Dal 19 al 23 settembre scorso, si è svolto il corso “fighting cocaine smuggling”, organizzato dalla D.C.S.A. nell’ambito del progetto IFS White Snow, in collaborazione con il Police Central Bureau of Investigation polacco.
Alla specifica attività formativa hanno preso parte 21 funzionari ed ufficiali delle forze di polizia nazionali (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza) e straniere (15 partecipanti dei Paesi: Polonia, Spagna, Lituania, Svezia e Colombia), aderenti al Progetto.

Durante le attività didattiche, oltre alle tematiche relative alla struttura organizzativa della D.C.S.A. e alla sua specifica funzione di coordinamento investigativo antidroga – nazionale ed internazionale – sono state approfondite, in particolare, le tecniche di indagine di contrasto al traffico internazionale di cocaina, l’analisi strategica ed operativa del fenomeno; i metodi e le tecniche di monitoraggio e riconoscimento dei precursori. Nel corso degli incontri sono stati, altresì, illustrati i compiti e le funzioni dell’INTERPOL, della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) – con un approfondimento delle strutture criminali della mafia, dell’ndrangheta e della camorra – e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato (della DAC), con un focus sugli ambiti operativi delle attività undercover, anche attraverso lo studio di alcune indagini sotto copertura concluse.


Durante il corso, tenuto presso la D.C.S.A., si sono svolte visite esterne a Roma, presso reparti specializzati dell’Arma dei Carabinieri, quali il Raggruppamento Operativo Speciale (ROS) presso il quale sono stati illustrati casi operativi conclusi, relativi ad operazioni speciali antidroga ed i laboratori del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche (RIS), dove si è tenuto un seminario su un caso di studio reale. Un’altra attività formativa organizzata all’esterno, che ha suscitato particolare interesse, si è svolta presso la Sezione Aerea della Guardia di Finanza del Comando Operativo Aeronavale di Pratica di Mare. I frequentatori si sono, quindi, imbarcati sull’aeromobile ATR, con destinazione l’aeroporto di Reggio Calabria e durante il volo hanno visionato le avanzate dotazioni tecnologiche del velivolo, impiegate per individuare ed identificare, anche in maniera discreta, obiettivi sensibili, monitorarne i comportamenti, acquisire fonti di prova, guidare l’intervento di unità navali e di pattuglie a terra per le successive azioni preventive.


Nella stessa giornata è stato visitato il porto di Gioia Tauro – con la partecipazione del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, Gen. B. Maurizio Cintura e del Comandante del Gruppo G. di F. di Gioia Tauro, Ten. Col. Danilo Persano – dove si è tenuta una dimostrazione pratica di controllo di un container, finalizzata al reperimento di sostanze stupefacenti ivi occultate. L’ispezione dei container viene effettuata sia nei contesti investigativi che all’esito di un costante monitoraggio preventivo, svolto negli spazi doganali sulle merci movimentate, sulla base di una complessa analisi di rischio e secondo le procedure di “controllo e riscontro”, operate su mezzi e persone operanti nel porto.
Alle attivit
à hanno presenziato il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria dott. Giovanni Bombardieri ed il Direttore della D.C.S.A., Gen. C.
A. G. di F. Antonino Maggiore, accompagnato dai Direttori del III Servizio Operazioni e della II Divisione dello stesso, Gen. B. CC Giancarlo Scafuri e Col. G. di F. Sandro Baldassarri.
L’attività di docenza è stata svolta da qualificati esperti in materia della D.C.S.A., di Reparti ed Uffici delle FF.PP. italiane, della D.I.A. e da funzionari del Segretariato Generale INTERPOL di Lione.






























In occasione della giornata mondiale contro le droghe – ricorrenza che cade il 26 giugno di ogni anno – il
La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, in vista della giornata mondiale delle Nazioni Unite contro le droghe che si celebra il 26 giugno, il 23 giugno ha pubblicato la sua Relazione Annuale 2022, contenente i dati ed i risultati del contrasto al narcotraffico in Italia nel 2021. Ad apertura della conferenza stampa di presentazione della Relazione Annuale – qui il
Gli Esperti per la Sicurezza sono, quindi, intervenuti illustrando sinteticamente la situazione degli Stati di riferimento e sottolineando, in particolare, il grande sforzo delle polizie e della magistratura dei Paesi dell’area di competenza, nel contrasto al narcotraffico, pagato, purtroppo, anche in termini di sangue. In proposito, l‘Esperto in Argentina ha ricordato l’esemplare figura del magistrato Marcelo Pecci, Fiscal del Paraguay, recentemente assassinato in Colombia proprio per il suo forte impegno nelle indagini antidroga, portate avanti coraggiosamente, in collaborazione con altri Paesi, tra cui l’Italia-, contro la criminalità organizzata che gestisce i grandi traffici illeciti transnazionali. Si è, quindi, evocata l’area dei tre confini tra Argentina, Brasile e Paraguay – la c.d. “Tripla Frontera” – che, per la sua conformazione geografica rende più difficoltoso il controllo da parte delle polizie di quei Paesi- dove diversi gruppi criminali organizzati sono presenti, per investire soprattutto nel narcotraffico. 

Il Vice Capo della polizia- Prefetto V. Rizzi– ha concluso la conferenza sottolineando come “La metamorfosi delle organizzazioni criminali nazionali e internazionali, determinata dalla globalizzazione e dalla digitalizzazione, richiede un rafforzamento della cooperazione internazionale di polizia e delle indagini sulle piattaforme criptate dove viaggiano le comunicazioni criminali. L’attenzione delle Forze di polizia di tutto il mondo si deve concentrare sulle aree da cui partono le rotte del narcotraffico come la Tripla Frontera in Sudamerica, al confine tra Argentina, Brasile e Paraguay dove operano insieme i cartelli criminali più pericolosi del mondo. Solo cooperando sarà possibile smantellare le reti dei signori della droga”. Il Prefetto Rizzi , dopo ricordato il tragico, recente omicidio del fiscal Marcelo Pecci – il ” Giovanni Falcone del Sudamerica”, ha ribadito l’importanza e la necessità della cooperazione internazionale di polizia nel contrasto alla criminalità organizzata e, quindi, al narcotraffico, fenomeno transnazionale per natura. Ha proseguito illustrando come oggi, i gruppi criminali, sono sempre più “globalizzati” e si “consociano” tra loro , usando “forme di collaborazione criminale” nelle loro attività illecite ed utilizzando sempre più gli strumenti digitali, la criptografia, i sistemi di pagamento “virtuali”; siamo ormai nell’era dei “pizzini digitali” e, per rispondere efficacemente a queste nuove “capacità” criminali tutte le forze di polizia – italiane e straniere – devono unirsi e lavorare sempre più insieme, in maniera congiunta. Solo uniti, in maniera “globale” e con strumenti adeguati si riesce, infatti, a colpire la criminalità organizzata, Per essere incisivi e vincenti, occorre anche formare e “specializzare” sempre più gli operatori di polizia nelle nuove tecniche d’indagine “digitale” per contrastare il narcotraffico anche nella rete, utilizzando anche le operazioni speciali, quali le attività sottocopertura, sempre in cooperazione con le polizie straniere coinvolte nelle indagini. Ha, quindi, citato i vari contesti di cooperazione internazionale ed i Progetti- quale ICAN- che vedono l‘Italia in prima linea nell’attività di contrasto, che deve essere sempre più “globale”. Il Prefetto Rizzi, infine, riguardo al fenomeno “droga” – che riguarda la prevenzione oltre che la repressione- ha ribadito, la necessità per le forze di polizia di “fare rete” con i “soggetti” coinvolti di tutto il “sistema Paese”.








