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PROGETTO UE – “FACILITY SUPPORTING SERBIA IN ACHIEVING THE OBJECTIVES OF CHAPTER 24: JUSTICE, FREEDOM AND SECURITY”.

Il 24 gennaio, nell’ambito delle iniziative di sostegno alle autorità serbe promosse dalla Direzione Centrale Polizia Criminale (DCPC), una delegazione guidata dall’Assistant  Head della Direzione della Polizia Criminale, Ivan Brandic –  accompagnato da personale del suo staff – e con il Team Leader Facility IPA 2019 – Marina Tomašević Lomadinie – il Resident Expert del Progetto a Belgrado – Dir. Sup. P. di S. Vincenzo Tagliaferri (SCIP) –, ha fatto visita alla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, dove è stata ricevuta dal Direttore Centrale, Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore, unitamente ai Direttori dei tre Servizi.

I lavori si sono aperti  con  l’intervento del Direttore del I Servizio, Dir. Sup. P. di S. Dott. Emilio Russo, e del Capo Divisione, Col. G. di F. Alessandro Cavalli, che hanno illustrato la struttura organizzativa della DCSA e le sue funzioni, con particolare riferimento al ruolo di coordinamento investigativo e di cooperazione internazionale di polizia in materia antidroga. In tale contesto, nell’evidenziare la complessità del sistema italiano, caratterizzato dalla presenza di una pluralità di Forze di polizia, è stata descritta la fondamentale azione di coordinamento esercitata, nel settore del narcotraffico, dalla Direzione Centrale, una delle più longeve e riuscite esperienze interforze in seno alle Forze di polizia nazionali. Altra tematica di importante rilievo è stata quella della rete di esperti per la sicurezza, distaccati all’estero nei crocevia internazionali della produzione, del transito e del traffico illecito della droga, che promuovono prioritariamente la cooperazione di polizia contro il narcotraffico e svolgono attività di studio, osservazione e raccordo con i competenti organismi esteri. La gestione dei flussi informativi e l’attività degli esperti sono gli elementi strutturali della cooperazione internazionale, in cui si esprime la centralità della Direzione nel dispositivo di contrasto. Nel prosieguo, è stato illustrato un altro fondamentale aspetto che connota la DCSA, costituito dal coordinamento operativo delle cosiddette “operazioni speciali” (operazioni sotto copertura e consegne controllate), nonché la posizione di referente nazionale per le richieste di abbordaggio (ex art. 17 Convenzione ONU del 1988) del naviglio sospettato di trasportare sostanze stupefacenti in acque internazionali.

Successivamente, ha preso la parola il Magg. CC Federica Carletti, Direttore di Sezione del III Servizio, che ha approfondito la tematica  relativa alle operazioni speciali,  con un focus, in particolare, sulle  “consegne controllate” ed ha illustrato un caso operativo – operazione ARTABAZ  – che ha portato, nel 2018, al sequestro di 268 kg di eroina nel porto di Genova, occultata all’interno di un container stivato in una nave partita dal porto di Bandar Abbas (Iran), e all’arresto in flagranza di reato nei Paesi Bassi di due cittadini di nazionalità turca destinatari della partita di droga.

Al termine della visita i membri della delegazione serba hanno manifestato il loro apprezzamento per il proficuo confronto che ha consentito di acquisire elementi conoscitivi sul sistema di sicurezza e sul coordinamento delle forze di polizia italiane, oltre che sulle strategie e tecniche investigative nazionali utilizzate nel contrasto alla criminalità organizzata ed al traffico transnazionale di stupefacenti.

TERZA RIUNIONE DEL TAVOLO TECNICO PERMANENTE PRESSO LA SCUOLA SUPERIORE DI POLIZIA

Il 23 gennaio, il Direttore Centrale, Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore, ha partecipato al terzo tavolo tecnico-operativo tra i Capi della Polizia italiana ed albanese, organizzato presso la Scuola Superiore di Polizia, nato per promuovere la collaborazione bilaterale tra i due Paesi, al fine di contrastare le principali minacce criminali  che insidiano i rispettivi territori.  Hanno aperto l’incontro  l’Ambasciatore italiano in Albania   – S.E. Fabrizio Bucci – e l’ambasciatrice della Repubblica di Albania in Italia, – Anila Bitri Lani – lasciando la parola al  capo della Polizia -Direttore Generale della pubblica sicurezza –  Prefetto Lamberto Giannini ed al capo della Polizia Albanese Muhamet Rrumbullaku  Al confronto hanno preso parte anche i Vice Capi della Polizia – il Prefetto Stefano Gambacurta  (preposto all’attività di  coordinamento e pianificazione)  e il  Prefetto Vittorio Rizzi – Direttore centrale  della polizia criminale –  ed i  Direttori della Direzione centrale della polizia di prevenzione, della  Direzione Centrale dell’Immigrazione e della polizia delle frontiere e dell’Ispettorato delle Scuole della Polizia di Stato.

I vertici delle due polizie, esprimendo soddisfazione per il livello di cooperazione di polizia  già raggiunto tra i due Paesi,  hanno auspicato un costante sviluppo della collaborazione nei vari settori di interesse comune.

Nel corso dei lavori sono state affrontate tematiche di carattere strategico ed operativo,  riguardo al  contrasto all’immigrazione irregolare, al terrorismo, al traffico transnazionale di stupefacenti, alla criminalità organizzata e alla formazione. Con riferimento a quest’ultimo settore, accogliendo  le richieste avanzate dalle autorità albanesi, è stata sottoscritta una dichiarazione d’intenti, finalizzata all’elaborazione di un modello formativo congiunto.

Tale documento prevede la costituzione di un Organismo tecnico, formato dai rappresentanti delle strutture competenti nei due Paesi in tema di assunzione e di formazione del personale della polizia, che si riunirà periodicamente, seguendo le direttive di un Comitato ristretto di vertice, composto dai Capi e/o Vice Capi delle rispettive polizie e dai responsabili degli Istituti di istruzione, che definirà le strategie e gli obiettivi da perseguire, promuovendo lo sviluppo di nuove iniziative di interesse comune.

Il 23 gennaio, il Direttore del I Servizio, Dir. Sup. P. di S. Dott. Emilio Russo, unitamente ai Capi Divisione del I e III Servizio – Col. G. di F. Alessandro Cavalli e I Dir. P. di S. Alessandra Ortenzi – ha accolto il Capo dell’Ufficio Nazionale Interpol di Bangkok, Khemmarin Hassiri, giunto in visita istituzionale presso la DCSA, accompagnato dall’Esperto per la Sicurezza DCPC (Bangkok), I Dirigente P. di S., Nicola Gallo.

Nel corso dell’incontro, il Col. Cavalli ha illustrato la struttura organizzativa della Direzione e le funzioni da questa esercitate, con un particolare focus sul ruolo di coordinamento investigativo e di cooperazione internazionale di polizia in materia antidroga. Tra gli argomenti trattati, particolare attenzione è stato dato alla rete di esperti per la sicurezza, distaccati all’estero nei crocevia internazionali della produzione, del transito e del traffico illecito della droga, che promuovono prioritariamente la cooperazione di polizia contro il narcotraffico e svolgono attività di studio, osservazione e raccordo con i competenti organismi esteri. La gestione dei flussi informativi e l’attività degli esperti sono gli elementi strutturali della cooperazione internazionale, in cui si esprime la centralità della Direzione nel dispositivo di contrasto. Sono state approfondite anche le tematiche relative alle consegne controllate e alle operazioni sottocopertura,  sia dal punto di vista normativo che operativo.

Khemmarin Hassiri, nel prendere la parola, ha manifestato il proprio interesse in merito al ruolo strategico esercitato dalla DCSA nel settore del narcotraffico, una realtà organizzativa che, al momento, non esiste in Thailandia ma che sarebbe molto utile per monitorare e contrastare i pericoli derivanti dalle organizzazioni criminali dedite al traffico internazionale di droga. Proseguendo, ha evidenziato come tale fenomeno sia in continua evoluzione in quel Paese, dove recentemente è stato rimosso dalla lista dei narcotici il kratom (Mitragyna speciosa), una pianta di tipo oppiaceo tipica del sud-est asiatico, il cui utilizzo è consentito solo limitatamente alle foglie ed entro certe condizioni (maggiore età, non alle donne in stato interessante, lontano da scuole o templi). Tale provvedimento fa seguito ad un processo avviato dal parlamento che aveva accolto e rilanciato la depenalizzazione dell’utilizzo di altre sostanze prima non consentite, tra cui la marijuana ad uso medico. Successivamente, il Capo dell’Ufficio Interpol di Bangkok ha riferito che, oltre alle nuove sostanze presenti sul mercato delle droghe illecite nella regione, desta particolare allarme il diffondersi di un nuovo prodotto, venduto con il nome di “Happy Water” in forma liquida o in polvere e consumato disciolto in acqua o altre bevande. Tale sostanza contiene una vasta gamma di diversi principi attivi ad azione psicoattiva in varie combinazioni e concentrazioni.

Al termine dei lavori i partecipanti hanno espresso la propria soddisfazione per il proficuo confronto e la volontà di consolidare forme di collaborazione e condivisione delle informazioni tra i rispettivi Paesi, nella consapevolezza che solo uno sforzo congiunto può strategicamente riuscire fronteggiare in maniera più efficace e determinante la minaccia del narcotraffico.

 

Nelle giornate del 16 e 19 gennaio, la DCSA ha tenuto due incontri presso l’Istituto Superiore Publio Elio Adriano di Tivoli, con l’obiettivo di offrire agli alunni e ai loro insegnanti un’informazione corretta ed autorevole sulle sostanze stupefacenti, sia dal punto di vista delle diverse tipologie, degli effetti e della loro pericolosità e sia dai possibili risvolti di natura legale conseguenti alla loro detenzione ed utilizzo.

Agli incontri, che hanno riscosso il vivo interesse dei partecipanti, hanno preso parte 4 classi del liceo artistico e 5 del liceo classico, con una platea complessiva di circa 250 studenti.

Gli interventi informativi, condotti da personale qualificato della DCSA, sono stati preceduti da dimostrazioni pratiche delle unità cinofile del Gruppo Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Roma, attraverso la simulazione di attività di ricerca di narcotici occultati all’interno di bagagli o sulla persona. Le attività hanno visto la diretta partecipazione dei ragazzi che hanno potuto fare esperienza concreta dell’attività di ricerca svolta dai cani antidroga, finalizzata a riconoscere e trovare le diverse sostanze.

Nel corso degli incontri è stato possibile instaurare un costruttivo dibattito con gli alunni che, particolarmente interessati agli argomenti trattati, hanno posto domande per approfondire e chiarire ulteriormente le tematiche affrontate.

La campagna di informazione e prevenzione sugli stupefacenti – che rientra tra gli obiettivi strategici  della Direzione Centrale –  ha come scopo quello di  offrire ai giovani gli strumenti informativi necessari affinchè possano conoscere il fenomeno “droga” e, conseguentemente, orientare con maggiore consapevolezza e responsabilità le loro scelte, nel rispetto della legalità e della salute.

Il 12 e 13 gennaio, il Direttore della DCSAGen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore, accompagnato dai Direttori dei tre Servizi e dai rispettivi Capi Divisione, ha ricevuto in visita istituzionale una delegazione del Centro di Coordinamento dell’Informazione regionale dell’Asia centrale per la lotta al traffico illecito di stupefacenti, sostanze psicotrope e loro precursori (CARICC), guidata dal Direttore del Centro, Yazlyev Atageldy Ovezovich e dal Direttore del Dipartimento Informazioni ed Analisi, Azizbek Asilbekovich Erkaboev. A seguito della delegazione hanno partecipato anche l’Esperto per la sicurezza presso l’ambasciata d’Italia a Tashkent (Uzbekistan), Cap. CC Bartolomeo Luca Magliarisipunto di collegamento tra il CARICC e la DCSA – e l’Esperto a Teheran (Iran) – coordinatore regionale – Primo Dir. P. di S. Salvatore La Barbera.

Il CARICC, con sede ad Almaty (Kazakistan), è stato creato nel 2007 secondo il modello Europol con il supporto dell’Ufficio regionale dell’UNODC in Asia centrale, con lo scopo di facilitare lo scambio e l’analisi delle informazioni operative per meglio reprimere il traffico illecito di droghe nell’area del Centro-Asia tra gli Stati aderenti: Azerbaigian, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Turkmenistan, Federazione Russa e Uzbekistan. L’Italia è tra i Paesi con lo status di osservatore presso CARICC unitamente ad altri Stati.

All’inizio dell’incontro, il Gen. Maggiore, nel dare il suo benvenuto agli ospiti, ha illustrato la struttura organizzativa della DCSA e le sue funzioni. In tale contesto è stata anche evidenziata la complessità del sistema italiano, caratterizzato dalla presenza di una pluralità di forze di polizia, per le quali la Direzione Centrale svolge una fondamentale azione di coordinamento nel settore del contrasto al narcotraffico, una delle più longeve e riuscite esperienze interforze in seno alle forze di polizia nazionali. Un particolare focus è stato dedicato ad un aspetto che connota la DCSA, costituito dal coordinamento operativo, a livello nazionale ed internazionali, delle indagini delle forze di polizia in materia di antidroga. In tale contesto ha sottolineato l’importanza delle cosiddette “operazioni speciali” (operazioni sotto copertura e consegne controllate), soprattutto nell’ambito della cooperazione con altri Paesi. Nel prosieguo, è stata descritta la funzione svolta dalla rete di esperti per la sicurezza, distaccati all’estero nei crocevia internazionali della produzione, transito e del traffico illecito della droga, che promuovono prioritariamente la cooperazione di polizia contro il narcotraffico e svolgono attività di studio, osservazione e raccordo con i competenti organismi esteri. In particolare, è stata sottolineata l’importanza strategica delle nuove sedi aperte in Kenya e Sudafrica, collocate lungo la direttrice della c.d. “rotta del Sud” (rotta dell’eroina afgana, d’interesse del CARICC che transita lungo la costa orientale africana e che raggiunge, in varie modalità, l’Europa e quindi anche l’Italia). L’attività degli Esperti si conferma un  elemento strutturale della cooperazione internazionale, in cui si esprime la centralità della Direzione nel dispositivo di contrasto antidroga.

Hanno poi preso la parola i delegati del CARICC che hanno affrontato tematiche, oggetto di successivo dibattito e confronto, quali, la struttura organizzativa e le funzioni del Centro, i meccanismi di cooperazione tra le autorità competenti degli Stati membri nella lotta alla criminalità transfrontaliera associata al traffico illecito di droga, le attività di assistenza nell’organizzazione ed esecuzione di operazioni ed indagini internazionali congiunte, comprese le consegne controllate, le metodologie di raccolta, conservazione, protezione, analisi e scambio di informazioni operative per reprimere il traffico illecito di droghe nell’area del Centro-Asia. Inoltre, il CARICC fornisce supporto alle agenzie degli Stati membri, attraverso conferenze, corsi di formazione e seminari per migliorare le tecniche di lotta al narcotraffico e rafforzare la cooperazione internazionale in questo settore. In merito, è stata richiesta la possibilità di organizzare corsi specialistici, compresa la formazione sulle consegne controllate internazionali di stupefacenti, che ha trovato la massima adesione da parte del Gen. Maggiore, auspicando anche un rafforzamento della cooperazione tra CARICC e DCSA, sia per incrementare lo scambio informativo che le operazioni speciali svolte congiuntamente.     

Nel corso del secondo giorno si sono tenuti interventi, con taglio tecnico-operativo, a cura di esperti dei tre Servizi della DCSA. In particolare, sono state esaminate le tecniche di analisi strategica ed operativa delle informazioni, attraverso cui vengono elaborati studi e ricerche sulla situazione nazionale e regionale, sui consumi locali, sulle rotte interne e sulle etnie maggiormente coinvolte nei traffici. A livello internazionale, tale analisi investe aree di produzione e provenienza, mercati di destinazione, modalità di occultamento, frontiere di accesso degli stupefacenti e rotte utilizzate dai trafficanti. Altro argomento trattato sono state le esperienze acquisite nel settore del narcotraffico svolto nel web, ovvero dei complessi canali del mercato digitale attraverso l’utilizzo degli innumerevoli strumenti messi a disposizione dalla rete. Al riguardo, particolare risalto è stato dato all’istituzione all’interno della Direzione di una Sezione operativa, denominata “Drug@online”, che ha il compito di monitorare la rete, al fine di fornire il coordinamento delle attività repressive del commercio illecito di droga che si svolge con queste nuove modalità. Un altro argomento ha riguardato la programmazione e lo sviluppo di attività addestrative degli operatori delle forze di polizia nazionali ed estere, compresa la formazione sulle consegne controllate internazionali di stupefacenti e sulla figura dell’undercover. La tematica delle operazioni speciali è stata poi oggetto di uno specifico focus, nel corso del quale sono state illustrate le previsioni normative italiane ed europee in materia, nonché descritte le best practice operative in tale comparto, sottolineando l’importanza di tale strumento, soprattutto nell’ambito della cooperazione internazionale, per un più efficace contrasto al narcotraffico.

Al termine delle due giornate di lavori i partecipanti hanno espresso la propria soddisfazione per il proficuo confronto che rappresenta un importante passo per consolidare forme di collaborazione e condivisione delle informazioni, nella consapevolezza che solo uno sforzo congiunto può strategicamente riuscire a contrastare i pericoli derivanti dalle organizzazioni criminali dedite al traffico internazionale di droga.


La campagna navale marittima e fluviale ORION, arrivata alla sua decima edizione, è una tra le più vaste operazioni multilaterali contro il traffico illecito di droga, organizzata e sviluppata dalla Colombia attraverso la Marina Nazionale, in un lavoro congiunto e coordinato con altri Paesi. 

La sua importanza risiede nell’alleanza strategica che è stata consolidata con 41 Paesi di tutto l’emisfero, compresa l’Italia – che vi partecipa attraverso la DCSA – nell’ambito degli impegni di  cooperazione internazionale di polizia per contrastare la minaccia della criminalità organizzata e del narcotraffico transnazionale.

Questa “azione” contro il traffico di droga è stata realizzata grazie ad una sinergica cooperazione internazionale tra agenzie, forze armate e forze dell’ordine di vari Paesi. Si tratta di una iniziativa della Colombia che  merita uno speciale riconoscimento, poiché nella Regione operano le  maggiori organizzazioni di narcotrafficanti, capaci di organizzare vasti traffici illeciti transnazionali, movimentando enormi quantità di droga attraverso le loro alleanze con mafie ed organizzazioni criminali operative in tutto il mondo.

La DCSA ha partecipato a ORION X e alle scorse edizioni – per il tramite del proprio Esperto per la Sicurezza a Bogotà – fornendo sostegno alla campagna ed inviando informazioni e dati operativi utili per la lotta al narcotraffico.

In occasione del termine  della Campagna ORION X , il Direttore  Centrale della DCSA, Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore, ha inviato un videomessaggio alle autorità colombiane, nel quale ha formulato i ringraziamenti ed espresso il sentimento di stima, a nome di tutte le forze di polizia italiane, alla Marina Nazionale Colombiana per l’enorme impegno svolto in sinergia con tutti i Paesi ed organizzazioni coinvolte nella vasta operazione antidroga. Nel suo messaggio, il Direttore ha manifestato l’importanza di questo strumento di cooperazione internazionale per contrastare il fenomeno ed ha “sottolineato (…)  la professionalità della Armada Nacional della Colombia, prezioso e strategico alleato nella lotta contro il narcotraffico”.

A conclusione della campagna ORION X  è stato divulgato   – il 22 dicembre 2022 –  un comunicato stampa che descrive  gli eccellenti risultati ottenuti.

https://youtu.be/kz4x6br7-PUAl comunicato stampa sono allegate delle immagini, che illustrano i risultati della campagna Orion X, un video  con le dichiarazioni dell’ Ammiraglio Francisco Cubides Granados, Comandante della Marina militare della Colombia e un video che mostra gli importanti esiti dell’operazione e contiene un estratto dei messaggi dei rappresentanti dei Paesi partecipanti, tra cui quello del Direttore Centrale della DCSA (2′: 27”).

ATTIVITA’ DEL DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE ANTIDROGA, IN COLLABORAZIONE CON LA DIREZIONE CENTRALE PER I SERVIZI ANTIDROGA ED IL MOIGE. PROSEGUONO GLI OPEN DAYS NELLE SCUOLE.

Sta proseguendo il tour, iniziato ad aprile, del progetto “Hugs not Drugs”  – realizzato con il MOIGE, nell’ambito del Progetto “ICARUS”, tra il DPA  Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri – e la  DCSA – Direzione Centrale per i Servizi Antidroga.
L’obiettivo principale del progetto – che coinvolge circa 220 istituti di medie e superiori ed oltre 55.000 ragazzi e 110.000 tra genitori e docenti – è quello di realizzare dei momenti di riflessione e confronto con gli studenti sull’uso delle sostanze stupefacenti tra i giovani. Gli open days sono, infatti, pensati per fornire una corretta informazione sia agli studenti che ai genitori ed insegnanti, attraverso il contributo offerto da esperti della DCSA, delle istituzioni, della società civile e da testimonial. La conoscenza del fenomeno consente di mettere in condizione i giovani di prendere coscienza dei rischi che derivano dalla droga, sia sul piano individuale, sociale, sanitario e legale e, di conseguenza, di fornirgli gli strumenti necessari per valutare in maniera consapevole e responsabile le proprie scelte verso la legalità e la salute.

Dal mese di  ottobre, queste le scuole che hanno ospitato gli incontri:

  • il 27 ottobre, l’Istituto d’Istruzione Superiore Giorgi – Wolf a Roma;
  • il 3 novembre, l’Istituto Comprensivo Trasacco di Trasacco (AQ);
  • il 7 novembre presso l’Istituto Amatuzio – Pallotta di Bojano (CB);
  • il 10 novembre, l’Istituto Comprensivo Elvira Castelfranchi a Finale Emilia (MO);
  • l’11 novembre, il Liceo Brocchi di Bassano del Grappa (VI);
  • il 15 novembre, l’Istituto di Istruzione Statale Superiore A.M. Enriques Agnoletti a Campi Bisenzio (FI);
  • il 18 novembre, l’Istituto Enrico Fermi di Frascati (RM);
  • l’1 dicembre, l’Istituto Brodolini di Pomezia (RM);
  • il 2 dicembre, l’Istituto Tecnico Franchetti Salviani di Città di Castello (PG);
  • il 13 dicembre, l’Istituto Einaudi di Roma;
  • il 22 dicembre, l’Istituto Comprensivo di Sant’Angelo in vado (PU).

Nel corso delle giornate, gli studenti sono stati informati, anche grazie al contributo di esperti della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, del costante sforzo svolto dalle forze di polizia nella lotta al narcotraffico e allo spaccio delle droghe, sia nelle strade che sul web, che porta ogni anno al sequestro di ingenti quantitativi di stupefacenti ed arresti, nell’ambito di operazioni antidroga, realizzate con il prezioso coordinamento e supporto della DCSA. Altra tematica complementare  ha riguardato i danni ed i pericoli derivanti dall’abuso delle sostanze stupefacenti, che impattano oltre che sul singolo anche sulla collettività. I ragazzi hanno potuto comprendere come la prevenzione e la repressione siano facce della stessa medaglia, in quanto l’una cerca di diminuire la domanda e il danno, l’altra di ridurre l’offerta della droga sul “mercato”.

Al termine degli interventi, ampio spazio è stato dedicato alle numerose domande e curiosità espresse dai ragazzi, con i quali i relatori si sono intrattenuti per riflettere e discutere.

 

 

CORSO FINALIZZATO ALLA FORMAZIONE ANTIDROGA DI FUNZIONARI DI POLIZIE ESTERE.

Dal 12 al 16 dicembre si è tenuto presso la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga il 5° Workshop dedicato a L’azione di contrasto al narcotrafficodestinato al personale delle Forze di polizia estere. All’iniziativa – finalizzata alla formazione antidroga di funzionari ed ufficiali di polizie straniere impiegati nello specifico settore – hanno partecipato 20 rappresentanti di diversi Paesi (Spagna, Uzbekistan, Portogallo, Senegal, Perù, Turchia, Messico, Kenya, Hong Kong, Brasile, Colombia).

L’importante obiettivo formativo del corso è stato fornire ai frequentatori specifici contributi tecnico-operativi nell’azione di contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, anche con riferimento all’impiego di operatori di polizia in attività undercover.

Durante il workshop sono stati approfonditi diversi argomenti specifici ed in particolare: la struttura e le funzioni della DCSA nel settore antidroga, il coordinamento investigativo – nazionale ed internazionale – e le competenze in materia di attività sottocopertura; gli aspetti legislativi e procedurali, anche internazionali, delle operazioni speciali; le tecniche operative d’infiltrazione, la  gestione delle identità dell’undercover, con riferimento ad alcune esperienze operative concluse ed il complesso profilo psicologico dell’agente sottocopertura, anche attraverso alcune esercitazioni simulate; la cooperazione internazionale di polizia nel contrasto al narcotraffico, anche in relazione ai traffici di sostanze stupefacenti via mare ed il ruolo del  Maritime Analysis and Operation Center–Narcotics (MAOC-N) di Lisbona. In tale ambito un importante spazio è stato dedicato all’analisi delle rotte e dei traffici delle sostanze stupefacenti, nonché approfondito il ruolo della DCSA quale referente nazionale per le richieste di abbordaggio del naviglio sospettato di trasportare sostanze stupefacenti in acque internazionali. Sono state, inoltre, trattate le droghe sintetiche, le Nuove Sostanze Psicoattive – NPS – i precursori e le attività informative ed analitiche nel contrasto al traffico di queste. Un focus è stato svolto sul settore delle indagini patrimoniali, sia con riferimento all’evoluzione giuridico-normativa e sia sull’utilizzo di tale strumento nell’ambito dei procedimenti di prevenzione antimafia. Da ultimo, è stato affrontato il tema del contrasto ai traffici di droga nel web, illustrando le funzioni della Sezione Drug@online”, che ha il compito di monitorare la rete internet, al fine di fornire il coordinamento delle attività repressive del commercio illecito di droga avvalendosi delle potenzialità della rete.

Durante il corso si sono svolte visite esterne a Roma presso il Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato – dove sono state approfondite le tematiche relative al profiling delle droghe, lo smantellamento dei laboratori clandestini per la produzione di narcotici e le tecniche di accertamento delle identità – e presso il Raggruppamento Investigazioni Scientifiche (RIS), dove sono state illustrate le attività svolte all’interno dei differenti laboratori di analisi. Un’altra attività formativa organizzata all’esterno, che ha suscitato particolare interesse, si è tenuta presso l’aeroporto internazionale “Leonardo da Vinci” di Roma-Fiumicino, dove personale del Gruppo della Guardia di Finanza di Fiumicino ha descritto i compiti del Reparto e le connesse attività operative antidroga svolte e le visite di controllo nell’area aeroportuale e Cargo City. In tale area i frequentatori sono stati informati anche dei compiti di Polizia di Frontiera svolti dalla Polizia di Stato. Successivamente, la visita si è spostata presso il Comando Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Pratica di Mare dove sono state trattate le funzioni del Comando ed illustrate esperienze operative concluse.

Hanno fornito il prezioso contributo al workshop docenti – esperti della materia – della DCSAdella Direzione Centrale Polizia Criminale (DCPC), della Polizia Scientifica e del Centro Psicotecnico della Polizia di Stato, del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche (RIS) dell’Arma dei Carabinieri e del Gruppo di Fiumicino e del Comando Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza.

Dal 28 al 29 novembre si è svolto, in modalità a distanza, il 13° Seminario antidroga per agenti sottocopertura, organizzato dalla DCSA e destinato agli operatori undercover delle forze di polizia nazionali, impiegati nel contrasto al narcotraffico. All’attività formativa hanno partecipato 45 frequentatori (oltre che della DCSA, della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Penitenziaria).

Durante il corso sono state affrontate tematiche relative alla figura dell’undercover, con un particolare focus sulla normativa di riferimento, nonché le specifiche tecniche investigative e gli aspetti psicologici e di gestione dello stress e supporto motivazionale in condizione di impiego isolato dell’operatore “infiltrato”. In tale ambito, di particolare utilità per l’attività formativa sono stati anche i confronti che i partecipanti hanno potuto avere con operatori “undercover”, che hanno illustrato alcune indagini sotto copertura concluse a cui hanno preso parte. Altri importanti argomenti hanno riguardato: l’analisi dei contesti penitenziari e collegamenti con sodalizi criminali esterni; gli strumenti di pagamento elettronico e le criptovalute, moneta virtuale “anonima” per i pagamenti di droga; le forme di riciclaggio connesso al narcotraffico online, attraverso l’utilizzo delle criptovalute (ad es. i bitcoin); la gestione dei narcotraffici ad opera della mafia, dell’ndrangheta, della camorra e della criminalità organizzata straniera; il supporto tecnico alle operazioni sottocopertura. Ulteriori apprezzati interventi sono stati orientati alle tematiche del contrasto al terrorismo internazionale e al relativo finanziamento anche attraverso i traffici di sostanze stupefacenti e la tutela dell’attività investigativa svolta nell’ambito delle operazioni speciali e delle attività sottocopertura.

Hanno fornito il loro prezioso contributo al seminario,  qualificati docenti esperti  del settore, oltre che della DCSA, del DAP – Nucleo Investigativo Polizia Penitenziaria, del Servizio Centrale Operativo (SCO), del Reparto Operativo Speciale dei CC (ROS), Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi  Tecnologiche e SCICO della G. di F., della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) e del mondo universitario (Università di Bologna).

ESEGUITA VASTA ED ARTICOLATA OPERAZIONE: A ROMA E SUL TERRITORIO NAZIONALE 6 MISURE CAUTELARI E 60 PERQUISIZIONI.

Il 16 novembre la Polizia di Stato, a conclusione di una complessa ed importante attività investigativa, ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari – emessa  dal GIP di Roma su richiesta della Procura di Roma-DDA: 5 persone sono state messe agli arresti domiciliari, 1  in custodia cautelare in carcere e si sono svolte 60 perquisizioni su tutto il territorio nazionale,  con la collaborazione delle Squadre Mobili delle Questure di 45 Province.

 Leggi qui  il Comunicato Stampa della Procura di Roma

L’indagine, denominata “Sex and Clean”, era stata avviata nel luglio 2021 dalla Polaria di Fiumicino, a seguito dell’intercettazione di un pacco giunto in Italia contenente sostanza stupefacente, ordinato sul web e spedito dall’estero. Le attività, costantemente coordinate e supportate dalla DCSA, hanno consentito di monitorare l’arrivo di spedizioni simili sul territorio nazionale, destinate a soggetti in varie città nel Nord, Centro e Sud del Paese ed hanno anche permesso di individuare centinaia di pacchi “ordinati”, con le stesse modalità, in diversi Paesi europei. Le attività info-investigative della Polizia di Fiumicino sono state sviluppate con la collaborazione del Servizio Centrale Operativo – SCO –  della DAC della Polizia di Stato, che ha attivato le diverse Squadre mobili  sul territorio nazionale che,  nei singoli casi segnalati, hanno proceduto al sequestro delle innumerevoli spedizioni illecite ed arrestato i reali destinatari dei plichi. Inoltre, la Squadra mobile di Roma ha collaborato con l‘Ufficio di p.g. della Polaria di Fiumicino, per lo svolgimento di alcune attività particolari. Nel corso dell’operazione, che ha fatto emergere un vasto traffico internazionale ed una correlata attività di spaccio  di GBL, spesso associato ad altre sostanze sintetiche,  sono stati sequestrati  200 kg  di GBL  ed arrestati 87 soggetti responsabili di narcotraffico.

La DCSA ha contribuito con un costante apporto informativo e con  l’azione di  coordinamento nazionale ed  internazionale, attivando i collaterali di polizia stranieri interessati al traffico, che hanno condiviso informazioni  “operative” preziose per gli investigatori italiani; la Direzione Centrale ha anche  fornito supporto tecnico ed economico all’attività. Durante lo svolgimento dell’indagine la DCSA ha, inoltre,  svolto approfondimenti in merito al   “fenomeno GBL”  dal punto di vista della sua “emersione” e  della sua classificazione normativa. Il GBL, infatti, per il  sistema normativo italiano è  considerata una sostanza stupefacente – contenuta nella tabella IV allegata al DPR 309/90 –  ma presenta inquadramenti giuridici non uniformi nei Paesi europei ed extraeuropei, che rendono più difficoltosa una azione investigativa congiunta tra le polizie e le autorità giudiziarie, sia nel caso di contrasto ai traffici illeciti di tale sostanza attraverso gli strumenti ordinari che con quelli speciali ed utilizzabili sulle piattaforme online,  sia nell’open che nel dark web.

La complessità della questione è dovuta non solo alle differenti previsioni  normative che limitano alcune attività repressive ma  è anche legata alla natura stessa della sostanza: subdola e pericolosa, con effetti, danni e rischi non del tutto noti agli assuntori. Infatti, oltre al noto utilizzo “ludico” del GBL e del GHB (il GBL è considerato non solo  un “precursore” particolare del secondo ma nel momento dell’assunzione nel corpo umano si trasforma in GHB che,  invece, è considerato  sostanza stupefacente in tutte le normative europee) durante “festini” che durano anche tutto il weekend e nei quali si “sperimenta” spesso il c.d. chemsex – in questi casi la sostanza è in grado di  provocare una doppia dipendenza negli assuntori volontari  ovvero tossicodipendenza e  patologica dipendenza dal sesso chimico –  la sua pericolosità si manifesta anche nella possibilità di somministrazione  a danno di vittime inconsapevoli e, per questi aspetti, viene qualificata  quale “droga dello stupro”. Il GBL ed il GHB, proprio per la loro capacità “mimetica” intrinseca – praticamente sostanze inodori ed incolori che vengono miscelate a bevande di vario tipo –  e per la facile metabolizzazione nell’organismo umano –  per cui  a distanza di poco tempo dall’assunzione non si rintracciano più con le classiche analisi tossicologiche –  sono ancora più  insidiose e pericolose se utilizzate per abusare ed usare violenza su vittime “assuntori inconsapevoli” che, tra l’altro, non hanno memoria dell’accaduto per la capacità di tale droga di agire sulle capacità mnestiche. Il  fenomeno delle “rape drugs”, tristemente noto e diffuso in alcuni Paesi europei, nei quali sta creando sempre più allarme sociale,  è  monitorato con una crescente attenzione anche in Italia, anche se, attualmente, appare di dimensioni inferiori rispetto ad altri contesti.

Un altro aspetto di rilievo connesso alla crescente diffusione del GBL è il basso costo del prodotto e  la facilità di reperirlo sul mercato,  ad esempio online; il webmarket,  infatti, è in grado di rispondere,  in maniera  globale e “trasversale”, alla domanda di chiunque sia interessato all’acquisto.

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Per comprendere meglio questo fenomeno e colpire con efficacia il traffico di tali sostanze, le forze di polizia sono costantemente impegnate nelle attività di monitoraggio e contrasto al narcotraffico online, che la DCSA coordina a livello nazionale ed internazionale, supporta dal punto di vista tecnico ed economico e per le quali organizza corsi di formazione ed aggiornamento specifici con focus su nuovi strumenti e tecniche d’indagine per il contrasto dei traffici di droga nel web.

L’emersione del “fenomeno GBL” in Italia e in Europa, cui fa riferimento  il comunicato stampa dell’operazione, è stata oggetto di focus anche nella Relazione Annuale 2022 della DCSA -Vedi pp.69-72- 

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