Il 28 marzo, in occasione di un seminario sul tema “Interventi sociali sul territorio“, organizzato nell’ambito delle iniziative formative della Scuola Nazionale dell’Amministrazione, personale qualificato della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ha partecipato all’evento, approfondendo i temi relativi al “mercato illegale di sostanze stupefacenti e l’attività di prevenzione”. Il corso, tenutosi presso la sede didattico-residenziale “Carlo Mosca” di Roma, era destinato ai funzionari assistenti sociali in servizio presso le Prefetture – UTG e presso gli Uffici Centrali del Ministero ed ha avuto durata di tre giorni, dal 27 al 29 marzo.
All’attività formativa sono intervenuti, in qualità di docenti, il Col. CC Ciro Guida e l’Ass. Capo P. di S. Andrea Palmacci, che, alla presenza di un folto ed interessato uditorio, composto prevalentemente da funzionari in servizio presso i Nuclei Operativi Tossicodipendenze (N.O.T.) distribuiti sul territorio, hanno illustrato le numerose e diversificate funzioni svolte dalla DCSA, con un particolare focus sull’analisi delle aree di produzione e provenienza degli stupefacenti, sui mercati di destinazione, sulle modalità di occultamento, sulle frontiere di accesso e rotte utilizzate dai narcotrafficanti.
E’ stato, da ultimo, fatto cenno al settore dei precursori chimici suscettibili di utilizzo per la produzione illegale di stupefacenti, nonché descritte le Nuove Sostanze Psicoattive (NSP), che rappresentano una minaccia per la salute, specialmente per i giovani, e per la sicurezza pubblica, poiché gli effetti negativi sono tutt’ora in fase di studio e non sempre vi è la possibilità di una pronta risposta medica. Inoltre, se non ancora inserite nelle tabelle della normativa antidroga nazionale (DPR 309/1990), possono limitare gli interventi delle forze di polizia. Tuttavia, le NSP vengono maggiormente rinvenute e sequestrate nel corso di attività investigative antidroga condotte dalle stesse ff.pp. e tempestivamente segnalate al “Sistema Nazionale di Allerta Precoce” (SNAP), diretto dal Dipartimento delle Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. Ciò consente un costante monitoraggio circa la comparsa di tali prodotti pericolosi sul territorio nazionale ed un rapido inserimento delle NSP nelle citate tabelle da parte del Ministero della Salute.
Le tematiche illustrate hanno suscitato il vivo interesse della platea, con la quale si è instaurato un costruttivo dibattito che ha consentito di approfondire e chiarire ulteriormente gli argomenti trattati.





Il 30 e 31 gennaio, la DCSA ha partecipato al seminario “Lutte contre les trafics internationaux de stupéfiants en zone portuaire” (


Al Seminario è intervenuto, per l’Italia, oltre alla DCSA, in videocollegamento, il Procuratore della Repubblica di Genova, Nicola Piacente che ha sottolineato la fondamentale importanza della collaborazione internazionale, in particolare con le autorità francesi per la contiguità geografica e con tutti gli altri Paesi interessati dal narcotraffico in area europea, anche attraverso la costituzione delle Squadre investigative comuni (JITs) con il sostegno di Eurojust.
Ha quindi preso la parola – da remoto – il Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, Marika Mastrapasqua che ha illustrato le attività info-investigative svolte, su vari livelli, dalla Guardia di Finanza nel porto di Gioia Tauro a contrasto del fenomeno. Infatti, gli ingentissimi sequestri di cocaina ed i correlati arresti in quella sede portuale scaturiscono da una duplice attività svolta: quella sviluppata nelle indagini “tradizionali” nei confronti della criminalità organizzata – in primis la ‘ndrangheta- che gestisce il traffico internazionale di tale sostanza e quella basata su best practises – sviluppate da tale forza di polizia e perfezionate nel tempo. 






Oggi viene lanciata –
L’ambizioso progetto divulgativo ha visto anche la realizzazione di una web app, chiara ed intuitiva ed in costante aggiornamento, da mettere a disposizione degli utenti – quindi studenti, genitori e docenti – con finalità di consultazione e di approfondimento delle tematiche inerenti alla prevenzione dell’uso delle sostanze stupefacenti. L’applicazione, facilmente scaricabile su smartphone dalle due piattaforme, apple store e play store, consente di accedere a materiale informativo di interesse, sulle diverse droghe, riepilogate in specifiche “schede stupefacenti”, nelle quali sono riportate, per categorie, immagini, tipologie, modalità di consumo ed effetti. Sono, inoltre, presenti contenuti in video formativi nei quali, esperti del settore – medici, psicologi e psicoterapeuti – trattano gli argomenti relativi alle droghe da diversi punti di vista.















In data odierna, il Capo del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Cons. Paolo Molinari, e il Direttore Centrale per i Servizi Antidroga, Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore, hanno sottoscritto presso gli uffici della DCSA un protocollo d’intesa relativo ai rapporti di collaborazione tra le due Amministrazioni, che ha come scopo quello di potenziare l’efficacia e l’efficienza operativa del
La firma del protocollo, dopo una pluriennale fase di collaborazione in via sperimentale, sancisce formalmente la partecipazione al Sistema del Dipartimento della Pubblica Sicurezza attraverso la DCSA, anche in ragione del ruolo decisivo che svolgono le informazioni provenienti dai circuiti di polizia.
L’implementazione dello SNAP, anche attraverso il consistente bacino di dati e notizie relativo ai sequestri di droga, permette alle Autorità sanitarie preposte di avviare, con tempestività, le procedure necessarie all’individuazione di nuove droghe – indispensabile per l’attivazione di un’effettiva risposta sanzionatoria – e, di conseguenza, di diffondere in tempo reale informazioni per la salvaguardia della salute dei cittadini.
Dal 6 al 9 marzo, il Capo della Polizia Portuale di Rotterdam, Dr. Dirk Grip – accompagnato dal Chief Inspector della Direzione della Polizia portuale, dal Vice Capo Settore del Servizio Investigativo Regionale di Rotterdam, dall’Ufficiale di Collegamento presso l’Ambasciata olandese a Roma e dall’Esperto per la sicurezza all’Aja – ha fatto visita alla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, dove è stata accolta dal Direttore Centrale, Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore, unitamente al Direttore del I Servizio e a dirigenti della DCSA, per un incontro bilaterale sulla specifica tematica antidroga.
I lavori si sono aperti con l’intervento del Direttore Centrale, che ha illustrato la struttura organizzativa della DCSA e le sue funzioni, con particolare riferimento al ruolo di coordinamento investigativo e di cooperazione internazionale di polizia in materia antidroga. In tale contesto, nell’evidenziare la complessità del sistema italiano, caratterizzato dalla presenza di una pluralità di Forze di polizia, è stata descritta la fondamentale azione di coordinamento esercitata, nel settore del narcotraffico, dalla Direzione Centrale, una delle più longeve e riuscite esperienze interforze in seno alle Forze di polizia nazionali. Altra tematica di importante rilievo è stata quella della rete di esperti per la sicurezza, distaccati all’estero nei crocevia internazionali della produzione, del transito e del traffico illecito della droga, che promuovono prioritariamente la cooperazione di polizia contro il narcotraffico e svolgono attività di studio, osservazione e raccordo con i competenti organismi esteri. La gestione dei flussi informativi e l’attività degli esperti sono gli elementi strutturali della cooperazione internazionale, in cui si esprime la centralità della Direzione nel dispositivo di contrasto. L’azione della Direzione in questo settore è fondamentale, sia a livello “interno” che “esterno”, in quanto è l’unico organismo di polizia italiano che ha il compito di ricevere e condividere tutte le informazioni relative al narcotraffico, oltre a coordinare le forze di polizie nella collaborazione internazionale con quelle estere. La DCSA, attraverso un costante confronto e scambio operativo con tutti i Paesi coinvolti, punta a potenziare sempre più la cooperazione nel contrasto antidroga. Successivamente, è stato illustrato un altro fondamentale aspetto che connota la Direzione, costituito dal coordinamento operativo delle cosiddette “operazioni speciali” (operazioni sotto copertura e consegne controllate), nonché la posizione di referente nazionale per le richieste di abbordaggio (ex art. 17 Convenzione ONU del 1988) del naviglio sospettato di trasportare sostanze stupefacenti in acque internazionali.
Nel corso del dibattito, il Dr. Dirk Grip ha evidenziato che, nell’ambito dell’azione di contrasto al narcotraffico, il monitoraggio svolto all’interno dell’area portuale di Rotterdam consente di controllare annualmente solo l’1% dei container che transitano, tenuto conto dell’enorme quantità dei carichi di merce che giungono nei Paesi Bassi e delle vaste dimensioni del porto. Nel prosieguo, il Capo della Polizia portuale ha spiegato come le attività investigative hanno permesso di rilevare un particolare sistema utilizzato dai narcotrafficanti che sta prendendo piede. In particolare, le organizzazioni si avvalgono di complici nascosti in container che, come dei moderni “cavalli di Troia”, giungono nel porto confusi tra quelli carichi di merce e che sono attrezzati per consentire la permanenza degli “infiltrati” per giorni all’interno dell’area doganale. Non appena attivati e ricevute le precise indicazioni del container nel quale è occultata la partita di droga, i sodali procedono, nottetempo, al recupero degli stupefacenti per poi allontanarsi indisturbati dal porto, talvolta con la complicità di trasportatori o di funzionari collusi. Per contrastare il fenomeno le autorità olandesi cercano di favorire ed aumentare i rapporti di collaborazione internazionale con gli altri Paesi, con le compagnie private che operano all’interno del porto ed attuare valutazioni di rischio per intercettare i carichi da sottoporre a controllo.
Nelle giornate del 7 e l’8, la delegazione, accompagnata dal Direttore del I Servizio, Dir. Sup. P. di S. Dott. Emilio Russo, e del Capo Divisione, Col. G. di F. Alessandro Cavalli, è partita con un aeromobile della Guardia di Finanza di Pratica di Mare per recarsi in Calabria e visitare il Porto di Gioia Tauro. Le attività sono state svolte con l’assistenza del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, Gen. B. Maurizio Cintura e del Comandante del Gruppo G. di F. di Gioia Tauro, Ten. Col. Danilo Persano, che – dopo aver incontrato il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria dott. Giovanni Bombardieri – hanno accompagnato la delegazione all’interno degli spazi portuali illustrando, con dimostrazioni pratiche, i controlli che vengono svolti sui container, in collaborazione con l’autorità doganale, finalizzati al reperimento di sostanze stupefacenti ivi occultate. Tali ispezioni vengono effettuate sia nei contesti investigativi che all’esito di un costante monitoraggio preventivo, svolto negli spazi doganali sulle merci movimentate, sulla base di una complessa analisi di rischio e secondo le procedure di “controllo e riscontro”, operate su mezzi e persone operanti nel porto.









PROGRAMMA ORGANIZZATO DAL GEORGE C. MARSHALL CENTER FOR SECURITY STUDIES
Il 23 e 24 febbraio, in Garmisch (Germania), nell’ambito del programma denominato “



















Il 13 febbraio i Carabinieri di Modena, unitamente ad altri Reparti dell’Arma e ad unità cinofile antidroga, a conclusione di complesse indagini di polizia giudiziaria, hanno eseguito a Modena, Ravenna e Foggia un’ordinanza applicativa di misure cautelari e contestuali perquisizioni nei confronti di 22 persone – 17 delle quali ristrette in carcere, 4 ai domiciliari ed 1 con divieto di dimora nella provincia di Modena – per le ipotesi di cessione continuata e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

La Direzione Centrale per i servizi antidroga ha fornito un prezioso apporto alle indagini, acquisendo informazioni utili tramite i canali di cooperazione internazionale, coordinando le attività a livello nazionale ed estero e, dal punto di vista tecnico-logistico, mettendo a disposizione risorse e strumentazioni speciali.


E’ stato possibile in tal modo ricostruire la rete gestita dagli indagati, con ramificazioni in diversi Paesi europei, i cui vertici risiedevano in territorio albanese. Le investigazioni si sono sviluppate nell’ambito di una Squadra Investigativa Comune (SIC), sottoscritta dalle Autorità Giudiziarie dell’Italia e dell’Albania, con la partecipazione degli investigatori italiani, svizzeri ed albanesi, oltre alla DCSA quale membro esterno. La Direzione Centrale, in particolare, ha fornito un costante coordinamento e un prezioso supporto alle indagini, sia favorendo l’avvio dei canali di cooperazione internazionale e partecipando alle riunioni operative con i Paesi coinvolti nel contesto investigato, sia dal punto di vista tecnico-logistico, mettendo a disposizione risorse e strumentazioni.
I risultati dell’indagine – leggi qui il 





Il 24 gennaio, nell’ambito delle iniziative di sostegno alle autorità serbe promosse dalla Direzione Centrale Polizia Criminale (DCPC), una delegazione guidata dall’Assistant Head della Direzione della Polizia Criminale, Ivan Brandic – accompagnato da personale del suo staff – e con il Team Leader Facility IPA 2019 – Marina Tomašević Lomadinie – il Resident Expert del Progetto a Belgrado – Dir. Sup. P. di S. Vincenzo Tagliaferri (SCIP) –, ha fatto visita alla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, dove è stata ricevuta dal Direttore Centrale, Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore, unitamente ai Direttori dei tre Servizi.
I lavori si sono aperti con l’intervento del Direttore del I Servizio, Dir. Sup. P. di S. Dott. Emilio Russo, e del Capo Divisione, Col. G. di F. Alessandro Cavalli, che hanno illustrato la struttura organizzativa della DCSA e le sue funzioni, con particolare riferimento al ruolo di coordinamento investigativo e di cooperazione internazionale di polizia in materia antidroga. In tale contesto, nell’evidenziare la complessità del sistema italiano, caratterizzato dalla presenza di una pluralità di Forze di polizia, è stata descritta la fondamentale azione di coordinamento esercitata, nel settore del narcotraffico, dalla Direzione Centrale, una delle più longeve e riuscite esperienze interforze in seno alle Forze di polizia nazionali.
Altra tematica di importante rilievo è stata quella della rete di esperti per la sicurezza, distaccati all’estero nei crocevia internazionali della produzione, del transito e del traffico illecito della droga, che promuovono prioritariamente la cooperazione di polizia contro il narcotraffico e svolgono attività di studio, osservazione e raccordo con i competenti organismi esteri. La gestione dei flussi informativi e l’attività degli esperti sono gli elementi strutturali della cooperazione internazionale, in cui si esprime la centralità della Direzione nel dispositivo di contrasto. Nel prosieguo, è stato illustrato un altro fondamentale aspetto che connota la DCSA, costituito dal coordinamento operativo delle cosiddette “operazioni speciali” (operazioni sotto copertura e consegne controllate), nonché la posizione di referente nazionale per le richieste di abbordaggio (ex art. 17 Convenzione ONU del 1988) del naviglio sospettato di trasportare sostanze stupefacenti in acque internazionali.
Successivamente, ha preso la parola il Magg. CC Federica Carletti, Direttore di Sezione del III Servizio, che ha approfondito la tematica relativa alle operazioni speciali, con un focus, in particolare, sulle “consegne controllate” ed ha illustrato un caso operativo –
Al termine della visita i membri della delegazione serba hanno manifestato il loro apprezzamento per il proficuo confronto che ha consentito di acquisire elementi conoscitivi sul sistema di sicurezza e sul coordinamento delle forze di polizia italiane, oltre che sulle strategie e tecniche investigative nazionali utilizzate nel contrasto alla criminalità organizzata ed al traffico transnazionale di stupefacenti.






