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MEETING DI ALTO LIVELLO, ORGANIZZATO DALLA DCSA IN COOPERAZIONE CON INTERPOL, AMBITO PROGETTO ICARUS (DCSA-DPA).

Nell’ambito dell’iniziativa denominata “Icarus, che la DCSA ha in corso con il Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio (DPA), è stata sviluppata la progettualità The Southern Route –  la Rotta del Sud –  in collaborazione con il Segretariato Generale di Interpol Lione. Il progetto, incentrato sulla c.d. “rotta africana dell’eroina”, ha preso impulso dalla 2^ Conferenza Globale sul traffico di droga, promossa, nel settembre 2019 a Città del Capo in Sudafrica, dal Segretariato Generale di Interpol Lione, alla quale hanno preso parte 194 delegati di 97 Stati. In quel consesso si è tenuto un incontro dedicato al traffico di eroina lungo la cd “Rotta del Sud”, che vede l’Italia tra i punti europei di arrivo di carichi di oppiacei che transitano attraverso Kenya, Madagascar, Mauritius, Mozambico, Sud Africa, Tanzania ed Uganda.

Sulla base di tali premesse, la DCSA ha posto le basi – previe intese con la DCPC – per una progettualità che coinvolge i citati Paesi africani ed il Segretariato Generale di Interpol Lione e che ha visto l’avvio con il primo Convegno high level meeting – organizzato a Roma, presso la Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia (SPIF), nelle giornate del 26 e 27 ottobre 2022.

Al Convegno hanno partecipato, oltre al Direttore Centrale per i Servizi Antidroga – che ha aperto e chiuso i lavori – i Direttori del I e III Servizio e Dirigenti ed Ufficiali della DCSA, i rappresentanti di  INTERPOL, il Direttore ed ufficiali del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP) della DCPC, i rappresentanti delle forze di polizia italiane, le autorità antidroga di Kenya, Madagascar, Mauritius, Mozambico, Sud Africa, Tanzania ed Uganda e il Capo dell’Ufficio della DEA americana a Roma; all’inaugurazione dell’evento hanno preso parte, anche, il Direttore dello SPIF, che ha ospitato il meeting, un rappresentante del Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Direttore del Servizio Relazioni Internazionali dell’Ufficio per il Coordinamento e la Pianificazione delle Forze di polizia ed il  Vice Direttore Generale della P. di S.  – Direttore Centrale della Polizia Criminale – Prefetto Vittorio Rizzi.

L’evento si è aperto con il saluto di benvenuto del Direttore dello SPIF, Gen. D. CC Giuseppe La Gala che ha manifestato grande soddisfazione per il fatto di ospitare questo importante incontro internazionale di specialisti nel settore antidroga ed ha augurato buon lavoro ai partecipanti.

A seguire, è intervenuto il Direttore Centrale per i Servizi Antidroga, Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore evidenziando che l’iniziativa ha la finalità di costituire un gruppo di lavoro, formato dai delegati dei Paesi che hanno aderito al progetto, per analizzare ed affrontare la minaccia che coinvolge il nostro territorio e i paesi africani, nella consapevolezza che solo uno sforzo congiunto, attraverso una costante collaborazione – sia su scala bilaterale che multilaterale – ed il coinvolgimento di organismi di polizia internazionale come l’Interpol, può strategicamente riuscire a contrastare i pericoli derivanti dalla criminalità organizzata in generale e dal traffico di droga in particolare.

Nel concludere il suo intervento, il Direttore Centrale Maggiore ha citato un passo del discorso del giudice Giovanni Falcone, tenuto nel 1984 presso il Consiglio Regionale del Piemonte, nel corso del quale, parlando proprio della cooperazione internazionale contro i traffici di droga, aveva evidenziato che “(…) le organizzazioni criminali non hanno problemi di confini e che operano con disinvoltura in tutto il mondo, per cui ogni ritardo nella cooperazione internazionale per la repressione del fenomeno si rivolge in ulteriori vantaggi per tali organizzazioni, che di giorno in giorno diventano sempre più efficienti e pericolose (…) non ha nessuna importanza che la droga venga sequestrata in un Paese anziché in un altro e ad opera di un determinato organismo di polizia, anziché di un altro; l’unica cosa importante è che l’operazione di polizia venga compiuta nel modo più efficace e questo è l’unico risultato cui dovrebbero mirare gli sforzi congiunti delle polizie dei vari Paesi, accomunate da questa unica e superiore finalità di efficienza. (…) E, soprattutto, è indispensabile che tale collaborazione si attui al fine di rintracciare e confiscare i beni illecitamente acquisiti, così deprivando le organizzazioni criminali, fondate esclusivamente sul fine di lucro, del loro potere economico, sul quale è basata fondamentalmente la loro pericolosità sociale (…)”.

Successivamente, ha preso la parola Mr. Josè De Gracia Romero, Assistant Director Criminal Networks Directorate del Segretario Generale INTERPOL di Lione che ha sottolineato l’importanza del progetto, finalizzato ad accrescere la conoscenza reciproca tra gli “attori” della lotta al narcotraffico ed al crimine organizzato dei diversi Stati ed incentivare gli scambi informativi e “formativi” tra gli stessi, con l’obiettivo di potenziare la cooperazione internazionale nel settore.

A seguire, è intervenuta la dott.ssa Elisabetta Simeoni, Direttore Generale presso il Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha evidenziato come la DCSA e il DPA rappresentino le due facce della stessa medaglia sul fronte del contrasto alle droghe, operando in comunione di intenti con l’obiettivo da un lato di prevenire, facendo diminuire  la domanda ed attuando le procedure necessarie per prendere in carico le tossicodipendenze e, dall’altro, intervenendo con le attività repressive affinché si riduca l’offerta.

Successivamente, ha fatto il suo intervento il Direttore del Servizio Relazioni Internazionali dell’Ufficio per il Coordinamento e la Pianificazione delle Forze di polizia, Dirigente Superiore P. di S. Eufemia Esposito, la quale ha posto l’attenzione sull’efficiente attività di coordinamento esistente tra le forze di polizie italiane, evidenziando come questa logica debba essere un modello da replicare anche a livello internazionale.

Al termine è intervenuto, in videocollegamento, il Vice Direttore Generale della P. di S.  – Direttore Centrale della Polizia Criminale – Prefetto Vittorio Rizzi, che ha esteso il proprio saluto agli organizzatori e partecipanti all’evento, manifestando il proprio compiacimento per la realizzazione del progetto, che pone le basi per consolidare i rapporti di collaborazione tra gli Stati interessati.

Dopo l’apertura ufficiale dell’evento, i lavori della “due giorni” si sono sviluppati in 3 panel tematici, organizzati dalla DCSA con un taglio tecnico, dedicati al confronto sugli aspetti operativi dei sistemi di controllo e contrasto del traffico di eroina attraverso i porti e gli aeroporti (expertise/best practices) e sulle operazioni speciali: attività sottocopertura e consegne controllate.

A chiusura del convegno, il Direttore della DCSA Maggiore, nel salutare e ringraziare i partecipanti all’evento, ha manifestato la propria soddisfazione per il proficuo confronto che si è sviluppato durante le due giornate di lavoro, che apre nuove prospettive per una collaborazione antidroga sempre più stretta tra i Paesi coinvolti, necessaria per poter fronteggiare una minaccia “globale”, che travalica i confini e colpisce tutti.

 

LA POLIZIA NAZIONALE SPAGNOLA HA SEQUESTRATO 1.500 KILI DI HASCHISH E 75 KILI DI MARIJUANA ED ARRESTATO TRE PERSONE. BARCELLONA, 18 OTTOBRE 2022.

Nell’ambito della collaborazione  di polizia e giudiziaria tra Italia e Spagna, nel contrasto al narcotraffico internazionale,  il 18 ottobre scorso le autorità iberiche, su input italiano, hanno sequestrato 1500 kg di hashish e 75 kg di marijuana ed arrestato 3 soggetti coinvolti nel traffico illecito, facenti parte di un’organizzazione criminale, che avevano il compito, in particolare, di custodire lo stupefacente pronto per la successiva “distribuzione”.

La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ha supportato l’attività, coordinando  la cooperazione internazionale di polizia con le autorità spagnole. L’ indagine svolta in Spagna si è sviluppata a seguito di informazioni della Squadra Mobile della Polizia di Stato di Torino, trasmesse dalla DCSA – attraverso l’Esperto per la Sicurezza a Barcellona –  alla polizia nazionale spagnola, accompagnate da un Ordine Europeo di Indagine (OEI) della Procura della Repubblica di Torino.

Di seguito il testo del comunicato stampa delle autorità spagnole.

COMUNICATO STAMPA

MINISTERIO  DEL INTERIOR                                                                                                             DIRECCIÓN GENERAL DE LA POLICÍA    

Le indagini sono state effettuate nell’ambito di un Ordine Europeo di Indagine emesso dalla Procura di Torino    

La Policía Nacional arresta 3 persone e sequestra 1.500 kg di hascisc e 75 kg di marihuana.

  • L’operazione si è conclusa con una perquisizione domiciliare che ha portato all’arresto di tre persone e al sequestro di un grosso quantitativo di droga.
  • L’operazione è stata condotta congiuntamente dall’UDYCO della Brigada Provincial de Policía Judicial di Barcellona, la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e la Procura della Repubblica Italiana.

18 ottobre 2022 – Tre persone sono state arrestate dagli agenti della Policía Nacional a seguito della perquisizione effettuata all’interno di un’abitazione situata nella località di San Vicenc dels Horts, Barcellona. I soggetti, di nazionalità spagnola erano incaricati di custodire un ingente quantitativo di sostanza stupefacente, nello specifico 1599 kg di hascisc e 75 kg di marihuana.

Le indagini sono state avviate in seguito ad alcune informazioni giunte alla Squadra Mobile della Polizia di Stato di Torino, sulla possibilità che un’organizzazione criminale molto attiva in Italia, dedita, soprattutto, al traffico di sostanze stupefacenti, opererebbe anche in Spagna.

Dopo aver ricevuto queste informazioni attraverso i consueti canali di cooperazione di polizia a livello europeo, la Sezione Stupefacenti della Brigada Povincial de Policía Judicial di Barcellona ha avviato una serie di attività tese a confermare la veridicità dei fatti.

Le indagini condotte hanno consentito di stabilire l’esistenza di un collegamento tra l’organizzazione criminale con sede in Italia e le persone incaricate di custodire lo stupefacente, una volta introdotta in Spagna per la successiva distribuzione.

Le attività di controllo e pedinamento hanno evidenziato comportamenti sospetti compatibili agli schemi utilizzati dai soggetti, che all’interno delle organizzazioni criminali dedite al narcotraffico, si occupano di custodire lo stupefacente, come ad esempio l’adozione di misure di sicurezza durante gli spostamenti a piedi e in auto, l’utilizzo di vetture diverse intestate a persone diverse e movimento di borse di grandi dimensioni. Allo stesso modo, dallo studio del patrimonio delle persone indagate, è stato possibile dedurre l’incompatibilità del loro elevato tenore di vita con il reddito dichiarato.

Gli eccellenti risultati di questa indagine valorizzano l’eccellente coordinamento di polizia a livello europeo.

Per tutte queste ragioni e a seguito dei sviluppi investigativi, attraverso l’Esperto per la Sicurezza italiano presso il Consolato Generale d’Italia a Barcellona, è stata segnalata la necessità di dare seguito  alla richiesta delle autorità italiane e di procedere alla perquisizione domiciliare che ha portato  all’arresto dei soggetti di cui sopra e al sequestro di un ingente  quantitativo di sostanze stupefacenti che, una volta immesse sul mercato, avrebbero arrecato un grave danno alla salute pubblica e generato ingenti profitti per l’organizzazione criminale.

La richiesta di perquisizione è stata avanzata dalla Procura di Torino (Italia) in virtù  di un Ordine Europeo di Indagine  (OEI). In Spagna, la perquisizione è stata autorizzata dal Tribunale d’Istruzione nr 5 di Sant Feliu de Llobregat attraverso una procedura di Assistenza Giudiziaria Internazionale. Nei confronti dei tre arrestati, due uomini e una donna, è stato emesso un ordine di custodia cautelare.

   

 

Guarda il video dell’ operazione antidroga

 

 

 

Il 4 e 5 ottobre, si è tenuto a Rotterdam, nei Paesi Bassi, il congresso dedicato a “The Italian Approach”- “Il Metodo Italiano”, a cui hanno preso parte le autorità italiane e quelle olandesi, dedicato al modello italiano di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso, con un focus particolare sulla penetrazione dei gruppi criminali italiani negli asset economici ed infrastrutturali a maggiore rilevanza strategica di quel paese.
All’incontro, fortemente voluto dalla ministra della  giustizia  e sicurezza e dei Paesi Bassi Yeṣilgöz-Zegerius, hanno partecipato i massimi esperti italiani nella lotta alle mafie, che si sono confrontati con gli addetti ai lavori olandesi di alto livello, tra i quali funzionari e personale della Polizia olandese, del FIOD (Fiscal Information and Investigation Service), dell’Autorità giudiziaria e dello stesso Ministero della giustizia e sicurezza dei Paesi Bassi. Nella due giorni di incontri sono stati illustrati i profili storici, normativi e  operativi  della lotta alla mafia nell’esperienza pluriennale italiana, con il noto contributo di sangue pagato da “uomini di giustizia”, tra i quali sono stati ricordati i giudici Falcone e Borsellino e l’insegnamento lasciato in eredità: lavorare in cooperazione internazionale ed aggredire i patrimoni illeciti delle mafie – il famoso principio “follow the money“. Nello specifico, sono stati approfonditi i temi della documentazione ammnistrativa antimafia nell’azione di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata, l’azione di contrasto alla criminalità organizzata e il sistema del doppio binario tra repressione e misure di prevenzione patrimoniali, la politica antidroga sviluppata a livello nazionale e internazionale dall’Italia e l’attività legata alla prevenzione ed al contrasto alle organizzazioni criminali, anche in una prospettiva transnazionale. Le autorità olandesi hanno voluto un confronto particolare, oltre allo strumento delle misure di prevenzione patrimoniali, anche sul tema del regime carcerario speciale (41 bis) previsto per i detenuti mafiosi, sulle misure di protezione previste per i collaboratori e i testimoni di giustizia – gestite dal Dipartimento della Pubblica sicurezza per il tramite dell’Ufficio centrale per la sicurezza personale e del Servizio centrale di protezione (DCPC).
E’ intervenuto al Simposio, per la DCSA,  il Direttore Centrale  – Gen. C.A. G. di F. Antonino Maggiore – accompagnato dal Direttore del III Servizio  – Operazioni Antidroga –  Gen. B. CC Giancarlo Scafuri.
La delegazione del Dipartimento della pubblica sicurezza, guidata dal vicecapo della Polizia Vittorio Rizzi era composta dai vertici e da dirigenti  della stessa struttura dipartimentale. In particolare, hanno preso la parola il direttore dell’Ufficio per il coordinamento e la pianificazione delle Forze di polizia, Vittorio Lapolla – che è intervenuto con un focus sulla documentazione antimafia per la prevenzione e il contrasto della criminalità organizzata, misure  previste da una normativa nazionale di tipo speciale – il c.d. codice Antimafia –  e, quindi, il direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato (DAC) Francesco Messina – che ha approfondito la tematica relativa al sistema italiano del “doppio binario” nell’aggressione all’apparato militare e ai patrimoni illeciti delle mafie. In particolare, il contrasto alle mafie italiane viene orientato su due livelli, per colpire sia il controllo “sociale” che le  stesse esercitano con strumenti militari che il potere economico-finanziario derivante dagli ingenti profitti delle attività criminali, “che diventa anche potere politico”. Altro concetto evidenziato è la caratteristica delle mafie italiane (camorra, ‘ndrangheta, cosa nostra, mafia pugliese) che, oltre ad essere ben radicate sul territorio, si sono delocalizzate agendo in tutto il mondo, specialmente nel narcotraffico, con propri affiliati. Per questo sono sempre più necessarie le joint venture tra le polizie e le magistrature dei diversi stati. Successivamente, il direttore centrale per i servizi antidroga, Antonino Maggiore, ha svolto un approfondimento sulla policy antidroga sviluppata a livello nazionale ed internazionale attraverso la DCSA e, a seguire, il direttore della Direzione investigativa antimafia (DIA) Maurizio Vallone ha illustrato il dispositivo nazionale antiriciclaggio contro le organizzazioni  criminali mafiose.  
Nel corso del suo intervento,  il direttore della DCSA, Generale Maggiore,  ha descritto, inizialmente, l’architettura del sistema antidroga italiano,  sviluppato sui due livelli  complementari – politico ed operativo –  dagli attori della prevenzione e della repressione del fenomeno droga. Sul versante della “domanda”, ruolo principale viene svolto dal Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri – organo di coordinamento delle attività di prevenzione, cura, trattamento e reinserimento sociale e lavorativo dei tossicodipendenti –  mentre, nel settore della “riduzione dell’offerta”, funzione fondamentale è svolta dalle forze di polizia con le attività di contrasto antidroga e,  nel sistema,  ruolo centrale è quello assegnato alla DCSA – organo  di coordinamento info-investigativo nazionale ed internazionale e di supporto, anche tecnico ed economico alle indagini. Il direttore centrale Maggiore ha descritto la fondamentale azione di coordinamento esercitata dalla DCSA nel settore del narcotraffico, una delle più longeve e riuscite esperienze interforze in seno alle forze di polizia nazionali.  Un particolare focus è stato quello sulla rete degli esperti per la sicurezza, distaccati all’estero nei crocevia internazionali della produzione, transito e del traffico illecito della droga, che promuovono prioritariamente la cooperazione di polizia contro il narcotraffico e svolgono attività di studio, osservazione e raccordo con i competenti organismi esteri. In questo contesto è stata rimarcata la necessità di dare sempre il più ampio respiro internazionale alle indagini sui traffici di droga, per raggiungere  l’obiettivo della disgregazione delle associazioni criminali nella loro interezza nei territori di tutti gli Stati coinvolti.
La gestione ed il coordinamento dei flussi informativi e l’attività degli esperti all’estero sono gli elementi strutturali della cooperazione internazionale, in cui si esprime la centralità della Direzione nel dispositivo di contrasto antidroga. Da ultimo, è stato anche dato risalto all’istituzione all’interno della DCSA della sezione operativa “Drug@online”, che ha il compito di monitorare la rete internet, al fine di fornire il coordinamento delle attività repressive del commercio illecito di droga, svolto dai trafficanti avvalendosi delle potenzialità del web.
Durante la due giornate si sono tenuti nove workshop tematici, a cui hanno preso parte qualificati esperti delle Forze di polizia italiane (DCSA, DCPC, UCIS, DIA, DAC, ROS e SCICO), nel corso dei quali sono stati approfonditi – in un proficuo confronto con esponenti della polizia e della magistratura olandesi – i più significativi ambiti legati alla prevenzione ed al contrasto alle organizzazioni criminali e del narcotraffico, con approfondimenti di tipo tecnico-operativo;  la riflessione ed il confronto sviluppato durante questi tavoli tecnici si sono incentrati sulle metodologie di indagine maturate nell’esperienza italiana, nel contrasto alle mafie ed al narcotraffico, sulle tecniche investigative  ed i particolari strumenti  disponibili ed utilizzati, sulla condivisione sinergica di informazioni e di buone prassi che produce una concreta cooperazione di polizia e giudiziaria , arma vincente per un efficace contrasto criminale.
La DCSA ha partecipato attivamente al workshop dedicato al tema ” condivisione dati”, replicato due volte nel corso della giornata, con un intervento del direttore del III servizio Operazioni della DCSA , Generale  Scafuri; allo stesso tavolo di confronto  tecnico con  i colleghi olandesi ha preso parte il direttore del SCIP della DCPC, Gen.B. G. di F. Giampiero Ianni. Le tematiche principali del tavolo sono state la centralizzazione e specializzazione  dei flussi informativi, condizioni necessarie per  l’avvio e lo sviluppo della collaborazione internazionale di polizia e giudiziaria nel contrasto alle mafie e al narcotraffico.

Il Generale Scafuri ha approfondito il tema della “Lotta al narcotraffico: le modalità operative del coordinamento”; nel suo contributo ha sottolineato, in particolare, l‘importanza e la necessità della circolazione e dello scambio delle informazioni operative tra gli investigatori, portando esempi concreti  di indagini congiunte che dimostrano l’efficacia della condivisione del flusso informativo di polizia e giudiziario, a livello nazionale ed internazionale, nel contrasto al narcotraffico internazionale ed alle criminalità organizzate di tipo mafioso che vi sono implicate.
Ha proseguito illustrando la tipicità del sistema italiano che prevede il coordinamento investigativo delle diverse forze di polizia nazionali  nel  settore antidroga  da parte della DCSA. L’azione della Direzione in questo settore  è fondamentale, sia  a  livello “interno” che “esterno”, in quanto  è l’unico organismo centrale italiano che ha il compito di ricevere e condividere tutte le informazioni relative al narcotraffico, oltre a coordinare le forze di polizie nella collaborazione internazionale con quelle estere. In questo contesto, inoltre, prezioso  è  il contributo della rete degli Esperti  per la sicurezza, in particolare della DCSA, collocati nelle aree, dei diversi continenti, strategiche per la lotta al traffico di stupefacenti. La DCSA, attraverso un costante confronto e scambio operativo con tutti i Paesi coinvolti, punta a potenziare sempre più  la cooperazione nel contrasto antidroga.

Le informazioni “scambiate” – date, ricevute ed elaborate – sono proprio  gli input necessari ad avviare indagini nei propri paesi,  a sviluppare conseguenti attività investigative congiunte e ad organizzare le operazioni speciali – le consegne controllate e le attività sottocopertura – che, ben oltre il risultato immediato del sequestro di droga, sono preziosi strumenti in grado di smantellare le organizzazioni criminali che gestiscono il narcotraffico e gli enormi profitti che ne derivano; ulteriore tematica  affrontata è stata, infatti,  quella della conseguente “aggressione” ai patrimoni  delle mafie, frutto dei traffici illeciti che l’Italia – grazie ad una normativa dedicata, colpisce con il famoso sistema del “doppio binario”: sequestri e confische di tipo preventivo e di tipo penale.  Complementare, nello stesso tavolo tecnico, è stato il contributo del  Direttore del SCIP  della DCPC dedicato alla “condivisione dei dati nel Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia”, nel quale  ha illustrato le grandi potenzialità dei sistemi informativi nazionali, in relazione al generale interscambio di notizie info-investigative con le polizie straniere, necessario per la cooperazione di polizia internazionale nei diversi settori criminali. In tale ambito, è stata evidenziata l’efficacia del progetto I – CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta), nato  da un accordo del 2020 tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e Interpol, cui aderiscono 11 Paesi, con lo scopo di accrescere la cooperazione internazionale di polizia nel contrasto alla ‘ndrangheta.

A chiusura degli interventi della delegazione italiana ha preso la parola il  vicecapo della polizia  prefetto Vittorio Rizziche ha incentrato il proprio  contributo  sulla lotta alla criminalità organizzata ed il metodo antimafia. Proseguendo ha evidenziato la necessità di rafforzare sempre di più la cooperazione e la collaborazione operativa tra gli Stati, quale strumento imprescindibile per orientare in maniera efficace l’azione preventiva e repressiva.

In tale ambito è di fondamentale  importanza l’interscambio delle differenti professionalità ed esperienze tra i paesi, nonché la condivisione delle best pratices, al fine di sviluppare una strategia anticrimine unitaria e risolutiva, che comunque salvaguardi  la sfera dei diritti umani, quei diritti fondamentali riconosciuti dagli ordinamenti nazionali ed internazionali a difesa della dignità ed uguaglianza di tutti gli uomini.  Questo simposio, ha concluso Rizzi, è un eccellente esempio di come possa essere fruttuosa la cooperazione  tra Italia e Paesi Bassi proprio perché non si limita al confronto ed allo scambio di informazioni sui diversi sistemi normativi penali e giudiziari, bensì sia rivolto al confronto ed allo scambio operativo di best practises tra i  due Paesi, dì fondamentale  importanza nel settore del contrasto alle mafie, ai loro traffici illeciti, tra cui primeggia il business del narcotraffico ed al riciclaggio e reimpiego dei proventi delle loro  attività criminali. Al termine del Congresso, la ministra della Sicurezza e giustizia olandese ha manifestato il proprio apprezzamento per il successo dell’evento e per gli ottimi rapporti collaborativi tra Italia e i Paesi Bassi ed ha ringraziato le autorità italiane intervenute.
La stessa ministra ha divulgato l’evento sui social ed ha postato un  messaggio su Linkedin, che si  riporta qui tradotto:  “L’Italia ha purtroppo un’ampia esperienza del potere distruttivo della criminalità organizzata. La mafia esiste da centinaia di anni. Negli anni ’70 ed ’80 la mafia pensava di essere intoccabile. Le persone perbene ne hanno sempre più fatto le spese, come ad esempio i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Quegli omicidi hanno causato un vasto sdegno nell’opinione pubblica. E poi ad una accelerazione dell’approccio alla mafia. Un approccio più efficace e rigoroso con nuovi strumenti, misure e leggi. Nel corso della mia visita in Italia ho avuto modo di conoscere più da vicino il loro approccio alla criminalità grave. La cosa che mi ha più colpito è stato l’ampio respiro con cui gli italiani affrontano il problema. Negli ultimi anni anche noi abbiamo fatto dei passi in questa direzione e dobbiamo continuare così. In particolare voglio migliorare lo schema del collaboratore di giustizia, confiscare ancora più beni ai criminali e concentrare di più l’attenzione sul contrasto alle reti ed alle strutture di potere criminali nella loro interezza. Il contrasto non deve riguardare solo le figure di vertice, ma anche i collaboratori. Oggi ho partecipato ad un incontro unico tra italiani ed olandesi nel campo delle indagini. Questo simposio nei Paesi Bassi dimostra quanto siano stretti i nostri legami con l’Italia e quanto sia buona la cooperazione nelle indagini. Ne sono incredibilmente orgogliosa”.

Durante le due giornate di incontri  le autorità italiane hanno anche potuto visitare l’interno degli spazi portuali di Rotterdam e, quindi vedere da vicino  la vastità di tale struttura, e la sua “complessità” dal punto di vista dell’infiltrazione criminale internazionale e dei controlli.
Le grandi dimensioni e l’apparato logistico di questo porto rappresentano, infatti, una sfida continua per gli investigatori  impegnati nel  contrasto al  narcotraffico, sfida in cui il costante sforzo impiegato può essere più efficace solo se  svolto in cooperazione internazionale.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il 26 giugno- come ogni anno – si è celebrata la Giornata mondiale contro le droghe, istituita dall‘Assemblea delle Nazioni Unite  nel 1987.

In occasione della Giornata, il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha divulgato il suo messaggio: 

“Quest’anno la Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga accende i riflettori sulle conseguenze dei problemi legati alla droga nelle crisi sanitarie e umanitarie. Conflitti, catastrofi climatiche, spostamenti forzati ed estrema povertà creano un terreno fertile per l’abuso di droghe, con il COVID-19 che peggiora ulteriormente una situazione già difficile. Allo stesso tempo, è molto meno probabile che le persone che sopravvivono alle emergenze sanitarie abbiano accesso all’assistenza e alle cure di cui hanno bisogno e che meritano. Nel mentre, i criminali traggono profitto dalla miseria delle persone, con una produzione della cocaina ai massimi storici e un aumento dei sequestri di metanfetamine di cinque volte e di anfetamine di circa quattro volte nell’ultimo decennio. Nella Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, rinnoviamo il nostro impegno a porre fine a questa piaga e a fornire sostegno a chi ne è vittima Ciò comprende soluzioni politiche non discriminatorie incentrate sulle persone, sulla salute e sui diritti umani, supportate da una cooperazione internazionale rafforzata per frenare il traffico illecito di droga e ritenere responsabile chi trae profitto dalla miseria umana. (…)” . 

A ridosso della Giornata mondiale, l’UNODC (UN Office on Drugs and Crime) l‘Ufficio Droghe e Criminalità delle Nazioni Unite, il 27 giugno ha pubblicato il UNODC World Drug Report 2022; composto da cinque opuscoli, il Report fornisce un’analisi approfondita dei mercati globali della droga  ed esamina il nesso tra droga e ambiente, all’interno del quadro più ampio degli obiettivi di sviluppo sostenibile, dei cambiamenti climatici e della sostenibilità ambientale. Il World Drug Report 2022 mira non solo a promuovere una maggiore cooperazione internazionale per contrastare l’impatto del problema mondiale della droga sulla salute, la governance e la sicurezza, ma anche, con i suoi approfondimenti speciali, ad assistere gli Stati membri nell’anticipare e affrontare le minacce provenienti mercati della droga e mitigarne le conseguenze.  

                    

La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ricorda questa importante giornata confermando l’ impegno costante “contro la droga”, problema complesso e globale. Sul fronte della repressione, la DCSA  prosegue determinata nelle sue attività specifiche incentivando, coordinando e supportando le azioni investigative delle forze di polizia nazionali, svolte anche in cooperazione internazionale,  per il contrasto al narcotraffico transnazionale e alle diverse forme di spaccio di droga, sia nelle “piazze” reali che virtuali. Oltre a partecipare alla riduzione dell’offerta di droga sul mercato globale -con i sequestri di stupefacenti, gli arresti di narcotrafficanti e spacciatori e la disgregazione delle organizzazioni criminali, la  DCSA è anche coinvolta  nelle azioni tese alla riduzione della domanda, sostenendo e contribuendo alle campagne di informazione e prevenzione –sui danni e i pericoli per la salute e la collettività derivanti dall’abuso delle sostanze stupefacenti- .

Per celebrare la giornata del 26 giugno, citiamo anzitutto, la visita del Presidente Mattarella alla Fondazione Maraini-CRI, con la partecipazione di autorità  e per il Dipartimento della P.S. del Direttore Centrale per i Servizi antidroga- Generale CA G. di F. A. Maggiore- ,

Lo scorso 8 aprile si è svolta a Parigi -“ospitata” dalla Presidenza francese del Consiglio dell’Unione Europea – la riunione dei Coordinatori Nazionali europei in materia di droga, sul tema: “Le droghe nell’era digitale: lotta contro il traffico, informazione, prevenzione e cura”.  Hanno partecipato all’incontro, per l’Italia, come Coordinatore Nazionale, il Capo del Dipartimento per le politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri, Flavio Siniscalchi, competente per le iniziative italiane in materia di prevenzione, trattamento e riabilitazione delle tossicodipendenze, attivate tramite la rete e il Direttore Centrale per i Servizi Antidroga – Gen. CA G. di F. Antonino Maggiore- per gli aspetti connessi alle specifiche attività di contrasto -inteso come prevenzione e repressione -al narcotraffico che si sviluppa nella rete, una vera e propria sfida in progress per le forze di polizia italiane coordinate dalla DCSAeuropee e di tutto il mondo. Durante il meeting, in tavole rotonde dedicate, sono state approfonditi aspetti specifici del tema principale  – droghe e digitale – con la partecipazione di esperti del settore sociosanitario – per le tossicodipendenze, il trattamento e la cura in “ambiente” digitale –  e dell’ambito “forze di sicurezza interna”, che hanno sviluppato riflessioni sulla costante ed innovativa sfida che internet rappresenta per le forze di polizia, nella lotta al traffico di stupefacenti online. 

 

 

Dal 27 al 28 gennaio, presso la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, si è svolta una importante attività formativa in materia di cooperazione internazionale di polizia nel settore antidroga,  in collaborazione con  il Segretariato Generale Interpol, destinata alle  forze di polizia nazionali, dedicata all’utilizzo del database Interpol RELIEF , alla quale hanno partecipato tredici frequentatori  della DCSA ed uno della DCCP (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia). Durante il Corso, i docenti – due Funzionari del Segretariato Generale Interpol di Lione –  hanno illustrato la banca dati RELIEF che raccoglie, analizza e confronta sia le immagini dei “marchi” impressi sul materiale utilizzato per “confezionare” le sostanze stupefacenti sequestrate, che i “loghi” impressi sui “panetti” di droga. 

Durante il corso sono state approfondite, quindi, le modalità di alimentazione e consultazione del database, in particolare: le immagini tratte dalle diverse superfici delle droghe compresse e/o delle piastre o dei timbri di pressatura; la connessione al database; il caricamento delle immagini ed il “lancio” dello strumento di comparazione e analisi dei risultati. L’iniziativa, parte dell’ampio progetto di formazione su tale innovativo strumento che Interpol sta realizzando nei diversi Paesi aderenti,  si è rivelata di grande utilità nell’esporre le potenzialità della piattaforma di scambio informativo RELIEF , che può costituire prezioso strumento di ausilio per le forze di polizia di tutto il mondo, impegnate nella lotta al narcotraffico internazionale. Per la parte di contributo italiano al RELIEF, cruciale è l’implementazione di tale sistema, attraverso i dati relativi alla droga sequestrata dai reparti territoriali delle forze di polizia nazionali, in particolare riguardo ai c.d. “marchi” rintracciabili sulle sostanze stupefacenti; i dati  raccolti possono essere così  interscambiati e confrontati con le polizie straniere e costituire un patrimonio informativo condiviso, di sicuro supporto per una efficiente cooperazione internazionale in materia antidroga.    

VACANCY NOTICE

MAOC (N) Centre Manager

The Maritime Analysis and Operations Centre (Narcotics) – MAOC (N) is recruiting staff for the post of Centre Manager for the Centre’s Headquarters in Lisbon, Portugal.

 The Maritime Analysis and Operations Centre – Narcotics, MAOC (N):

MAOC (N) is established through an International Agreement signed by representatives of the Governments of France, Ireland, Italy, Netherlands, Portugal, Spain and the United Kingdom. MAOC (N) provides a basis for the Parties’ engagement in multilateral co-operation in the field of suppression of illicit drug trafficking by sea and by air.

The Post:

The Centre Manager will be recruited as part of funding under the European Union’s Internal Security Fund – Police Funding Agreement ISFP-2020-AG-IBA-MAOC.

Role Summary:

To work under the supervision of the Executive Director to provide support in the implementation of the Centre’s activities, in line with European Commission funding objectives or projects, thereby contributing to a successful delivery of business objectives across the organisation.

 Main Responsibilities:

  • Efficiently manages all of the Centre’s accounts and payments, in line with the applicable European Commission rules, regulations and norms, as well as the established audit standards.
  • Providing support to the Centre in keeping properly documented records and submitting the corresponding financial statements.
  • Organisation of all elements in support of MAOC (N) events, such as international conferences and workshops that may include high-level delegations/visits.
  • Managing the relationship with MAOC (N)’s external service providers and suppliers.
  • To coordinate the Centre’s interaction with external auditors and accountants.

Entry Criteria:

  • A solid command of English.
  • A working command of Portuguese is considered as advantageous.
  • Good knowledge of standard financial and administrative practices.
  • High level ICT skills using standard administrative software, in particularly the use Microsoft Office tools (Word, Excel, PowerPoint).

Candidate Personal Qualities:

  • Ability to work in a team-oriented environment.
  • Ability to work autonomously on appointed tasks in an independent manner.
  • Good drafting and reporting skills.
  • Personal accountability and discretion.
  • A proactive approach to work and to the development of the Centre.

Conditions of employment:

  • The gross salary provided for this post is 32,900.00€ per year. The salary is subject to national taxation (Portugal) deducted at source.
  • MAOC (N) staff members are also entitled to private health insurance.
  • The Centre Manager is included in a horizontal career progression plan, which will take place depending on positive yearly appraisals.

Submission of applications and the selection process:

  • The period for submitting applications is from the 21st of January 2022 to the 20th of February 2022.
  • Candidates must submit a curriculum vitae (Europass) and a one-page cover letter by email to recruitment@maoc.eu, clearly identifying the role being applied to in the subject of the email.
  • Candidates called for interview will be expected to attend an interview at MAOC (N)’s headquarters in Lisbon in early March 2022 and will be expected to undergo language, analysis and ICT skills testing.
  • All candidates will be subject to background checks (including criminal records and police background checks).
  • The successful candidate may be expected to report for duty in April 2022.

 

VACANCY NOTICE

MAOC (N) Analyst

The Maritime Analysis and Operations Centre (Narcotics) – MAOC (N) is recruiting staff for the post of Analyst for the Centre’s Headquarters in Lisbon, Portugal.

 The Maritime Analysis and Operations Centre – Narcotics, MAOC (N):

MAOC (N) is established through an International Agreement signed by representatives of the Governments of France, Ireland, Italy, Netherlands, Portugal, Spain and the United Kingdom. MAOC (N) provides a basis for the Parties’ engagement in multilateral co-operation in the field of suppression of illicit drug trafficking by sea and by air.

 The Post:

The Analyst will be recruited under funding and the rules of the European Union’s Internal Security Fund – Police Funding Agreement ISFP-2020-AG-IBA-MAOC.

Role Summary:

To work under the supervision of the Head of Operations and Analyst Team Leader within the framework of the MAOC (N) Joint Operations Coordination Centre (JOCC), and to provide support in the implementation of the Centre’s activities, in line with European Commission funding objectives or projects, thereby contributing to a successful delivery of business objectives across the organisation.

 Main Responsibilities:

  • To provide support to the activities of MAOC (N) as tasked.
  • To work with MAOC (N)’s ICT systems in an independent, accurate and trustworthy manner.
  • To perform data analysis and research across multiple sources and systems.
  • To work in the framework of the JOCC by inputting data, keeping properly documented records and as part of the team of Analysts in the preparation of reports, summaries and presentations.
  • To ensure compliance with MAOC (N)’s policies and procedures.
  • Assisting with the fusing of law enforcement intelligence gathered by different Parties in an international setting.

Entry Criteria:

  • An excellent command of English, ideally at C1 standard or equivalent.
  • Knowledge of additional languages used in the Centre will be considered as advantageous, but not essential (Dutch, French, Italian, Portuguese, Spanish).
  • Good knowledge of standard administrative practices.
  • High level ICT skills using standard administrative software, in particularly the use Microsoft Office tools (Word, Excel, PowerPoint).
  • Ability to work flexible hours, in addition to working remotely as required.
  • Availability to travel (both nationally and internationally) as required.

Candidate Personal Qualities:

  • High level of teamwork.
  • Ability to deliver and work unsupervised on appointed tasks.
  • Excellent drafting and reporting skills in English.
  • Personal accountability and discretion.
  • A proactive approach to work and the development of the Centre.

Conditions of employment:

  • The gross salary provided for this post is 33,000.10€ per year. The salary is subject to national taxation (Portugal) deducted at source.
  • In addition to the gross salary, analysts are entitled to an allowance for exemption from fixed working hours (25% of base salary): 7,660.74€ per year.
  • MAOC (N) staff members are also entitled to private health insurance.
  • Analysts are included in a horizontal and vertical career progression plan, which will take place subject to positive yearly appraisals.

Submission of applications and the selection process:

  • The period for submitting applications is from the 21st of January 2022 to the 20th of February 2022.
  • Candidates must submit a curriculum vitae (Europass) and a one-page cover letter by email to recruitment@maoc.eu, clearly identifying the role being applied to in the subject of the email.
  • Candidates called for interview will be expected to attend an interview at MAOC (N)’s headquarters in Lisbon in early March 2022 and will be expected to undergo language, analysis and ICT skills testing.
  • All candidates will be subject to background checks (including criminal records and police background checks).
  • The successful candidate may be expected to report for duty in April 2022.

Lo scorso 21 dicembre, presso questa Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, si è svolto un incontro tra il Direttore Centrale -Generale C.A. G. di F. A. Maggiore- accompagnato dai Direttori dei Servizi ed altri Dirigenti – ed una delegazione dell’Ufficio della Procura Generale della Repubblica dell’Uzbekistan, guidata dal Direttore del Dipartimento Legale  Internazionale di quella Procura – Rustam Y. Giyasov – con la presenza, anche, dell’Esperto per la Sicurezza di questa DCSA con sede a Taskent, capitale di quel Paese. Il momento di confronto con la DCSA, organizzato nell’ambito di una visita istituzionale in Italia della delegazione straniera – durante la quale si sono svolti diversi incontri conoscitivi con altri Uffici del Dipartimento della P.S. – è stato particolarmente significativo per rafforzare la cooperazione di polizia – nel settore antidroga – tra i due Paesi e, in particolare, per gettare le basi di una più stretta collaborazione in campo operativo. Il Direttore Centrale – dopo aver illustrato le funzioni specifiche d della DCSA, organismo interforze incaricato del coordinamento investigativo- nazionale ed internazionale- e del supporto tecnico alle indagini  antidroga delle forze di polizia, ha espresso la più ampia volontà di collaborare in maniera sempre più stretta con le autorità di polizia e giudiziarie dell’Uzbekistan. In questo ambito, ha auspicato -quando le favorevoli previsioni giuridiche e le condizioni operative lo consentano- l’incremento delle attività speciali antidroga in cooperazione con l’Uzbekistan, in particolare delle c.d. consegne controllate di stupefacente e delle attività sottocopertura, al fine di contrastare in maniera sempre più efficace le organizzazioni criminali che gestiscono – livello globale-  il narcotraffico. Lo stesso Direttore ha anche ribadito la possibilità di “utilizzare” l‘Esperto per la Sicurezza di questa DCSA in Uzbekistan, per facilitare e potenziare le forme di cooperazione bilaterale nel settore antidroga.   

Il capo della delegazione uzbeka anzitutto, ha concordato con il Direttore Centrale su tutta la linea e, dopo aver esposto i compiti della Procura Generale -tra cui il coordinamento ed anche lo svolgimento diretto delle attività info-investigative di quel Paese, comprese quelle antidroga,  ha rappresentato un grande interesse per lo scambio informativo con questa Direzione Centrale, riguardo ai report di analisi strategica in materia, ai dati statistici e, soprattutto, ai dati operativi di pertinenza della DCSA e di utilità per entrambi i Paesi, nella comune lotta al narcotraffico. In quest’ottica, si è proposto e concordato da entrambe le parti di prendere spunto dall’Accordo intergovernativo già esistente tra Italia ed Uzbekistan per incentivare l’interscambio informativo, pensando anche a futuri “accordi” di dettaglio, in materia antidroga. 

Il Capo del Dipartimento della Procura uzbeka, inoltre, partendo dalla consapevolezza che il web costituisce un nuovo e pericoloso canale per i traffici illecitianche di sostanze stupefacenti – ed una  subdola “piazza” di spaccio per le droghe, soprattutto per le NPS, ha espresso la volontà di approfondire il confronto e potenziare la cooperazione con la DCSA, nelle particolari attività svolte di monitoraggio del web e coordinamento e supporto alle indagini contro il traffico di droga attuato nella rete. Infine, ha richiesto la collaborazione della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga per la formazione di operatori e funzionari della polizia uzbeka, proponendo l’organizzazione di specifici corsi in materia antidroga, da svolgere in Uzbekistan, con la partecipazione di docenti e formatori della DCSA, esperti del settore.

 

 

 

 

 

 

 

Dal 14 al 16 dicembre si è svolto il 4° Workshop dedicato all’azione di contrasto al narcotraffico, organizzato dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e sviluppato in modalità didattica a distanza. All’iniziativa- finalizzata alla formazione antidroga di funzionari ed ufficiali di polizie straniere impiegati nello specifico settore – hanno partecipato 155 rappresentanti di 21 Paesi dei diversi continenti. 

L’importante obiettivo formativo del corso è stato fornire ai frequentatori specifici contributi tecnico-operativi  nell’azione di contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, anche con riferimento all’impiego di operatori di polizia in attività undercover.

Durante il workshop sono stati approfonditi diversi argomenti specifici; in particolare : le funzioni della DCSA nel settore antidroga, ovvero il coordinamento investigativo – nazionale ed internazionale – e le competenze in materia di attività sottocopertura; gli aspetti legislativi e procedurali, anche internazionali,  delle operazioni speciali; le tecniche operative d’infiltrazione, la  gestione delle identità sottocopertura, con riferimento ad alcune esperienze operative concluse ed il complesso profilo psicologico dell’agente sottocopertura; la cooperazione internazionale di polizia nel contrasto al narcotraffico, anche in relazione ai traffici di sostanze stupefacenti via mare ed il ruolo del  Maritime Analysis and Operation Center–Narcotics (MAOC-N) di Lisbona. Sono state, inoltre, trattate le droghe sintetiche, le Nuove Sostanze Psicoattive – NPS – e le attività informative ed analitiche nel contrasto al traffico di queste. Infine, si è approfondito il tema del contrasto ai traffici di droga nel web, illustrando le funzioni della Sezione drug@on line (III Servizio- DCSA), il monitoraggio del web, le nuove tecniche investigative utilizzabili in questo ambito, anche con riferimento ad esperienze operative concrete.

Hanno dato il prezioso contributo al workshop docenti – esperti della materia – di questa DCSA, di altre Direzioni Centrali del Dipartimento della P.S. ( DAC Polizia di Stato, per il Servizio Centrale Operativo -SCO-  e D.C. di Sanità,  per gli psicologi della Polizia di Stato), di Reparti delle FF.PP. specializzati (Ra.C.I.S. dell’Arma dei Carabinieri e Comando Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza , Pratica di Mare), della Direzione Investigativa Antimafia -DIA- , del Segretariato Generale OIPC-Interpol ed anche rappresentanti dell’Autorità giudiziariaDirezione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo (DNAA).

 

 

 

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