini “tradizionali” nei confronti della criminalità organizzata – in primis la ‘ndrangheta- che gestisce il traffico internazionale di tale sostanza e quella basata su best practises – sviluppate da tale forza di polizia e perfezionate nel tempo. 






Oggi viene lanciata –
L’ambizioso progetto divulgativo ha visto anche la realizzazione di una web app, chiara ed intuitiva ed in costante aggiornamento, da mettere a disposizione degli utenti – quindi studenti, genitori e docenti – con finalità di consultazione e di approfondimento delle tematiche inerenti alla prevenzione dell’uso delle sostanze stupefacenti. L’applicazione, facilmente scaricabile su smartphone dalle due piattaforme, apple store e play store, consente di accedere a materiale informativo di interesse, sulle diverse droghe, riepilogate in specifiche “schede stupefacenti”, nelle quali sono riportate, per categorie, immagini, tipologie, modalità di consumo ed effetti. Sono, inoltre, presenti contenuti in video formativi nei quali, esperti del settore – medici, psicologi e psicoterapeuti – trattano gli argomenti relativi alle droghe da diversi punti di vista.















In data odierna, il Capo del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Cons. Paolo Molinari, e il Direttore Centrale per i Servizi Antidroga, Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore, hanno sottoscritto presso gli uffici della DCSA un protocollo d’intesa relativo ai rapporti di collaborazione tra le due Amministrazioni, che ha come scopo quello di potenziare l’efficacia e l’efficienza operativa del
La firma del protocollo, dopo una pluriennale fase di collaborazione in via sperimentale, sancisce formalmente la partecipazione al Sistema del Dipartimento della Pubblica Sicurezza attraverso la DCSA, anche in ragione del ruolo decisivo che svolgono le informazioni provenienti dai circuiti di polizia.
L’implementazione dello SNAP, anche attraverso il consistente bacino di dati e notizie relativo ai sequestri di droga, permette alle Autorità sanitarie preposte di avviare, con tempestività, le procedure necessarie all’individuazione di nuove droghe – indispensabile per l’attivazione di un’effettiva risposta sanzionatoria – e, di conseguenza, di diffondere in tempo reale informazioni per la salvaguardia della salute dei cittadini.